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domenica 8 giugno 2014Aggiornato il:

Diario di viaggio ad Amsterdam - sesta (e ultima) parte

Finisce sempre così, che ci lascio il cuore.
Sto spargendo pezzettini di cuore in tutto il mondo.



Diario di viaggio ad Amsterdam - sesta (e ultima) parte


Succede sempre così, quando arriva l'ultimo giorno di vacanza ti svegli e in cielo non c'è una nuvola.
Il sole è pazzesco e sembra dirti "dai, resta ancora un po' qui". Invece bisogna tornare, mannaggia.

Viene a salutarci anche il gatto dei tetti, che ogni mattina passa a fare un'incursione nel cortile dell'hotel e appena provo ad affacciarmi alla finestra scappa via come un fulmine.

Abbiamo tempo, dunque andiamo a piedi fino alla stazione passando dalle strade che ormai ci sono familiari per un'ultima, bellissima, passeggiata in questa città che non mi ha solo conquistata, mi ha proprio stesa, rapita, appassionata, incantata.

I miei colori preferiti




Si nota che l'aeroporto internazionale è  vicino?

Riflessi perfetti

Lungo la strada facciamo colazione in una di quelle panetterie che fanno anche il caffè.
Stamattina la città sembra assonnata, nonostante il sole sia già bello alto.

Man mano che ci avviciniamo al centro le vie si animano. E' venerdì, e la città si sta popolando di frotte di turisti che escono in massa dalla stazione e camminano compatti. Mi chiedo come mai incontro almeno tre ragazzi (mica tanto giovani) con parrucca rosa e abiti ridicoli, ma forse fanno parte di un addio al celibato (originalissimo, ho già dato la mia opinione in merito). L'importante è divertirsi.

Un ultimo sguardo alla città ed entriamo in stazione. Mi dispiace davvero tanto andare via.

Queste case mi mancheranno tantissimo!

Il cielo di Amsterdam

Il treno per l'aeroporto impiega una decina di minuti.

Al check-in ho avuto modo conferma che la Transavia è un'ottima compagnia. A differenza di Caselle (Torino), dove il mio trolley entrava tranquillamente nella gabbia che verifica la misura, qui a Schiphol non passa. Già nel panico guardo la hostess pensando a come giustificarmi mentre lei dice che è tutto ok.

Sarebbe meglio però imbarcare le valigie (come abbiamo fatto all'andata) gratuitamente se non superano i 10 kg. Secondo momento di panico. All'andata pesavano già sui 10 kg , ora con tutti i souvenir e la fatica che ho fatto per chiuderla sono sicuramente fuori peso.
Come se mi avesse letto nel pensiero la hostess mi porge un sacchetto col logo della compagnia e mi dice che posso portare con me qualcosa che mi può servire sul volo (sottotitolo: leva tutto ciò che puoi e speriamo in bene).
Pesco da entrambe le valigie e ficco dentro al sacchetto il mio portatile, due libri, l'agendina e un altro paio di cose (a occhio e croce 5 kg), il resto ce l'ho già quasi tutto addosso (altroché cipolla, ho così tanti strati addosso che dovrò fare la muta per svestirmi).
Metto la valigia sul nastro... suspance ... 9.4 kg la mia, 9.3 kg quella di Lore, missione compiuta!
Santa, santissima hostess.

L'aeroporto è una gigantesca sala giochi. Non perché ci sia da giocare (anche) ma perché tra negozi, ristoranti, mercatini per me è come stare a Gardaland.
E poi pranzare guardando la pista (e il cielo) è una cosa che mi mette pace e allo stesso tempo malinconia, senza contare che ho sempre la sensazione di trovarmi nella scena di un film.

Ristorante con vista
Schiphol

Pranzetto sfizioso
Schiphol

Il volo è davvero breve, in un attimo siamo sulle Alpi, poi spunta Torino sotto di noi. È sempre bella la mia città vista dall'alto, ma ad essere sincera non mi è mancata per niente. Anzi, farei volentieri cambio.
Poi mi passa eh, ma per ora i confronti sono inevitabili (e impietosi).



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Considerazioni di fine viaggio.

Basandomi sui miei ultimi viaggi in Europa (Berlino e Lisbona) posso dire che Amsterdam è abbastanza cara.
Il volo (acquistato con largo anticipo) è costato poco, ma l'albergo ha inciso parecchio sul budget.
Conviene prendere un appartamento (o una houseboat) da condividere con almeno altre due persone per dividere le spese (la prossima volta andremo almeno in quattro).

Le cose che mi hanno colpita di più sono state la pulizia, l'età media delle persone che ho incontrato (giovani) e la tranquillità in generale della gente. Il fatto di vivere senza tende alle finestre, di mostrare senza paura il contenuto delle proprie case arredate come avevo visto solo nelle riviste specializzate mi ha lasciata senza parole.

L'ho già scritto ma lo ripeto: gli abitanti di Amsterdam sono molto belli/e, hanno un buon gusto nel vestire e sono sempre sorridenti.

Non fosse per il clima sarebbe davvero la città in cui vorrei vivere. Purtroppo fa freddo, in inverno i canali ghiacciano e la gente ci va a pattinare. Il tempo è sempre variabile, e come abbiamo potuto constatare si può passare da una stagione all'altra più volte nell'arco di una stessa giornata. Però le ore di luce sono davvero tante, la giornata non finisce mai e il sole fa bene all'umore (e anche alla crescita delle piante).

È la mia città ideale anche perché ci sono tanti, tantissimi gatti. Ma su questo argomento ho già pronto il prossimo post.
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Puntate precedenti:
Diario di viaggio ad Amsterdam prima parte
Diario di viaggio ad Amsterdam seconda parte
Diario di viaggio ad Amsterdam terza parte
Diario di viaggio ad Amsterdam quarta parte
Diario di viaggio ad Amsterdam quinta parte

12 commenti:

  1. Riassumibile in "Scie Chimiche" !! :P

    Senza tende, oddio... non ho da nascondere nulla, ma un po' di privacy non guasta.
    Cosa c'era in quella zuppa oltre ai funghi?

    P.s. attendo il post sui gatti *__*

    Moz-

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    1. Melanzane, erbette giapponesi, pomodori, insalata... Di tutto di più.

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  2. Che bel viaggio! Si vede che ti è proprio piaciuta!
    Mi hai fatto pensare che tra un mese ( un po' di più) anche noi prenderemo l'aereo per tornare a Torino.. Non ci sono più abituata, ma credo che porterò il minimo indispensabile in valigia.

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    1. Beh, per un mese il minimo indispensabile potrebbe essere un po' troppo "minimo", a meno che tu non abbia delle cose qua a Torino.
      (preparati a morire dal caldo :P)

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  3. Bellissima Amsterdam! E come sempre hai fatto un bellissimo viaggio.
    A dire la verità, non mi interessavo di questa città, ma leggendo i tuoi posti, mi è venuta voglia di visitarla...

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    1. E' davvero una città che merita una visita, fidati!

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  4. quanto ti capisco ! io veramente mi sono innamorata e voglio tornare ad Amsterdam !
    il tempo è la cosa cruciale.. anche se io a gennaio ho beccato temperature come a Genova :)
    che fortuna eh??

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    1. Fortunata! Comunque lì il tempo è talmente variabile che bisogna avere solo un po' di pazienza e aspettare che esca il sole :)

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  5. Questo post mi ha fatto venire un'improvvisa nostalgia, una voglia incredibile di un viaggio in Europa. Ovviamente dovrò rimandare, ma appena avrò l'occasione mi spingerò anche io a nord, sfidando il freddo. Chissà che la scelta non ricada proprio su Amsterdam...

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    1. Eh, tu hai altro a cui pensare in questo momento. Ma se ti viene voglia di Europa un salto ad Amsterdam devi farlo assolutamente.

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