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domenica 30 giugno 2019Aggiornato il:

Il mio viaggio a Praga [prima parte]

Diario di viaggio a Praga [prima parte]
L'ondata di caldo mi ha portato via parecchie energie, ma provo a mettere ordine nei pensieri per raccontare la mia breve vacanza a Praga. Sono stati giorni splendidi, di sole, lunghe camminate, visite, hot dog e birra, tanta birra. Che buona la birra ceca, buona davvero.

Ma vado con ordine.

La prima impressione - positiva - della città l'ho avuta in aeroporto. La linea di autobus 119 collega perfettamente alla città, non c'è praticamente modo di sbagliarsi, nonostante la lingua ceca sia davvero particolare. Questo bus fa capolinea alla fermata della metro Nádraží Veleslavín (linea A), dove ci fermiamo a mangiare il nostro primo hot dog (il primo di una lunga serie).

gattosandro viaggiatore
Praga

mercoledì 26 giugno 2019Aggiornato il:

Viaggiare col bagaglio a mano (con Easy Jet)

Sono appena rientrata dal mio viaggio a Praga (di cui vi racconterò nei prossimi post) e quello che vorrei raccontare oggi, dato che in aeroporto ho notato una certa confusione, è come fare per volare tranquilli solo col bagaglio a mano.

Ho inaugurato - finalmente - il mio Cabin Zero, che ha le stesse dimensioni del mio trolley ma essendo uno zaino è morbido ed è molto più pratico. Ho preso un 36L e le misure sono, appunto, quelle del bagaglio a mano (45X31X20 cm) accettate da praticamente tutte le compagnie aeree. Tranne Ryanair, naturalmente, dove per bagaglio a mano gratuito intendono una pochette.

Se guardate sul sito Cabin Zero per ogni zaino (e in base alla capacità scelta) si apre il menu a tendina dove vengono specificate le compagnie aeree che lo accettano come bagaglio a mano.

Se ve lo state chiedendo, NO, non è un post sponsorizzato. Magari! Questo zaino non è economico ed io ho colto al volo una mega offerta del Black Friday dello scorso autunno per accaparrarmelo ad un prezzo scontato.

gattosandro viaggiatore
Il mio Cabin Zero Jaipur Pink (un colore sobrio)

martedì 11 giugno 2019Aggiornato il:

Rimini sotto la pioggia

Rimini era la mia tappa preferita delle primissime vacanze da sola in cerca di mare, sole e tanto divertimento. Sto parlando quindi di un secolo fa, e non ricordavo assolutamente che fosse così bella.

Forse col passare del tempo ho imparato a vedere cose che prima non notavo, o forse quando ero molto giovane mi guardavo intorno con occhi diversi, non lo so. Fatto sta che sono stata a Rimini una mattina di fine maggio (durante il meeting di Travel365) e nonostante la pioggia ho scoperto che è bellissima.


Rimini sotto la pioggia (e la mia passione per i chioschi)


giovedì 6 giugno 2019Aggiornato il:

Disconnettersi per ritrovarsi: il detox digitale in vacanza

Sono diventata smartphone-dipendente. Ho sempre detto no, io non sarò mai schiava del telefonino, e invece ci passo buona parte della giornata. Non cazzeggio solo sui social, non lo uso solo come aiuto per la memoria (ogni volta che non ricordo qualcosa invece di sforzarmi, googolo), ci passo anche le ore giocando.

E spesso mi ritrovo a interrompere la partita, leggere una mail, se è il caso rispondere, riprendere la partita, ricevere un commento, mettere cuoricino o ignorare, dimenticarmi a quale delle ventisei pagine aperte stavo dando retta e pensare che mi ci vorrebbe una vacanza (senza telefono).


Nei miei primi due viaggi in Cina non avevo Internet, usavo solo il wi-fi degli ostelli quando rientravo in stanza, solitamente solo per controllare gli spostamenti successivi. Tra l'altro molti siti non li potevo nemmeno aprire perché erano censurati.
E sono stata benissimo.

Ho provato la sensazione di essere davvero dall'altra parte del mondo. Lontana. Immersa in una cultura completamente diversa, potendo contare solo sulle mie forze (e le mie mappe cartacee, o il mio istinto).

Libera di vivere la mia esperienza senza condividere foto e racconti in tempo reale. Pienamente immersa nel viaggio, senza distrazioni, preferendo il finestrino allo schermo (anche, o soprattutto, in senso metaforico).

Esistono ancora posti così? L'ultima volta, appena sono arrivata a Pechino, ho attivato il VPN quindi ero di nuovo connessa col mondo. Per carità, poter usare google translate in un Paese dove l'inglese è parlato poco (e male) è una comodità, ma dei social avrei potuto farne a meno.
Credo che ogni tanto sia necessario staccare davvero, da tutto.


Disconnettersi per ritrovarsi: il detox digitale in vacanza


lunedì 3 giugno 2019Aggiornato il:

Liebster Award 2019

Quanto mi fa piacere ricevere un premio per il blog!

Liebster Award 2019


Il Liebster Award lo conosco da tempo: l'ho ricevuto ben tre volte da quando ho questo blog, e con quello di quest'anno (edizione 2019) sono quattro. Niente male, no?
Quattro statuette virtuali che espongo nella mia mensola virtuale dei premi virtuali. Mi piace.

Cos'è questo premio? Un riconoscimento e un messaggio di stima per i blog che se lo meritano, un modo per dirsi grazie, e anche un modo per farsi conoscere e conoscerne altri.  

Il Liebster Award 2019 ha le sue regole:


1) Ringrazia la persona che ti ha nominato e lascia un link al suo blog.
2) Elenca le regole della manifestazione.
3) Rispondi alle domande che ti sono state fatte.
4) Fornisci alcune informazioni casuali su di te.
5) Nomina altri blogger.
6) Poni loro alcune domande.
7) Informali del fatto che hanno ricevuto una Liebster Award nomination.

Il Liebster Award 2019 mi è stato assegnato da Marco Lovisolo, viaggiatore, scrittore e blogger che ho conosciuto grazie al suo libro "Lo zaino è pronto, io no" (qui la mia recensione, qui il suo blog che vi invito a seguire).
Lo ringrazio davvero di cuore, perché mi fa sinceramente piacere che abbia pensato a me.