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martedì 20 luglio 2021Aggiornato il:

Cronache estive #3

Sarà che ho avuto un sacco di cose da fare, ma il tempo sta volando e il blog è fermo da un sacco di tempo. Dove eravamo rimasti? Racconti in ordine sparso di questa prima parte di estate 2021.

L'estate per me comincia a maggio
Di compleanni e libri pubblicati

La mia torta di compleanno

A maggio le giornate si allungano, inizia a fare caldo, si sente l'estate nell'aria, e io festeggio il mio compleanno. Compleanno che come al solito è durato una settimana, sono sempre molto sobria nei festeggiamenti io. Quest'anno poi sono successe in particolare due cose bellissime. 

Dopo due anni è riuscito a tornare a Torino il mio amico che abita in Danimarca, e quando c'è lui la mia vita si trasforma in un intenso week-end da leoni (dieci giorni di follia, ne avevo davvero bisogno).
Ho pubblicato la mia prima guida da colorare, il risultato di mesi di fatica amore passione e impegno. Ne ho pubblicate in seguito altre due, l'ultima è uscita ieri, ed è la conclusione - temporanea - di un progetto a cui tengo davvero molto.

Molte persone mi hanno chiesto come si autopubblica un libro, forse sarebbe utile scriverci un post dettagliato a parte. In breve posso dire che non è facile fare tutto da soli, ma se ci sono riuscita io di sicuro non è impossibile. Quando ho buttato giù la prima bozza ho inviato il pdf ad alcune persone per avere un parere ho ricevuto commenti sinceramente entusiasti sul mio lavoro, e quasi tutti mi hanno consigliato di proporre il libro ad una casa editrice.

mercoledì 13 gennaio 2021Aggiornato il:

Cronache estive #2

Cronache estive #2

È già inverno, fa un freddo boia, ed io ho bisogno di scaldarmi con i ricordi estivi. La prima parte dell'estate l'ho raccontata qui. Questa è la seconda (e ultima) parte. Cronache estive in ordine sparso, per ricordare qualcosa di bello successo nel 2020.

Torino d'estate è ancora più bella

I mesi del lockdown mi hanno resa scalpitante. La cosa che desideravo di più era camminare, e in effetti appena è stato possibile ho macinato parecchi chilometri. Ho fatto la turista nella mia città, che è un'attività che amo moltissimo. Torino è  sempre bella, ma d'estate è davvero stupenda.

I miei consigli su dove andare per innamorarsi di Torino:

- Il Parco del Valentino, che è bello tutto l'anno perché cambia colore e atmosfera in base alle stagioni, ma d'estate mostra il lato più bello. E poi all'ombra degli alberi si trova un po' di fresco, che fa sempre piacere. 

Il mio dentista ha lo studio proprio in riva al Po, quindi ho colto spesso l'occasione per fare una passeggiata (dopo 3 anni di apparecchio le mie avventure - e disavventure - odontoiatriche non sono terminate, anzi, credo che avrò bisogno di cure e controlli a vita, ahimè)

Sono felice di aver rivisto i miei amici di Arezzo, con cui sono andata al Valentino (naturalmente). Purtroppo il Borgo Medievale era chiuso, ma ci siamo presi una piacevole pausa-birretta all'Imbarchino.


- Le vie del centro, di cui ho raccontato ampiamente in questo post. Ma perdendosi soprattutto nelle viuzze laterali, un po' per allontanarsi dalle vie troppo affollate, un po' per godersi la bellezza dei palazzi lontano dal baccano. Posso dire con orgoglio di aver visto la maggior parte della gente comportarsi in maniera coscienziosa, nonostante tutto. Ma le vie principali (via Garibaldi, via Roma, via Po) erano spesso stracolme.

Dopo tanto tempo chiusa in casa mi è sembrato un lusso anche solo sedermi a prendere un caffè con un amico. Ma anche da sola. 

- Parco di Villa Genero, per vedere Torino dall'alto, al tramonto.
È sopra la Villa della Regina, ed è un parco stupendo da cui si vede la Mole Antonelliana e tutto il centro storico.


E parlando di piccoli lussi, poter mangiare fuori è una cosa forse banale che però mi è mancata moltissimo. Penso che il 2020 mi abbia insegnato a dare valore alle piccole cose che spesso diamo per scontate. Un abbraccio, un banale pomeriggio di shopping, un caffè a casa di mamma e papà. Un aperitivo con gli amici.

Due posti su tutti: un pranzo da Poormanger, in via Palazzo di Città (che è una via che adoro, tra via Garibaldi e il Quadrilatero Romano) e una cena ai Du Cesari (in corso Regina Margherita, la migliore cucina romana a Torino).

La fontana dei 12 mesi - Parco del Valentino

lunedì 26 ottobre 2020Aggiornato il:

Ci risiamo


Sono di nuovo a casa.

Potrebbe essere l'occasione per fare un sacco di cose, tipo riprendere gli esercizi di creatività, ricominciare a fare tai chi, mettere a posto l'armadio che è un macello (cerco un maglione e mi spuntano fuori solo vestitini estivi). O magari finire di scrivere i miei post sull'estate, dato che ne ho tre o quattro in bozza a prendere polvere.

Ma sono di nuovo in crisi.

Ogni tanto penso anche che non ha più molto senso continuare a tenere un blog di viaggi se non si può viaggiare. Di cosa scrivo? Delle mirabolanti avventure immaginarie di una viaggiatrice in pantofole? Poi mi arrivano messaggi - carinissimi - da parte di chi capita qua per sbaglio e mi dico che non posso abbandonare un progetto che ho portato avanti con passione per così tanti anni.

Allora vado avanti, ma l'umore è bassissimo. 

Ieri è stato il mio ultimo giorno di lavoro. Il nuovo DPCM ha stabilito che i cinema saranno chiusi fino al 24 novembre, e a me sale la polemica.

Da quando abbiamo riaperto (il 28 agosto) l'affluenza al cinema è stata minima. Significa che in una sala da 300 posti sono entrate al massimo 40 persone a spettacolo, alla faccia del pericolo. Sono una sostenitrice del buon senso e del rispetto delle regole, e posso dire che nel mio posto di lavoro queste regole sono sempre state rispettate sia da noi che dal pubblico.

Non ha nessun senso chiudere i cinema, dove il distanziamento è effettivamente applicato (posti numerati, assegnati con criterio, lasciando posti vuoti tra le persone) ed è uno dei posti davvero sicuri. Oltretutto i numeri dicono che l'affluenza dalla riapertura è stata minima: non ci sono state le code che abbiamo visto davanti ai negozi di biciclette o al supermercato in questi mesi, per capirci.

Eppure da oggi i cinema sono chiusi, e a me sale l'ansia. Perché finché eravamo chiusi in estate poteva avere un senso, col caldo abbiamo sempre lavorato poco e aprire per quattro gatti sarebbe stato troppo costoso quindi tanto vale che.

Ma questa stagione è la stagione del cinema, dei film che se non escono in sala muoiono e allora tanto vale usare altri canali, della gente che ama il cinema, della gente che e ieri è venuta a vedere un film qualsiasi, scelga lei, sono solo venuta a darvi il mio sostegno

Se a marzo ero un turbine di sentimenti che andavano dall'ansia al senso di smarrimento, oggi mi sento esclusivamente angosciata per il futuro. Dovrei usare questo tempo per inventarmi qualcosa che possa rendere un pochino più roseo, questo futuro. Al momento non ho idee purtroppo.

Non è da me pensare negativo, lo so, ma la vedo proprio nera. 

Voi come siete messi? State già iniziando a cucinare o siete come me che in cucina sono una pippa?

Gattino





martedì 16 giugno 2020Aggiornato il:

Tre mesi

Credo che questo 2020 lo ricorderò come un anno memorabile, nel bene o nel male. A parte il resoconto di viaggio a Bruxelles (che ho impiegato due mesi a scrivere) non sono riuscita a pubblicare niente in questo blog. Però ho tenuto un diario giornaliero perché questo periodo lo voglio ricordare.
Questo è un riassunto dei miei tre mesi in quarantena.

Marzo

Intontita, spaventata e incredula. Non lavorare per me è impensabile, sentivo notizie poco incoraggianti sull'andamento dei contagi (e dei morti) ma pensavo che si stesse esagerando.
L'8 marzo, la festa della donna, l'ho passato chiusa in casa a combattere contro quello che assomigliava moltissimo ad un attacco di panico. La suggestione fa brutti scherzi, mi sentivo tutti i sintomi del corona virus anche se non avevo neanche una linea di febbre. Poi mi sono costretta a uscire, per fortuna esiste il chiosco.

Il 10 l'Italia è diventata zona rossa, chiosco chiuso, tutti a casa. 
Frenesia da pulizie casalinghe, iperattività, videochiamate, aperitivi in chat. Toglietemi tutto ma non la mia bottiglia di vino quotidiana. Lore che passa gran parte della giornata a dormire, io che mi trasferisco sul balcone appena c'è un po' di sole. 

Per combattere l'ansia mi sono messa a fare Tai chi seguendo un corso su YouTube (funziona, ho ripreso a respirare).
Ho disegnato tutti i giorni, ho letto tutti i libri che avevo in arretrato, ho cucinato e mangiato. In due mesi ho preso cinque chili. 


Una quarantena sul balcone

mercoledì 18 dicembre 2019Aggiornato il:

Il mio Natale ideale

Grazie alla nominescion di Alligatore oggi vi racconto il mio Natale ideale. Partecipo volentieri a questo TAG, mi piacciono le liste, mi piacciono i desideri e mi piacciono le iniziative "vecchio stile" che coinvolgono i blog. E chi poteva avere un'idea così creativa se non MikiMoz

Il tema è semplice. Immaginate di dover descrivere un Natale perfetto, cosa vi piacerebbe ci fosse nel periodo più magico dell'anno? Devo ammettere che per alcune categorie ci ho dovuto pensare su parecchio, d'altra parte io sono sempre stata un disastro con i temi.

Siete tutti invitati a partecipare, se vi va, seguendo queste regole:
  1. Elencare tutti gli elementi del nostro  natale ideale, in base agli argomenti forniti;
  2. Avvisare Moz dell'eventuale post realizzato scrivendogli QUI (e ovviamente avvisare anche me, lasciandomi un commento).
  3. Taggare altri cinque bloggers, avvisandoli.
Gattosandro Viaggiatore


martedì 22 ottobre 2019Aggiornato il:

Momondo Open World: per il finale di stagione vi porto lontanissimo (e vi sfido)

Ho dovuto cambiare telefono, il mio fedele Samsung s6 mi ha abbandonata. Funzionava ancora bene, ma la batteria durava ormai niente, e mi lasciava di punto in bianco (tipo che faceva dal 36% a 0% in due secondi e si spegneva). Mi dispiace separarmi dalle cose, ma soprattutto odio spendere soldi che potrei destinare ad altro (per esempio un viaggio, tanto per cambiare).

Alla fine ho colto al volo un'offerta e adesso ho un nuovissimo  - e bellissimo - Samsung s10e, che fa foto spettacolari ma mi è costato quanto un volo per New York (quello che ho nella lista dei desideri da almeno due anni, e ci resterà ancora molto se non la finiamo al più presto con queste spese impreviste).

Pensavo a questo mentre controllavo le tariffe dei voli per questo inverno. Chissà quanti desiderano trovare sotto l'albero un super mega telefonino che costa un rene, io invece vorrei trovare un bel biglietto aereo, guarda un po'.


lunedì 14 ottobre 2019Aggiornato il:

Momenti e cambiamenti

Sono quasi arrivata alla fine della seconda stagione come Ambassador di Momondo.
Rispetto alla prima stagione ho avuto modo di partecipare in maniera meno frequente ma comunque stimolante.


Far parte di un gruppo, avere un confronto diretto e immediato con altri blogger e poter instaurare rapporti (anche solo virtuali) d'amicizia è l'aspetto che ho preferito di questa esperienza. Potersi scambiare idee e consigli è molto importante, secondo me, specialmente in un momento come questo:

  • il mio blog sta per compiere dieci anni e mi trovo in una fase in cui non so se andare avanti imperterrita lungo una strada che mi ha un po' stancata, o rivoluzionare completamente il mio modo di gestire il blog senza avere un progetto preciso (o meglio, ce l'ho, ma non so ancora come svilupparlo)
  • sto meditando di prendere un periodo di pausa, mettere a posto le idee, sistemare vecchi post (cosa che porta via un sacco di tempo: poi vi racconterò di quanto è bello accorgersi di dover ricaricare completamente tutte le foto di un sacco di post), controllare tutti i link e aggiornare le info


In questo periodo di pausa (se e quando riuscirò a prenderlo) vorrei riuscire a fare un viaggio. Non so dove, come, perché, ma vorrei farlo da sola. È un po' che desidero mettermi definitamente alla prova anche se l'idea mi entusiasma ma mi spaventa da morire (so che la mancanza di Lore peserà come un macigno, ma sento la necessità di fare un determinato viaggio e non posso obbligarlo a seguirmi in una follia che deve essere esclusivamente mia).


Da quando ho iniziato a viaggiare sono cambiata molto. Credo - e spero - che ogni viaggio abbia contribuito a rendermi una persona migliore. Momondo mi ha chiesto qual è stato il momento preciso in cui ho imparato qualcosa che mi ha aiutata a crescere. Che mi ha insegnato talmente tanto da far parte ormai della mia vita.

Io ne ho due.


venerdì 9 agosto 2019Aggiornato il:

Quando mi sono accorta di essere una viaggiatrice

Momondo mi ha chiesto quando mi sono accorta di essere una viaggiatrice.

Per rispondere ci ho dovuto riflettere, la domanda sembra banale ma non lo è.
Basta viaggiare per essere viaggiatori? Direi di sì, ma c'è qualcos'altro.

Credo di essere diventata una viaggiatrice quando ho iniziato a sentire la smania, che è una sensazione molto simile all'essere innamorati. La smania è quella cosa che mi fa sentire una stretta allo stomaco al pensiero di voler partire, e la cosa assurda è che in genere mi prende quando sono sul volo di ritorno.

Tipo che non sono ancora tornata e già ho la smania di partire di nuovo.

Il mio viaggio a Cuba - estate 2004
(Nella foto sorrido, ma non vi dico l'ansia: stavo per salire sull'elicottero per raggiungere Baracoa)

martedì 6 agosto 2019Aggiornato il:

Chiacchiere di luglio


È una mia impressione o luglio è volato? Possibile che ogni anno aspetto l'estate con ansia, e lei mi vola via perché il tempo si mette a correre? Non me ne faccio una ragione.

Comunque, è stato un mese davvero intenso, e per la serie "ora vi racconto un sacco di cose di cui ne fareste anche a meno", questo è il riassunto del mio luglio. Tanto lo so che siete tutti in ferie e questo post lo leggeranno in quattro gatti :)


La novità dell'anno si chiama DER KIOSK

Si dice che le mazzate servano ad essere più prudenti, e che i fallimenti generino timore. Io voglio pensare invece che le mazzate riforzano e i fallimenti sono prove generali per i successi futuri.
Secondo questa filosofia, mi sono convinta che quando una cosa non va bene, invece di mettersi in un angolo a piangere maledicendo tutto e tutti, bisogna tirarsi su le maniche e lavorare.

E se il lavoro non lo trovi, te lo inventi.

giovedì 4 luglio 2019Aggiornato il:

Chiacchiere di giugno (tre più una)

Giugno col bene che ti voglio. Ah, no, quello era luglio, ma vabbè, è uguale, perché quest'anno giugno l'ho amato particolarmente. Ho fatto molte cose, lavorato parecchio, e ho pure viaggiato.
È un periodo che ho un sacco di cose che ho voglia di raccontare qui sul blog, e allora ho deciso di inaugurare la rubrica mensile "le chiacchiere di Gattosandro".

Dunque, ecco le mie chiacchiere di giugno (tre più una). 



La mia intervista su Rolling Pandas.


Conoscete Rolling Pandas? È un sito di viaggi su misura e tour organizzati personalizzabili. Io non l'ho mai usato (sono una fanatica del fai da te, come ben sapete) e a dire il vero non lo conoscevo nemmeno, ma lo trovo ben fatto e ha proposte interessanti. 
Sono stata contattata perché pare che qualche loro lettore abbia segnalato il mio blog e dopo aver valutato positivamente i miei contenuti mi hanno proposto un'intervista da pubblicare sul loro sito.

mercoledì 26 giugno 2019Aggiornato il:

Viaggiare col bagaglio a mano (con Easy Jet)

Sono appena rientrata dal mio viaggio a Praga (di cui vi racconterò nei prossimi post) e quello che vorrei raccontare oggi, dato che in aeroporto ho notato una certa confusione, è come fare per volare tranquilli solo col bagaglio a mano.

Ho inaugurato - finalmente - il mio Cabin Zero, che ha le stesse dimensioni del mio trolley ma essendo uno zaino è morbido ed è molto più pratico. Ho preso un 36L e le misure sono, appunto, quelle del bagaglio a mano (45X31X20 cm) accettate da praticamente tutte le compagnie aeree. Tranne Ryanair, naturalmente, dove per bagaglio a mano gratuito intendono una pochette.

Se guardate sul sito Cabin Zero per ogni zaino (e in base alla capacità scelta) si apre il menu a tendina dove vengono specificate le compagnie aeree che lo accettano come bagaglio a mano.

Se ve lo state chiedendo, NO, non è un post sponsorizzato. Magari! Questo zaino non è economico ed io ho colto al volo una mega offerta del Black Friday dello scorso autunno per accaparrarmelo ad un prezzo scontato.

gattosandro viaggiatore
Il mio Cabin Zero Jaipur Pink (un colore sobrio)

giovedì 6 giugno 2019Aggiornato il:

Disconnettersi per ritrovarsi: il detox digitale in vacanza

Sono diventata smartphone-dipendente. Ho sempre detto no, io non sarò mai schiava del telefonino, e invece ci passo buona parte della giornata. Non cazzeggio solo sui social, non lo uso solo come aiuto per la memoria (ogni volta che non ricordo qualcosa invece di sforzarmi, googolo), ci passo anche le ore giocando.

E spesso mi ritrovo a interrompere la partita, leggere una mail, se è il caso rispondere, riprendere la partita, ricevere un commento, mettere cuoricino o ignorare, dimenticarmi a quale delle ventisei pagine aperte stavo dando retta e pensare che mi ci vorrebbe una vacanza (senza telefono).


Nei miei primi due viaggi in Cina non avevo Internet, usavo solo il wi-fi degli ostelli quando rientravo in stanza, solitamente solo per controllare gli spostamenti successivi. Tra l'altro molti siti non li potevo nemmeno aprire perché erano censurati.
E sono stata benissimo.

Ho provato la sensazione di essere davvero dall'altra parte del mondo. Lontana. Immersa in una cultura completamente diversa, potendo contare solo sulle mie forze (e le mie mappe cartacee, o il mio istinto).

Libera di vivere la mia esperienza senza condividere foto e racconti in tempo reale. Pienamente immersa nel viaggio, senza distrazioni, preferendo il finestrino allo schermo (anche, o soprattutto, in senso metaforico).

Esistono ancora posti così? L'ultima volta, appena sono arrivata a Pechino, ho attivato il VPN quindi ero di nuovo connessa col mondo. Per carità, poter usare google translate in un Paese dove l'inglese è parlato poco (e male) è una comodità, ma dei social avrei potuto farne a meno.
Credo che ogni tanto sia necessario staccare davvero, da tutto.


Disconnettersi per ritrovarsi: il detox digitale in vacanza


giovedì 16 maggio 2019Aggiornato il:

Come viaggiare di più seguendo poche regole (e cercando le offerte giuste)

In questi giorni ho partecipato ad un dibattito molto costruttivo sul come facciano alcune persone a viaggiare così tanto. E sul come sia difficile spiegarlo ad altri che viaggiano poco perché pensano di non poterselo permettere.

Domande del tipo "ma come fai ad essere sempre in viaggio?" o, soprattutto, "che lavoro fai per permetterti di viaggiare così tanto?" si trovano quotidianamente anche in diversi gruppi su Facebook.

Devo dire che io non sono affatto tra quelli che viaggiano sempre (magari!), perché ho un lavoro fisso che mi impegna molto soprattutto nei periodi in cui la maggioranza delle persone è in vacanza e quindi ha tempo di viaggiare (ponti, festività & simili sono i periodi in cui io lavoro di più). Eppure trovo il modo di viaggiare, perché è una passione a cui non posso (e non voglio) rinunciare.
Come ci riesco?

Ci sono diversi modi per permettersi il lusso di fare più viaggi durante l'anno senza essere per forza ricchi. Io sono povera, per esempio.

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

Come viaggiare di più seguendo poche regole (e cercando le offerte giuste)


  • Rinunciare alle spese superflue.

Per capire quali sono le spese da ritenere superflue, occorre capire di cosa potremmo fare a meno. Ma soprattutto, quanto è importante per noi fare un determinato viaggio. Siete disposti a rinunciare a qualcosa pur di fare quel viaggio? Ok, allora quel viaggio prima o poi lo farete.

Ci sono persone che mi dicono che non riusciranno mai ad esempio ad andare in Giappone perché è troppo caro (il ché in parte è vero), ma non rinuncerebbero mai ad andare una volta alla settimana dal parrucchiere, ogni mese dall'estetista, alla manicure, allo shopping del sabato pomeriggio eccetera eccetera.

Non c'è niente di male, ma bisogna capire quali sono le priorità e stabilire l'obbiettivo.
Se l'obbiettivo è viaggiare di più, anche solo limitare questo tipo di spese basta e avanza.

domenica 5 maggio 2019Aggiornato il:

Nove anni

Il mio blog compie nove anni. 


Me la ricordo benissimo, quella sera.

Ho cliccato su "crea blog" con trepidazione, ho scelto un modestissimo sfondo viola acceso (quella era l'epoca del glitter e delle gif animate a tutto andare, quindi il mio layout in confronto era persino sobrio) e poi ho intelligentemente scelto il nome pensandoci su qualcosa come tre minuti scarsi.

Viaggiando con Sandro. No. I viaggi di Sandro. Mmmh. Sandrino in viaggio. Naaa.
Gattosandro Viaggiatore. Eureka!


Alcune considerazioni sulla questione nome blog.

1. Il fatto di aver preso in considerazione esclusivamente il nome del mio gatto (e non abbia mai pensato al mio, per esempio) è una cosa che ancora adesso non mi spiego.
C'è da dire che all'epoca si tutelava la propria identità nascondendola dietro avatar e nickname, perciò forse mi è sembrato più saggio sputtanare utilizzare il nome del mio gatto al posto del mio.

La verità è che non avevo idea dell'importanza e della potenzialità di un blog, ma non me ne dispiaccio più di tanto. Con un nome diverso non sarebbe cambiato niente (di certo non è per quello che non sono diventata ricca o famosa come la Ferragni, per dire^^).

2. Avessi usato solo 'Sandro', avrei potuto spacciarmi al limite per un uomo, sarebbe stato divertente. Invece.

3. Qualche tempo fa, in preda a crisi mistiche (mò esagero) ho pensato addirittura di cambiare il nome. Dopo un piccolo sondaggio ho scoperto non solo che Gattosandro piace (e su questo devo fidarmi della sincerità di tale affermazione), ma che ormai il nome è associato in maniera indelebile al mio blog (e alla mia faccia). Quindi cambiarlo non sarebbe una buona idea, dicono.

venerdì 29 marzo 2019Aggiornato il:

Aggiornamenti e chiacchiere

Dopo un gennaio durato qualcosa come 520 giorni, febbraio e marzo sono volati via, e mi dicono dalla regia che è arrivata la primavera. E io dov'ero quando è successo tutto ciò? Una risposta plausibile potrebbe essere in letargo, ma visto il debito di sonno direi di no.

gattosandro viaggiatore
Angoli nascosti di Torino e case bellissime


Per la serie spese impreviste, la macchina ha svampato signò. Sono rimasta a piedi.

Mi prendo tre minuti per condensare una serie di lamentele e piangermi un po' addosso (che non lo faccio mai ma ho bisogno di sfogarmi ché sono due settimane che faccio 'sta vita):

- Ultimamente sono così fortunata che se taglio la strada ad un gatto nero è lui che si tocca i gioielli di famiglia e cambia direzione.

- Stare senza macchina non sarebbe una tragedia se avessi degli orari di lavoro "normali" (no, non è vero, sarebbe una tragedia lo stesso). E comunque, dover prendere tre pullman per coprire una distanza che in linea d'aria sarà di circa cinque chilometri è immorale.

- Ci metto un'ora ad andare a lavoro e un'ora (se va bene) per tornare a casa. Sempre che io non perda la corsa delle 00.12, dato che è l'ultima. E come contorno al quadretto felice, ciao ciao vita sociale, ci rivedremo prima o poi.

- Vogliamo parlare degli SMS della GTT che ti dicono quando arriverà l'autobus in tempo reale di sta ceppa? No, non parliamone che è meglio.

- Sono poco poco esaurita, si nota?

martedì 18 dicembre 2018Aggiornato il:

"Year in Travel" e il mio 2018

Nonostante i buoni propositi, nel 2018 non sono riuscita a scrivere quanto avrei voluto, finendo col trascurare un po' il blog. Questo non significa che non abbia viaggiato, o che non abbia lavorato a diverse cose. Anzi. Tra queste, come molti di voi sanno, c'è il progetto Open World di Momondo.

"Year in Travel" di Momondo


Siamo a fine anno, è tempo di bilanci e progetti.  Momondo ha raccolto i dati sulle tendenze di viaggio del 2018 e ha pronosticato quelle che saranno di tendenza nel 2019.

Le mete più popolari del 2018 sono state New York, Bangkok, Tokyo, Amsterdam e Miami. Tra quelle di tendenza per il prossimo anno ci sono Martinica e Colombia.

Non scelgo mai le mete in base alla popolarità, anzi, devo dire che ho dei gusti abbastanza fuori dal comune in fatto di viaggi. Ma adoro le liste e mi piace prenderne ispirazione. Mi piace lasciarmi convincere da una foto (ad esempio, guardando quella di Bruxelles mi viene voglia di andarci subito) e trovo che poter sapere subito il prezzo medio del volo per raggiungerla sia un grande incentivo a prendere in considerazione mete a cui non avevo mai pensato.

La lista completa la trovate qui, fatemi sapere se avete trovato la vostra ispirazione.



lunedì 25 giugno 2018Aggiornato il:

Momondo Open Worlds Awards 2018

Open World Awards

Premessa

I primi di giugno mi arriva una mail da Momondo. È un invito a partecipare alla cerimonia di premiazione dei Momondo Open World Award all'Apollo Club di Milano. Resto un attimo perplessa, avevo caricato un articolo da candidare al concorso ma alla fine il sito mi ha dato un errore, l'ho interpretato come un segno e ho lasciato perdere (della serie autostima questa sconosciuta). Dunque, non essendo una finalista, come mai questo invito? Ma soprattutto che faccio? Vado? Ignoro?

Giro il quesito sul gruppo WhatsApp delle amiche blogger (conosciute al meeting) che mi rispondono molto pacatamente che sarei una pazza a non andarci.

lunedì 4 giugno 2018Aggiornato il:

Allergie alimentari - cosa sono e come ci si convive

Nei miei racconti di viaggio il cibo è molto presente. A volte non ricordo bene cos'ho visitato in una città ma stai sicuro che ricordo perfettamente cos'ho mangiato, specialmente se mi è piaciuto.
Durante il meeting di Travel365 ho avuto modo di parlare moltissimo di cibo in viaggio, e mi sono detta cavolo, quando scrivo di piatti tradizionali e ricette locali io mica ci penso che magari molta gente queste cose non le può mangiare (illuminante la chiacchierata con Nonna Paperina, che mi ha raccontato delle sue ricette per chi è intollerante al glutine, nichel e lattosio).


Vorrei riuscire a capire cosa può fare una persona che scrive di viaggi ad essere utile in questo senso,  vorrei riuscire a raccontare un piatto anche in base agli ingredienti che lo compongono. Ci tengo davvero a continuare a parlare sul blog di cibo ed esperienze culinarie senza escludere chi certe cose non le può mangiare. Ma prima di tutto devo capire cosa sono le intolleranze e le allergie (e come ci si convive) così mi sono rivolta ad un'amica esperta in materia.

Lei si chiama Gilda, ha un blog che si chiama Non Può Essere Vero, e nel 2001 ha scoperto di avere una grave allergia alimentare che le ha cambiato la vita (ma non le ha tolto l'allegria).



venerdì 29 dicembre 2017Aggiornato il:

Un anno di me

Ho vergognosamente trascurato il blog nelle ultime settimane.

Avrei dovuto concludere il racconto del mio viaggio estivo, scrivere di qualche esperienza culinaria autunnale, raccontarvi delle mie recenti esperienze in cucina (io che fino a un mese fa mi avvicinavo ai fornelli giusto per fare il caffè, devo essere impazzita) e parlarvi dei miei desideri di viaggio per il prossimo anno.

Invece niente. Che poi a dir la verità nella mia testa è tutto scritto, ho un sacco di idee che mi vengono soprattutto di notte (e la mattina chi se le ricorda più, ma son dettagli).
È sedermi davanti al computer che mi risulta pesantissimo.

Comunque. Scrivo questo post per archiviare il mio 2017 (che ricorderò affettuosamente come l'anno horribilis) provando a salvare quel che di buono c'è stato e cancellando definitivamente il resto. Riavvolgo il 2017, dando fondo a tutta l'ironia di cui sono capace, tirando fuori il meglio, per guardarlo con occhi diversi e convincermi che alla fine è stato brutto ma non bruttissimo, dai.

lunedì 4 settembre 2017Aggiornato il:

Di viaggi, ritorni, e propositi

Sono rientrata da poco a Torino. Il viaggio di ritorno è sempre strano per me, ci metto un po' a elaborare l'idea che devo riabituarmi alla vita di tutti i giorni. Forse è per questo che non mi concedo tregua e appena metto piede a casa disfo le valigie, carico la lavatrice, sistemo tutto, divido i souvenir, scarico le foto. Praticamente una pazza scatenata.
Poi crollo, e infatti è due giorni che fatico a stare sveglia.

Torno sul blog dopo più di un mese di assenza, ho una voglia matta di raccontare questo agosto così caldo, di questa estate che mi ha stravolta, di questo viaggio che ho atteso tanto. Troppo.

Un post condiviso da Simona Zanellato (@simo_ciccola) in data:

Un chiosco di panini a Nha Trang (Vietnam)