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giovedì 15 luglio 2010Aggiornato il:

Crociera sul Nilo 2008

Sono stata molte volte in Egitto, ma per la prima volta mi sono concessa la crociera sul Nilo, ed è stata un’esperienza indimenticabile. Su consiglio dell’agenzia abbiamo deciso per Phone and go (mai sentita prima, e credo che ad oggi sia purtroppo fallita) e si è rivelata una scelta ottima. Tutto lo staff (completamente egiziano) della motonave è stato professionale e gentilissimo, e anche a Marsa Alam, dove purtroppo l’unica pecca è stata l’assistenza (italiana).


Ma ecco il mio diario di viaggio.


1° giorno. Partiamo in auto da Torino alle 2 (ormai siamo abituati a non dormire la notte della partenza). Arriviamo in orario al parcheggio convenzionato di Malpensa e saliamo sul pulmino che ci porta al terminal 2. Andando, noto che per il terminal 1 i bus sono grandi e pieni di gente, mentre sul nostro siamo in quattro gatti e mi sembra un po’ strano. Capiamo il mistero una volta lì: abbiamo sbagliato terminal!

Mi viene un po’ di panico, chiediamo aiuto: ci indicano la fermata del pullman che porta fino lì. Mi è sembrato di aspettare un’eternità anche se arriva dopo soli 15 minuti, controllo l’orologio: siamo un po’ in ritardo ma dovremmo farcela. Un lampo, un tuono. Scoppia un acquazzone pazzesco che diventa subito grandine, non si vede niente ma arriviamo alla fermata: il tempo di attraversare la strada sotto quel diluvio ed entriamo in aeroporto che siamo zuppi, valigie comprese!

Corriamo al check-in, tutto ok. Ci mandano nell’area 6 per l’imbarco bagagli e troviamo una coda infinita, i passeggeri di Eurofly messi tutti insieme, senza divisioni di file per ora di partenza o destinazione. La cosa peggiore è che siamo tutti fermi, nessuno sa cosa stia succedendo, tranne che sicuramente partiremo in ritardo. Scopriamo che i nastri trasportatori sono tutti fermi, un fulmine ha colpito la centralina mandando in tilt tutto l’aeroporto. Che fortuna.. alla fine riusciamo a imbarcare le valigie e salire sull’aereo, ma partiamo con 3 ore di ritardo.

Arriviamo a Luxor (vedere il Nilo dall’aereo mi fa dimenticare la notte insonne) e scendiamo in pochi, dato che quasi tutti proseguiono per Sharm, quindi il disbrigo in aeroporto è veloce.
Veniamo accolti da Sherif che ci consegna gli adesivi con il numero della cabina da mettere sui bagagli che sono arrivati subito. Pochi minuti di pulmino e alle 14 (ora egiziana, +1 rispetto all’Italia) siamo sulla nave!
Saliamo in cabina insieme al facchino che ci porta le valigie, è bellissima! Molto grande, con un finestrone enorme, c’è anche una piccola zona salotto, sono entusiasta.

Luxor
Luxor



Anche se è un po' tardi al ristorante ci hanno aspettati per il pranzo, assegnandoci il tavolo che terremo per tutta la settimana (condiviso con 4 persone stupende con cui è stata amicizia a prima vista).

Un po’ di relax e poi nel tardo pomeriggio la 1° escursione al tempio di Luxor dove conosciamo la nostra guida Hemad, bravissimo nel raccontarci sia la storia che l’arte, spiegandoci i significati dei bassorilievi e della struttura del tempio mentre un bellissimo tramonto stava colorando di rosso la facciata e le statue. Abbiamo avuto un po’ di tempo libero per girare da soli e fare le foto, e siamo rientrati in nave per l’ora di cena, dove ho confermato l’impressione avuta a pranzo: si mangia molto bene! Abbiamo trascorso la serata sul ponte sole approfondendo la conoscenza con i nostri nuovi amici e poi a dormire!



Luxor
Luxor di sera


2° giorno. Sveglia alle 6 per arrivare presto alla Valle dei Re. Siamo quasi i primi, così la visita alle tombe non è stata troppo faticosa. All’interno c’è poca aria e con la ressa si rischia di stare male. E’ incredibile come sia caldo il sole già alle 7 del mattino.Col biglietto si può entrare in 3 tombe, e la scelta mi è sembrata a discrezione della guida, che ci ha proposto di visitare quelle che secondo lui erano le più interessanti.


Valle dei Re
Valle dei Re



Siamo poi andati al tempio di Medinet Habu dove Ramsete III fece scavare bassorilievi profondissimi. Quello che mi è piaciuto di più è stato quello che rappresenta la caccia, per le dimensioni e perché il cavallo così come tutta la scena è molto realistica.
Ci siamo concessi una sosta al bar lì vicino e poi siamo andati alla fabbrica di alabastro, dove qualcuno ha comprato dei vasi molto belli. Quando siamo tornati sul pulmino Hemad ci ha regalato uno scarabeo a testa dicendo che porta fortuna, e che lui ce ne augurava davvero tanta. E’ stato molto carino.

Una breve sosta ad ammirare i Colossi di Memnon e poi, su richiesta di qualcuno del gruppo, alla fabbrica di papiri. Siamo stati molte volte in Egitto e si può dire che abbiamo comprato davvero tutto, quindi ne avremmo fatto a meno, ma capisco che chi viene per la prima volta abbia voglia di soddisfare ogni curiosità.


Tempio di Medinet Habu
Tempio di Medinet Habu




Terminiamo questa mattinata piena di visite col tempio di Karnak. Hemad ci ha dato l’alternativa: visitarlo subito e avere tutto il pomeriggio libero, oppure andare a pranzo e tornarci per il tramonto.

Decidiamo per la prima opzione quindi sotto il sole cocente entriamo in questo susseguirsi di strutture via via sempre più imponenti. Quasi un tentativo di un faraone di imporsi sul precedente, per dimostrare la propria importanza. Alcuni faraoni hanno utilizzato costruzioni già esistenti per modificarle a proprio nome. Bellissime le colonne della grande sala di Sethy I e Ramses II.




Karnak
Karnak


Karnak
Karnak



Torniamo alla nave affamati ma molto contenti. Trascorriamo la giornata in relax, e la sera dopo cena decidiamo tutti e 6 di fare una passeggiata per Luxor. Era tutto chiuso e continuavano ad avvicinarsi persone per venderci non proprio dei souvenir, quindi abbiamo preferito rientrare. Non ci ha fatto una bella impressione, peccato.

Abbiamo atteso la partenza della nave che finalmente (alle due di notte..) si è mossa! Emozionati come bambini andiamo a dormire.


Nilo
Le rive del Nilo




3° giorno. Mi sveglio per uno scossone, sono le 7. Corro in pigiama sul ponte: stiamo passando la chiusa di Esna. Questa mattina per chi vuole, giro della nave per conoscere l’equipaggio. Siamo andati nelle cucine, nella sala macchine, dal capitano. E’ stato divertente e ci ha fatti sentire in qualche modo membri di una grande famiglia. Siamo poi saliti sul ponte in attesa di arrivare ad Edfu e intanto hanno dovuto abbassare il tetto della zona ombra dei lettini: siamo passati al pelo sotto un ponte!

Le sponde del Nilo sono uno spettacolo. Ogni tanto si intravede un villaggio, dei bambini, ma anche degli adulti a riva, con qualche mucca e asinelli, tutti sempre pronti a rispondere ai nostri saluti. Lo stacco dei colori poi è fantastico: blu (il Nilo), verde (la vegetazione e le palme), rosso(il deserto)



La chiusa di Esna
La chiusa di Esna


Arriviamo ad Edfu, ad attenderci ci sono i calessi per portarci al tempio di Horus. Saliamo sul n° 46 (numero fortunato) e passiamo attraverso questa cittadina molto movimentata dove fa davvero caldo. Arrivati all’ingresso, per accedere al tempio c’è un passaggio obbligato attraverso i negozi dove gli egiziani sono abbastanza insistenti. L’importante è camminare svelti e decisi, “no grazie” e tirare dritto.

Il tempio di Horus è bellissimo. Hemad ha improvvisato una scenetta con alcuni di noi ad impersonare Iside e Osiride per raccontarci la storia di Horus che sarà chiamato a vendicare suo padre, in una sorta di battaglia tra il bene che vince sul male.
E’ una fortuna avere una guida così preparata, che svela i misteri di un bassorilievo insegnandoci a leggere i geroglifici per capire quale scena rappresentano e quali sono i personaggi che la compongono. Alla bellezza visiva si accompagna quella della conoscenza, a la sensazione di aver visto non solo dei posti molto belli, ma di averne capito anche il significato.


Tempio di Horus
Tempio di Horus



Al termine della visita abbiamo ritrovato il nostro 46 e siamo tornati sulla nave, dove si è verificato un episodio spiacevole. Uno del nostro gruppo ha preso a lamentarsi ad alta voce della nostra guida, “che perde tempo(!!)a spiegare”. Naturalmente Hemad era lì e ha sentito, come tutti. Ho detto la mia in sua difesa, ma anche nostra: avere una buona guida è fondamentale e lui se ne lamenta?? Questo però ha segnato un piccolo cambiamento: nelle escursioni successive le spiegazioni si sono un po’ limitate per darci più tempo libero, e questo è dispiaciuto a tutti.



Nel mentre abbiamo ripreso la navigazione per Kom Ombo e la sera, dopo un cocktail di aperitivo offertoci al bar, abbiamo cenato sul ponte. A mezzanotte siamo arrivati ad Aswan che ci ha fatto una bellissima impressione.




Philae
Philae



4° giorno. Andiamo al tempio di Philae dedicato a Iside. E’ in un’isola che si raggiunge in pochi minuti con una barca a motore: occhio ai gomiti e a non sporgersi, il parcheggio è un po’ brusco!

In seguito siamo andati alla diga di Aswan che è enorme e da cui si vede il lago Nasser.

Al ritorno ci siamo fermati al museo delle essenze ma in 4 abbiamo saltato la visita e ci siamo fatti portare alla nave. Ne abbiamo approfittato per fare un giro per la città, nel mercato, tra la gente. Al nostro rientro in nave come sempre ci hanno accolti con le pezzette fresche e la limonata che fanno davvero piacere visto il caldo (siamo davvero coccolati).



Nel pomeriggio abbiamo preso una barca a motore per fare il giro dell’isola elefantina e abbiamo visitato il villaggio nubiano. Ci hanno accolti in una casa dove tengono i coccodrilli come animali domestici. Ilarità, grosse risate e urla di tutti, specialmente quando il proprietario ha dato due colpi di bastone al coccodrillo più grosso per farlo arrabbiare (..?) e per le immancabili foto con il coccodrillo in spalla….

Sarà anche come avere un cane, ma un cane in gabbia. Non mi è piaciuto per niente.

Siamo poi entrati nella scuola, che rende l’idea del fatto che non sono poveri questi nubiani, anzi. Basta guardare le bambine, bellissime e molto abili nel prenderti per mano per chiedere soldi, hanno orecchini d’oro e vestiti puliti. Tornando indietro abbiamo visto che nei dintorni ci sono alcuni alberghi che sono stati usati come set in molti film ambientati sul Nilo.


La sera dopo cena ci siamo scatenati un po’ nella disco! Indecisi se passare tutta la notte ballando in attesa di partire per Abu Simbel, alla fine andiamo a fare qualche ora di sonno.




5° giorno. Sveglia alle 3.15! Un po’ addormentati andiamo a fare colazione, ma riprendono subito le risate interrotte qualche ora prima. Il viaggio per Abu Simbel è lungo, e bisogna partire insieme a tutti gli altri pullman. Noi siamo in pochi e riusciamo a stenderci e dormire un po’.
Una volta arrivati, che dire… E’ l’apoteosi di tutto ciò che abbiamo visto finora. Le visite sono andate giorno dopo giorno in crescendo e Abu Simbel è l’apice della maestosità. L’interno è piuttosto buio, e nonostante le dimensioni risulta lo stesso claustrofobico per la presenza massiccia di turisti.
Il viaggio di ritorno è stato stancante e lungo. Nel pomeriggio il termometro segna 46.5°!
Lasciamo Aswan e torniamo a Kom Ombo.
La sera andiamo a letto subito dopo la festa egiziana.

Abu Simbel
Abu Simbel


Abu Simbel
Abu Simbel




6° giorno. Ci svegliamo con la nave in movimento per farci avere un po’ di aria: stamattina colazione sul ponte!
Ultima uscita guidata al tempio di Kom Ombo, dedicato al dio Sobek (coccodrillo) e Horus (falco, il mio preferito!).
Ripresa la navigazione per Luxor, passiamo di nuovo la chiusa di Esna per ritornare a Luxor.


7° giorno. Stamattina andiamo tutti e 6 in giro per Luxor, e ci siamo ricreduti dall’esperienza della prima sera, in cui non avevamo avuto una buona impressione. Andiamo dritti verso il mercato "vero", mentre tutti ci indicavano quello “arabo” (per turisti) dicendoci che stavamo sbagliando strada e offrendosi di accompagnarci. Noi abbiamo proseguito per la nostra strada, seguendo le donne che stavano andando a fare la spesa.
Siamo finiti nel mercato, quello vero! Lì improvvisamente non ci ha più parlato nessuno, ci siamo immersi nella vita locale, tra banchi di frutta, di carne, di vestiti. E’ stata una bellissima esperienza, un contatto vero con la gente di Luxor e le loro quotidianità. Poi il mercato finisce e comincia quello che loro chiamano “arabo”, quello per turisti, dove alla fine abbiamo fatto anche qualche acquisto.
Ultimo pomeriggio di chiacchiere e relax in barca. A cena ci hanno fatto la torta con scritto “arrivederci” e dopo un bingo da dimenticare abbiamo salutato e ringraziato la nostra guida.


Nilo
Il Nilo


8° giorno/14°. Addio motonave, si sale sul bus e si riparte con la carovana direzione Marsa Alam dove arriviamo distrutti dopo 6 ore. Siamo ancora tutti e 6 insieme al Tulip Resort.
L’impatto non è dei migliori. Dopo 7 giorni di ottima organizzazione in nave ci troviamo di fronte l’assistente italiano che non sembra molto competente.

Marsa Alam
Marsa Alam - Il pontile infinito





Le camere sono spaziose ma abbastanza semplici. Frigo, cassetta di sicurezza, tv, qualche problema con l’aria condizionata ma niente di grave.
Il temutissimo pontile di 700 metri non è poi così faticoso da attraversare, e si arriva ad una meravigliosa barriera corallina. La spiaggia è molto grande ma non c’è la possibilità di fare il bagno neanche con l’alta marea.
Il ristorante è diviso in due parti e non abbiamo mai aspettato per avere il tavolo da 6. Considerando che a Marsa Alam le provviste arrivano negli alberghi una volta alla settimana il cibo è abbastanza vario, ma bisogna accontentarsi e mettere in conto che dopo una settimana si ha per forza di cose la sensazione di mangiare sempre le stesse cose.


Durante la settimana al Tulip abbiamo fatto due escursioni:

- ABU DABBAB. Siamo andati in questa bella spiaggia (del Columbus club) a 20 minuti di bus. Avevo letto che tempo fa esisteva dal Tulip la navetta per andarci, ma da quando è stato costruito il pontile non c’è più ed è diventata un’escursione. Si entra nella barriera direttamente dalla spiaggia, ed è l’ideale anche per chi non è molto bravo a nuotare perché ci sono pesci già a riva. Siamo andati alla ricerca del famoso dugongo e l’abbiamo trovato (siamo stati molto fortunati!), il poverino è stato accerchiato da chi faceva snorkeling e dai sub…mi ha fatto un po’ pena e ci siamo allontanati dal gruppo, iniziando a tornare indietro, quando mi sono girata e me lo sono trovata a 10 cm che stava salendo a respirare in una zona meno affollata…è enorme e buffo! Mi ha ricordato lo spirito del ravanello della Città Incantata. Nei dintorni c’erano anche 4 o 5 tartarughe, e i pesci sono tanti, ma secondo me la barriera corallina di fronte al Tulip è più bella.



Dugongo
Il Dugongo - foto presa da Internet (non ho la macchina subacquea..)






- SHARM EL LULI. Questa bellissima spiaggia bianca si trova a più di 1 ora dall’albergo, e fare snorkeling qui è piuttosto faticoso soprattutto per chi non è molto bravo a nuotare. All’andata infatti l’acqua era calma ma al ritorno c’era la corrente piuttosto forte, che oltretutto ha portato una marea di meduse molto piccole che pungevano dappertutto. Lo spettacolo visto in acqua però è valso la fatica e quando siamo tornati a riva ci siamo potuti godere la meravigliosa spiaggia mentre sotto le tende ci veniva offerto uno snack e da bere. Purtroppo siamo rientrati per pranzo, è durato davvero troppo poco.

Senza darci troppe spiegazioni sono state annullate tutte le escursioni in barca, l’unica disponibile era la DOLPHIN HOUSE (80 euro a testa). Abbiamo rifiutato e forse abbiamo fatto bene perché il mare era agitatissimo e quelli che ci sono andati sono stati tutti male.


Marsa Alam - Sharm El Luli
Marsa Alam - Sharm El Luli




In ogni caso anche se le attività del villaggio sono limitate alla pura vita di mare e poche uscite organizzate, la settimana è volata. 


E’ stata una bellissima vacanza, di scoperta e di relax, in questo meraviglioso Egitto.



1 commento:

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