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venerdì 17 aprile 2020Aggiornato il:

Due giorni a Bruxelles [e Bruges]

Questo viaggio l'ho fatto a metà gennaio, quando l'incubo chiamato Corona virus era ancora lontano. In Cina, a Wuhan, il virus compare a dicembre e il primo decesso da Covid-19 avviene il 13 gennaio. Solo il 30 gennaio l'OMS dichiara l'allerta globale.
Sono a casa da lavoro dal 24 febbraio, i cinema (come i teatri e i musei) sono stati tra i primi a chiudere per tutelare la salute pubblica. L'angoscia del ritrovarmi a casa fino a fine emergenza mi ha inizialmente gettata nel panico, e tuttora non so se quando tutto questo passerà avrò ancora il mio lavoro. Sono ancora molto preoccupata e angosciata per le notizie che leggo in questi giorni. Per questo motivo non ho più scritto niente, mi chiedevo (e mi chiedo tutt'ora) che senso ha scrivere di viaggi in un momento delicato come questo. Mi auguro di non urtare la sensibilità di qualcuno con questo post così leggero, auguro a tutti di stare bene e di tornare presto a inseguire le proprie passioni.

Dopo questa premessa, ecco il mio diario di viaggio.

Due giorni a Bruxelles [e Bruges]

La mia toccata e fuga in Belgio


Bruges



Succede che ho un buono Ryanair che sta per scadere (me lo sono aggiudicato al terzo meeting di Travel 365) ma non posso prendere ferie, l'unica è usare i miei giorni di riposo (che in genere sono il lunedì e il martedì). L'ideale sarebbe trovare un volo che parta da Torino, in giorni infrasettimanali, ma l'offerta è tutt'altro che ampia. Bruxelles è l'unica opzione disponibile.

Dunque è andata, si parte di lunedì mattina (da Torino) e si rientra di mercoledì, alla faccia della toccata e fuga. Prendo il volo (lo trovo a soli € 18 a/r), acquisto subito l'autobus che da Charleroi va a Bruxelles, scelgo un albergo in zona centrale. Per fortuna è a cancellazione gratuita, perché da due diventiamo quattro, i miei amici si vogliono aggiungere a noi. Tanto meglio, annullo l'albergo, prendo un alloggio per quattro e non vedo l'ora di partire.


Volare con Ryanair

Essendo in quattro andiamo a Caselle con enjoy, il parcheggio dedicato si trova vicino alle partenze (la sbarra si alza appena viene inquadrata la targa, non fate come noi che eravamo storti rispetto al sensore e siamo stati lì diversi minuti a cercare di scoprire l'arcano come quattro babbalei). Ormai lo sanno tutti che con Ryanair bisogna viaggiare con un bagaglio a mano piccolo, e spesso è necessario pagare per poter avere un bagaglio più grande. Ma stando via solo due notti è stato più che sufficiente uno zaino piccolo.

Anche per sedersi vicino al proprio compagno di viaggio bisogna pagare, noi non l'abbiamo fatto e ci siamo trovati sparpagliati.

Il check in online si può fare solo il giorno precedente, ho scaricato l'app e funziona bene, quindi alla fine se togliamo il fatto che durante il volo sembra di stare in un programma di Mediashopping mi sono trovata complessivamente bene.

Un unico appunto, che lo sapete che sono pignola. Per usare tutto il buono - mi avanzavano circa 10 euro - ho inserito qualcosa da consumare durante il volo. Decolliamo, e mi dico, ora passeranno a vendere le bevande e mi daranno il mio caffè, perché lo sapranno che l'ho già pagato, no? No. Se non li placchi mentre passano, mostrando la ricevuta sul telefono, non ti danno una cippa lippa. Sappiatelo (Lore, 20 file dietro me, non ha avuto nulla perché non l'ha chiesto).

Ricapitolando, con un buono da 50 euro ho preso il volo a/r per due persone più le consumazioni a bordo. Nel periodo in cui ho prenotato c'erano offerte a partire da € 9.90.


In volo


Arrivo a Charleroi: come raggiungere Bruxelles

Attenzione, con Ryanair il volo per Bruxelles atterra a Charleroi, che dista una settantina di chilometri. Ci vuole circa un'ora (in base al traffico) per raggiungere Bruxelles. La fermata degli autobus si trova appena usciti dall'aeroporto e le corse sono frequenti. I biglietti si possono fare a bordo oppure online su flibco.com (€ 28 a/r per persona*). Si arriva a Bruxelles Midi (da qui si può prendere la metro, il tram, o andare a piedi, come abbiamo fatto noi).

*Nota: ho speso più per l'autobus che per il volo!

Dove dormire a Bruxelles: il nostro appartamento

Siccome mi sono trovata benissimo, sia per posizione che per comfort, vi stra-consiglio l'appartamento che ho scelto a Bruxelles. Si chiama Top Spot Residence e si trova in Rue Grétry (prenotato su Booking, 2 notti per 4 persone € 256).
La zona è molto bella, il palazzo si trova in una via pedonale e gli uffici della reception sono di fianco al portone. La direzione tra l'altro è stata gentilissima, mi ha scritto per darmi tutte le indicazioni possibili e immaginabili per raggiungere la destinazione, tutte le info sull'alloggio, indicazioni su cosa vedere nei dintorni... insomma, promossi a pieni voti.

L'appartamento, pulito, spazioso e ben arredato, era composto da un ingresso, due camere da letto, un bel bagno, e un grande salone con cucina a vista. Davvero bello (unico appunto, a disposizione avevamo un solo asciugamano a testa, se prevedete di restare più tempo attrezzatevi).

Bruxelles, una via pedonale


Primo giorno: itinerario a piedi a Bruxelles

Siamo quindi arrivati a Bruxelles Midi, e per raggiungere il nostro alloggio abbiamo percorso a piedi Boulevard Lemonnier - circa due chilometri - per farci subito un'idea della città (se non volete camminare la linea 4 porta a destinazione in 10 minuti - € 2.10, fermata De Brouckére). In questa zona ci sono diversi negozi e empori etnici, il kebab imperversa ovunque. Abbiamo fame ma vorremmo qualcosa tipicamente belga, perciò passiamo oltre e a forza di camminare arriviamo a destinazione senza aver messo niente nello stomaco.

Il tempo di sistemarci velocemente in casa e usciamo alla ricerca di cibo. Rue Getry è pedonale, molto carina, piena di ristoranti (la maggior parte italiani) e bei palazzi. Voglio portare i ragazzi in un posto che si trova qua vicino: Delirium Village, un pub storico che prende il nome dalla birra Delirium Tremens. La varietà di birre qui è spaventosa, infatti ci mettiamo un secolo solo per leggere il menu. Pensavamo di mangiare qualcosa ma la cucina è ancora chiusa, quindi tracanniamo le nostre medie e ci fiondiamo nella cabina delle fototessere a sbaloccare.

Foto sceme, e dove trovarle

Nella viuzza dietro al pub si trova la statua di Jeanneke-Pis, la versione al femminile della famosa statua del Manneken-Pis (il bambino che fa la pipì). Facciamo due foto e poi ci fermiamo a mangiare patatine fritte da Café Georgette, (buonissime).

Ricaricate le pile ci dirigiamo verso Grand Place. Dalle foto devo dire che me la immaginavo più grande questa piazza, ma i palazzi storici sono bellissimi, specialmente ora che sono completamente illuminati perché è sera ed è buio, e l'atmosfera è pazzesca. Sarà per le luci, le vetrine dei negozi, la gente per strada, ma ho l'impressione di essere ancora in pieno clima natalizio.

Siamo euforici, siamo a Bruxelles da poche ore e già ci piace moltissimo, dobbiamo festeggiare con una birretta all'Hard Rock Cafe (immagino che ormai siate abituati ai miei viaggi alcolici, e se siete amanti della birra come me il Belgio è un'ottima meta). Vorrei comprarmi una maglietta, o qualsiasi altro souvenir, ma poi mi ricordo che sono povera e che ero ripromessa di non darmi allo shopping compulsivo. Non subito, almeno.

Ci inoltriamo nelle Galeries Royales Saint Hubert, coperte da una meravigliosa cupola di cristallo, con negozi, ristoranti e bar.

Galeries Royal Saint Hubert
Grand Place
Hard Rock Cafe

Per cena (continuiamo a bere a stomaco vuoto, le patatine di prima non fanno testo, e il cibo sta diventando una necessità piuttosto urgente) torniamo da Café Georgette, dove assaggiamo diversi piatti locali:
  • Croquettes crevettes, crocchette di patate con gamberetti
  • Fondus fromage, un piccolo assaggio di fonduta
  • Carbonade (alla fiamminga), spezzatino di manzo cotto nella birra
  • Carré de porc, alla griglia, con scalogno, su una crema alla senape
  • Côte de boeuf, costata di manzo alla griglia

Ogni piatto è accompagnato da patatine fritte, da pucciare in tutte le salse possibili e immaginabili (oltre alle classiche varianti di maionese io consiglio la salsa al pepe verde e la bernese, deliziose).
Questo ristorante, oltre ad essere accogliente e informale, ha una saletta fumatori al piano superiore davvero molto carina, con divanetti e tavolini.

Café Georgette


Secondo giorno #1: mattina a Bruges


C'è poco da fare, quando sono in viaggio (se due giorni li posso chiamare così) dormo sempre pochissimo. Come se le ore di sonno fossero tempo sprecato. Fatto stà che mi alzo prestissimo, mi butto sotto la doccia e poi mi preparo un caffè facendo attenzione a non fare rumore per non svegliare gli altri. Fuori è buio pesto, l'alba tarda ad arrivare, ed io mi godo questo momento guardando fuori dalla finestra. Poi sento dei rumori, i miei compagni d'avventura si stanno alzando.
Metto su un altro caffè.

Stamattina fa parecchio freddo, usciamo che sembra ancora notte anche se sono già le 8 passate. Camminiamo lungo le vie pedonali deserte. In stazione non è semplicissimo orientarsi, sui tabelloni leggiamo che il treno per Bruges è in partenza e quando si fanno le cose di corsa ti sale l'ansia e vai in confusione. Riprendiamo in mano la situazione, facciamo i biglietti (€ 28 a/r) e corriamo al binario appena in tempo.
Neanche il tempo di esaltarci che compare un avviso: a causa di un incidente i treni porteranno ritardo. Il nostro, per la cronaca, è in ritardo di 45 minuti. Andiamo a prenderci un panino, va.

Bruges nella nebbia
Bruges (casette)

Lasciamo Bruxelles illuminata da uno splendido sole e dopo circa un'ora arriviamo in una Bruges avvolta nella nebbia. Dalla stazione al centro storico si arriva con una passeggiata di un quarto d'ora, ma volendo ci sono le navette gratuite (nelle fermate - una è proprio nel piazzale della stazione - ci sono scritti gli orari e gli itinerari). Sto un pochino accusando il freddo, ma devo ammettere che sembra di stare in una fiaba.

Cosa posso dire di Bruges, oltre al fatto che è bellissima? In una mattinata abbiamo visto tutto quello che ci eravamo riproposti di visitare, in parte perché è piccolina, in parte perché abbiamo saltato alcune cose che avremmo voluto fare. Nella nostra tabellina di marcia, ad esempio, avevamo inserito la salita sul campanile in Grote Markt, ma con questa nebbia abbiamo lasciato perdere.

Gaufres (waffles)
Grote Markt



Questo, in breve, è stato il nostro itinerario:

  • Grote Markt (Piazza del Mercato) e il Belfort (il campanile medievale alto 83 metri)
  • Burg, la piazza dove sorgeva il castello fortificato col trecentesco municipio gotico
  • Begijnhof (gruppo di case abitate un tempo dalle beghine di Bruges, sostituite oggi dalle monache dell'Ordine di San Benedetto)
  • Minnewater (il Lago degli innamorati)

Il Municipio di Bruges
Il centro storico medievale di Bruges è stato proclamato
nel 2000 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO


A parte i luoghi più famosi, Bruges è speciale perché ogni angolo regala degli scorci incantevoli da cartolina. C'è un'atmosfera particolare e romantica, accentuata forse da questa nebbia, che mi lascia davvero a bocca aperta. Ne ho avuto solo un assaggio, è vero, ma tornando verso la stazione mi sentivo pienamente soddisfatta di questa visita. (Dunque, se vi state chiedendo se ha senso andare a Bruges anche solo per una mezza giornata rispondo con un enorme sì).

Riflessi (1)
Riflessi (2)


Secondo giorno a Bruxelles #2: cosa visitare in un pomeriggio

Torniamo a Bruxelles nel primo pomeriggio, e come prima cosa ci dirigiamo verso la Città Alta. Il centro di Bruxelles è diviso in Città Bassa (storicamente la zona povera abitata da operai e immigrati) e in Città Alta (la zona dell'aristocrazia).

Scendiamo a Bruxelles- Chapelle e andiamo verso Rue Royale, passando dalla zona dei musei (segnalo in particolare il museo di belle arti e il museo Magritte) dove si trova il palazzo del Museo degli strumenti musicali conosciuto come Old England (in vetro e acciaio con elaborate torri in metallo). Tornando verso la Città Bassa passiamo davanti al Palazzo Reale e al parco.

Mont des Arts
Museo degli strumenti musicali

Bruxelles (palazzi che sembrano castelli)
Murales

Ci orientiamo tra le strade cercando di imbroccare la via dove si trova il famoso Manneken Pis, la statua del bambino che fa la pipì e qui devo dire che rimango abbastanza perplessa.

Questa statua piccina pare sia il simbolo della libertà degli abitanti di Bruxelles. Ho letto diverse leggende sul suo conto, ognuna ne esalta il coraggio, l'indipendenza, la ribellione. Ogni anno viene vestita per celebrare mestieri, ricorrenze, festività. Ed è pure una cosa carina ma cosa devo dire, a me la folla di turisti (noi compresi eh) che richiama mi sembra eccessiva.

Lo ammetto, io sto pupetto che fa la pipì l'ho trovato bruttino.

Manneken Pis e Jeanneke Pis
Vie pedonali di Bruxelles
Grand Place

Ci facciamo prendere dalla foga dei souvenir e giriamo come trottole nelle vie della Città Bassa, entrando e uscendo dai negozi. Indovinate un po' qual è il souvenir onnipresente? Il Manneken Pis, esatto. Ma io posso portare sta ciofeca ai miei? Sembriamo un po' invasati e iniziamo ad essere anche un po' stanchi. Torniamo un momento a casa (è da stamattina che siamo in giro) e Lore decide che ha bisogno di riposare un paio d'ore: lo lasciamo al suo pisolino santo e usciamo noi tre.

Andiamo in tre posti che meritano assolutamente una visita.
  • Proprio dietro il nostro appartamento, in Boulevard Anspach, c'è una libreria stupenda: Brüsel (qui il sito). A Bruxelles (e a mio parere in tutte le città del mondo) le librerie meritano una visita, ma questa è davvero particolare, fidatevi! Tra l'altro sono il posto ideale per portarsi a casa un souvenir. (Evviva!)
Brüsel

  • Dopo questa tappa andiamo a prendere la metro per andare all'Atomium, che è piuttosto lontano dal centro. Ormai è sera, e anche se la metro dopo un po' sale in superficie non si vede niente dai finestrini perché è buio pesto.

    Usciamo dalla metro (abbiamo avuto un piccolo problema nel capire come trovare l'uscita, ma questa ve la risparmio) e per un attimo ho capito il significato letterale di due espressioni: 'brancolare nel buio' e 'non vedere a un palmo dal naso'. Detto più brutalmente non si vede una cippalippa di niente. Sembra vagamente il set di un film di paura, anche perché in giro non c'è un'anima ed è un po' inquietante.

    Ci incamminiamo a caso, fidandoci di un cartello a forma di freccia, ma l'Atomium, con questa fitta nebbia, non si vede. Eppure non è piccolo. Ci avviciniamo e si comincia a vedere qualche luce, la sagoma inizia a mostrarsi solo quando siamo praticamente alla base. Ed è bellissimo!
    Naturalmente la fortuna ci accompagna, è chiuso solo tre giorni all'anno, e indovinate un po' in quali? 
Apparizioni

  • Torniamo indietro, acchiappiamo al volo la metro (il pavimento è scivoloso e rischio di fare un volo memorabile, e mentre entro resto chiusa tra le porte, oggi non ce la posso fare) e torniamo verso casa.

    Uscendo dalla metro leggiamo su un cartello il nome di una via, e ci viene in mente che abbiamo una voce sulla lista delle cose da fare da spuntare. Facciamo una deviazione, tanto Lore non risponde quindi starà ancora dormendo. Così andiamo al Wolf, un mercato alimentare coperto con un birrificio e un agglomerato di ristoranti con cucine di tutto il mondo. Forse un po' fighetto per i miei standard, ma anche abbastanza fricchettone da farmelo adorare.

    Scegliamo lo stand greco per fare un aperitivo. Scegliamo un piatto di assaggi con pita, al banco centrale prendiamo vino rosso e birra, e ci sediamo dove c'è posto. Prima di andarcene tentiamo di capire come acquistare i bicchieri col logo ma sembra che non sia possibile e pare brutto tentare il furto. Peccato.  
WOLF

Per cena stasera andiamo alla Moule d'Or, dove ci spazzoliamo - ovviamente - un pentolone di cozze a testa brindando alla nostra ultima sera in Belgio e al nostro secondo viaggio insieme. Penso che la compagnia giusta sia un valore aggiunto, e viaggiare con persone con cui stai bene sia davvero una gran bella fortuna.

Ne potrei mangiare un quintale

La Moule d'Or

Bruxelles: ritorno a casa

Benedico la scelta della posizione del nostro alloggio perché la mattina della partenza abbiamo il tempo di fare colazione con calma (abbiamo persino fatto i croissant), tanto la fermata della metro è proprio dietro l'angolo. Arriviamo a Midi in fretta, ma una volta lì dobbiamo camminare parecchio per raggiungere la fermata dell'autobus. L'ultimo pezzo lo facciamo quasi di corsa, e saliamo al volo sul bus che stava quasi per partire.

Arriviamo a Charleroi dopo un'ora abbondante, questa mattina c'era parecchio traffico. In aeroporto compriamo qualche souvenir e aspettiamo di imbarcarci. Il volo è parecchio in ritardo, e anche questa volta siamo seduti sparpagliati. Sono da sola in una fila da tre, e quando siamo quasi arrivati mi sposto vicino al finestrino perché adoro vedere la mia città dall'alto. Passiamo sopra al Po, vedo la Mole, poi Piazza Statuto e casa mia. Torino, lo ripeto spesso e lo faccio di nuovo, è sempre bellissima.


21 commenti:

  1. Tu fai venire voglia di andare in qualsiasi posto 😅 non ho mai dato una lira a Bruxelles, eppure ora ci voglio andare (pupetto che fa la pipì a parte).

    Un bacio Simo 😘

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    1. Non davo due lire a Bruxelles manco io, invece appena sarà possibile voglio tornare e girare tutto il Belgio.
      Un bacio ❤

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  2. Che dire... sei bravissima a trasmettere emozioni.
    Grazie!!!!

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    1. Chissà come mai mi compare solo adesso questo commento. Sarò sembrata una cafona che non risponde, scusa!! Tutto bene Lory? Un abbraccio forte forte

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  3. Brava hai fatto benissimo a postare il racconto. Dobbiamo continuare a mantenere un pensiero positivo, tanto prima o poi, speriamo presto, tutto tornerà più o meno come prima. Dai che ce la faremo!

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    1. Mi piace il tuo ottimismo Enrico, penso anch'io che prima o poi tornerà tutto (o quasi) come prima.
      Nel primo mese passato in casa mi sono basata sulle mie sensazioni, e devo ammettere che non ho avuto la minima voglia di leggere niente riguardo ai viaggi. Di conseguenza non mi è venuta voglia di scriverne.

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  4. Punto 1, mi piace un sacco la foto dall'aereo. Ma è fatta col cellulare?! O ti sei comprata una nuova macchina foto? Punto 2, anche a me capita di usare Ryanair qualche volta, ma è sempre più inquietante. E come Amazon, mi fa venire l'orticaria, aiuto. Punto 3 - questa è per me, tu aspetta un attimo: devo segnarmi Bruges sul quaderno dei luoghi in cui prima o poi andare a metterci il becco. Punto 4 - ma l'albero nella foto riflessi (2) è vivo? sembra si stia allungando per specchiarsi. Deve essere un albero ben vanitoso. Punto 5 - ehi! mica vale dire... c'era una libreria che qua e che là e che è il posto ideale per portarsi via un ricordo, e poi non dirci cosa ti sei comprata. No. non vale! Punto 6 - il museo Magritte? era strano o era normale? doveva essere bello matto. Quella foto di lui con giacca e cravatta scuri, un signore distinto, e la bombetta capovolta sulla testa. Ti auguro il lavoro al cinema possa riprendere al più presto e ti mando un abbraccio forte forte.

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    1. Ciao!!!
      Prima di tutto ricambio l'abbraccio e ti ringrazio tantissimo. Poi ti rispondo per punti :)
      1 - tutte le foto sono fatte col telefono, ho un Samsung S10 che mi è costato un rene (avessi saputo che dopo pochi mesi sarei rimasta senza stipendio col cavolo che mi sarei fatta sto regalone di Natale ma vabbè, la giusta punizione per chi è povero e vuole fare il figo). Tra l'altro non so se è per la qualità della fotocamera ma incredibilmente non si nota il finestrino zozzo!
      2 - Amazon è una benedizione, sono chiusa in casa da un secolo e grazie al cielo esistono i corrieri. Su Ryanair ti dico solo che ci ho volato solo perché avevo un buono da usare. Non è stato un brutto volo, eh, ma per me è NO.
      3 - segnati proprio tutto il Belgio, fidati!
      4 - sai che non lo so? Non gliel'ho chiesto:)
      5 - mi sono dimenticata di scrivere che sto scrivendo un post a parte per i souvenir!
      6 - per il museo di Magritte vale lo stesso, non ho avuto tempo di visitarlo mannaggia (ma tanto in Belgio ci torno sicuro) ma sono entrata nello shop e mi sarei comprata TUTTO

      Ti ri-abbraccio

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  5. Invece ci servono proprio post così adesso,visto che non possiamo viaggiare nella realtà lo facciamo almeno con la fantasia grazie alle tue foto e i tuoi racconti.Mi piacerebbe tanto visitare questi posti.In futuro il primo viaggio che prenoterò e farò lo apprezzerò il triplo dopo questa situazione!

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    1. Mi state facendo ricredere. Io pensavo addirittura di poter risultare inopportuna, invece dai commenti capisco che mi sbagliavo. Ne sono sinceramente felice.
      Io credo che tutto questo ci farà apprezzare molto di più ogni cosa, anche la più piccola. Spesso non ci rendiamo conto di quello che abbiamo, e anche dai viaggi forse pretendiamo troppo.

      Dove ti piacerebbe andare appena si potrà viaggiare di nuovo?

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  6. Secondo me hai fatto benissimo a scrivere del tuo viaggio, ricordare i bei posti dove si è stati è un conforto, così come la speranza di potere in futuro ricominciare a viaggiare liberamente. Anch'io sono stata in questi luoghi, tra l'altro in inverno come te, e con mio marito ci eravamo anche ripromessi di tornare in Belgio per visitare altre città non ancora viste.
    Ti faccio in bocca al lupo per il lavoro! Capisco bene la tua preoccupazione.

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    1. Ora che l'ho scritto sì, posso dire che mi è stato di conforto. Ma in generale ripensare ai viaggi fatti mi provoca una nostalgia malinconica.

      Grazie ❤

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  7. Ora che non posso farlo, avrei voglia anche io di questi viaggi-lampo.... :o
    Comunque, stronzi sul volo a far finta di nulla se non richiedi qualcosa... giustamente ci marciano :)
    La birra Delirium la conosco, ma non è nemmeno tutto sto granché per me.
    Bruges sapevo fosse bellissima, ci andò il resto della mia famiglia e ebbi solo storie e foto bellissime... Mia sorella credo che sogni ancora di andarci a vivere^^

    Moz-

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    1. Pensa che avrei voluto aspettare la primavera, così avrei potuto stare qualche giorno in più (e invece avrei dovuto annullare il viaggio).
      Vivere a Bruges non sarebbe mica male, l'ho trovata stupenda in inverno e immagino che sia ancora più bella nelle altre stagioni!

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  8. Prima di tutto voglio farti i complimenti per le bellissime foto: ho un ricordo delle mie scattate nella stessa città e non sembrano neanche gli stessi posti. In poco più di due giorni hai visto davvero un sacco di cose, ti sto invidiando :) a me Bruxelles non è piaciuta molto.
    Mi hai fatto tornare la voglia di leggere i diari di viaggio con questo post, adoro leggere dei ricordi, delle figuracce e delle emozioni, e ovviamente del cibo e delle birre. Sembra quasi di aver viaggiato con te!

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    1. Sono andata a leggere tutti i tuoi post su Bruxelles, non me li ricordavo! Tra l'altro non capisco come mai Google non ti metta nei risultati di ricerca in una posizione più autorevole. Mentre cercavo i diari di viaggio per farmi un'idea su cosa vedere in due giorni avrei riletto volentieri il tuo. Mi sarei evitata la delusione per la statuetta del bambino piscione:) (avevo letto i tuoi post ma questa informazione evidentemente l'avevo rimossa).

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  9. Sono stata a Bruxelles tantissimi anni fa in un on the road in auto (tre amiche e una regata SW, ti viene in mente una macchina più triste?) e ne conservo un ricordo strano. All'epoca era bellissima in centro, ma appena ti allontanavi un po' sembrava di essere in un'altra (brutta) città. Ma sono passati quasi 30 anni, quindi...
    Invece a Bruges sono capitata un paio di volte, e la trovo sempre un posto in cui vale la pena fare un giro.
    Chissà quando, aggiungo.

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    1. Considerando quello che stiamo vivendo sono davvero grata di essermi ritrovata ad essere così stanca dopo le feste natalizie. Perché la visita era programmata per marzo o aprile, ma a gennaio ho dovuto (e voluto) per forza staccare un paio di giorni.

      Come sempre, il mio gradimento dei posti che frequento è influenzato dal mio stato d'animo e dalla compagnia. Mi sono divertita talmente tanto a Bruxelles che l'ho trovata forse più bella di quel che è :)

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  10. Bellissime foto e racconto magnifico, che serve per tirarsi su il morale. Spero torneremo al cinema (e tu alla cassa 😉). Non sono mai stato a Bruxelles, ma conoscevo la statua del ragazzino che fa pipi, perchè delle anziane vicine di casa proveniente dal Belgio, l'avevano regalato a mia madre molti anni fa. Non mi ricordo più cosa fosse, forse era sopra a una scatola di biscotti

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  11. Giusto spirito e bellissime foto. Io non sono mai stato a Bruxelles, ma conoscevo il simbolo della città, con il bambino che fa pipì, perché l'avevano regalato a mia mamma due vicine di casa che provenivano da quella città ... ma mi sembrava di avere già fatto questo commento. Forse è sparito?

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  12. Ho avuto un blocco del dominio, forse per questo il messaggio è sparito.
    Io non ho avuto il coraggio di comprare nessun souvenir col bimbo che fa pipì, troppo brutto :)

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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