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venerdì 3 marzo 2017Aggiornato il:

Compiegne (e Parigi)

Quando si ha poco tempo per viaggiare bisogna trovare la scusa buona e il momento giusto. Così capita che decidi di regalare un viaggio al marito e ci infili dentro compleanno, Natale e anniversario. Poi prendi una manciata di amici, una casa in Francia da invadere, e ne viene fuori un pigiama party di tre giorni in cui l'unica preoccupazione è stata quella di preparare la tavola (e che in frigo non mancasse la birra). Ci aggiungi due notti a Parigi et voilà, il viaggio è servito.

Questa è la cronaca di una gita di tre giorni a Compiegne più due notti a Parigi.






CHI SBAGLIA IMPARA
(di viaggi in treno deludenti)

Ci troviamo alla stazione di Porta Susa un'ora prima della partenza, il ricordo del treno perso a Roma brucia ancora (il gruppo tra l'altro è praticamente lo stesso) e non è il caso ripetere l'esperienza. Nonostante sia prestissimo c'è una certa ilarità nell'aria, sarà che la partenza mette sempre una strana euforia.

Sono molto emozionata perché prenderò finalmente il TGV, che alla fine si rivela piuttosto deludente. Il treno è vecchio e un po' logoro, va lento come una lumaca fino a Lione e alla fine le 6 ore che ci vogliono per arrivare a Parigi sembrano infinite. Siamo in sei, diciotto tramezzini preparati da Lore, un pacco famiglia di taralli, qualche snack e alcune caramelle. Avanza poco o niente e quando arriviamo a Gare du Lyon siamo affamati.

Non ci lasciamo distrarre, e prendiamo subito la RER per Gare du Nord, dove facciamo i biglietti per Compiegne. Ci concediamo giusto una sigaretta fuori dalla stazione, dove meravigliosi palazzi fanno da sfondo a una discreta quantità di brutte facce. Il treno per Compiegne ci mette un'ora scarsa, e arriviamo che è già buio.

La porta di casa c'è, ma non si vede.


COMPIEGNE
(di grandi abbuffate e un po' di turismo)

Ci piazziamo nella bellissima casa del nostro amico, usciamo solo per andare a cena, e poi gonfiamo i materassini, stappiamo le birre (svariate birre), e che la festa abbia inizio (una festa durata tre giorni e tre notti, per la cronaca). Tralascio i particolari e dico solo che non ridevo così tanto da molto ma molto tempo.  

Nel frattempo ho anche tentato di fare la turista. 

Compiegne è una cittadina carina, tranquilla, che si gira in una giornata. Poca gente in giro, vie pedonali con negozietti molto carini, un mercato pieno di cose buone e casette basse.
Nel centro della città, davanti alla piazza, c'è il municipio (hotel de ville) in stile gotico. Se cercate Compiegne su maps noterete che la piccola città è quasi circondata da un'enorme macchia verde: è la foresta che parte dal Palazzo di Compiegne e dal Parco del Castello (che troviamo chiuso perché siamo arrivati tardi).

Per il resto. Prepara la tavola, togli la tavola. Carica la lavastoviglie, apparecchia di nuovo. Un viavai in cucina che manco a Masterchef. Dopo tre giorni così, tutti insieme a sparare cazzate 24h su 24, andare via è un trauma, ma per fortuna per noi la vacanza non è ancora finita.


Il mercato di Compiegne

Tramonto (catturato col mio Samsung S6)

Mega salone con angolo campeggio. Non dormivo in un sacco a pelo da tantissimi anni. 

Và che facce allegre!

Risate sfocate


Un riassunto delle delizie trangugiate in questi giorni.


DUE NOTTI A PARIGI
(di luoghi famosi e meno noti, col solito colpo di scena)

Chiudiamo le valigie e via. Va bene l'ansia di perdere il treno, ma qui si esagera. Arriviamo in stazione con un anticipo esagerato, e restiamo a congelarci sulle panchine un'ora abbondante. A Parigi ci dividiamo, gli altri tornano a Torino, noi due invece andiamo a Passy dove ho prenotato un hotel quasi di lusso per i nostri standard. D'altra parte è il nostro anniversario.

La signora alla reception è tutto un bonjouuuuuuur, bien suuuuuuuur, e tra un acuto e l'altro ci annuncia di averci riservato una deluxe al posto della standard. Merciiii! Sono molto contenta ma lo ammetto, speravo tanto di aver ottenuto una camera vista Tour Eiffel e invece ciccia.

Il delizioso cortile di Passy Eiffel Hotel


Da Passy, uno dei miei quartieri preferiti, con una passeggiata arriviamo abbastanza in fretta al Trocadero. Da lì proseguiamo per gli Champs-Élysées passando dalla Tour Eiffel dove ci facciamo spennare in un Brioche Dorée (7 euro per due caffè e una bottiglietta d'acqua). Per cena restiamo in zona albergo e andiamo a Le Passy, un bistrot dove mangiamo salmone marinato, ravioli ai formaggi e insalata nizzarda. Io trovo tutto buonissimo, Lore invece sbianca e si sente poco bene. La maledizione del virus del viaggiatore colpisce di nuovo, febbre alta e cena finita nel wc.

La Tour Eiffel (foto con Samsung S6)

Questa foto invece l'ho fatta con la nuova macchina fotografica.


La mattina seguente mi ritrovo a dover spiegare al farmacista i sintomi e le condizioni di salute di mio marito in un francese terrible (non lo parlavo dal 1996) ma grazie ad una mimica eloquente riesco a farmi capire. Mi da due tipi di pastiglie, mi spiega quante prenderne e ogni quanto, me lo ripete perché nonostante io annuisca convinta è evidente che non ho capito una mazza e torno dal moribondo.
Lo lascio dormire a vado a farmi un giro da sola. Sto prendendo confidenza con la mia nuova macchina fotografica ma non riesco ancora a usarla bene.

Quando torno in camera Lore sembra stare molto meglio. Mi ero preparata l'itinerario di oggi convinta di farlo in solitaria ma lui vuole venire con me.

Andiamo in un posto che non conoscevo, i passaggi coperti di Parigi. Si trovano in Boulevard Montmartre (metro Grands Boulevards) e sono due: Passage des Panoramas e Passage Jouffroy. All'interno di queste gallerie ci sono botteghe, negozi, ristorantini e un paio di hotel. La zona qui intorno è piena di pub e teatri, c'è un sacco di gente e traffico e le vie che incrociano il corso principale regalano degli scorci davvero belli. Da alcune si vede in lontananza il Sacro Cuore, peccato che il cielo sia così grigio.

Dentro il passaggio coperto, insegne.

Un ristorante nel passaggio coperto.


Camminiamo parecchio verso sud, e arriviamo a Notre-Dame. C'è un sacco di gente in coda per entrare, ci fosse stato il sole ci avrei fatto un pensierino ma con questo tempo non ho voglia di affrontare le terribili scale a chiocciola per arrivare fino su (ero stata male, molto male). Preferisco andare nelle viuzze del Quartiere Latino, anche perché non abbiamo ancora pranzato e questo è uno dei pochi posti dove si può mangiare senza dover accendere un mutuo.

Passiamo davanti alle vetrine in cerca del posto che ci ispira di più, ne scelgo uno e quando entriamo troviamo un gatto nero accucciato su una pila di paglia. Le cose sono due: o è Sandro che ci manda segnali di fumo (tipo "tornate a casa!!"), oppure abbiamo l'istinto felino che ci porta nei posti giusti.

Neanche il tempo di sederci che si piazza in braccio a Lore.

Il menu a 10 euro prevede un antipasto, un piatto e un dessert. Io vado leggera e mi prendo una zuppa di cipolle (buonissima, con un sacco di formaggio e crostini di pane), uno spezzatino al sugo e un assaggio di formaggi. (Il posto si chiama Le Marathon, rue St Severin 14. Se ci andate salutatemi il Sandrino francese).


Notre-Dame

Il cielo è così grigio che sembra una foto in bianco e nero

Viuzze nel Quartiere Latino

Chat-Sandrine Parisienne


La sera andiamo in un pub, c'è anche il nostro amico che vive a Compiegne ma non è per niente in forma neanche lui. Ma cos'è, un'epidemia?

L'ultimo giorno abbiamo il treno intorno alle 15, perciò c'è ancora tempo per andare in giro e voglio andare a Montmartre. La salita è faticosa ma ci si mette un attimo, dal Sacro Cuore la vista di Parigi è bellissima ma non ho ritrovato l'atmosfera artistica e romantica che ricordavo. Dove sono finiti i pittori che riempivano le piazzette? Di buono c'è che in questo quartiere le baguette farcite costano poco e sono deliziose (anche se i francesi usano troppo burro). Ci sono molti negozi di abiti usati, ma ho visto solo un sacco di roba ammassata alla rinfusa di bassissima qualità, perciò niente shopping (ed è meglio così).



Dobbiamo andare via e il cielo oggi è azzurro. Mi sembra giusto.

Pigalle

Sacro Cuore


RIENTRO E CONSIDERAZIONI
(più qualche info utile)

Il TGV ci mette sei ore, arriviamo a Torino che è buio e fa molto più freddo rispetto a Parigi.
Qualcuno mi ha chiesto com'è la situazione a Parigi, se tutto quello che è successo si nota, se la gente ha paura. In soli tre giorni non posso certo avere la percezione reale di come stia la gente, ma la presenza massiccia di poliziotti armati vicino ai luoghi sensibili è un segno evidente che lo stato di allerta è alto (e infatti pochi giorni dopo è successo questo).

A Parigi ho prenotato due notti nell'hotel PASSY EIFFEL, 10 Rue de Passy, a due passi dalla metro PASSY (€ 216 per due notti nella camera classic su booking con upgrade nella deluxe). La stanza è molto carina, abbastanza spaziosa con un bel bagno e vista sui tetti di Parigi. Le camere più care hanno un balconcino con vista Tour Eiffel.

Poco più avanti, sempre su rue de Passy, c'è un piccolo cinema, un Monoprix dove la mattina ho preso dei buonissimi pan au chocolat e poi, al n° 39, un bistrot: LA FAVORITE. È caro ma si mangia molto bene, specialmente se volete assaggiare il croque madame.

I biglietti del TGV li ho presi su SNFC (a/r € 68). Considerando che eravamo in tanti l'opzione treno è stata la più pratica ed economica. Il vagone ristorante è caro come la morte, e sul treno non c'è il wi-fi. La polizia di frontiera ha controllato i documenti di tutti i passeggeri. Il biglietto invece me l'hanno controllato solo all'andata.


Al mio ritorno mi aspetta l'ennesima novità, giusto per proseguire con la serie di spese impreviste. Prima mi abbandona il telefono, poi qualcuno si va a schiantare sulla mia macchina parcheggiata (e fugge!), nel frattempo ho pure deciso di mettermi l'apparecchio... Insomma, anno nuovo macchina vita nuova.



28 commenti:

  1. dai dai, facciamola girare l'economia ;-)
    i pain au chocolat parigini sono tutto un mondo

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  2. Molto bello questo viaggio, sia la scampagnata gaudente con gli amici gaudenti (ma io avrei bevuto più vino, che birra, anche vedendo i manicaretti che avete mangiato, ammazza che invidia ...), sia il fine settimana romantico a Parigi a parte l'influenza del marito (mi era successo più o meno lo stesso a me a Berlino, nel 2016, siamo sempre noi uomini duri ad ammalarci). Per certi aspetti ho il mito di Parigi e della Francia, un mito che avevo più da ragazzino, e che poi è si è limitato (infatti non sono mai stato in Francia), ma in fondo ho un immagine romantica di Parigi e della Francia tutta. Dal loro gran cinema al vino, dall'amore per i fumetti e Paolo Conte, che hanno loro più di noi, al '68 francese, Sartre, certi libri e certi quartieri che hanno fatto la Storia dell'arte nel '900 (per dire solo di un secolo che mi piace e conosco bene). Insomma, anche se non abbiamo in programma di andarci, rimane un sogno vago e indefinito, ma possibile (anche no).
    p.s.
    mi spiace per l'auto e tutto il resto :(

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    1. Di vino sono state stappate diverse bottiglie per accompagnare tutte le cose buone che abbiamo cucinato, ho omesso questo particolare ^_^
      Già dalla prima volta che sono stata a Parigi la cosa che mi ha colpito di più è vedere la gente in coda al cinema già dalla mattina. Nel piccolo cinema vicino all'albergo c'era una quantità di gente in fila per vedere la la land impressionante se penso che era un lunedì pomeriggio.

      Ps per l'auto pazienza, era vecchia e ce l'avevo da 10 anni, sapevo che prima o poi avrei dovuto cambiarla. Non era in programma ma adesso ho una nuovissima e bellissima macchina del 2005 tenuta come un gioiellino.

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  3. Volevo dire che il samsung fa foto stupende, e la prima che hai messo della macchina fotografica mi farebbe aggiungere: perché l'hai comprata, se hai il samsung? Ma adesso non l'hai più ahaha °_° scusa, non c'è niente da ridere, lo so. Ehm comunque io la maledizione del viaggiatore ce l'ho a casa quando cucino io... è grave?
    Interessante Parigi, e anche le vostre gite fra amici con tante risate, siete bellissimi, e trovo divertente anche dormire nel sacco a pelo (meno mangiare a tutte le ore). Il gatto simpaticissimo, vi a riconosciuti subito, secondo me era stato incaricato da Sandro per tenervi d'occhio, visto che Parigi non è più sicura come una volta! ^_^

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    1. Me l'hanno detto in tanti sai? Che te ne fai di una macchina fotografica con un telefono così? È che lo trovo poco pratico, a me piace scattare in continuazione e spesso mi piace usare il treppiede per gli autoscatti (cosa che col telefono non posso fare).

      Secondo me quello era un cugino francese di Sandro!

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    2. Hai ragione, anche io preferisco la macchina fotografica, anche se sembra che oggigiorno le foto migliori le facciano i cellulari - non il mio però, perciò ho notato subito che il tuo è migliore del mio! Per treppiede fuori casa uso i muretti, limitante, ma avventuroso ahaha!

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    3. Ho fotografato il tramonto sia col telefono (la foto che ho messo nel post) che con la macchina fotografica. Non c'è proprio paragone!

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  4. Io sono innamorata di quella zona di Parigi (montmatre e limitrofe), è un pò che non ci torniamo a dire il vero, mi hai fatto venire voglia.

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    1. La adoro anch'io, ma non ho ritrovato l'atmosfera che ricordavo.

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  5. Ahaha, grande il gatto nero (le chat noir), sicuramente un emissario di Sandro.
    Posti stupendi, specie la zona dove vivono i vostri amici... mi sembra molto tranquilla e caratteristica.
    E poi... oh, certe cene!^^

    Moz-

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    1. La zona è fin troppo tranquilla, di domenica la città sembrava deserta!

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  6. Accipicchia, bellissima vacanza, ma quante sfighe!
    La zuppa di cipolle francese la vorrei tanto provare anch'io. La Pelosa Metà non è mai stata a Parigi, ma per qualche motivo non le ispira. Io ci sono stata due volte e mi è piaciuta molto, prim'o poi vorrei tornare.

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    1. Eh, come il mio che non vuole andare a Londra!
      La zuppa è una bomba ^_^

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    1. Mini Cooper (del 2005) Enrico!! È bellissima ❤

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    2. eheheheh intendevo macchina fotografica.....

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    3. Ahahahaha pensa come sto messa! Una Panasonic lumix ^_^

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  8. Bellissimo giretto francese, sia la scampagnata con gli amici sia il weekend romantico. Di recente sono andata a Birmingham con le mie amiche storiche dell'università, ora sparpagliate nel mondo, proprio a trovare una di queste. E' impressionante come a volte si dimentica quanto fa bene passare del tempo con amici con cui si ride fino alle lacrime. Poi loro mi hanno voluto particolarmente bene, perchè mi hanno lasciato organizzare una giornata all'avventura affittando una macchina e andando a scoprire la vera Inghilterra. Però ora mi hai fatto venir voglia di Francia.... ;)

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    1. Ho sempre più bisogno di stare in compagnia delle persone a cui voglio bene, anche se finisco col mettere in secondo piano il mio desiderio di vedere tutto il possibile del posto in cui mi trovo. Ridere è davvero rigenerante!

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  9. Nooo che sfiga :-( !!! Ti è piaciuta Parigi? Io devo decidere una meta x metà aprile..

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    1. La maledizione della febbre in viaggio colpisce ancora! Per fortuna questa volta è durata solo una notte...
      Parigi è una città che amo moltissimo, ci sono tornata dopo parecchi anni ed è sempre affascinante.

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  10. Che belli i tre giorni pieni di risate con gli amici! Solo leggendo il post si respira l'atmosfera.
    Sono stata a Parigi l'anno scorso proprio in questo periodo e me ne sono innamorata di nuovo. Purtroppo la tensione l'ho percepita abbastanza, con gruppi di militari armati che sono entrati nella metro un paio di volte, e altri fissi alle stazioni.

    Spero che con le sfortune per quest'anno tu abbia finito!

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    1. Dovrebbero farci sentire più tranquilli, ma a me tutti quei militari armati mi hanno messo ansia.
      Nonostante ciò Parigi è sempre bellissima.

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  11. Mi spiace molto per l'incidente alla tua auto, ma le foto rendono perfettamente questi bei giorni passati in allegria e pieni anche di romanticismo di buona e cara cucina, di gatti neri portafortuna..
    Un gran bel viaggio, qualche solito svarione a parte ...
    E brava la mia Ciccola come sempre.
    Bacionissimo..pardon bisous!

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  12. Mi ero persa questo post!
    Parigi resta il mio luogo del cuore, quello in cui sento il bisogno di tornare ogni tanto.
    Ho perso il conto delle volte in cui ci sono stata, ma ogni volta scopro angoli nuovi. Non mi stanca mai. Anche io l'ultima volta ho "esplorato" i passaggi coperti!

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    1. Chissà perché i tuoi commenti non mi vengono mai notificati. Sto mettendo a posto il blog, e guardando i post mi accorgo che non ti ho risposto facendo la figura della snob!
      Ho scoperto che alcuni commenti (specialmente i tuoi) mi finiscono nella spam. Dunque, a mia discolpa, posso affermare che è google lo snob :)

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