Diario di viaggio in Cina
15 agosto 2016
Qingdao
Stamattina facciamo un lungo tragitto a piedi. Passiamo dalla Cattedrale, per le stradine che si intrecciano all'interno della vecchia concessione tedesca, fino all'Università di Scienze Marine, e passiamo attraverso un collegio universitario stupendo dove ci fermiamo un momento a guardare i ragazzi giocare a calcio.
In una via tranquilla, con casette basse e qualche bottega, mi fermo da un panettiere che sta sfornando dei panini dall'aspetto invitante (che si rivelano mollicci e dal gusto troppo dolce, li ho abbandonati vicino ad un cestino appena girato l'angolo). Nel frattempo le strade iniziano a intrecciarsi in quello che sembra un palese tentativo di farci perdere l'orientamento. Neanche i due gentili signori che si sono offerti di aiutarci sono riusciti a capire in che punto preciso della cartina ci troviamo. Tanto vale proseguire a istinto.
Dopo circa 5 chilometri, e un paio di strade perse e poi ritrovate arriviamo a Zhongshan Park, giusto un momento prima che inizi a piovere.
Il quartiere della vecchia concessione tedesca |
Ormai è un classico, l'oggetto che puntualmente dimentico di mettere in valigia è l'ombrello.
Ci ripariamo sotto il tendone di un bar, sperando che smetta. Ormai siamo agli sgoccioli del viaggio e mi scoccia doverlo comprare proprio adesso, ma non accenna a smettere e all'ingresso del parco lascio ben 10 yuan alla venditrice ambulante per un ombrello di plastica trasparente (di quelli che manco ci stanno nello zainetto).
E fu così che smise all'istante di piovere, e se lo dovette portare appresso per tutto il giorno.
La colazione dei campioni |
Comunque, senza pioggia ma con l'ombrello, cominciamo a girare per il parco. Ci sono tante cose da vedere, dalla vegetazione - con molti giardini tematici - alle costruzioni, come lo storico villaggio Huiqian. Questo parco è stato costruito in memoria di Sun Zhongshan (di cui c'è anche un'enorme statua) nel 1929 e copre un'area di 743.000 mq, praticamente è gigantesco. Noi ci dirigiamo verso la funivia, anche se è un peccato che il cielo sia così grigio. Le foto infatti non rendono davvero giustizia a questo posto.
Zhongshan Park |
La funivia porta in cima alla collina dove svetta la torre della Tv (Shouchang Television Tower). |
Shouchang Television Tower |
La prima tratta di funivia ci porta in cima alla collina, dove si trova la torre della TV, da cui la vista su Qingdao è spettacolare. Peccato davvero per il tempo. Facciamo un giro intorno alla torre, dove volendo si può salire ma col cielo di oggi non ne vale la pena, e sbuchiamo in un piccolo piazzale da cui ci godiamo il panorama sul mare. C'è anche una costruzione che somiglia a un tempio dismesso, dove ci avventuriamo ma all'interno troviamo solo sporcizia e cattivo odore.
La seconda tratta di funivia è ancora più bella e panoramica, specialmente ora che ho preso confidenza con l'altezza e riesco a tenere a bada le mie vertigini.
Ci porta all'ingresso del Wine Bunker, che è un bunker vero, con cunicoli stretti e stanze piene di botti di vino in cui quasi ci perdiamo, dato che non abbiamo capito bene dov'è l'uscita e abbiamo fatto avanti e indietro un paio di volte. Un posto interessante e pacchiano allo stesso tempo, come solo in Cina.
Usciti dal bunker comincia un sentiero costeggiato da alti alberi per andare al tempio, ma una signora ci indica una scorciatoia che passa da quella che sembra una scuola abbandonata. Evidentemente sono in pochi ad utilizzare questa strada, dato che è piena di ragnatele spesse e ragni grossi come saponette di uno spaventoso color giallo-nero (pietrificata dalla paura).
Le botti del Wine Bunker |
Lo skyline di Qingdao |
Arriviamo in uno dei templi più belli di questo viaggio, Zhanshan Temple dove veniamo accolti da un gatto guardiano (e all'interno ne troveremo molti altri), due allegre signore e un profumo forte di incenso. Nel primo cortile si affacciano i padiglioni più piccoli, con i caratteristici colori (grigio e rosso), i passaggi rotondi e le lanterne appese. Subito dopo si trova l'edificio più grande a cui si accede da un ponte, al cui interno le statue color oro sono altissime e la sala è illuminata di bianco. Un signore sta insegnando a una ragazza come si prega, come ci si inchina sul cuscino rosso e come si usano le mani, affascinante.
In un altro edificio, molto più buio, ci sono i banchi e le scrivanie dei monaci, e al fondo c'è una finestra molto grande da cui il panorama sembra un dipinto. Nell'ultimo tempio non entro perché c'è una funzione religiosa in corso, ma mi fermo qualche minuto ad ascoltare la ripetizione dei mantra che ha un effetto estremamente ipnotico.
Appena fuori dal tempio c'è un laghetto artificiale pieno di pesci rossi, tartarughe e anatre. Oltre a qualche gatto, che da queste parti abbiamo notato che vengono trattati da re.
Zhanshan Temple (il particolare di un ingresso) |
Zhanshan Temple (edifici collegati da ponti) |
Zhanshan Temple (un padiglione) |
Zhanshan Temple (gatto guardiano 1) |
Zhanshan Temple (gatto guardiano 2) |
Zhanshan Temple (laghetto artificiale) |
Zhanshan Temple (pagoda) |
Riprendiamo la funivia per tornare al punto di partenza, e uscendo dal parco passiamo davanti allo zoo che preferiamo evitare. Nel frattempo è uscito il sole e fa caldissimo, così cerchiamo un chiosco per una bibita, mentre cerco di capire dove siamo.
Alla fermata ho individuato tre bus che possono andare bene, e alla fine saliamo sul primo che passa pur avendo notato che fa molte più fermate. Dopo un giro lunghissimo (ormai è chiaro che abbiamo sbagliato autobus, ma tanto vale godersi il panorama e vedere dove ci porta) arriviamo al capolinea, in una zona popolare vicino al porto. Ci fanno scendere, e ci tocca riprendere lo stesso bus dall'altra parte della strada per altre due fermate prima di arrivare alla nostra. A volte muoversi in Cina è un po' complicato e si finisce col fare giri panoramici non previsti.
Panorama dalla funivia |
Per cena andiamo in Tianjin Road in cerca di un locale che non troviamo, allora torniamo nei pressi della Cattedrale e ci fermiamo in un ristorante di quelli che hanno le vasche dei pesci all'aperto.
Il nostro cameriere (forse il proprietario) è molto espansivo, cerca di farsi capire in tutti i modi e enfatizza le frasi gesticolando molto, dando pacche sulle spalle e toccando le braccia per attirare l'attenzione (atteggiamento che Lore non sopporta, mentre io a guardarli trovo che la scena sia davvero molto divertente).
Alla fine riusciamo a ordinare diversi piatti, scegliamo dalle vasche un granchio e una sogliola che vengono pesati, prezzati e infine cucinati. Una caraffa di birra e via, un'ottima cena di Ferragosto! Le vongole sono così buone che facciamo il bis.
Dopo una giornata grigia e piovosa, all'improvviso il cielo diventa azzurro. |
Qingdao al tramonto |
Ristorante di pesce con vasche all'aperto |
La nostra cena di Ferragosto: sogliola, granchio e doppia vongolata. |
Concludiamo la serata con un po' di shopping. Nei negozi del centro trovo souvenir molto interessanti e in vetrina molti hanno una scrivania con i timbri di Qingdao a disposizione dei collezionisti. Ce ne sono cinque o sei diversi, mi infilo tra la gente per timbrare la mia agendina (io adoro i timbri, lo sapete già). Stasera mi concedo anche un gelato, dato che non ho mangiato già abbastanza (che ingorda).
Dobbiamo fare la valigia, domani torniamo a Pechino. Il viaggio è agli sgoccioli.
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Info pratiche:
Per arrivare a Zhongshan Park ci sono diverse opzioni, si può entrare dall'ingresso ovest (bus 15 - 604 - 368), dall'ingresso nei pressi dello stadio (bus 202 - 228 - 370), da quello a nord vicino allo zoo (bus 3 - 36) partendo dalla TV Tower (bus 3 - 36) oppure da Zhanshan Temple (bus 206 - 310 - 370 -604).
La funivia tocca queste tappe: Zhongshan Park (vicino allo zoo) - Victoria peak (Qingdao TV Tower / Ju Forest / Fortress Hill) - Zhanshan Temple (German wine bunker / cimitero dei Martiri).
Il biglietto costa 100 CNY a/r
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Come mi piacerebbe andare in Cina :)
RispondiEliminaPrima o poi...
EliminaUna Cina un po' berlinese, con quella torre della televisione, e finalmente la birra al suo posto. Bella la colazione dei campioni :)
RispondiEliminaÈ vero, un po' assomiglia, forse anche per il cielo grigio (anche se ogni volta che sono stata a Berlino ho trovato sempre il sole).
EliminaRagni? ragni?! sarei scappata a gambe levate....
RispondiEliminaDovevi vedermi, sono corsa via alla velocità della luce!
EliminaLa sogliola va bè, lei non capisce, ma il granchio non ti ha fatto gli occhioni tristi tristi quando gli hai puntato il dito affamato contro?! Ma povero!
RispondiEliminaNon sono riuscita a mangiare l'anatra alla pechinese, per il granchio ho fatto un'eccezione (così mi fai sentire in colpa però! )
EliminaDopo aver letto tutto il tuo blog a partire dal primo post sono arrivato qui. Aspettando il prossimo ti voglio davvero ringraziare per avermi portato in giro per il mondo.
RispondiEliminaHo scoperto questo fantastico blog attraverso quello (permettimi) altrettanto fantastico di Viaggiappone al quale ero approdato cercando tutto ciò che riguarda il Giappone dove sono stato con mia moglie ed amici nell'ormai lontano 2013. Mi avete fatto di nuovo viaggiare senza muovermi!
Ti ringrazio tantissimo, mi fa davvero piacere sapere che ti ho fatto viaggiare attraverso i miei racconti. Il paragone con viaggiappone per me è un grande complimento, sono persone stupende a cui sono molto affezionata.
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