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giovedì 1 settembre 2016Aggiornato il:

China trip #3 - Datong




Diario di viaggio in Cina
31 luglio 2016
Datong (Shanxi) pop. 3.318.000


Il ragazzo che fa il turno di notte è già sveglio quando ci presentiamo in reception pronti per partire. È ancora buio, e siccome la metro non è ancora in funzione gli chiediamo di chiamarci un taxi. La comunicazione cinese-inglese via traduttore sul telefono regala sempre momenti esilaranti, ma l'importante è capirsi.


Viaggiare in auto a Pechino di notte è un'esperienza stranissima. Per strada ci sono solo gli operai addetti alla manutenzione, che svolgono i lavori quando non c'è nessuno per non bloccare il traffico, e c'è un silenzio che sembra impensabile in una città da 22 milioni di abitanti.

La stazione nord di Pechino (quella da cui partono i treni per la Grande Muraglia) è ancora chiusa, ci mettiamo ad aspettare sulle panchine mentre arrivano le prime bancarelle che vendono i panini al vapore ripieni (baozi). Non resisto, ne compro un sacchetto e faccio colazione. Sono morbidi, caldissimi, con un ripieno che mi ricorda le polpette al sugo di mia mamma.

gattosandro viaggiatore
Il venditore di baozi, al lavoro già all'alba per sfamare la gente che sta andando in stazione. 

Il viaggio in treno per Datong è lungo ma il panorama che mi tiene compagnia è stupendo. Dal finestrino vedo scorrere la Grande Muraglia, e dopo qualche ora le montagne sono sostituite da colline morbide, risaie e immense praterie interrotte ogni tanto da enormi torri di raffreddamento delle centrali termiche a carbone. Le città lungo il tragitto sono annunciate da una lunga serie di palazzoni tutti uguali, la periferia standard cinese. 

Il treno non è pieno come temevo, la gente è piuttosto silenziosa, si sente solo il sonoro di qualche film o gioco, perché la gente non usa le cuffiette. La responsabile di vagone, una ragazza severissima, controlla in continuazione che le valigie non sporgano dalle cappelliere, che il pavimento sia pulito, che tutti siano in regola. Mi chiede di mostrarle i biglietti almeno tre volte, ormai appena mi passa vicino nel dubbio glieli mostro, hai visto mai che ci confonda con qualcun altro (siamo gli unici occidentali).

Non sono mancati momenti di ilarità, grazie alla ragazza seduta di fronte a me, che per tutto il viaggio ha mangiato l'equivalente del mio fabbisogno settimanale, senza mai staccare gli occhi dal telefono dove stava guardando la sua serie tv preferita, facendo delle facce esilaranti. 
E poi l'omino fafàla fafàla, quello che passa col carrellino del cibo ripetendo sempre le stesse cose, che ogni tanto si inceppa e fafàla fafàla diventa f-f-fàfafàlala e ci fa morire dal ridere*. La gente ci guarda prendendoci un po' per matti, in effetti tanto a posto non siamo, ma otto ore sono lunghe, bisogna pur passare il tempo.

*naturalmente "fafàla" non significa nulla, è la storpiatura di una parola o di una frase in cinese scritta come la capiamo noi. 

Siamo nello Shanxi. Datong ci accoglie con un sole cocente e un caldo secco ma violento. Ieri ho scambiato qualche mail con la proprietaria dell'ostello e dovrebbe esserci qualcuno ad aspettarci ma non vedo nessuno. Quando cerchiamo un'alternativa vedo arrivare un omino con un cartello in mano, c'è scritto il mio nome! Gli corro incontro felice, lui non mi degna di uno sguardo, saluta Lore, in cinese, gli prende la valigia (la mia me la porto io) e ci conduce verso l'auto.

Ci porta fin dentro l'ostello, che si trova in una via pedonale da salti di gioia per quanto è bella. Ad attenderci la proprietaria, un personaggio uscito da un romanzo ambientato negli anni 70. L'ostello è una splendida casa tradizionale con cortile interno arredato con oggetti d'antiquariato e di recupero. Gli sgabelli sono copertoni usati (uno è diventato un'altalena, altri ancora sono diventati dei vasi per fiori), ci sono vecchie radio, una macchina da cucire, libri, divani colorati e un'enorme libreria. Più che un ostello sembra una comune di fricchettoni, di cui mi sono già innamorata. Ci sono anche un labrador dolcissimo e uno schnauzer con cui faccio subito amicizia.

La nostra camera dà proprio sul cortile, è enorme (forse perché è una tripla), per avere un po' di privacy bisogna chiudere le tende, specialmente in bagno, ma non mi faccio troppi problemi. 
L'ho già detto che questo posto mi piace tantissimo?

gattosandro viaggiatore
Il cortile dell'ostello


Abbiamo una fame galattica, ci fiondiamo nel ristorante di fianco all'ostello dove c'è parecchia gente e il piatto è unico, preparato sul momento. Si tratta di una zuppa fredda con tagliolini trasparenti tagliati spessi, tofu, salsa di soia e un quintale di peperoncino. La signora del ristorante è felicissima di vederci mangiare la sua specialità, e noi anche, dato che è buonissima. Almeno finché riesco a percepirne il gusto, prima che il piccante mi rosoli il palato. E non c'è birra che tenga.

Io poi vorrei capire come fanno a risucchiare gli spaghetti senza schizzare brodo dappertutto. Sono diventata piuttosto brava con le bacchette, anche quando si tratta di acchiappare roba difficile e viscida, ma non ho ancora imparato a evitare di sbrodolarmi addosso, che disastro.  

gattosandro viaggiatore
C'è abbastanza peperoncino o sarà il caso di aggiungerne un po'?

Torniamo un momento in ostello e noto che ci hanno chiuso la porta col lucchetto (l'avevo lasciata aperta). Il tempo di una doccia e si mette a piovere col sole, un temporale di venti minuti che rinfresca un po' l'aria.

Il centro storico di Datong è racchiuso dalle mura ed è in gran parte in ristrutturazione. Il cuore della città antica è stato da poco rimesso a nuovo ed è tutto così perfetto e ordinato che sembra quasi moderno, pur mantenendo l'architettura tradizionale e un'atmosfera magica dovuta alle lanterne rosse in contrasto con i mattoni grigi e le finestre di legno con le decorazioni geometriche che personalmente adoro. 

gattosandro viaggiatore
Architettura tradizionale nei vicoli di Datong

Recupero la cartina della città nell'ufficio turistico, dove i ragazzi al bancone sono molto imbarazzati per la loro scarsissima conoscenza dell'inglese, di cui si scusano a ripetizione.
Giriamo per le vie della città prendendo confidenza con le vie e i nomi delle strade, e finiamo nella parte completamente pedonale (dove però scarrozzano impunemente motorini e biciclette elettriche) dove c'è una bella piazza e un'interessante via dello shopping e dello street food.

gattosandro viaggiatore
Datong, zona pedonale.

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Lampioni originali, lanterne rosse e tetti a punta (particolare della piazza centrale pedonale).

gattosandro viaggiatore
Calligrafia cinese (acqua su pavimento). 

Cerchiamo un supermercato dove fare un po' di spesa, lasciamo la zona pedonale e ci spingiamo nelle vie più trafficate. Entriamo in un centro commerciale che sembra cadere a pezzi, e non è un'impressione, dato che stanno demolendo la facciata ma all'interno i negozianti e la gente fa come se niente fosse, non badando al rumore dei lavori e agli operai sulle impalcature. Solo in Cina.

La sera ci lanciamo alla scoperta del cibo da strada di Datong. Prima tappa, bancarella di spiedini vicino all'ostello, che chiamarla bancarella non è corretto, dato che è un triciclo con una griglia montata sopra. La signora cucina in minigonna e tacchi alti (rosa shocking), quando il cibo è pronto lancia un urlo al marito che prepara i vassoi o i sacchetti e serve i clienti.

Gli spiedini, piccanti, hanno una panatura di spezie che li rendono deliziosi. Li gustiamo seduti sugli scalini di una casa, che potrà sembrare da barboni ma col tramonto che c'è, e le lanterne che iniziano ad accendersi, a me sembra un posto molto romantico.

gattosandro viaggiatore
Il cielo torna sereno e si prepara al tramonto.

gattosandro viaggiatore
Le luci delle lanterne e delle lampadine colorate dei festoni illuminano le vie pedonali di Datong.

Ci spostiamo verso il centro in cerca di qualcos'altro da mangiare, nel frattempo è buio e l'atmosfera diventa quasi magica. C'è un sacco di gente in giro, la piazza si è riempita di strani veicoli illuminati per turisti (vi dovrò fare un reportage correlato da video, perché fanno troppo ridere), e noi alla fine optiamo per una rosticceria, dove prendiamo una cotoletta di pollo fritta e un würstel gigante su stecco.

Allora, la cotoletta (fatta a fette per mangiarla con gli stuzzicadenti, essendo da passeggio) è gigantesca e buonissima, ma così piccante che la zuppa di oggi in confronto era appena speziata. Il würstel, per essere gentili, è una mezza schifezza. Ci casco ogni volta, anche se lo so che in Cina qualsiasi cosa che assomigli ad un würstel o ad una salsiccia è una delusione. Che poi non è che siano così terribili, al gusto ci si abitua anche. Il problema è che li digerisco (se li digerisco) dopo due giorni.

gattosandro viaggiatore
Palazzi tradizionali illuminati.
gattosandro viaggiatore
La nostra rosticceria

La serata finisce in ostello, sui divanetti del cortile col frigo a portata di mano, dove i prezzi sono più che onesti (la birra costa 4 RMB) e l'atmosfera è casalinga. Che sorpresa questa Datong, e io che avevo prenotato un ostello vicino alla stazione! Mi sarei persa tutto questo, ma per una volta l'imprevisto è stato propizio.

(L'ostello in questione, che si trova a due passi dalla stazione ferroviaria, mi ha avvertita pochi giorni fa che purtroppo è stato chiuso momentaneamente dalla polizia - ?? - e che forse non era possibile mettere a posto le irregolarità in tempo per il nostro pernottamento. Non so cosa gli sia capitato e mi dispiace tantissimo, ma ho dovuto scegliere alla svelta un altro ostello e sono capitata fortunatamente in questo posto splendido all'interno delle mura.)


Domani vedrò finalmente il tempio sospeso, non sto nella pelle.







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Info utili e consigli di viaggio:

Treni, biglietti e stazioni
La tratta di oggi: Beijing north - Datong  
Train 1455 - 6:48 - 14:17 (358 km - 7h29 - 8 stop)
Hard Seat CNY 45.50
Ho acquistato i biglietti di questa tratta su travelchinaguide dall'Italia (commissione 20 CNY) e li ho ritirati nella stazione centrale di Pechino (c'è uno sportello ben segnalato dove l'impiegata parla inglese) presentando il modulo che mi hanno mandato via mail. Se avete prenotato i biglietti per altre tappe potete ritirarli tutti nello stesso momento pagando ¥ 5 a biglietto.
I treni da Pechino per Datong partono dalla stazione centrale, da quella nord o da quella ovest. Controllate bene qual è la stazione da cui dovete partire.
Come ogni stazione dovrete mostrare biglietti e documenti, passare i bagagli sul nastro per i controlli e andare nella sala d'aspetto dove ci sarà un tabellone luminoso che indica il numero del treno, la provenienza e la destinazione.
Quando i cancelli vengono aperti dovete mostrare i biglietti al controllore e salire nel vagone corretto (il numero è sul biglietto). Il biglietto va mostrato anche all'arrivo, prima di uscire dalla stazione.

NB La stazione nord di Pechino dovrebbe essere chiusa dal 1 novembre 2016. Controllate le tratte e le partenze su travelchina.com.

Ostello
Datong BRAVO Youth Hostel
No 34 Diagonally across of GuanDi Temple, Gulou east street
Ottima posizione all'interno delle mura, casa tradizionale con cortile, camere ampie, possibilità di posto letto in camerata. Nel cortile secondario ho visto che qualcuno aveva piazzato la propria tenda. L'unica pecca: non c'è l'aria condizionata (ci siamo attrezzati con ventilatori e finestre aperte). La proprietaria parla inglese, ha mandato un taxi in stazione a prenderci per ¥ 20 e ci ha dato preziosi consigli per visitare la città e per organizzare le escursioni. 
Due notti in camera king con bagno privato e piccolo salotto con tv (che non abbiamo mai acceso) ¥ 338.

Datong
Procuratevi una cartina della città (c'è un ufficio turistico appena usciti dalla stazione o in centro). Costa ¥ 5. La città all'interno si visita comodamente a piedi e in autobus.
Per darvi un'idea dei costi, per i due piatti di spaghetti piccanti e la birra di oggi a pranzo abbiamo speso ¥ 22 (in totale). La cena invece, considerando gli spiedini prima e la cotoletta poi, ci è costata in tutto ¥ 27.
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17 commenti:

  1. Che stronzo il tipo che vi è venuto a prendere, però che bello poi l'ostello.
    Dalle foto Datong mi ispira tantissimo issimo issimo!!!

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    1. Ahah, succede spesso che gli uomini si rivolgano agli uomini in Cina, ci sono abituata non mi offendo neanche più. Mi ha fatto ridere però che aveva in mano il cartello col mio nome e cognome, e quando gli sono corsa incontro dicendo "sono io!" lui avrà pensato "una donna? Mica mi avevano avvertito!" Poi quando è spuntato Lore ha tirato un sospiro di sollievo :)

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  2. No ma simpatico il tipo che ha salutato il tuo compagno e non ti ha filata di striscio!

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    1. Mi è capitato altre volte nei precedenti viaggi, specialmente se sono persone di una certa età. Non ho ancora capito se è maschilismo, usanza, abitudine. Bo. Anche perché ti assicuro che le donne cinesi comandano in famiglia, lavorano come matte e sono molto più autoritarie degli uomini.

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  3. Ciao, ora che sono tornata alla base, posso dedicarmi finalmente ai tuoi magnifici racconti di viaggio! :D Che dire, ogni volta mi fai venire voglia di scoprire qualcosa in più sulla Cina, Datong sembra davvero bellissima dalle foto! E che meraviglia l'ostello, è proprio vero che a volte dalle sfortune possono nascere le sorprese più belle! Aspetto di leggere il seguito!

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    1. Ciao Daniela ho seguito il tuo splendido viaggio su instagram e ho letto il tuo primo post! Aspetto anch'io di leggere il seguito, per viaggiare con te (oltretutto il Giappone mi sta chiamando, mi piacerebbe tornare...)

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  4. Datong sembra veramente bellissima, poi le foto delle vie e dei palazzi tradizionali illuminati al tramonto mi hanno fatto venire gli occhi a cuore! Sono completamente d'accordo che il cibo da strada mangiato su un gradino possa essere romantico. Un po' perchè il cibo in generale, se è buono, mi mette sempre felicità, e poi vuoi mettere acquistarlo da una bancarella che solo a vederla ti viene l'acquolina in bocca e mangiarselo in una bellissima città nuova guardandosi intorno? Noi a Jeju (per la precisione Udo, che è un'isoletta lì a fianco) abbiamo trovato un signore che faceva questi spiedini da svenimento, ricoperti di spezie, formaggio, senape e ketchup (detto così sembrano una schifezza, ma ti assicuro che erano una bomba) e ce li siamo pappati su una panchina di fronte al mare... stupendo!!

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    1. Ma quale schifezza? Immagino la bontà! Anche perché la cucina coreana è la più buona del mondo, non mi stancherò mai di dirlo.
      Comunque è vero, il contesto aiuta sia l'umore che la capacità di apprezzare le cose.

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  5. Ehi! Non vale pubblicare una foto con didascalia "Calligrafia cinese (acqua su pavimento)" e procedere nel racconto come niente fosse!! Perchè scrivono con acqua sul pavimento? E cosa scrivono? Dopo poco sparisce tutto?

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    1. Ahaha! È che ne avevo scritto in passato :)
      Gli anziani vanno in giro con pennelli lunghissimi e un secchio d'acqua, oppure come in questa foto, una versione elaborata (una bottiglia d'acqua attaccata al bastone e una specie di tampone bagnato) e scrivono per terra. Dura finché non si asciuga, cioè pochissimo.
      La trovo una bellissima forma d'arte. Sul perché non saprei, credo che sia un passatempo, una passione... bisognerebbe capire cosa scrivono. Tra l'altro la calligrafia cinese tradizionale ha caratteri più elaborati e complessi del cinese semplificato. Nella foto riconosco solo "grande" e "marito". Chissà, forse sono delle poesie.

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  6. Sento il piccante come se l'avessi mangiato io!Non si salvano neppure le zuppe? Come si fa?!! Va bene che un po' di piccante fa bene, purifica l'organismo ecc.
    Mi piace il lampione, e comunque guardo con grande curiosità quest'architettura così diversa da quella che conosco. Nelle lanterne ci sono le lampadine?

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  7. Un pizzico di piccante c'è dappertutto!
    Sì nelle lanterne ci sono in genere lampadine.

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  8. uhmm
    il wurstel non e' un wurstel , anche se sembra-. e' un ripieno di robaccia fatta con cereali e , forse, un po' di carne.

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    1. Ma giusto un pochino forse. Lo chiamo wurstel perché non saprei come definirlo, ma del wurstel ha solo la forma ^_^

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