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lunedì 18 settembre 2017Aggiornato il:

Diario di viaggio - Singapore (terza parte)


Tempio Thian Hock Keng


Diario di viaggio - Singapore (terza parte)
19 agosto 2017

Stamattina visitiamo la zona che, lo dico subito, è la mia preferita di Singapore: Chinatown. Sono di parte, adoro la Cina e tutto ciò che riguarda la cultura cinese,  dai templi (che secondo me hanno un'architettura unica e meravigliosa) al cibo, che alla fine è quello con i sapori che apprezzo di più.



A Singapore trovo una Chinatown elegante e ricca, sorprendentemente tranquilla e silenziosa, almeno nelle vie vicino alla fermata metro Tanjor Pagar. Visitiamo il tempio taoista Thian Hock Keng, che si trova sulla stessa strada della moschea (Masjid Al-Abrar), e cominciamo a perderci nelle strade piene di case colorate.

Thian Hock Keng (particolare)

Chinatown


Per pranzo ci fermiamo al Maxwell Food Centre, un grande capannone pieno di piccoli negozi che vendono piatti e specialità diverse, dalla carne ai piatti a base di riso, dalle spremute al caffè. Io sono decisa a provare uno dei piatti tradizionali di Singapore: il laksa, un piatto dai sapori piuttosto forti.

Laksa, ovvero spaghettoni in un brodo di pollo con latte di cocco, peperoncino in pasta, un mix di spezie tra cui spicca il curry, frittata e gamberetti. Allora, i noodles sono di quelli lunghi, spessi e scivolosi. Con le bacchette di plastica ho fatto una fatica immonda ad acchiapparli, ogni volta scivolavano nella ciotola e il brodo, piccante, mi è schizzato in un occhio rendendomi momentaneamente cieca e facendomi piangere per un buon quarto d'ora. La scena pietosa di me che cerco di domare il piatto va avanti parecchio, anche perché al primo assaggio l'ho trovato terribile, al secondo passabile, al terzo piangevo, al quarto ha cominciato a sembrarmi buono.

Maxwell Food Centre

Laksa


Usciti da lì, con l'occhio ancora lacrimante, il tavolo ridotto uno schifo, ma la maglietta incredibilmente intonsa, ci dirigiamo al Buddha Tooth Relic Temple, uno dei templi più belli mai visti. Per entrare bisogna avere un abbigliamento dignitoso, all'ingresso ci sono delle stoffe per coprirsi e all'interno fa un caldo pazzesco. Il tempio si sviluppa su quattro piani. Si comincia dalla sala principale, enorme e maestosa, e si sale su passando dal museo dove sono conservate statue e reperti storici (e dove c'è l'aria condizionata, particolare fondamentale per tirare un po' il fiato dopo essere schiattati dal caldo), fino ad arrivare all'ultimo piano nella terrazza meravigliosa con la Pagoda e la ruota delle preghiere.

Buddha Tooth Relic Temple - la sala principale

Buddha Tooth Relic Temple - il giardino sulla terrazza

Buddha Tooth Relic Temple

Le vie intorno al tempio sono ricolme di bancarelle dove si possono trovare tutti i souvenir (famigliari a chi come me è stata in Cina) più una zona dedicata allo street food semplicemente spettacolare. A quest'ora è quasi tutto chiuso (e io sto ancora digerendo il laksa), ci torneremo stasera.

Chinatown - un banchetto di durian (con simpatico cartonato per foto ricordo "testa di durian")


Di fronte al tempio ci sono i lavori in corso per la linea della metro, e una fermata dell'autobus dove un simpatico vecchietto attacca bottone con noi e con tutte le persone intorno. Capisco poco o niente di quel che dice, ma sorride tantissimo e io ricambio.

Prendiamo il bus 80 (dove rischio di morire congelata) fino al centro commerciale Vivo City, dove parte il treno per Sentosa. Muoversi in autobus per Singapore è molto semplice, nei tabelloni sono indicate le fermate in inglese, quindi ci si orienta con facilità.

La biglietteria per Sentosa (che è un'isola a sud di Singapore) è all'interno del centro commerciale, le cassiere vendono anche i pacchetti per le attrazioni dell'isola, ma noi facciamo solo quello del treno. Sentosa è un immenso parco giochi, ci sono gli Universal Studios, l'acquario, parchi giochi, parchi a tema, divertimenti, campi da golf e spettacoli sulla spiaggia. Ogni singola attrazione costa una fucilata. Ci sono però spiagge libere, la possibilità di fare il bagno, e una vista niente male.

All'interno dell'isola gli autobus che fanno la spola da un attrazione all'altra sono gratuiti e procedono a passo d'uomo, per cui avendo fretta si fa prima ad andare a piedi, ma per noi che ce la prendiamo comoda vanno benissimo.

La prima spiaggia si chiama Siloso Beach, una striscia di sabbia occupata in gran parte dai lettini degli stabilimenti e da alcuni ristoranti. Ci fermiamo a bere una birra in un locale carino guardando il mare. Ci spostiamo poi a Palawan Beach, molto più grande e più bella, con sabbia bianca e palme. Di quelle classiche spiagge da cartolina, collegata ad un'isoletta tramite un ponte sospeso. Affrontare certe cose con gli orientali, nel caso specifico un ponte sospeso, è un'esperienza a metà tra l'esilarante e l'esasperante. Le ragazze urlano che non hanno ancora messo un piede sul ponte, le signore si aggrappano a qualunque cosa e fingono svenimenti (mentre sotto sotto secondo me ci godono a perdere l'equilibrio così dondola tutto), e poi arriva il solito genio a passo veloce con i piedi di piombo che fa sobbalzare tutti quanti.

Sguardo fisso e passo costante, arrivo in fondo senza danni, salgo i piani dell'unica struttura presente sull'isoletta, e mi godo la vista dall'alto. Che spettacolo ragazzi.

Siloso Beach

Bikini Bar (Siloso Beach)

Il ponte sospeso

Palawan Beach


Dopo una giornata rilassante, il programma di stasera è un attimino più serrato, anche perché domani lasciamo Singapore e ci sono due cose che non voglio assolutamente perdere. La prima è lo spettacolo di luci e suoni a Gardens by The Bay, dove arriviamo di corsa per un piccolo errore di calcolo dei tempi. C'è già un sacco di gente ma riusciamo a trovare un posticino proprio sotto ai supertree. Lo spettacolo dura 15 minuti, ed è emozionante. All'incirca alla stessa ora anche a Marina Bay c'è uno spettacolo di luci sulle fontane, ma dovendo scegliere ho preferito quello dei supertree, che di sera sono ancora più belli.

Marina Bay Sands

Gardens by The Bay

Supertree


A fine spettacolo la massa di gente accorsa a vedere lo spettacolo si riversa sul ponte che comincia a scricchiolare paurosamente. Cerco di attraversarlo il più in fretta possibile, e seguendo la fiumana di persone ci tuffiamo nella metro per volare a Chinatown. Lo street food serale ci aspetta.
Appena usciti dalla metro ci troviamo tra le bancarelle dove ci sono delle cose che vorrei comprare ma sono molto indecisa, rimando la questione al dopo cena e scopro con rammarico che il mercato chiude abbastanza presto. È un peccato, perché ho una discreta quantità di soldi da spendere, dato che durante la cena mi sono accorta di avere pochissimo contante e sono corsa a prelevare.

La via dello street food di Chinatown è un concentrato di tutti i piatti più buoni del mondo, alla fine la cucina cinese è la mia preferita, soprattutto in casi come questo dove viene contaminata da altre culture che la arricchiscono. Con tutti gli stand che ci sono abbiamo l'imbarazzo della scelta, ma oggi abbiamo fatto un giro di perlustrazione e arriviamo con le idee piuttosto chiare.

Funziona così: scegli i piatti, te li fai cucinare, te li porti nel primo tavolo libero che vedi. Volendo puoi farti portare da bere dalle signore che passano tra i tavoli a chiedere, oppure te la vai a prendere dove la vendono, che costa un pelino meno. Ordiniamo quattro piatti da quattro stand diversi, e sono uno più buono dell'altro.

Chinatown


Cominciamo con le vongole in salsa alla soia che sono uno spettacolo, proseguiamo con i ravioli ripieni di gamberi, delicatissimi. Poi manzo alla piastra con verdure e contorni, e finiamo con qualche spiedino alla griglia. Il caos intorno a noi è quasi piacevole, sembra di stare in un enorme mercato dove nessuno sta fermo un attimo, un'atmosfera tipicamente cinese che mi provoca allegria e nostalgia allo stesso tempo.

Vongole in salsa

Rvioli di gamberi al vapore

Manzo alla piastra con peperoni e cipolle - riso bianco - insalata di cavolo - arachidi

Spiedini alla griglia


Dopo cena, come dicevo, riusciamo a fare qualche compera nelle poche bancarelle ancora aperte, e poi andiamo a prendere l'autobus per l'albergo. Tappa al pub, dove è bastato presentarci per la seconda sera di fila per essere ormai di casa. Ci accomodiamo al nostro tavolo e il barista sa già cosa vogliamo. Stasera nessuna comitiva alcolica, in compenso c'è un raduno di ragazzi in monopattino. Detta così sembra una cosa ridicola, invece sono serissimi, con giubbotti, toppe e monopattini super tecnologici, pieni di lucette e stereo incorporato. Una gang di centauri su due ruote rotelle.


È l'ultima sera a Singapore, posso dire che il bilancio è decisamente positivo. Una città in cui mi sono sentita subito a mio agio, semplice da visitare, senza problemi di comunicazione dato che l'inglese è parlato quasi ovunque. Di una pulizia impressionante, quasi eccessiva nelle regole (e nei divieti), ordinata ma lo stesso caotica, con un clima umido ma non esageratamente caldo, spaventosamente cara rispetto a molti altri Paesi asiatici ma con un'offerta di servizi e un sistema di trasporti da morire d'invidia. Tante culture diverse che convivono nello stesso territorio, mantenendo intatte le proprie tradizioni e le proprie radici, che danno vita a una città multietnica con un'offerta culinaria vastissima. È stata un'esperienza interessante, nonostante tre giorni siano un po' pochi per dire di conoscere un posto io credo di averlo vissuto nel modo più intenso possibile, e ne sono felice.


Domani si parte, il viaggio continua.




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Info pratiche:

Chinatown
Uscendo dalla fermata metro Chinatown ci si ritrova in Pagoda street. Prima di distrarvi con le bancarelle alzate gli occhi e guardate le case (sono bellissime). Girate in Trengganu street, sempre con un occhio alle case, e al secondo incrocio trovate Smith street (dove c'è lo street food). Se invece tirate dritti trovate l'ingresso del mercato coperto e Sago street, un'altra bella via che porta al Tempio di Buddha.

A cena, con piatti scelti in quattro diversi stand dello street food di Smith street, abbiamo speso in totale 56 SGD (4 piatti + 2 birre grandi).

In Club street ci sono una serie di ristorantini eleganti, mentre volendo risparmiare il Maxwell Food Centre ha una vasta offerta a prezzi bassi. Si trova a una sessantina di metri da Sago street, anche se l'ingresso principale è in Kadayanallur street, perciò bisogna girare intorno all'isolato.

A pranzo, negli stand del Maxwell Food Centre abbiamo speso 16 SGD (due piatti e una birra grande).

Da visitare anche il Tempio Thian Hock Keng, in Telok Ayer street (dove si trova la fermata metro Telok Ayer).

Nella ricerca di un albergo a Singapore ho scartato questo quartiere perché temevo che fosse troppo caotico e guardando la cartina mi sembrava distante dal centro. Dopo esserci stata posso dire che se mai tornerò a Singapore alloggerò di sicuro a Chinatown per tre motivi:
- la zona è centrale e ben collegata agli altri quartieri
- si mangia (bene) spendendo poco
- tolte le vie in cui c'è il mercato notturno (che tra l'altro chiude abbastanza presto) è molto più tranquillo e silenzioso di quanto immaginassi.


Sentosa
Il mezzo più economico per raggiungere Sentosa è il treno (SGD 4 a/r)
Nel centro commerciale Vivo City (c'è una fermata degli autobus proprio davanti) si trova la biglietteria e la stazione del Sentosa Express. Il treno effettua la prima fermata Waterfont vicino agli Universal Studios, la seconda fermata Imbiah vicino al Merlion e alla stazione della cabinovia, e la terza ed ultima fermata Beach vicino alle spiagge.

Il mezzo più panoramico e costoso per raggiungere Sentosa è la cabinovia.
Di fianco al centro commerciale Vivo City c'è Harbour Front Center, da cui parte la cabinovia a Mount Faber Station → Harbour Front → Sentosa.
Il biglietto della Mount Faber Line costa SGD 29
C'è una cabinovia anche a Sentosa (Sentosa Line: Merlion - Imbiah - Siloso) SGD 13
Se volete prenderle entrambe c'è il biglietto cumulativo che costa SGD 33


Gardens by The Bay light show (Garden Rhapsody)
Tutti i giorni - 19.45 e 20.45
Ingresso gratuito

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24 commenti:

  1. Risposte
    1. Esatto!!!
      Il problema è convincere mio marito.....
      (I tuoi post chilometrici sono un piacere per la mente)
      Baci.

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    2. Dai, hai tempo per convincerlo! Io sto già pensando al prossimo viaggio :)

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    3. Mi piacerebbe esaudire il mio desiderio di andare a Taiwan, ma è ancora tutto in forse.

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  2. Il motivo per cui Singapore è pulitissima (e lo era anche trenta anni fa) quando in Cina dovevi farti largo tra gli sputazzi sui marciapiedi? Perché ti toccano implacabilmente nel portafoglio. Un amico che aveva buttato una cicca, aveva l'omino con il taccuino delle multe sulla spalla prima che questa toccasse terra, 50 $. E' la certezza della pena che ti fa rispettare la legge. C'è ancora il cartello che minacciala multa di 100$ se non tiri l'acqua nelle toilettes pubbliche? (Avranno una telecamera nascosta per controllare?)

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    1. Ora che mi ci fai pensare ho usato poco le toilette pubbliche, in effetti il cartello lo avrei notato :)
      Hai ragione, e ti dirò che c'erano molti turisti cinesi che si comportavano benissimo, guarda caso. Che poi un po' li capisco, io sono la prima a fumare per strada nella mia città (le cicche però le butto nei posacenere) mentre mi adeguo alle regole delle città che visito. Penso che la certezza della multa sia il deterrente più efficace, ma è anche vero che Singapore è relativamente piccola e di conseguenza più "controllabile".

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  3. Ecco, questa è senz'altro la Singapore che mi piacerebbe vedere maggiormente rispetto al capitolo precedente. La via dello street food non me la farei mancare!

    Alice

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  4. Che ricordi! Sono partita proprio da Singapore novembre scorso per fare la traversata dell'oceano indiano e ho avuto la fortuna di vedere molti dei posti del tuo reportage! Mi ha stupito questa città, la immaginavo diversa, più metropoli grigia, invece ha anche moltissimi colori!

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    1. Ciao!! Traversata dell'oceano indiano?? Non li puoi vedere, ma ho gli occhi a cuore :)

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  5. Quando leggo i tuoi reportage di viaggio , credimi mi sembra di essere conte , immersa in queste meraviglie, tanto invitanti da sembrare finte.
    Per me sicuramente sarebbe proibitivo il mangiare , cosa che, per i comuni mortali deve essere delizioso, ma io dovrei portarmi il mangiare da casa.. Pensa che jella!
    Viaggio meraviglioso, escludo il ponte , che anche questo, con le mie vertigini, dovrei attraversare bendata, ma viaggiare insieme a te anche sulla carta, è stato entusiasmante.
    Grazie ancora Ciccola mia, sempre deliziosa..
    Un bacio volante...

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    1. Il ponte non era molto alto ma mi ha messo un'ansia...
      Grazie a te, Nella, un abbraccio.

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  6. Che spiagge magnifiche!
    Nonostante le tue disavventure il laksa mi interessa da matti, chissà se a Milano si trova.

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    1. Non fosse stata così cara ci avrei trascorso una notte, anche solo per godermi il tramonto sulla spiaggia.
      Prima di interessarmi al cibo di Singapore non avevo mai sentito parlare del laksa, forse lo trovi se a Milano esistono ristoranti specializzati in cucina malese (a Torino di sicuro no).

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  7. Ciao! Mi sono appena iscritta al tuo blog :) singapore è un posto dove, sono certa, il mio ragazzo prima o poi mi trascinerà, e per me che a differenza tua non amo l'oriente non so quanto sarà bello! Però mi segno la tua esperienza, sicuramente mi potrebbe tornare utile per sopravvivere :D baci!

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    1. Benvenuta!
      Potrebbe essere una bella esperienza, che magari ti farà cambiare idea :) Se non ami l'Oriente potrebbe essere il posto perfetto come primo approccio.

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  8. Quante robbe ... a me, più di tutto, colpisce la cucina (come, [quasi] sempre).

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  9. Anche io con i bastoncini mi sarei fatto praticamente lo shampoo con quegli spaghetti XD
    Il tempio di Buddha è bellissimo davvero :)
    Aspetto la quarta parte!

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    1. Grazie!! (Bastoncini di plastica + noodles trasperenti = disastro)

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  10. Mi segno di non prendere MAI il Laksa! (oppure viaggiare munita di forchettina pieghevole...) Ma qual'è il periodo migliore per visitare Singapore? (no afa e pioggia se si può)

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    1. In effetti non ci penso mai che potrei portarmi come minimo le mie bacchette da noodles, che sono di legno e hanno tre scanalature verso la punta.
      Il clima è abbastanza uguale tutto l'anno, le temperature sono sempre abbastanza stabili. Il ché significa che è facile beccare un po' di pioggia ma non è mai esageratamente caldo (come può essere ad esempio Kyoto o Nanchino ad agosto).

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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