Diario di viaggio in Giappone
16 agosto 2010
Stamattina riuscire a chiudere la valigia è stata un’impresa, e lasciamo il nostro bellissimo monolocale di Osaka con un po’ di malinconia… Girare per il Giappone si sta rivelando un’esperienza fantastica, troviamo e lasciamo posti stupendi, è come se fosse davvero un’avventura che oltretutto sta mettendo alla prova la nostra capacità di adattamento a situazioni che non sono sempre facili.
Inoltre naturalmente credo che ci stia unendo, se possibile, ancora di più. Condividere certe emozioni e fare esperienze nuove con la persona a cui tieni di più è sicuramente la cosa più bella che ci possa essere in un viaggio.
Inoltre naturalmente credo che ci stia unendo, se possibile, ancora di più. Condividere certe emozioni e fare esperienze nuove con la persona a cui tieni di più è sicuramente la cosa più bella che ci possa essere in un viaggio.
Il viaggio di oggi è molto breve, per arrivare a Kyoto ci vuole una mezz’ora scarsa. Che città stupenda! Sembra di stare in un altro Giappone, qui non ci sono grattacieli, ma interi quartieri di case tradizionali, fiumi larghissimi in cui si può scendere per passeggiare a riva… La prima impressione appena usciti dalla stazione è decisamente positiva.
Arriviamo senza problemi al nostro ryokan, bisogna togliersi le scarpe all'ingresso e l’armadietto è pieno, segno che c’è parecchia gente. Tre ragazzi stanno cercando di convincere la signora a lasciargli la camera ancora per una notte, ma lei dice che non si può, quella è stata prenotata da una coppia che arriva oggi (già, siamo noi, mollateci la stanza!!).
La trattativa va avanti un po’ per le lunghe, poi finalmente si rassegnano e tocca a noi. Porgo il foglio di prenotazione alla signora, ma lei inizia a dire no, no, no e me lo ridà, alchè penso cacchio! Avrò sbagliato qualcosa?? Non ho prenotato?? Macchè, era scritto troppo piccolo, la signora non ci vede bene, mi dà una matita e riscrivo il numero più grande, è tutto risolto.
Solo che sono le 10 del mattino e la benedetta stanza sarà disponibile alle 16, possiamo lasciare i bagagli davanti alla porta ma fondamentalmente dobbiamo levarci dalle scatole fino a quell’ora. Non c’è problema, prendiamo una cartina e andiamo alla scoperta della città.
Il nostro ryokan è vicino al fiume e non molto distante dal centro. Ci fermiamo sulla panchina di un giardinetto e Lore inizia a sudare in una maniera allucinante, mai visto niente del genere, avevo paura che si squagliasse, sembrava che il sudore venisse giù come pioggia… Urge un posto al chiuso con tantissima aria condizionata o si scioglie!
Troviamo riparo da Mos Burger, una garanzia! Panino e hot dog, c’è bisogno di recuperare le forze. Mentre mangio mi accorgo che devo aver lasciato la mia cartina alla cassa quando stavo pagando i panini, e quando usciamo chiedo alla cassiera se per caso l’ha trovata. Perché l’ho fatto? L’ho fatta impazzire, non l’aveva vista ma si è messa a cercarla dappertutto con un’ansia che hai voglia a dirle “no problem” non si dava pace! La ringrazio lo stesso e mi scuso per lo sbattimento, e ce ne andiamo a passo spedito, se perderò qualcosa in futuro (spero di no) piuttosto che mettere così in difficoltà qualcuno mi arrangio da sola!
Troviamo riparo da Mos Burger, una garanzia! Panino e hot dog, c’è bisogno di recuperare le forze. Mentre mangio mi accorgo che devo aver lasciato la mia cartina alla cassa quando stavo pagando i panini, e quando usciamo chiedo alla cassiera se per caso l’ha trovata. Perché l’ho fatto? L’ho fatta impazzire, non l’aveva vista ma si è messa a cercarla dappertutto con un’ansia che hai voglia a dirle “no problem” non si dava pace! La ringrazio lo stesso e mi scuso per lo sbattimento, e ce ne andiamo a passo spedito, se perderò qualcosa in futuro (spero di no) piuttosto che mettere così in difficoltà qualcuno mi arrangio da sola!
Il centro di Kyoto potrei definirlo “Il Paradiso della Ciccola” (che sarei io): strade e strade piene zeppe di negozi in cui mi sarei volentieri persa per il resto della giornata. Negozi pieni di stupidaggini meravigliose, negozi di fumetti, di yukata da turisti, kimono, zoccoletti, bigiotteria, di tutto di più.
Considerando che ho tenuto a freno il portafoglio per ben 12 giorni, non posso più resistere!
Per far contento anche Lore che non si sta proprio divertendo cerchiamo il Nishiki Market, che è una via solo di cibo di tutti i tipi (alcune cose non le avevo mai viste, e non ho neanche capito cosa fossero), ci sono molte specialità di Kyoto e in molti banchi si possono assaggiare i loro stuzzichini.
Tornando indietro sbirciamo nella zona del Pontocho e poi camminiamo sul lungofiume, all’ombra degli alberi. Sul fiume ci sono molte persone, qualcuno sta con i piedi nell’acqua, altri fanno giocare i cani.
Arrivati al ryokan la nostra camera è pronta, ed è bellissima! In stile giapponese con i tatami, la porta scorrevole di carta e legno che dà in una anticamera dove possiamo mettere la valigia, e il balcone. E’ una delle due stanze del ryokan che ha il bagno privato, gli ospiti delle altre stanze utilizzano il bagno in comune. In un angolo della stanza c’è il tavolino basso con due cuscini e la tv. Nell’armadio ci sono i futon che tireremo fuori stasera. Mi piace tantissimo!! Ci rilassiamo con una bella doccia e un caffè in yukata, ho anche il tempo per controllare la posta sul mio pc.
Arrivati al ryokan la nostra camera è pronta, ed è bellissima! In stile giapponese con i tatami, la porta scorrevole di carta e legno che dà in una anticamera dove possiamo mettere la valigia, e il balcone. E’ una delle due stanze del ryokan che ha il bagno privato, gli ospiti delle altre stanze utilizzano il bagno in comune. In un angolo della stanza c’è il tavolino basso con due cuscini e la tv. Nell’armadio ci sono i futon che tireremo fuori stasera. Mi piace tantissimo!! Ci rilassiamo con una bella doccia e un caffè in yukata, ho anche il tempo per controllare la posta sul mio pc.
Stasera c’è la festa per la fine dell’O-Bon, usciamo abbastanza presto e torniamo verso il quartiere Gion con la metro, visto che la fermata è vicinissima al nostro ryokan. C’è già tantissima gente in giro, sono quasi tutti in kimono, l’atmosfera è bellissima.
Compriamo un onigiri e una birra e ci mettiamo sul fiume come stanno facendo in molti. Accenderanno i fuochi a forma di kanji sulle colline intorno, ma non sappiamo bene da dove si possano vedere, quindi decidiamo di seguire la folla che si sta spostando più giù. Alla fine in effetti ne vediamo bene solo uno (il primo) gli altri sono un po’ lontani, ma l’emozione delle persone è contagiosa, e assistiamo ad uno spettacolo davvero unico.
Nei templi ci sono cerimonie, le persone ballano e seguono il canto dei sacerdoti battendo le mani a tempo, è davvero un’esperienza emozionante. E’ incredibile anche notare come siano organizzati alla perfezione, la forza dell’ordine c’è ma sembra non servire a nulla, le persone sono ordinate anche in massa, si cammina a rilento ma nessuno spinge, nessuno si infila davanti, tutti proseguono con gioia e pazienza. Forse sono l’unica ad avere un po’ di panico quando mi ritrovo in mezzo a una massa di gente, loro sembrano completamente a loro agio.
Quando i fuochi sono ormai spenti ci accodiamo alle persone che tornano indietro, nei locali sul fiume la festa continua e nella zona del Pontocho i ristoranti si stanno riempiendo. Qui è improponibile cenare, i prezzi sono molto alti, ma la via è bellissima, stretta stretta (manca un po’ l’aria) tutta con locali tipici, case tradizionali, viuzze che si snodano. Torniamo nel centro ma i locali sono pienissimi, alla fine troviamo un classico ristorante di ramen mezzo vuoto e entriamo. Ci piace un sacco, ha l’aria vissuta e non sembra neanche particolarmente pulito! Prendiamo due ciotoloni di ramen, il mio con le corocche (!!) e in tempo zero arriva un sacco di gente a riempire il locale, così quando abbiamo finito non ci dilunghiamo più di tanto e cediamo il posto a chi stava aspettando.
Ho fatto un brevissimo video: monaci in festa
Dopo questa ottima cena (ho fatto fatica a finire tutto) facciamo una bella passeggiata e torniamo a casa. Nel ryokan qualcuno è al computer dell’ingresso, altri chiacchierano in giro, c’è insomma un po’ un’atmosfera da campeggio! Prendiamo la nostra chiave dal cestino (la signora dorme e ci si autogestisce!) e andiamo a srotolare i nostri futon. Non è un’operazione delle più semplici ma in poco tempo i letti sono pronti, stanotte si dorme per terra. Non sembrano scomodi, però il cuscino è una pietra. Ci provo, ma rinuncio quasi subito. Preferisco arrotolare un asciugamano e usarlo da cuscino: è diecimila volte più comodo, posso provare a dormire.
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Info pratiche:
Ryokan Ohto
La mia descrizione QUI
www.ryokan-ohto.com
O-Bon a Kyoto (ed eventi in generale): www.kyotoguide.com/ver2/thismonth/event-august.html
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