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martedì 6 settembre 2016Aggiornato il:

China trip #3 - Datong: il tempio sospeso e le grotte Yungang

gattosandro viaggiatore

- puntata precedente: Datong - 


Diario di viaggio in Cina
1 agosto 2016
Datong (Hanging Temple e Yungang grotte)


Questa mattina alle 7 arriva puntuale il taxi che abbiamo prenotato ieri. Avevo valutato tutte le alternative possibili per andare al tempio sospeso, e alla fine ho scelto la più comoda (anche perché abbiamo a disposizione solo oggi per le visite in programma qui a Datong).


Il viaggio dura un'ora e mezza scarsa, non c'è traffico, il nostro autista è tranquillo e attento ai limiti di velocità. Ci lascia nel piazzale della biglietteria, ci accordiamo sull'orario in cui verrà a prenderci e finalmente ci siamo. 

A cercarlo su google lo trovate sotto un sacco di nomi: 
  • Tempio sospeso
  • Monastero sospeso
  • Hanging Temple
  • Hengshan Hanging Temple
  • Tempio Xuankong (Xuankong Si) 

A vederlo dal vivo, pelle d'oca a parte, si può chiamare in un modo solo: meraviglia.


gattosandro viaggiatore
Non credevo fosse così in alto, mi vengono le vertigini ancora prima di salire.


Incastonato sulla parete del Monte Heng, ad un'ottantina di metri dal suolo per evitare inondazioni e per una sorta di isolamento spirituale, questo monastero lascia a bocca aperta soprattutto per come è stato costruito. Sembra impossibile che stia in piedi, eppure è solido.
Lo hanno restaurato e riaperto al pubblico da poco, mettendolo in sicurezza in seguito a un piccolo cedimento della parete. Questo particolare dovrebbe essere confortante ma mi spaventa un po' mentre mi incammino. Se anche voi avete letto recensioni che parlano di scricchiolii sinistri vi voglio rassicurare: io non li ho sentiti, il ché significa che il restauro era necessario ed è andato a buon fine.

La bellezza del posto, man mano che salgo i gradini che portano al primo piano, è vagamente oscurata dalla paura per l'altezza e le vertigini. Per fortuna non c'è molta gente, e il percorso obbligato non prevede quasi mai che ci si debba incrociare con altri (andiamo tutti nello stesso verso, in poche parole, seguendo le frecce). Ma quando succede di trovarti uno davanti che sta andando nella direzione opposta diventa un gioco di incastri, perché è difficile scambiarsi di posto quando si sta camminando rasente al muro, dato che la balconata è stretta e l'altezza fa paura.

Il culmine lo raggiungo all'ultimo piano, dove la ringhiera di legno della balconata mi arriva sì e no al polpaccio (e io sono una gnoma), un'esperienza così emozionante e terrificante allo stesso momento non credo d'averla mai vissuta prima.


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Nel prato ai piedi del tempio sospeso i giardinieri stanno lavorando per formare
gli ideogrammi con le siepi.

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Una scalinata ricavata nella roccia porta al primo piano del monastero.

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Non metto quasi mai mie foto, ma faccio un'eccezione per mostrarvi l'altezza della balconata e la mia faccia, che nonostante il sorriso (dovuto alla felicità di trovarmi in questo posto stupendo) è tesa perché me la sto - quasi - facendo sotto dalla paura.

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Non so se le foto rendono l'idea di quanto è bello questo posto.


Il panorama è bellissimo, e dal tempio le foto si sprecano. È un posto molto scenografico, così originale da commuovermi, e mi sembra che anche le altre persone abbiano una sorta di stupore negli occhi, tipica di quando vedi una cosa che non ti aspettavi fosse così bella.

Ci va una certa agilità a infilarsi nelle scalette che collegano i piani del monastero, e scendere è anche più complicato che salire, e una volta sotto mi sembra incredibile che ero davvero lassù. In occasioni come questa mi sento grata, appagata, ricca. E anche molto felice.

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Lungo i corridoi ci sono le stanze di preghiera con statue
a cui si possono lasciare offerte (in cui però è proibito entrare).

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I colori sono brillanti ma ben armonizzati con quelli del panorama che circonda il tempio.


Finiamo il giro e usciamo prima dell'orario pattuito con l'autista. Non mi dispiace aspettare, nel frattempo noto che stanno arrivando parecchi turisti e mi chiedo come farà il tempio a reggere tutta questa gente. Faranno passare solo un tot di gente per volta? Mi perdo in pensieri e quesiti assurdi mentre sgranocchio una salsiccia bollita (quella impossibile da digerire, l'unico snack reperibile in questo posto).

Il nostro autista dovrebbe arrivare a momenti, ma se fino a pochi minuti fa ero sicurissima di ricordarmi sia lui che la macchina, adesso con la marea di auto e persone non sono più tanto sicura.
Ho la sensazione che la figuraccia è dietro l'angolo.
Ci si avvicina un tizio con fare allegro, noi gli diamo retta ma siamo un po' sospettosi, lui fa il simpatico, ci dice di aspettare, e intanto vicino a noi c'è della gente con scoiattoli e altre bestioline addomesticate che mi confondono. 
"Ma è lui?"
A Lore sembra di sì. 
"Ma non aveva le braghette? Questo ha i pantaloni lunghi!" 
"Si sarà cambiato".
Non fa una piega. "Ma la macchina?"
"Bella domanda".
Due minuti dopo arriva la nostra macchina (la riconosco perché sul cruscotto c'è il Buddha addormentato) e scende il nostro autista, che ci saluta calorosamente e ringrazia il tizio con i pantaloni lunghi, un suo amico a cui aveva chiesto di tenerci compagnia perché lui era in ritardo.

Ecco. Una vita passata a spiegare che non è vero che i cinesi sono tutti uguali, a infervorarmi quando qualcuno confonde giapponesi, coreani, vietnamiti, che 'sti orientali si assomigliano tutti, e poi? Ci sono cascata anch'io. Che figura. 

Il viaggio di ritorno si interrompe alla prima curva. C'è un tir che occupa la corsia inversa, ma la gente invece di procedere a turno (un po' di macchine che passano in un senso, un po' di macchine dall'altro) invade la corsia opposta da entrambi i sensi di marcia, creando in tempo zero un ingorgo da cui sembra impossibile uscire. I cinesi alla guida in queste situazioni diventano dei gran furboni. Sembra che fanno a gara a chi si incastra meglio, e quando il danno è fatto pensano di risolvere le cose attaccandosi al clacson (non so, forse sperano che qualcuno cada giù dal dirupo e gli faccia spazio).

Il nostro autista (dalle braghette corte, avevo ragione io) mantiene la calma e in qualche modo riesce a uscirne. Da lì in poi il viaggio procede senza intoppi e per ora di pranzo siamo in ostello.

Pranziamo da KFC, l'onnipresente KFC. In Cina è ovunque, in qualsiasi via di qualsiasi città. La gente si ingozza di pollo fritto, e questa abitudine alimentare è ben visibile nei bambini, che sono grossi il doppio dei genitori. Visto che sono un po' bambina anch'io scelgo il menu di Kung fu Panda: riso con carne al curry. Sarà anche un fast food, ma devo dire che è buono. (Se volete dare un'occhiata al menu, eccolo qui).

Sotto un sole cocente aspettiamo l'autobus che in tre quarti d'ora ci lascia davanti alle grotte Yungang (facili da raggiungere in autonomia). L'ingresso al sito è maestoso, c'è un lungo viale di statue che porta al tempio Ling Yan costruito al centro di un laghetto. Passato il tempio, che è composto da diversi padiglioni, uno più bello dell'altro, si arriva alle grotte, maestose, con statue di Buddha altissime.
La particolarità è che le grotte sono visitabili all'interno, e alcune sono talmente decorate e piene di statue scolpite che mi lasciano senza parole.

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Per arrivare alle grotte si passa attraverso il Tempio Ling Yan a cui si accede da un viale pieno di alte statue.

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Colonne decorate con tanti piccoli Buddha sorrette da elefanti.

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Il ponte sul fiume che porta al Tempio


Una grotta in particolare mi entusiasma perché arriviamo nel momento perfetto della giornata, col sole che filtra dalle aperture in alto e illumina la testa del Buddha che sarà alto una ventina di metri. 
Ai suoi piedi, in posa per una foto ricordo, ci sono due anziani con le mani giunte in preghiera e un'espressione seria che mi fanno una tenerezza infinita.
Di fianco a me un gruppo di signore di una certa età preferiscono farsi un selfie con Lore, sghignazzando come ragazzine in gita scolastica. Poco da fare, mio marito in Cina fa furore, dalle ragazzine alle nonne, maschi o femmine, tutti vogliono una foto ricordo con lui.


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Una delle altissime statue all'interno di una grotta.

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Alcune grotte sono protette all'esterno da facciate di legno con i tetti a punta.

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Di questa grotta è rimasto solo l'interno, con due enormi statue ben conservate.

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L'interno di una grotta fittamente scolpita fin sul soffitto.


Il percorso ci porta nel museo, e nel frattempo comincia a piovere anche se in cielo non ci sono nuvole. Devo ammettere che i reperti storici mi annoiano, ma approfitto dell'aria condizionata perché oggi fa davvero caldo. Guardo anche un documentario in sala video, poi ci dirigiamo verso l'uscita attraverso il parco.

Sono entusiasta di questa giornata.

Tornando in città scendiamo alla fermata prima delle mura, e incappiamo in un mercato dove compriamo un po' di frutta per il viaggio in treno di domani. 

La sera invece andiamo in un posto segnalato dalla guida, ma forse sbagliamo indirizzo, perché non sembra un ristorante. Si trova al primo piano di un palazzo, e a vederlo da sotto si direbbe più una caffetteria. Salgo a dare un'occhiata, e dietro la porta a vetri vedo una decina di gattini.
"Amò, mi sa che è un cat café"
Lo dico con gli occhi a cuore, perché alla vista degli adorabili micetti io non capisco più niente.
Titubanti stiamo lì sulle scale, e mentre facciamo per girare i tacchi ci apre la porta una ragazza tatuata con i capelli rasati. "Volete entrare?" 

Il posto, fantastico, è una specie di pub gestito da una coppia di ragazze, un barista e una ventina di gatti, oltre alla cucciolata di micetti. Con i clienti abituali i gatti hanno confidenza, con noi forestieri invece sono un po' sospettosi ma curiosi. Non sapendo cosa ordinare (inglese non pervenuto) prendiamo una birra e ci spupazziamo un gattone grigio che si viene a sedere vicino noi. Paghiamo e andiamo. E anche il cat café cinese si ritrova nella lista "le 100 cose che mai più pensavo che avrei fatto".

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Mi osserva a distanza di sicurezza.

Archiviata l'esperienza gattesca andiamo a mangiare in un bar che si trova in una piazzetta, con i tavoli fuori, e ordiniamo spiedini, edamame e insalata piccante. Questa abitudine di mettere il peperoncino pure nell'insalata - che dovrebbe rinfrescare il palato - non la capisco, ma ormai mi sto abituando. L'atmosfera che c'è a Datong la sera è talmente rilassata che mi provoca un misto di invidia e nostalgia. La gente da queste parti si gode la vita ed è ricca, è evidente.

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Si cena a lume di candela, come siamo romantici.

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Torni in ostello e c'è lei che ti aspetta a quattro di bastoni sulla porta.

La mia esperienza a Datong è stata più che positiva. Oggi è stata una giornata perfetta, che mi farà ricordare con nostalgia questo posto. Domani si parte, un altro lungo viaggio in treno ci porterà nella terza tappa di questo viaggio.






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Info utili e consigli di viaggio:

Hanging Temple
Come ho spiegato nel diario di viaggio ho preferito andare al monastero sospeso con una macchina privata prenotata dall'ostello (200 RMB).
In alternativa, vicino alla stazione c'è un CITS che organizza tour. Se invece volete andare con i mezzi pubblici bisogna andare alla stazione degli autobus e prendere un mezzo che va a Hunyuan, e da lì trovare un mezzo che va al monastero.
Anche andando con molta calma la visita non prende più di due ore, e dovete calcolare circa 3 ore tra andata e ritorno in auto (in autobus di più, ma non ho i tempi precisi).
Ingresso RMB 125
(25 per l'ingresso al parco, 100 per il tempio)

Yungang grotte
L'autobus n° 603 ci impiega circa tre quarti d'ora e lascia proprio davanti all'ingresso, dove fa capolinea. Lì vicino ci sono alcune bancarelle dove vi consiglio di comprare acqua e bibite perché hanno prezzi onesti (all'interno è tutto più caro).
I tempi di visita variano in base all'interesse personale, ma calcolate almeno 3 ore per vedere tutto.
Ingresso RMB 125
Siccome non ho trovato molte mappe in giro, ne ho fatta una io. È basilare e fatta a penna, ma potrebbe esservi utile.
(clicca sull'immagine per ingrandire)
Percorso: 1 ingresso • 2 Linyang Temple  3-4 Yungang grotte
5 Museo  6 attraversando il parco per tornare indietro
(ci 
sono le auto elettriche se non volete camminare)
7 vie dello 
shopping e art gallery




Considerazioni su Datong e sul viaggio
Ho scelto Datong esclusivamente per le escursioni di oggi, ma non immaginavo di trovare una città così bella e ospitale. La scelta di fermarmi due notti si è rivelata perfetta per le mie esigenze, e sono contenta di aver scelto un ostello all'interno delle mura. Muoversi in autobus è stato semplice, grazie soprattutto alle preziose informazioni che mi ha dato la proprietaria dell'ostello.
Avevo letto alcuni diari di viaggio in cui la prassi è prendere il treno notturno Pechino - Datong, arrivare in mattinata, visitare monastero e grotte, e ripartire in serata. È fattibile, ma mi dà l'impressione di limitare un posto così bello a una spunta sul mappamondo.
A meno che non siate amanti del tour-de-force estremo vi consiglio di dedicare a questa tappa almeno un paio di giorni come ho fatto io.
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23 commenti:

  1. con il KFC ti salvi sempre in tutto il mondo dato che fritta è buona anche la ciabatta, ma la posa a 4 di bastoni è molto interessante e ne farò uso

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    1. Cerco di limitare al minimo le puntatine da KFC &co perché preferisco mangiare il più possibile la cucina locale, ma a volte salva la situazione e permette di saziarsi in maniera soddisfacente :)

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  2. Posti di una bellezza davvero indescrivibile: sembra di essere nel mondo delle fiabe!

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  3. Semplicemente meraviglioso!! *_*
    Datong è stata davvero una bellissima tappa, si vede che siete stati veramente bene, e il tempio sospeso è a dir poco da mozzare il fiato, non so se avrei avuto il coraggio di salire fin lassù!!
    Davvero fantastico, mi stai proprio facendo venir voglia di scoprire la Cina!

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    1. Per te potrebbe essere uno shock culturale, dato che sei abituata al Giappone :) però ti piacerebbe tantissimo, lo so.

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    2. Già, in effetti è la cosa che più mi frena dal fare un viaggio in Cina, anche se sono sicura che riuscirei a superarlo per la bellezza dei luoghi! :D

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  4. Quasi mi sono commmossa per tutta questa bellezza leggendo il tuo post! Se mai riuscirò ad andare in Cina voglio visitarla assolutamente!

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  5. No, va beh, il tempio è uno spettacolo!! Uno di quei posti tanto belli e tanto assurdi che ti fanno dubitare di vederci bene. Ci voglio assolutamente andare :D Ho una foto con un'espressione simile alla tua (quella del parapetto al polpaccio) quando sono stata sulla Torre degli Asinelli a Bologna, dove sono stata colta da un inconsueto (e tremendo) attacco di vertigini e me ne stavo con la schiena appiccicata al muro per stare il più lontana possibile dal parapetto!

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    1. Mi hai fatto venire in mente quando sono salita sulla Sagrada Familia! Stessa cosa :)

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  6. Complimenti, bellissimo posto. Il monastero è davvero da pelle d'oca, fantastico!

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  7. Ottima idea la mappa, ne ho già salvata una copia :)

    (che posti fantastici)

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    1. Mi fa piacere che hai apprezzato l'idea :) Questa è una tappa imperdibile secondo me.

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  8. Che meraviglia (e che paura!!) il tempio sospeso *__* e poi i gattini.. aw ^_^

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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