Mancano pochissimi giorni ed è ormai quasi tutto deciso, quindi posso raccontarvi qualcosa in più sul mio matrimonio senza correre il rischio di spoilerare. Sì perché se da una parte ho scelto una festa estremamente minimal (cerimonia in comune, pranzo con pochissimi invitati, nessun fronzolo), dall'altra ho voluto rispettare almeno una tradizione. Non mostrare l'abito allo sposo (e viceversa).
Che sembra facile. Considerate che abitiamo in 45 mq e condividiamo un armadio stracolmo di roba in cui le nostre cose sono mescolate. Quindi nascondere due abiti, con relativi cappotti, scarpe e accessori non è per niente semplice. Ma direi che ce l'abbiamo fatta.
Per il mio vestito mi sono ispirata agli hanbok, i vestiti tradizionali coreani. Ho scelto un abito col corpetto nero ricoperto di perline e una gonna lunga di chiffon rosa chiaro, su cui abbino un bolerino nero con le maniche a tre quarti.
Gennaio è iniziato con un tempo assurdo, un giorno fa freddissimo e quello dopo ci sono 25°.
Quindi, se l'idea iniziale era di completare l'abito con un pellicciotto (ecologico) allacciato stretto in vita, ho dovuto rivedere il tutto e optare per un'alternativa più leggera. Ho scelto un cappottino con le maniche a tre quarti, taglio mantellina, che alla fine resta più fedele all'ispirazione coreana.
A completare, i guanti neri lunghi e le scarpe a punta con un tacco a spillo pauroso.
Dato che non posso mostrare l'abito, dovete accontentarvi degli schizzi (e avere un po' di fantasia).
Versione cappottino o pellicciotto? Il meteo avrà un ruolo cruciale sulla scelta.