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sabato 27 giugno 2020Aggiornato il:

Un gattino nuovo nuovo

Oggi è il terzo giorno che il piccolo F.E.B.* è con me. Da come si è già ambientato e per tutti i progressi che sta facendo direi che è già diventato il padrone di casa. 

Piccolo trovatello, la prima sera era talmente spaventato che si nascondeva piangendo. Io che sono l'ansia in persona lo cercavo dappertutto con i lacrimoni. Pensavo 'ecco, l'ho già perso' ed ero già in modalità tragedia napoletana (risata isterica misto lacrime inclusa). Scena ridicola a parte ero davvero agitata, perché un gatto è una gioia immensa ma anche una enorme responsabilità. 

Lore non lo voleva, poi l'ha visto e si è innamorato all'istante (non avevo dubbi).

La prima notte l'ha passata nascosto sotto al divano. La mattina l'ho sentito che raspava nella lettiera, mi sono alzata e quando mi ha vista è scappato via. Con quella codina ridicola da topo fa troppo ridere. Quando lo prendo in braccio (mi sta in una mano) fa un sacco di fusa e si struscia sul mio naso. Allora forse mi vuole bene, dai.

La seconda notte un altro progresso: sono tornata a casa ed era sul divano. Mi metto a letto e si arrampica su pure lui così dormiamo insieme. Sta un po' attaccato a me, un po' attaccato a Lore. Mi sveglia con un mozzico sul piede che per poco non gli do un calcio facendogli fare un volo memorabile. 

Oggi è già la mia ombra, l'ho fatto giocare, ha imparato a saltare sul tavolino e abbiamo sepolto un paio di palline e una noce. Sono ricoperta di graffi e mi ha bucato qualche dito, ha unghiette che sono spilli e dentini appuntiti che sono armi improprie. Non riesco a capire come un esserino così minuscolo possa fare tanto male. Lo adoro.

Martedì lo porto dal veterinario per il vaccino e un controllo completo. Ha una tosse che non mi piace. Spero che stia bene, perché sono già innamorata persa di lui. 

Benvenuto a casa cuoricino grigio 🤍




*F.E.B. sta per Filippo Enrico Berlinguer, e so già che sarà il degno erede di Sandro (Pertini).

martedì 16 giugno 2020Aggiornato il:

Tre mesi

Credo che questo 2020 lo ricorderò come un anno memorabile, nel bene o nel male. A parte il resoconto di viaggio a Bruxelles (che ho impiegato due mesi a scrivere) non sono riuscita a pubblicare niente in questo blog. Però ho tenuto un diario giornaliero perché questo periodo lo voglio ricordare.
Questo è un riassunto dei miei tre mesi in quarantena.

Marzo

Intontita, spaventata e incredula. Non lavorare per me è impensabile, sentivo notizie poco incoraggianti sull'andamento dei contagi (e dei morti) ma pensavo che si stesse esagerando.
L'8 marzo, la festa della donna, l'ho passato chiusa in casa a combattere contro quello che assomigliava moltissimo ad un attacco di panico. La suggestione fa brutti scherzi, mi sentivo tutti i sintomi del corona virus anche se non avevo neanche una linea di febbre. Poi mi sono costretta a uscire, per fortuna esiste il chiosco.

Il 10 l'Italia è diventata zona rossa, chiosco chiuso, tutti a casa. 
Frenesia da pulizie casalinghe, iperattività, videochiamate, aperitivi in chat. Toglietemi tutto ma non la mia bottiglia di vino quotidiana. Lore che passa gran parte della giornata a dormire, io che mi trasferisco sul balcone appena c'è un po' di sole. 

Per combattere l'ansia mi sono messa a fare Tai chi seguendo un corso su YouTube (funziona, ho ripreso a respirare).
Ho disegnato tutti i giorni, ho letto tutti i libri che avevo in arretrato, ho cucinato e mangiato. In due mesi ho preso cinque chili. 


Una quarantena sul balcone