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venerdì 30 agosto 2013Aggiornato il:

"Solo tu puoi fare un viaggio del genere e chiamarlo vacanza" (Arrivo a Zhangjiajie)



Diario di viaggio in Cina
26 luglio 2013


Siamo in viaggio da poche ore ed è solo mezzanotte. Ad ogni stazione qualcuno scende, qualcuno sale.
Mi rassegno al lento passare del tempo e riesco a mettermi in una posizione strategica per terra, tra un sedile e la porta del vagone, dove posso usufruire di due centimetri di parete per appoggiare un po' la schiena. Per non stare a contatto col pavimento (che inizia ad essere sporco e bagnato) mi siedo sopra al quotidiano La Stampa che mi porto dietro dall'Italia, giornale che diventa molto ambito (e sempre più magro ogni volta che mi devo alzare, visto che mi fregano le pagine).
Lore invece continua a stare in piedi, ma tanto lui va avanti a fare amicizia con tutti.

A Chenzhou sale una famiglia piuttosto strana. Lei, aspetto poco sano, infastidisce un po' tutti nella ricerca di una sistemazione per la sua famiglia. Alla fine piazza il marito e i due figli piccoli nel gabbiotto del responsabile di vagone che al momento è in giro. Lei resta fuori a dar fastidio, facendo in continuazione su e giù tra i sedili, tentando di fregare il posto a chiunque (anche il mio), finendo per condividere il sedile di Borsello, o sedendosi su una valigia non sua.

martedì 27 agosto 2013Aggiornato il:

La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. (Arrivederci Guangzhou)



Diario di viaggio in Cina
25 luglio 2013


Al mio risveglio purtroppo la situazione non è incoraggiante. Lore sta male, ha la fronte bollente e suda come un matto, ma almeno pare che lo stomaco sia a posto e infatti facciamo colazione.

Io sono un mix di preoccupazione, dubbi e pensieri. Dobbiamo lasciare la stanza entro mezzogiorno, urge prendere una decisione. "Vuoi che restiamo qui e modifichiamo l'itinerario di viaggio?" Mi dice di no, che preferisce partire stasera come da programma. Io mi dico che siamo matti.

Lo lascio mezzo moribondo a letto e scendo a fare un po' di spesa per il viaggio di stanotte. Non è che ci sia tutta questa scelta nel convenience store, e non so neanche bene cosa comprare. Torno su con crackers, patatine, biscotti, due ramen istantanei e una bibita energetica (sembra la spesa di un'adolescente mangia schifezze, lo so).
Mi metto a bussare alla porta ma niente. Nella stanza accanto due ragazzi stanno facendo i simpatici piacioni con la ragazza delle pulizie, e io me ne sto con nonchalance a battere alla porta sperando che Lore non sia caduto nel sonno più profondo della storia.
(Per chi se lo stesse chiedendo, la chiave è una sola e serve per attivare la corrente in camera. Potevo uscire e portarla con me ma avrei lasciato Lore moribondo in un forno senza aria condizionata, e non era il caso.)

sabato 24 agosto 2013Aggiornato il:

Guangzhou sotto la pioggia



Diario di viaggio in Cina
24 luglio 2013

La maledizione del jet lag colpisce puntuale nella notte. Sono sveglia dalle 2 e mezza, mi appisolo a colpi di mezz'ora ma alle 4 alzo bandiera bianca e mi alzo. Scendo a vedere se per caso posso uscire a fare un giro ma la porta dell'ostello è chiusa e il ragazzo del turno di notte dorme sul divano. Non mi va di svegliarlo così torno su e aspetto l'alba osservando il cielo dalla finestra.

Facciamo colazione prestissimo, c'è un bel sole caldo.

Pulizie mattutine con controllore peloso.

Ora che il tavolo è pulito ci si può spaparanzare.
Il gatto in Cina è sempre stato considerato, per la sua ottima vista, il protettore contro gli spiriti maligni
(che lui vede e gli altri no).


Prima di dedicarci alla visita della città dobbiamo assolutamente andare in stazione a fare i biglietti per Zhangjiajie, visto che partiamo domani sera. So che acquistarli con così poco anticipo è un rischio, sono ben 14 ore di treno. Ho uno strano presentimento.
La stazione centrale di Guangzhou è enorme, brutta, e c'è una marea di gente. Individuo la biglietteria e ci mettiamo in coda, quando ci accorgiamo di non avere con noi i passaporti. Grave dimenticanza, ci tocca tornare all'ostello e fare tutto da capo.

Finalmente sono allo sportello, consegno alla signorina il foglio che mi ero preparata, scritto in cinese con il numero del treno, la data, l'ora e la destinazione. Stavamo valutando se prendere una cuccetta dura (circa CNY 300 a testa) o morbida (ben CNY 530) quando la signorina allo sportello ci gela con un secco "only standing".
Come?? Solo - posti - in - piedi. Prendere o lasciare (e il suo sguardo lascia intendere anche un "e decidete in fretta che c'è gente in coda"). Che facciamo?

Li prendo. Pago CNY 345 (totale per due, che poi è il costo dell'hard seat) e quando usciamo sconsolati dalla stazione, con i nostri miseri biglietti in mano, mi viene quasi da ridere pensando "beh, potrebbe andare peggio: potrebbe piovere!" (cit.) Infatti scoppia un temporale tropicale che ci fa la doccia finchè non rientriamo nella metro.

Volevo andare al parco Yuexiu ma direi che non è il caso, allora decidiamo di andare nel quartiere Dongshan che è a poche fermate dalla stazione. Ci sono alcune vie pedonali molto carine, ma purtroppo la pioggia non ci da tregua, allora ci fermiamo a mangiare da Kung fu, una catena di fast food cinese che mi piace molto.

Dongshan è un quartiere dallo stile molto occidentale.

Troviamo riparo sotto una tettoia, ma non vuole smettere di piovere.

Pranzo da KungFu: Polpette con verdure e riso bianco.



Il nostro primo souvenir della vacanza è per forza di cose un ombrello, e dato che la pioggia è meno intensa riusciamo a passeggiare un po'. Troviamo un mercato coperto dove ci sono diverse varietà di frutta che non avevo mai visto prima e dove iniziamo ad abituarci all'odore forte del durian.

Con un po' di stupore troviamo una chiesa, dove ci ripariamo dal diluvio che è tornato a darci fastidio.

Mercato coperto, reparto macelleria.

Conoscete il durian? L'odore è inconfondibile.

Vedere una chiesa in Cina mi fa sempre uno strano effetto.

Mettere carpe e altri pesci rossi e dorati nelle fontane dei palazzi cinesi è una tradizione antichissima.
Il rosso e l'oro simboleggiano la felicità, la prosperità e la buona sorte. La carpa è il simbolo del successo.

L'abbiamo scambiato per durian, ma i frutti sono diversi. Direi che è un albero del pane.
(No, è un jack fruit. Grazie a Enrico per la precisazione!)


Ormai siamo quasi fradici, con le infradito impraticabili e a rischio scivolone. A malincuore decidiamo che la cosa migliore da fare è tornare in ostello ad aspettare che il tempo migliori un po'.
Salire su quella cella frigorifera che è la metro così bagnati non è molto salutare, speriamo di non beccarci subito un bel raffreddore...

Devo dire che in ostello non si sta male, controlliamo la posta, leggiamo un po', faccio qualche disegno.

Nel pomeriggio prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Linhexi della Linea 3. Da qui parte una lunga via quasi completamente pedonale che arriva fino al Pearl River dove si trova la Canton Tower. Sono circa 3 km, in cui si passa da deliziosi quartieri pieni di negozietti a grattacieli altissimi e illuminati della New Town, fino ad arrivare ad un parco da cui si inizia a vedere la torre illuminata.

Uscendo dalla metropolitana ci siamo trovati tra le bancarelle.

Bellissimi palazzi introducono la nostra lunga camminata fino alla Canton Tower.
E' laggiù in fondo, la vedete?

Mix di architetture che mi ricordano il Bund di Shanghai.

Sperimentazioni architettoniche che danno vita a palazzi futuristici.

Sembra vicina ma è ancora molto distante. La trovo semplicemente bellissima.

Sarà il colore del cielo, ma a me sembra una scena tratta da un film di fantascienza.


Il tempo è clemente, e riusciamo a goderci ogni tratto di strada.
Qualcuno ci chiede se possiamo fargli una foto, ma sembrano più che altro pretesti per scambiare due parole con noi. Dico "noi", ma a dire il vero si rivolgono quasi tutti a Lore.

Per tornare indietro prendiamo un trenino automatico della APM Line, e visto che è ora di cena ci buttiamo in un centro commerciale a cercare un ristorante. La scelta cade su Ajisen, una catena di ristoranti giapponesi che ci era piaciuta tanto l'anno scorso.

Beverone al gusto mango con palline non identificate.

Alghe e cetrioli.

Ramen estremamente piccante per Lore.

Il mio ramen condito con una dose generosa di aglio.

Il centro commerciale. Piccolino eh?


Torniamo in ostello, e quando usciamo dalla metro ci accorgiamo che sta di nuovo diluviando! La strada è un fiume, e l'ombrello non basta a ripararci in maniera decente. E' un peccato perchè la via è molto animata, ci sono tutti i tavoli sotto ai tendoni e un sacco di gente che mangia carne alla griglia incurante della pioggia.
C'è un profumino!

Sono un po' distratta da tutti questi odori ma noto che Lore non parla più, anzi, allunga il passo per arrivare più in fretta. Una volta in camera la tragedia: sta malissimo di stomaco e ha la febbre alta.

Ci voleva solo questa, e adesso che facciamo?
Domani dobbiamo lasciare la stanza e di sera ci aspetta un viaggio eterno in treno.
Ce la faremo? Dobbiamo cambiare programma?
Per ora, spero solo che stia meglio.



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Info pratiche e consigli di viaggio:

STAZIONE FERROVIARIA.
A Guangzhou ci sono quattro stazioni:
- Guangzhou Railway Station (Metro Linea 2 - Linea 5)
- Guangzhou East Railway Station (Metro Linea 3 - Linea 1)
- Guangzhou North Railway Station (No linea metro)
- Guangzhou South Railway Station (Metro Linea 2)

Controllate da quale stazione dovete partire, la principale è la Guangzhou Railway Station. E' difficile trovare agli sportelli qualcuno che parli in inglese, e in ogni caso la procedura più rapida per farsi capire è scrivere su un foglio la destinazione in cinese. Non è difficile. Andate su travelchinaguide.com e cercate il treno che vi interessa. Oggi io ho scritto così: 
K9072 广州 - 张家界  20:02  -  2 人 
(n° treno - Guangzhou-Zhangjiajie - ora - 2 persone)

RISTORANTI
KungFu
33 Shuqian Lu, Dongshan District, Guangzhou
http://www.zkungfu.com/

L'alternativa cinese a McDonald e KFC, con piatti al vapore semplici ma gustosi. La prima filiale è stata aperta nel 1994 e attualmente ce ne sono una novantina solo nel Guandong. 

Ajisen Ramen
Kangti Shopping Mall - Tiyu West Road, Tianhe, Guangzhou
http://www.ajisen.com.cn/

Buona cucina giapponese a prezzi abbordabili. Ce ne sono tantissimi, specialmente nei centri commerciali.

TRASPORTI E LUOGHI DA VISITARE
APM Line (Automated People Mover). Lunga circa 4 km, con 9 stazioni, serve l'area di New Town.
E' stata inaugurata nel 2010 per i Giochi Asiatici di Guangzhou.
Si collega con la linea 3 della metro, ma gli ingressi sono indipendenti e i biglietti diversi.

Se volete seguire il tragitto che abbiamo fatto noi dovete prendere la metro 3 e scendere a Linhexi. Proseguire dritto fino al fiume passando attraverso a Zhujiang New Town.
Secondo me è un posto da vedere. 


Ecco un'illustrazione abbastanza dettagliata:

Una volta arrivati al fiume avrete davanti a voi la Canton Town, di cui avevo già parlato qui.
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mercoledì 21 agosto 2013Aggiornato il:

Diario di viaggio in Cina - Arrivo a Guangzhou

Diario di viaggio in Cina
22-23 luglio 2013


Finalmente il giorno tanto atteso è arrivato. Ho un misto di emozioni che vanno dall'euforia al panico, come sempre quando sto per andare in un posto lontano e sconosciuto.
Abbiamo imbarcato i trolley da una decina di chili ciascuno e come bagaglio a mano abbiamo uno zaino a testa sui cinque chili. Penso che viaggiare più leggeri di così sia impossibile.

Partiamo da Torino alle 14.25 e arriviamo a Istanbul alle 18.15 (ora locale) sotto un bel cielo azzurro. E' la prima volta che voliamo con la Turkish Airlines, e mi fa subito un'ottima impressione.

Il volo per Guangzhou parte dopo sei ore, trascorse a passeggiare tra i negozi di lusso e la terrazza del piano superiore, nell'unica area fumatori all'aperto che abbia mai visto in un aeroporto.

Pausa merenda in aeroporto


lunedì 19 agosto 2013Aggiornato il:

Pensieri a caldo

Sono appena tornata. La stanchezza per il lungo viaggio non ha lasciato spazio a malinconie e tristezze per ora, i pensieri e i ricordi sono troppo freschi per farmi prendere dalla nostalgia.

Mentre aspetto che la seconda lavatrice finisca la centrifuga ascolto il silenzio di una Torino vuota, priva di rumori e un po' grigia. Niente chiasso, strilli di bambini capricciosi, clacson continui di autobus e macchine, antifurti di motorini, musica alta dei negozi. Niente profumi di carne grigliata per la strada, di tofu puzzone e durian appena affettato.

E' come se di colpo si sia abbassato completamente il volume e la gente sia sparita. Invece sono solo tornata in Italia e la Cina è adesso di nuovo molto lontana.


I colori notturni di Guangzhou
Guangzhou