Diario di viaggio in Vietnam
Sabato 21 febbraio
Dunque è arrivato il giorno della partenza, saliamo sul taxi e ci apprestiamo a salutare Nha Trang sotto un cielo nuvoloso e malinconico per raggiungere l'aeroporto. Dopo una ventina di minuti il tassista comincia a borbottare qualcosa guardando il cruscotto, pare che si sia accesa una spia, e poi si ferma. Scendiamo tutti, apre il cofano. Fumo. Radiatore completamente a secco.
Trova una bottiglia d'acqua nel bagagliaio ma non basta. Intanto cominciano le battute. E' un segno vedi?, vuol dire che non dovete partire. A prolungare il visto non ci va niente. Tu Simo ormai sei vietnamita, se torni a Torino ti trovi male.
Nel frattempo il tassista chiama i rinforzi (ovvero si sbraccia appena vede passare un collega), e arrivano in soccorso altri due taxi. Uno molla dell'acqua e se ne va, ma per non allungare la strada decide di farsi 300 metri in retromarcia, l'altro si ferma di fianco a noi in mezzo alla strada, senza prendere nemmeno in considerazione di accostare vicino al marciapiede.
Dopo tre bottiglie d'acqua risaliamo a bordo, pericolo scampato (o dovrei dire occasione perduta?), l'aeroporto ci aspetta.
Nuvoloni e paesaggio dal finestrino del taxi
Piccolo problema tecnico
Arriviamo all'ingresso dell'aeroporto e tocca salutarci. Niente, gli addii non fanno per me. Tra baci e abbracci mi parte il lacrimone e resto magonata per tutto il giorno, mi dispiace, sono fatta così.
Volando verso sud
Tornare a Saigon è un po' come tornare a casa, mi sembra di essere stata in questa città una vita fa ma è tutto così familiare. Saliamo in taxi e ci rendiamo conto però che sembra una città fantasma, ben diversa da come l'abbiamo vissuta tre settimane fa. Contro ogni previsione (ma figurati se a Saigon i negozianti fanno festa!) è tutto chiuso, e in giro non c'è quasi nessuno. Fa quasi impressione.
Momento pessimismo e fastidio. Mi faccio una doccia, ne approfitto per farmi un bel pianto liberatorio, e ritorno in me. Siamo in vacanza, siamo in Vietnam, cosa diavolo è questo sconforto?
Mi consolo con un delizioso pranzetto e mi torna il buonumore (prima o poi vi parlerò dell'emotività del viaggiatore, brutta bestia).
Ristorante (per fortuna) aperto e ottimo pranzetto
Luc lac con riso e verdure
Bistecca con salsa e patatine
E' una splendida giornata, e anche se non posso fare tutto lo shopping che avevo in mente pazienza (mi sono trattenuta per tre settimane, sapendo che saremmo tornati a Saigon, e ora non posso comprare niente, sarà un segno?).
Andiamo al palazzo della Posta centrale, dove i negozi di souvenir sono aperti. Non siamo altrettanto fortunati al mercato Ben Than, che invece è chiuso, e le bancarelle sulla strada vendono solo frutta. Devo dire però che non me la ricordavo così bella questa città. Ci fermiamo a prendere un caffè e continuiamo a guardarci intorno straniti. Venti giorni fa non potevamo nemmeno attraversare la strada per il traffico di motorini, oggi in giro non c'è quasi nessuno.
Questa è un'altra cosa da prendere in considerazione, quando si viene in Vietnam. Il caos diventa parte integrante del posto, e se i primi giorni sconvolge, infastidisce o fa paura, poi diventa un sottofondo quasi folcloristico a cui ci si abitua. Infatti quando non c'è se ne sente la mancanza.
Palazzo della Posta
Municipio
Le case di Saigon
Bancarelle di frutta al mercato coperto Ben Than
Negozi chiusi e strade deserte per il Tet
Stasera andiamo nel quartiere frequentato dai backpackers (ve ne avevo parlato qui), dove ci sono prevalentemente turisti, locali per turisti, e menu per turisti. Troviamo un localino in una viuzza tranquilla, dove i ristoranti sono così piccoli che i tavoli invadono la strada e sembra un po' di stare in una città europea. Prendiamo un piatto di ravioli, insalata con tonno e una zuppa con maiale. Piatti abbastanza buoni e prezzi nella media, considerata la zona.
Quando usciamo i pub sono già pieni, la musica è alta e le ragazzine vietnamite agghindate per far piacere agli stranieri mi provocano tristezza e fastidio. Chissà se si divertono davvero come vogliono far credere, con i loro sorrisi e la nonchalanche con cui accettano una mano sulle chiappe. Non ci voglio pensare, e forse non è questo il posto giusto per esprimere i miei pensieri in proposito.
Il quartiere dei backpackers
Involtini, pho e insalata con salmone.
Movida vietnamita a Saigon
Torniamo in hotel a piedi, una passeggiata notturna che conclude un'altra splendida giornata. La penultima qui in Vietnam.
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Info pratiche:
Volo Nha Trang - Ho Chi Minh City (Saigon) circa 40 minuti.
Saigon Central Post Office
2 Công xã Paris, Bến Nghé
Bến Thành Martket
Lê Lợi, Bến Thành
I luoghi di Saigon visitati oggi:
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Viene il magone anche a me a leggere della tua tristezza sugli addii, anche se ormai è passato del tempo dal ritorno dal Vietnam ti mando un abbraccione consolatorio!
RispondiEliminaEh eh, sono troppo emotiva, tutto qua. Comunque l'abbraccione lo accetto volentieri!
EliminaIo non sono mai triste alla fine di una vacanza, la sento come una cosa bella che però non può durare per sempre e che devo tornare a casa. Qui invece mi sento triste e vorrei tornare a casa, ma devo rendermi conto che non è una vacanza.
RispondiEliminaClyo così mi fai piangere!! Mi dispiace sentire che sei triste...
EliminaIo ero triste perché ho dovuto salutare mio suocero, e per quanto sono felicissima per lui e la sua vita in Vietnam ci manca tantissimo. Oltretutto dopo tre settimane insieme tutto il giorno ho faticato un po'. La fortuna è che mi passa subito.
Ma no! non essere triste... è il mio mood del mese, perché a Maggio sono un po' nostalgica (e poi lo sai che sono una lagna!) ;-D
EliminaMmm, non so se mi hai convinta.
EliminaPerò pensare un po' anche a quello non fa male...
RispondiEliminaNon mi sembrava pertinente col diario, ma ci ho pensato e ci penso ancora tanto. Se riesco a mettere insieme le idee approfondirò il discorso in un post a parte.
EliminaCiao Silvia ♥
Ciboooo... la cosa che amo di più nelle tue foto! xD
RispondiEliminaLe case di Saigon sono veramente "particolari".. non so se mi fanno simpatia o impressione. :p
Il cibo è così fotogenico!
EliminaL'ultimo cibo non mi esalta, mentre le prime foto sì, sembrano più "composte".
RispondiEliminaLe case di Saigon sono belle, sembrano tante cassette di legno colorate^^
Aspetto il post sull'umore del viaggiatore!
Moz-
Abbastanza complesso, ma ci sto lavorando. Ci provo ^_^
EliminaPeccato per lo shopping! Ti capisco!
RispondiEliminaChe bella città!
Non ho seguito la regola del "se una cosa ti piace prendila subito che poi non la trovi più". Alla fine comunque sono riuscita a portare a casa regali per tutti ^_^
EliminaMi ha colpito il grattacielo di Saigon con la forma ispirata al loto, davvero particolare :) ma il piccione hippie?! XD
RispondiElimina[Ti metto tra i link del blogroll, così riesco a seguirti decentemente. Chiedo perdono.]
Il piccione è troppo forte!
Elimina(Non ti preoccupare, ti capisco. Ho un arretrato che non recupererò mai!)