Fare un viaggetto ad agosto in compagnia della Poison sta diventando una piacevole abitudine. Breslavia (o Wrocłow) è una città polacca di cui ignoravo l'esistenza, ma sono bastate due foto trovate in rete e sapere che c'è il volo da Torino per convincermi a visitarla.
Devo dire come prima cosa che è stata una piacevole scoperta perché è davvero meravigliosa, ho trascorso quattro giorni intensi e bellissimi, e se avete una mezza idea di visitarla ma non siete convinti: andate, fidatevi di me.
Breslavia |
Quattro giorni a Breslavia
Diario di viaggio e consigli su come organizzare la visitaVOLO TORINO - BRESLAVIA
Siamo partite il sabato sera e rientrate il mercoledì sera. Viaggiamo con Ryanair, abbiamo fatto il check-in la sera prima e come al solito non abbiamo i posti vicini, ma tanto da Torino il volo dura poco meno di due ore.
All'andata il volo ha portato un ritardo di un'ora e mezza, quindi siamo arrivate a Breslavia alle 2 di notte. Insieme all'albergo avevamo prenotato anche il taxi, che di notte impiega circa un quarto d'ora a raggiungere il centro città.
Se preferite muovervi con i mezzi ci sono l'autobus WRO Airport Express e l'autobus di linea 106 (che di notte viene sostituito dal 206). Arrivando in tarda serata o di notte mi sento comunque di consigliare il taxi.
Il volo di ritorno è stato un pelo più drammatico. Avremmo dovuto partire alle 20:10, siamo arrivate in aeroporto verso le 18, e dopo neanche una mezz'ora il tabellone annuncia la partenza prevista alle 21:45. Ottimo. Ad un certo punto però il volo scompare dalla lista delle partenze e compare negli arrivi (alle 00:10). Dagli altoparlanti ci invitano a recarci al gate a ritirare acqua e snack, che è una cosa molto gentile ma poco incoraggiante.
L’Aeroporto di Breslavia Niccolò Copernico (WRO) è minuscolo.
Ci siamo piazzate al tavolo del bar dove la birra alla spina è buona e costa pochissimo, ci sono le prese per caricare i telefoni e la zona fumatori è proprio lì di fianco. Ho tirato fuori le carte e mi sono preparata psicologicamente a trascorrere la nottata.
Ci siamo piazzate al tavolo del bar dove la birra alla spina è buona e costa pochissimo, ci sono le prese per caricare i telefoni e la zona fumatori è proprio lì di fianco. Ho tirato fuori le carte e mi sono preparata psicologicamente a trascorrere la nottata.
Alla fine l'aereo è arrivato e siamo partiti alle 22:15.
Il nostro tassista ce l'aveva detto che il volo Breslavia - Torino era sempre in ritardo, direi che aveva ragione. Ora, io mi auguro davvero che non sia la prassi, ma mettete in conto che potrebbe succedere, specialmente viaggiando in agosto che è un mese sempre abbastanza ostico e trafficato.
La città si gira benissimo a piedi e in tram. Scegliere una sistemazione in centro è la soluzione perfetta per avere tutto a pochi minuti di distanza.
Noi abbiamo scelto di soggiornare al Korona Hotel Wroclaw Market Square.
Lo consiglio vivamente per diversi motivi:
- la posizione è ottima, a due passi dal Rynek, la Piazza del Mercato (più centro di così non si può)
- la colazione è appetitosa, abbondante e varia. Il caffè non delude e c'è una buona scelta di dolce e salato. Mi sono concessa ogni mattina quella che chiamo "la colazione della vacanza", ovvero il piatto con pane, uova, bacon, formaggi e salumi. A casa la mattina bevo a malapena un caffè, in viaggio ho bisogno di energia. Non costa poco (12 euro) ma con una colazione così abbondante sono arrivata tutti i giorni all'ora di cena senza sentire il bisogno di fare pranzo
- l'albergo è elegante, confortevole (divani e tavolini nella hall) e profumato. C'è un odore buonissimo ovunque, anche nei bagni
- la camera è molto carina, pulita, ben organizzata. Il frigo era vuoto, ma ogni giorno avevamo due bottiglie d'acqua in omaggio, oltre a tè e caffè. La vista è bella (se potete, chiedete una stanza lato strada, perché la vista sul cortile interno è un po' triste), gli infissi insonorizzano abbastanza bene. Ho apprezzato tantissimo i due piumoni singoli sul letto matrimoniale, un po' meno la lunga scrivania con una sedia sola. Il bagno è spazioso, con due cassettoni sotto al lavandino dove mettere il beauty. Ci hanno cambiato gli asciugamani tutti i giorni anche se li lasciavamo appesi, non è una pratica molto ecologica
- il check out è alle 12.
Se preferite una soluzione più economica ci sono diversi ostelli (ce n'è uno proprio nella piazza del municipio), oppure basta allontanarsi leggermente dal centro.
COSA FARE A BRESLAVIA
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Anche se siamo arrivate tardissimo in hotel il sabato sera (tra una cosa e l'altra siamo andate a dormire alle 3) la domenica ci siamo alzate presto. Dopo un'abbondante colazione ci siamo dirette alla Sky Tower. L'idea era di arrivarci con un tram, ma evidentemente eravamo anocora rimbambite dal viaggio e dalle poche ore di sonno, perché non solo non abbiamo trovato il tram che ci serviva, ma abbiamo pure fatto una strada abbastanza anonima (e bruttina, diciamolo).
Per andare alla Sky Tower dal centro prendete la via Świdnicka che parte dal Rynek (all'inizio della via Olawska) e percorretela tutta. All'incrocio con Pilsudskiego troverete Przejscie (Passaggio), o "monumento del passante anonimo" dell'artista Jerzy Kalina. Si tratta di un'installazione composta da quattordici figure, sette che "cadono" nel marciapiede e altre sette che riemergono dall'altra parte della strada. Rappresentano la transizione dall'oppressione alla libertà, ma ci sono diverse interpretazioni in merito.
Przejscie |
Proseguendo oltre troverete sulla sinistra il teatro Capitol, vi consiglio di entrare a dare un'occhiata, e poco dopo incrocerete la ferrovia sopraelevata, sotto ci sono una serie di locali. Andando verso sinistra si alternano ristoranti etnici, sexy shop, barbieri e negozi di tatuaggi, verso destra ci sono pub e altri ristorantini. È un posto che mi è piaciuto molto, infatti ci siamo fermate a bere una birra al Cuda na Kiju, un localino molto accogliente.
Quattrocento metri più avanti, sempre lungo la stessa via che nel frattempo ha cambiato nome e da Świdnicka è diventata Powstańców Śląskich, si arriva alla Sky Tower. Al 49° piano c'è l'osservatorio ma è fortemente consigliato acquistare i biglietti sul sito perché terminano in fretta. Infatti quando siamo arrivate non abbiamo trovato posto.
Vicino alla Sky Tower c'è il vecchio cimitero ebraico, che visitiamo anche per trovare un po' di ombra tra gli alberi. Per essere al nord mi aspettavo un clima più fresco, invece siamo sui 30° e il sole picchia forte. All'ingresso c'è un bel portone in ferro battuto. Incontriamo un gatto, l'unico felino incontrato in questo viaggio. Il cimitero è un po' decadente, e forse per questo motivo ha un certo fascino. Alcune tombe sono crollate, molte sono ricoperte di vegetazione. Il biglietto costa 15 PLN.
Camminiamo parecchio (nella direzione sbagliata) cercando un tram che ci riporti in centro, nel mentre finiamo in una chiesa dove stanno celebrando messa. La gente canta seguendo le parole che scorrono sui monitor, come al karaoke.
Quando riusciamo a imbroccare finalmente la linea giusta cerco di capire come funzionano gli abbonamenti ai mezzi. Nel distributore automatico sul tram (in doppia lingua polacco/inglese) è possibile fare biglietti singoli oppure da 24/48/72 ore pagando con la carta. Dopo aver scelto e pagato due biglietti da 48 ore non esce nessun biglietto. Paciocco un po' sulla tastiera, mentre un signore gentilissimo mi spiega qualcosa in polacco. Vado a chiedere all'autista che mi dice che è ok, ho tutto sul telefono. Io sul telefono non ho niente, a parte il messaggio di avvenuto pagamento della mia banca. Immagino che ci sia una APP, non vi so dire, comunque in tre giorni non ho visto un controllore a cui spiegare l'accaduto, quindi è andata bene così.
Nel pomeriggio abbiamo girato per il centro, fermandoci a fotografare tutti i nani (o gnomi) che popolano Breslavia. Nei negozi di souvenir c'è la mappa dei primi cento gnomi, ma sono molti di più. Ogni negozio ha il suo, ce ne sono appesi ai lampioni, nelle piazze, ovunque. Anche il nostro hotel ha il suo, si chiama Koronius.
Il centro è pieno di chiese, vie, case, piazze deliziose. Alle spalle del Rynek (la Piazza del Mercato col Municipio) c'è una piccola piazza a cui si accede attraverso un arco. Le due casette ai lati dell'arco si chiamano Jaś i Małgosia (Hansel e Gretel), nella piazza svetta la chiesa St Elizabeth con la sua alta torre, ma ne parlerò in seguito. Alle spalle della chiesa c'è la via delle antiche macellerie, un vicolo con costruzioni di legno dove oggi si trovano gallerie d'arte e negozietti. L'antica funzione di questo posto è ricordata dalle statue degli animali all'ingresso. Lì vicino (la via è Więzienna) c'è l'istituto archeologico e etnografico all'interno della ex prigione della città. Si può entrare a vedere il cortile, se il negozio di souvenir è aperto. Per la nostra collezione di nani abbiamo anche, naturalmente, il nano carcerato.
In alcuni negozi di souvenir ci sono i timbri! Portatevi dietro un'agendina o un quaderno, trovo che decorarlo con biglietti, appunti e timbri sia un bellissimo ricordo di viaggio.
Finiamo sulle sponde dell'Odra e possiamo mica farci scappare l'occasione di un giretto in barca? Individuare i posti in cui è possibile imbarcarsi è semplicissimo, sul lungofiume vedrete un banchetto con una signorina sotto l'ombrellone. È la biglietteria! A proposito, ho scritto 'signorina' e ho avuto una visione. Quanto cacchio sono belle le ragazze polacche?
Tornando al giro in barca, siamo partiti dal Ponte dell'Università e siamo arrivati all'isola della Cattedrale. Il nostro traghetto non era attrezzato con guide o altoparlanti quindi la traversata è stata piacevole ma mi sarebbe piaciuto sentire qualche spiegazione, o anche solo un sintetico "quello è il palazzo BOH, quella è la chiesa CHENESO". Nel complesso però molto bello, ne è valsa la pena.
Rimediamo al calo di zuccheri con una fetta di torta in un localino delizioso, peccato per il pessimo caffè (a Breslavia ho bevuto ottimi caffè, stavolta siamo state sfortunate).
Per la pausa birretta pomeridiana ci rilassiamo al bancone dell'Hard Rock Cafè. Per cena invece andiamo da Hubertus, in via Oławska, una trattoria polacca dove mangiamo pierogi (ravioli ripieni) e bigos (uno stufato di carne con crauti). Pur essendo in pieno centro il posto è spartano. Le porzioni sono abbondanti, i piatti rispetto all'Italia sono decisamente economici. Un antipasto da dividere, due piatti e due birre medie ci costano meno di 15 euro a testa.
Breslavia vista dal fiume |
Il gatto del cimitero ebraico - Il nano carcerato - La vecchia via dei macellai - Panorama dalla barca |
Diario di viaggio -
Secondo giorno
Iniziamo la giornata visitando l'isola della cattedrale. Se volete andare in tram la fermata più vicina è Hala Targowa, bisogna attraversare il ponte rosso (Most Piaskowy) che porta alla chiesa Nostra Signora delle Sabbie, e poi il ponte Tumski. Tumski, oltre ad essere il più antico della città, è il più famoso "ponte degli innamorati" polacco, dove le coppie hanno l'abitudine di attaccare i lucchetti. Ad un certo punto i lucchetti erano talmente tanti che il ponte stava rischiando di crollare sotto tutto quel peso, così l'amministrazione ha deciso di toglierli e proibirli.
Nell'isola della cattedrale i lampioni sono a gas e se vi trovate da queste parti all'alba o al tramonto potrete vedere l'omino delle luci che li accende (o li spegne) uno per uno.
La Cattedrale di Breslavia è un imponente edificio gotico. Per la modica cifra di 15 PLN si può salire su una delle due torri. Il benessere è qui, e si chiama ascensore. Bisogna fare solo un pezzetto di scala a chiocciola e poi si va su senza fatica a godere del bellissimo panorama.
Il ponte Tumski e lo gnomo dei lucchetti |
Torniamo a prendere il tram e andiamo a Hala Stulecia, la Sala del Centenario, che è chiusa il lunedì. Decidiamo quindi di attraversare la strada e andare allo zoo. Lo zoo di Breslavia è il più antico della Polonia, ha lo scopo di preservare le specie in via d'estinzione e presenta ampi spazi per ogni specie animale presente. C'è anche la piscina più profonda del mondo che ospita i pinguini. L'ingresso principale, del 1935, è una copia modernista della Porta di Brandeburgo di Berlino.
Lo zoo è enorme, per visitarlo tutto ci va una giornata intera. Ci siamo emozionate a vedere il panda rosso, i lemuri, le foche e i pinguini. Il tunnel dell'acquario, nell'Afrykarium, è bellissimo ma impallato di gente. C'è tutta una parte dedicata al rettilario e un'altra ai pennuti.
Lo zoo di Breslavia |
Torniamo indietro stravolte dal caldo, entriamo nella Galeria Dominikańska, un centro commerciale sponsorizzato su tutte le mappe gratuite della città. Non è niente di ché, anche perché non c'è un posto che serva la nostra stra-meritata birretta del pomeriggio. Sembra che nella zona intorno al centro commerciale non esista un bar, poi troviamo una piccola oasi di pace nel giardino interno di un enorme palazzo che ospita l'Hotel Hilton. Il pub dove ci fermiamo si chiama Pinta, e ha una vasta selezione di birre alla spina.
Ricaricate le pile andiamo nel parco di fianco (Juliusz Słowacki Park) dove c'è il Muzeum Panorama Racławicka. È una struttura circolare che custodisce un dipinto a 360° che descrive la battaglia di Raclawice del 1794 in cui un gruppo di insorti polacchi sconfisse i russi.
L'enorme dipinto panoramico misura 15x120 metri ed è difficile spiegare o descrivere quanto sia bello. È incredibile non solo per la dimensione, ma soprattutto per la prospettiva, le proporzioni, le luci e le ombre. Alla base del dipinto circolare sono state inserite installazioni che lo rendono ancora più realistico, non si distingue la terra vera da quella dipinta, è pazzesco. La visita dura mezz'ora e viene fornita audioguida (in tutte le lingue tranne l'italiano), ma sinceramente ero talmente colpita da quello che stavo guardando che la spiegazione era superflua per me.
Estasiate da quest'ultima visita ma non ancora stanche, concludiamo la giornata con un altro panorama, quello che si ammira dal Ponte dei Penitenti.
Vicino al Rynek, in via Swewska, c'è la Cattedrale di Maria Maddalena. Si riconosce subito perché ha il tetto a scacchi e due torri collegate da un piccolo ponte, chiamato "Ponte dei Penitenti" o "Ponte delle Streghe" perché una leggenda dice che nel ponte si trovano le anime delle ragazze che hanno trascorso la loro vita a divertirsi invece di crescere figli e badare alla casa. Scusate, state parlando di noi?
La salita, ma soprattutto la discesa, è un po' ostica per chi soffre di vertigini come me. Io non ho paura dell'altezza, ma patisco il vuoto. Le scale della torre sono di metallo a grata, si vede di sotto, e sono altissime. Avrei potuto camminare senza guardare giù, ma le vertigini annullano completamente il mio equilibrio quindi forza e coraggio, il desiderio di andare è più forte.
C'è un'altra leggenda su questa cattedrale e riguarda la Campana del Penitente. Il maestro a cui fu commissionata la realizzazione della campana si allontanò dal laboratorio lasciando solo l'apprendista che morì versando il metallo nello stampo. Nel 1945 una mina fece crollare una delle due torri, il ponticello è stato ricostruito, la campana no. Che storie allegre vero? Comunque il ponte è piccolino, la vista è splendida, e salire quassù ne è valsa la pena perché assistiamo ad un bellissimo tramonto (le foto vengono in controluce, ma il cielo è stupendo).
Questa sera per cena andiamo nel ristorante più antico d'Europa, si chiama Piwnica Swidnicka e si trova nel seminterrato del Municipio. Ordiniamo pierogi misti (carne - salmone - formaggio - crauti) e zuppa tradizionale servita in crosta di pane. La zuppa è spettacolare, i pierogi buoni ma mi sono piaciuti di più quelli di ieri.
Andiamo a prendere il tram e corriamo a vedere lo spettacolo della Fontana Multimediale. Flussi d'acqua che arrivano fino a 40 metri d'altezza sono accompagnati da luci e musica, per uno spettacolo davvero imperdibile nelle sere d'estate a Breslavia. In inverno una parte della fontana diventa una pista di pattinaggio.
La prima tappa di oggi è il Mercato Centrale, che si trova in un edificio di inizio '900 con banchi che vendono alimentari e fiori, un paio di bar e qualche ristorante. Su alcuni tavoli i piatti sono imbullonati e le posate incatenate. Una cosa curiosa che ho visto anche in un altro locale vicino a Piazza Solny, ma non ho capito se c'è un motivo particolare o se è legato a qualche tradizione del passato (o se la gente si fregava le posate e i ristoratori si sono ingegnati per trovare una soluzione).
Di fronte al mercato c'è la Cattedrale dei santi Giacomo e Vincenzo. Sul marciapiede ci sono delle placche di bronzo che raccontano la storia di Breslavia dall'anno 1000 ai giorni nostri.
Una placca di bronzo che ricorda gli avvenimenti più importanti della storia di Breslavia |
Abbiamo deciso di abbandonare l'idea di salire sulla Sky Tower, di panorami dall'alto ne abbiamo già visti due e stamattina ci aspetta il terzo nella St Elizabeth, la chiesa gotica nella piazzetta vicino al Rynek, la riconoscete perché è quella con l'arco tra le due case. In tempi antichi l'arco era l'ingresso del cimitero di cui è rimasto solo una lapide con scritto "Morte - Porta della vita", e sotto alla pavimentazione ci sono i resti dei leader della rivolta del 1418, messi lì per essere calpestati dai passanti patendo eterna dannazione.
La chiesa ha una torre sola, molto alta, che svetta sui tetti delle case. In origine era alta 130 metri ma crollò a causa di un uragano nel 1529, fu ricostruita ma andò nuovamente distrutta nell'incendio del 1976. In cima alla torre (che è alta poco più di 90 metri) c'è un osservatorio. Potessi tornare indietro nel tempo eviterei come la peste, ma ormai l'ho fatto, ci sono salita, e ve lo racconto.
La scala a chiocciola è stretta, gli scalini hanno altezze che variano dai 20 ai 35 centimetri. È talmente ripida e stretta che il mancorrente è in verticale nel perno centrale. Claustrofobica, perché non hai la percezione del punto in cui sei arrivato e non vedi - letteralmente - 'la luce in fondo al tunnel' finché non esci all'esterno. Qui non posso nemmeno parlare di vertigini, ero oltre. Sembravo un bradipo ubriaco con la labirintite. Gli scalini poi terminano di botto e bisogna arrampicarsi di lato attraverso un passaggio basso, dove mi accuccio per passare, che sfocia su una piattaforma. Il sollievo di non essere più su quella scala maledetta viene spazzato via in un secondo appena vedo la stramaledetta scala di metallo che sale su altissima, ripidissima, levissima. Mi giro verso la Dany sventolando bandiera bianca, per me miss Italia finisce qui, quando vedo la porta. Giubilo e gaudio, siamo arrivate, quella scala non ci riguarda.
Sono stata talmente male che pure all'aperto mi muovo rasente al muro e con sospetto. Devo ammettere però che questo è il panorama in assoluto più bello di Breslavia. Quando scendo però sono stravolta.
Il panorama dalla Chiesa Santa Elisabetta |
Già che siamo in centro ci soffermiamo a visitare per bene il Rynek e Plac Solny. I palazzi colorati vanno osservati uno per uno, per notare i ghirigori e le decorazioni delle facciate. Adoro in particolare le case a forma di casa, la tipica forma che si disegna da bambini.
Plac Solny ha una pianta quadrata con il mercato dei fiori al centro. Dietro la piazza c'è un vicolo con una libreria/caffetteria e un ristorante con cucina tradizionale polacca che si chiama Konspira.
Rynek |
Facciamo una pausa in un posto delizioso che vi consiglio. Si chiama Czarna Magia ed è vicino a Plac Solny. La sala interna è una bomboniera, ha un minuscolo dehor sulla strada e un cortile tranquillo dove ci fermiamo a prendere una meritata birretta. Ci piace talmente tanto che ci torniamo per cena.
Dato che lunedì era chiuso, torniamo oggi a visitare Hala Stulecia, la Sala del Centenario. All'ingresso c'è una sala che introduce la storia con video interattivi, touch screen e mappe. Viene chiamata 'la perla del modernismo' e dal 2006 è nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
L'architetto Max Berg (1870-1947) pensava che l'architettura può e deve essere democratica. Era un idealista socialdemocratico affascinato dal gotico e ispirato dall'espressionismo: oggi è conosciuto soprattutto per i suoi progetti modernisti e la Sala del Centenario resta la perla delle sue realizzazioni. Come architetto cittadino e urbanista, propose di dividere la città in zone in base alla loro funzione, perché per lui era la zona, non la forma, la cosa più importante.
Secondo questi presupposti, nel 1913, in soli 13 mesi, fu costruita la Sala del Centenario. Nonostante i tumulti della storia, i molteplici cambiamenti dei sistemi politici e dei nomi dell'edificio stesso, la Sala è ancora al servizio degli abitanti e degli ospiti della capitale della Bassa Slesia, come previsto dal suo progettista.
La cupola della Sala del Centenario |
La Sala del Centenario si trova in un enorme zona verde poco fuori dal centro di Breslavia che comprende la Fontana Multimediale e il giardino giapponese. Dall'altra parte della strada si entende l'enorme parco dello zoo.
La fontana multimediale è circondata da un pergolato a forma di semi ellisse composto da due file di colonne (in totale sono 750) coperte da griglie su cui si arrampicano le viti.
Il giardino giapponese è una piccola oasi verde che merita una visita.
Giardino giapponese |
Andiamo a prendere il tram per tornare in centro ma dopo più di mezz'ora non ne vediamo passare nemmeno uno ed è stranissimo. Abbiamo elogiato il sistema di trasporto pubblico da quando siamo arrivate, oggi siamo costrette a prendere un taxi. A quanto pare c'è stato un problema elettrico.
Torniamo in stanza giusto in tempo, scoppia un temporale che dura fino a sera.
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L'ultimo giorno abbiamo ancora tempo per vedere le ultime cose e dedicarci a un po' di shopping (poco. perché il bagaglio e minuscolo). In generale i prezzi sono davvero economici, ho comprato qualche quaderno, una scatola di acquerelli, una stilografica e altri articoli di cartoleria spendendo pochissimo.
Nella Piazza del Mercato c'è un centro commerciale che si chiama Feniks, salite al piano dei giocattoli e della cartoleria, troverete di sicuro qualcosa da comprare. Nei negozi di Souvenir invece (a parte i timbri che ho già menzionato) ho preso una borsa di stoffa con una bella stampa.
In aeroporto troverete le stesse cose a prezzi pressoché uguali. Le stampe e i pattern polacchi sono molto belli e sono riprodotti su tazze, piatti, foulard, calzini. Ho fatto un pensierino guardando uno splendido paio di stivali da pioggia, ma ho desistito.
Di souvenir a tema culinario invece non ho trovato molto, però nei mercati vendono dei dolcetti carinissimi a forma di funghetto (grzybki).
I palazzi sono talmente belli che entriamo nei negozi anche solo per vedere l'interno. Da H&M ad esempio vale la pena entrare anche solo per salire con le scale mobili fino all'ultimo piano.
Abbiamo visitato il Museo Civico all'interno del Municipio che spesso ospita mostre e eventi. Noi siamo capitate durante la mostra di Dalì, che resta sempre uno dei miei artisti preferiti.
Dalì al Museo del Municipio di Breslavia |
CIBO
Sono rimasta abbastanza stupita dalla quantità di ristoranti e pizzerie italiane che ci sono a Breslavia. Non mancano comunque le trattorie polacche dove vengono serviti i piatti tradizionali:
Zurek - minestra con salsiccia e uova sode.
Mangiare minestra in estate? Perché no, da Piwnica Swidnicka ho gustato la minestra più buona del mondo.
Chlodnik - zuppa fredda a base di barbabietola
Se la minestra non vi sembra un piatto estivo, c'è qualcosa di più fresco.
Pierogi - ravioli ripieni che assomigliano a quelli cinesi.
Sono fatti in tanti modi, possono essere bolliti, fritti o al forno. Il ripieno è vario, può essere di carne, pesce, crauti.
Bigos - stufato di carne
Quello che ho assaggiato io era sommerso da una marea di crauti.
Kotlet schabowy - cotoletta di maiale impanata
Non l'ho assaggiata perché come mi ha detto la Poison "sei venuta in Polonia per mangiare una cotoletta alla milanese?". In realtà è talmente appetitosa che se fossi rimasta un giorno in più l'avrei ordinata di sicuro.
Pierniki - biscotti con miele e spezie glassati o ricoperti di cioccolato
Il centro è pieno di negozi che vendono questi dolci che assomigliano a bomboloni giganteschi.
Tyskie - birra polacca
Troppo leggera per i miei gusti, ma va benissimo per accompagnare un piatto di carne.
Minestra in crosta di pane - pierogi bolliti - bigos - pierogi misti |
Tirando le somme direi che sono davvero entusiasta di questo viaggio. Non avevo mai preso in considerazione la Polonia e adesso vorrei visitarla tutta.
Mi auguro che questa piccola guida di viaggio possa essere utile per chi è in partenza. Se volete vedere più foto o avere qualche dettaglio in più del viaggio ho messo in evidenza le storie di Breslavia su Instagram. Se invece ci siete stati e volete aggiungere consigli su posti da visitare scriveteli nei commenti.
CZEŚĆ!
ah, ma che bel viaggetto, non vedo l'ora di rifarl...ah, sì, tra 6 giorni!
RispondiEliminaNice blog thanks for postinng
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