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giovedì 17 ottobre 2013Aggiornato il:

Alla scoperta di una città estremamente cinese. (Zhanjiang)



Diario di viaggio in Cina
8 agosto 2013



Riassunto delle puntate precedenti. Siamo in Cina da 17 giorni, abbiamo effettuato 5 tappe dell'itinerario che abbiamo scelto e abbiamo dovuto modificare la sesta (quella in cui ci troviamo adesso) a causa di un tifone.
Partendo da Guangzhou siamo passati dal panorama di Avatar a Zhangjiajie all'incredibile fascino delle case a palafitta di Fenghuang, dalle bellissime terrazze di riso di Guilin all'architettura coloniale di Beihai.
Dopo tanti chilometri in treno e tante città diverse abbiamo acquisito una certa esperienza nel gestire i cambi di programma e l'atteggiamento cinese, che è estremamente variabile (e imprevedibile). 
Adesso ci troviamo a Zhanjiang, città che non si è dimostrata particolarmente aperta ai turisti occidentali, ma spero di riuscire ad averne un buon ricordo comunque.



Il cielo oggi è scuro ma non sta piovendo.
Prendiamo un autobus che ci dovrebbe portare in un parco sul fiume, ma è difficile tenere il conto delle fermate da fare, quando non sono segnalate. In ogni caso riusciamo ad arrivare a destinazione.

Il parco è dedicato all'amicizia tra la Cina e l'Australia ed è molto grande. Si sviluppa sotto ad un enorme ponte che attraversa il fiume che in questo tratto è larghissimo. Sulla sponda del fiume ci sono delle spiagge, e sembra quasi che stia spuntando il sole.

La piantina del Parco


Il ponte sovrasta una parte del Parco.

 Il cielo si sta aprendo.

Un pezzetto di spiaggia sul fiume.


Ci sono dei chioschi ma è tutto chiuso e in giro c'è solo qualche nonno con nipotino.

La varietà di piante è incredibile, e nascosto dagli alberi non può mancare il laghetto coperto dai fiori di loto.
Un gruppo di anziane sta facendo ginnastica mentre in una palazzina dall'altra parte della strada stanno dando fondo a tutta la scorta di fuochi d'artificio che in genere a noi basta per tre capodanni.
Ma che c'hanno da festeggiare?

Geometrie e sfumature.

Atmosfera tropicale.

Zhanjiang Bay Bridge.

Laghetto e fiori di loto.


Ci sediamo su una panchina e facciamo il nostro pick-nic. Baguette e salame, che non sarà come un vero panino (la baguette è molle, il salame speziato) ma basta a farmi felice.
Una signora ci si avvicina e ci fissa.
Vuole un pezzo di panino? Gli diamo fastidio? Boh!

Paninis.

Alle mie spalle le palme del parco e la costruzione di mostri di cemento.


Usciamo dal parco e cerchiamo la fermata che non c'è. Passa il nostro autobus ma tira dritto, così ci rendiamo conto che qualche metro più avanti c'è un gruppetto di persone in attesa.
Perso il primo ci tocca aspettare mezz'ora buona per il secondo.

Torniamo in albergo, dove c'è un'agenzia viaggi proprio di fianco alla reception. Penso che magari si possono prenotare biglietti per l'autobus o per il treno (ingenua) e mi siedo al tavolo per chiedere informazioni.
La signorina seduta di fronte a noi si piazza a testa bassa dietro un espositore e non ci considera. Finge di essere molto indaffarata e batte cifre a caso sulla calcolatrice pur di non alzare lo sguardo su di noi.

Sono basita, e nello stesso tempo vorrei prenderla a sberle.
Nel frattempo dall'altra parte della vetrina tutti quelli che passano, TUTTI, si fermano a guardarci. Sembra di stare in un acquario dove gli unici pesci siamo noi due. Qualcuno ci guarda di sfuggita ma poi si rende conto della stranezza e torna indietro a guardarci meglio.
Vorrei uscire a prendere a schiaffi pure loro.

Mi alzo dicendo ad alta voce "Questo posto fa schifo e voi siete una banda di trogloditi da licenziare in tronco!" (avete idea di quanto sia bello dire quello che si pensa quando gli altri non capiscono la lingua? Liberatorio) e ce ne andiamo.

Eureka! Dall'altra parte della strada c'è un CITS, quella sì che è un'agenzia VERA.
Prima regola di sopravvivenza cinese: mai cantare vittoria prima del tempo. Seconda regola: in Cina NON ci sono regole.
L'impiegata dell'agenzia non parla inglese, che novità. Poco importa, ho scritto su un foglio il numero del treno e la destinazione, non è difficile, su.
Ci fa vedere un volantino di una gita organizzata ad Haikou. Non ci siamo capiti, ci devi fare solo due semplici biglietti del treno, la prima cosa che ti insegnano alla scuola turistica.
Niente da fare.

Ok, andiamo a cercare la stazione e facciamoli direttamente lì.
C'è giusto un autobus che passa lì davanti che porta alla stazione sud, quella da cui partono i treni per Haikou. Sulla palina c'è scritto che ne passa uno ogni ora, ma vediamo arrivare solo quelli che portano alla stazione est.

Un ragazzo ci vede aspettare da parecchio tempo e ci chiede dove dobbiamo andare. Prova ad aiutarci ma sembra non saperne niente nè di questo autobus, nè di questa stazione (esisterà?). Intanto chiacchiera con Lore, gli racconta un po' di questa città, dice che a lui piace tanto, più di Shanghai (esagerato).
Tra una cosa e l'altra siamo qui da un'ora e mezza, sono stufa.

Lasciamo perdere, quando sarà il momento di partire prenderemo un taxi e vedremo.
Per ora abbiamo già perso troppo tempo e intanto è uscito il sole, così ci facciamo un giretto sul fiume verso il lago Chikan.
Questa zona è residenziale, e non c'è quasi nulla intorno.
La pulizia è maniacale, le foglie non fanno in tempo a cadere che vengono subito raccolte dagli addetti che piantonano le vie lungo il fiume.

Il fiume che porta al lago Chikan. 

Un locale carino

Ci spostiamo in una zona più movimentata. In un parco c'è un raduno di anziani che giocano a carte o a Majiong. Finiamo in un parco bellissimo (Cunjin Park), pieno di studenti che fanno jogging, famiglie e ragazzi. C'è da camminare parecchio, troviamo un laghetto dove due signori hanno appena pescato una carpa enorme (che poi ributtano in acqua), un boschetto di bambù da cui spuntano statue classiche e un lago abitato da anatre.

Il Parco è il simbolo della lotta del popolo di Zhanjiang contro l'esercito francese nel 1898. Una statua all'ingresso rappresenta un eroe della battaglia, situata al centro della piazza della cultura.

Raduno di anziani.

Nuvole che corrono veloci.

All'ingresso del parco Cunjin c'è una statua dedicata all'eroe della battaglia contro la Francia.

Laghetto delle anatre (Parco Cunjin)

Cunjin Bridge e una statua che sembra fluttuare sull'acqua.



Inizio ad essere un po' stanca, e forse l'aria condizionata di ieri mi ha fatto male. Mi sta venendo il raffreddore e mi sento poco bene, devo tornare in stanza.
Forse ho la febbre, e non me la sento di uscire per cena, preferisco mangiare qui.

Resto in camera mentre Lore esce a comprare qualcosa. Torna trionfante con un buonissimo pollo arrosto e spaghetti di soia con verdure che ci spazzoliamo sul divano. Se li è fatti preparare nel reparto alimentari del supermercato, e si è beccato un sacco di sorrisi dalle commesse.

Servizio in camera.


Ogni tanto una serata casalinga ci vuole, anche in vacanza.





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Info e consigli di viaggio:

PARCHI
Sino-Australian Friendship Garden
Haibin Middle Avenue, Zhanjiang

Zhanjiang Bay Bridge
http://www.iis-system.com/12901/8322.html

autobus 22 - ingresso gratuito

Cunjin Park
Yuejin Rd / Cunjin Rd, Zhanjiang

ingresso gratuito

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14 commenti:

  1. Che belle foto! Però mi fa ridere quella del raduno degli anziani... hanno tutti la stessa posa (non si dice, ma: Sembrano dei piccioni in cerca di bricciole)

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    1. In effetti nella foto sono tutti intenti a leggere le scritte sul pavimento!

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  2. Foto bellissime come sempre!
    La signora che vi fissava forse non aveva mai visto mangiare all'aperto XD

    Moz-

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  3. Bellissime foto, complimenti!
    Avrei tanto voluto vederti dare di matto all'agenzia! :P Mamma mia, comunque ci credo che ti sei arrabbiata, sono veramente estenuanti, 'sti cinesi! :P
    Ma alla fine, anche questo fa parte del viaggio, tutte esperienze e ricordi a cui ripensare con un sorriso, no?
    A presto! ^^

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    1. Lore mi ha fatto notare che ho raccontato solo la parte esasperante, mentre nella realtà ci siamo fatti anche un sacco di risate. In effetti rileggendo quello che ho scritto ho lasciato trasparire solo il mio sclero, mentre è stata una giornata divertente, e il secondo parco è davvero stupendo.
      Ogni cosa che abbiamo fatto è stata una conquista, dal prendere l'autobus giusto a trovare un indirizzo. Sono tutte queste piccole cose che hanno reso questo viaggio davvero speciale!

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  4. Il tuo rapporto con i commessi cinesi continua a peggiorare, temo che prima della fine del viaggio uno finisca contuso XD
    Come sempre le foto e i posti sono davvero stupendi *__*

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    1. Per fortuna non è più successo!
      Per le foto ho giocato un po' con l'effetto miniatura, che nei parchi viene benissimo. I parchi, specialmente il secondo, sono bellissimi. Hanno una cura maniacale, è tutto perfetto e pulito, in questo i cinesi sono molto simili ai giapponesi.

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  5. Ma davvero erano agenzie di viaggio? Dal modo in cui vi fissavano mi viene il dubbio che non l fossero :( avete poi capito perché non vi ha servito? Bellissime foto!

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    1. In entrambe le agenzie le impiegate non sapendo parlare inglese hanno reagito "alla cinese": la prima ha fatto finta di non vederci (o di essere troppo impegnata per darci retta), la seconda si è sforzata un po' di più ma proprio non capiva di cosa avevamo bisogno. Lo metto in conto, in fin dei conti sono io che me ne vado in giro per la Cina senza sapere il cinese! :)

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  6. ogni tanto ci vuole una seratina casalinga anche in vacanza :-) hai ragione...
    anche a me quando vado in Giappone mancano i salumi...che ci sono ma o non sono la stessa cosa o quelli italiani costano un bel po'...

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    1. I prodotti italiani sono venduti a peso d'oro! All'estero posso stare senza molte cose, ma il pane mi provoca astinenza! Infatti, nonostante abbia mangiato abbondantemente, dopo un mese ho perso 3 chili.

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