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martedì 28 agosto 2012Aggiornato il:

Il mio diario di viaggio in Cina - Alla scoperta di Pechino


Diario di viaggio - Cina, giorno 2 - 3 agosto 2012

Sveglia in piena notte, il fuso orario per me è sempre duro da smaltire. Esco in cortile e mi godo il silenzio notturno iniziando a consultare la mappa per decidere che percorso fare durante la giornata.
Ci mettiamo in cammino appena viene giorno. Oggi il cielo è un po' grigio ma il caldo umido si fa già sentire.

Dal nostro ostello camminiamo per gli hutong e arriviamo ai laghi. La città dorme ancora ma in giro ci sono già gli anziani che fanno ginnastica, alcuni sono sul bordo del lago con le canne da pesca. Mi chiedo se non stiano lì solo a passare il tempo, dato che i pochi pesci che riusciamo a vedere sono quelli a pancia in su a pelo d'acqua.

Una statua sul lago Houhai



Camminando sul lungolago arriviamo a un ponte che segna il confine tra il lago Houhai e il lago Qianhai che porta in una bellissima via tradizionale. Essendo mattina presto i negozi sono chiusi e per la strada ci sono solo gli operai che stanno scaricando un camion.

Il ponte del Lingotto d'argento (Yinding Qiao) attraversa il lago nel suo punto più stretto.

Torniamo sulle sponde del lago e finiamo di costeggiarlo tutto, per tornare al punto di partenza (una gran bella passeggiata).
Qui troviamo un gruppo numeroso di persone in costume, in prevalenza anziani, che si tuffano in acqua proprio sotto al cartello "divieto di balneazione". Le regole, si sa, sono fatte per essere infrante! Chi non fa il bagno è impegnato a fare ginnastica nell'area attrezzata. Gli anziani ci tengono molto alla forma fisica e il risultato è evidente. Ecco perchè gli asiatici sono così longevi!

Il lago visto dal ponte

Nanluogu Xiang: ci siamo solo noi e qualche anziano che porta a spasso il cane.

Una vista sul lago con una luce che sembra autunnale

Torniamo in ostello e ci facciamo fare due caffè sorprendentemente buoni. Dopo la pace del lago ci dirigiamo nel posto più conosciuto, fotografato e affollato di Pechino: Piazza Tian'anmen.
La metropolitana è moderna, efficiente e super tecnologica. Costa appena 2 yuan a corsa, ed è luogo sacro per i cinesi. Qui è vietato bere, mangiare e sputare, ed è l'unico posto in cui queste regole vengono rispettate.
Per il resto, alcune abitudini dei cinesi al primo impatto lasciano per lo meno perplessi.

In metropolitana dopo aver fatto i biglietti alle macchinette automatiche si passa al controllo bagagli come in aeroporto. Anche avendo solo una borsetta come nel mio caso bisogna passarla nel nastro trasportatore per il controllo, e poi si può entrare. All'inizio sembra una gran perdita di tempo, ma ci si fa presto l'abitudine accelerando la procedura.
Trovare il binario giusto è abbastanza semplice, e una volta arrivati inizia la lotta.

I segnali per terra indicano chiaramente di aspettare di lato e far scendere prima di salire, ma vengono spudoratamente ignorati. La gente si ammassa davanti alle porte, sale trafelata e si lancia sugli eventuali posti liberi. Nel frattempo chi deve scendere si trova a dover contrastare il flusso inverso prodigandosi in contorsioni che non credevo possibili! Ho visto una donna ben piazzata spostare di peso con tutte e due le braccia un ragazzino smilzo che si è trovato spiaccicato contro le porte.
Ho visto un'altra lanciarsi su un sedile e sbattere via con una culata un'altra che stava facendo lo stesso.
Penserete: un delirio, chissà le discussioni!
Macchè! Niente. La gente incassa esattamente come le dà, con una passività tipica della routine. Per loro così è normale, anzi, sarebbe strano il contrario.
Ho visto scoppiare risse in Italia per molto meno, qui nemmeno una voce grossa.

Il nostro istinto di sopravvivenza ci dice di adeguarci, e dopo qualche remora iniziale, in cui mi viene da lasciar passare e chiedere scusa, inizio a spingere anch'io per non rischiare di scendere tre o quattro fermate dopo.

La metropolitana di Pechino, bellissima.

L'impatto con Piazza Tian'anmen è pazzesco. E' enorme, per andare da una parte all'altra della piazza ci vogliono chilometri a piedi, pazienza e polmoni. La massa di turisti è spaventosa, e l'aria è irrespirabile. Centinaia di pullman appestano l'aria e scaricano orde di turisti che affollano l'ingresso del Palace Museum con un concetto estremamente cinese del fare la coda.

Nonostante tutto entriamo abbastanza in fretta e dopo una breve attesa alla biglietteria siamo dentro alla mitica Città Proibita.

La Piazza Rossa

Mi fa una strana impressione trovarmi all'interno della Città Proibita. In un certo senso mi sembra di essere all'interno di un set cinematografico anche se so benissimo che si tratta di uno dei più importanti siti storici della Cina.


Uno dei due leoni di guardia all'ingresso.
Il maschio pesta con la zampa una palla, la femmina un cucciolo.

Gli spazi enormi all'interno della Città Proibita

Ho l'impressione che da un momento all'altro salti fuori la combriccola di Kung Fu Panda!

Il Ruscello dorato

Si affaccia un timido sole proprio quando stiamo per uscire. La visita ci prende parecchio tempo e quando usciamo dalla porta posteriore abbiamo la brillante idea di tornare in piazza Tian'anmen costeggiando le mura del Palazzo. Ci rendiamo conto che la strada è lunghissima, e ritorniamo nella piazza che abbiamo le gambe a pezzi e la maglietta appiccicata addosso.

Museo Nazionale della Cina

Statue dela Rivoluzione comunista davanti al mausoleo di Mao

Siccome il Mausoleo di Mao è chiuso torniamo indietro e andiamo in Wangfujing Dajie, una lunga via pedonale piena di negozi e centri commerciali. Verso mezzogiorno il caldo diventa insopportabile, urge trovare refrigerio in qualsiasi posto abbia l'aria condizionata.

Ci infiliamo in un centro commerciale e ci riprendiamo un po'. L'idea di tornare nella calura non ci alletta, così decidiamo di cercare qui un posto per pranzare.

Uno strano personaggio

Pranzo da Ajisen, una catena di ristoranti giapponesi dove si mangia molto bene.
Katsudon, miso soup e sottaceti: sembra di stare in Giappone!

Facciamo un giro per Wangfujing, dopo la porta ornamentale si entra in un mercato prevalentemente alimentare, con alcune specialità su stecchini. Qui ci sono tutte quelle cose strane che ogni chef televisivo mostra nei propri programmi: insetti, scorpioni, stelle marine e altre schifezze che sembrano messe lì solo per meravigliare i turisti.

Ma questo non è niente in confronto alle improvvise zaffate di una puzza indescrivibile che sorprendono a tradimento e ci fanno andare in apnea per non soccombere. Non sappiamo ancora di cosa si tratta, sappiamo solo che è insopportabile, peggio di un camion della spazzatura che svuota i cassonetti che sono rimasti giornate intere sotto al sole d'estate (e forse il paragone non rende del tutto l'idea). Per scoprire di cosa si tratta ci vorranno ancora un paio di giorni e innumerevoli fughe.

Non resistiamo e scappiamo via, oltretutto dopo tutti i chilometri macinati finora è venuto il momento di tornare in ostello a riposare i nostri muscoli doloranti.

Il mercato a Wangfujing 

Bestie vive (e morte) su stecchini

La pausa in ostello è davvero rilassante. Resto in camera giusto per una doccia e mi piazzo subito in cortile a fare asciugare i capelli all'aria aperta e scrivere qualche mail.
Dobbiamo andare a fare i biglietti per Shanghai, e siccome per oggi abbiamo già visitato tanti posti decidiamo di passare il pomeriggio andando "solo" in stazione.

Fare i biglietti si rivela più difficile di quanto potevamo immaginare.

La stazione sud di Pechino è gigantesca. Le biglietterie automatiche sono semplici da usare, peccato che non le possiamo utilizzare perchè bisogna strisciare il documento e non funziona con il passaporto.
Dobbiamo quindi farli agli sportelli. Ne troviamo uno ma è chiuso (nonostante l'orario esposto dica che dovrebbe essere aperto). Andiamo al secondo piano, dove per entrare dobbiamo passare ai controlli.
Ci sono una ventina di sportelli, non uno con qualche scritta in inglese a indicare l'accessibilità agli stranieri. Col mio foglietto in mano su cui avevo scritto il numero del treno e la destinazione vado al banco informazioni. La signorina non capisce cosa c'è scritto, andiamo bene. Le diciamo "Shanghai" e non capisce. Qui in Cina rischi di mandare a quel paese qualcuno, dato che una stessa parola ha diversi significati a seconda dell'intonazione e degli accenti.
Finalmente capisce (speriamo), scarabocchia una scritta e ci manda alle biglietterie. Io per sicurezza controllo sui tabelloni che quel geroglifico illeggibile corrisponda effettivamente alla nostra destinazione e inizia così la mia pratica con gli ideogrammi, conoscenza assolutamente indispensabile per sopravvivere in questa giungla di simboli.

Fatti i biglietti tiro un sospiro di sollievo, l'ansia sembra passata.
Invece.
Cammina e cammina, solo ingressi ai check-in per i treni. Un sacco di entrate e non c'è l'ombra di uscite. Come cavolo ce ne andiamo? Da dove siamo entrati non si può, le scale mobili portano solo su e dal controllo bagagli in entrata non si esce. Panico. Questa sala infinita mi sembra di colpo claustrofobica, ho l'istinto di fuggire come i topi quando sta arrivando una catastrofe. Vediamo un gruppo di persone che passa sotto i tendiflex e imbrocca una porta dove c'è scritto VIETATO USCIRE. Senza pensarci due volte Lore si tuffa all'inseguimento e io, con la mia solita agilità mi ritrovo subito bloccata dalla guardia.
Col panico negli occhi e la voce isterica le grido EEEXIIIT!!!! Credo di averla spaventata, perchè mi guarda senza capire ma si sposta.
Siamo liberi!
... No. Liberi un corno. Iniziamo a camminare lungo l'autostrada ad anello su cui sfrecciano auto e taxi, e dopo la prima curva ci accorgiamo che gira intorno al secondo piano della stazione senza scendere.
Al mio quarto "Amò mi sto c***ndo sotto dalla paura" torniamo indietro e con la coda tra le gambe passiamo i controlli dalla stessa guardia che mi aveva fermata.
Di nuovo dentro, ma questo è un incubo!
Vaghiamo ormai come disperati quando all'improvviso scorgiamo il cartello più bello del mondo:
出口 EXIT

Torniamo in ostello stremati, che ormai è sera. Due ore e mezza in stazione, ma si può???
Però quello che conta è che abbiamo i biglietti, e alla fine anche questa è stata una piccola conquista!

Ciabattiamo stanchi fino alla tavola calda sulla via principale e dopo una cena veloce ci ritiriamo, oggi è stata davvero una giornata intensa!

Ravioli fritti, noodles e ravioli dolci con ripieno di fagioli rossi.


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Info pratiche di viaggio:

Palace Museum (Città Proibita) 8:30 - 17:00 - ingresso 60 RMB
Metro Line 1 stop Tian'anmen West o Tian'anmen East

La scheda della Città Proibita su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_Proibita
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27 commenti:

  1. A costo di risultare super-scontata, la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il tuo post è l'esclamazione OMG! Con questa faccina: O_o
    Davvero in una capitale di una nazione immensa come la Cina non mettono un tizio allo sportello che infili due parole d'inglese? O_o Allucinante!!!
    Detto questo, Piazza Tian'anmen è immensa e meravigliosa! Che sogno visitare la città proibita *-*
    La metro mi inquieta un po': io sono leggermente di claustrofobia e l'idea di essere ammassata con gente che mi tira culate non mi alletta per niente! XD Così come fare i controlli ogni volta che si sale su...ma credo che a questo, come tu stessa dici, ci si abitui :P
    Sono curiosa di sapere a cosa erano dovute le 'zaffate di una puzza indescrivibile' XD Che è?
    Il cibo (bestie strane sugli stecchi a parte XD), mi pare delizioso *ç*

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    1. Ehm, volevo dire 'soffro' di claustrofobia, non 'sono' XD

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    2. Ahaha immaginavo che avrei creato un po' di panico! Per la metro abbiamo cercato di scegliere orari in cui c'era meno folla. Alzandoci presto trovavamo meno casino, i turisti la mattina si muovono sul tardi. Per il resto qualche spintone l'ho preso, e mandare a stendere sorridendo qualcuno era molto divertente, tanto in italiano non mi capivano!

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  2. Foto bellissime! Certo che l'avventura alla stazione sembra l'Odissea ma con voi al posto di Ulisse!
    Anch'io sono curiosa di sapere della "puzza" XD

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    1. Certe cose mi fanno venire l'ansia! Da quel giorno ho avuto la fissa di vedere subito dov'era l'uscita... Certi posti sono peggio dei labirinti, e ora che ci penso anche uscire dalla Città Proibita è stato un po' ostico.

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  3. Che bel blog che ho trovato, visto che abbiamo frequentazioni web simili mi c'è cascato l'occhio ! le mie esperienze di viaggio in Asia si limitano al solo Giappone, che vedo apprezzi e tra un mese ci torniamo! Mia moglie Yumiko è stata a Pechino e mi ha raccontato...immagino cosa sia la puzza :-)...il tuo racconto è divertente! Anche il nostro gatto che si è messo qua vicino sembra apprezzare... avrà capito che è il blog di una gattofila aspettiamo le prossime puntate allora!

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    1. Ciao Danilo!
      Mi fa piacere che tu sia passato di qua, ti leggo sia sul blog che su fb, il Giappone è il mio grande amore!
      Se tua moglie è stata a Pechino sa sicuramente di quale puzza parlo!
      Mentre ero lì pensavo proprio "cosa direbbe un giapponese di tutto questo caos?"

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  4. Ho visto proprio da poco La città proibita (il film) e vederla dal vivo mi pare un sogno.
    Questo viaggio già dalle prime giornate sembra un'impresa non da poco, ma le foto mi fanno pensare che ne sia valsa la pena. Certo immagino il panico durante la disavventura in stazione!
    E ora aspetto il seguito per scoprire cosa sia la puzza misteriosa... :)

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    1. Dopo esserci stata credo che quel film mi emozionerebbe molto. Devo rivederlo!
      Sono stata in posti fantastici e non ho mai perso l'entusiasmo. Però non posso non raccontare le piccole disavventure, non sarei sincera se dicessi che è stato tutto semplice e immediato.
      Rispetto al Giappone in cui spostarmi mi è sembrato così facile, la Cina è stata più impegnativa. E questo lo sottolineo soprattutto per tranquillizzarti, visto che sei quasi in partenza.

      Sull'origine della terribile puzza lascio un po' di suspance... :)

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  5. Caspita complimenti! Organizzare un viaggio "fai da te" in un paese come questo ci vuole una bella dose di determinazione e anche di umorismo, molto divertente la tua escursione alla stazione (forse meno per te). Quanto vorrei vederla la Città proibita, mi aspettavo fosse grande e da set cinematografico, come dici tu. Aspetto il continuo. Ciao

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    1. Ora che ci ripenso mi viene da ridere, anche se in quel momento ero davvero in ansia! Sicuramente con un viaggio organizzato sarebbe filato tutto liscio, ma chissà quante cose ci saremmo persi!

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  6. :-)... non si può mica scrivere quel che pensa un Giapponese del "caos" di Pechino...

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  7. cara ciccola,
    passo di qua dopo un tuo commento al mio post di oggi, e scopro un mondo!
    bello il tuo blog, molto interessante.
    non sono ancora stata a Pechino, ma conto di andarci presto e quello che racconti mi è utilissimo!

    quello che succede là in metropolitana capita anche qui, e ti dirò che le spintonate e le gare a chi si siede prima sono la routine, anche se poi di solito molti giovani si alzano per far sedere gli anziani (meglio se sono mezzi invalidi), o per lasciare posto alle bambine bionde di due anni (hehe).
    da parte mia, illumino tutti i tuoi lettori con svelando l'origine della famosa PUZZA. è lo stinky tofu, un tofu fritto che sembra essere buonissimo, se ce la fai a superare l'odore... credo sia l'unica puzza cinese che mi riesce del tutto insopportabile!
    a presto. tornerò.

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    1. Mi fa molto piacere che ti piaccia il mio blog!

      Anche se qualche volta certi comportamenti mi sono parsi un tantino eccessivi io mi sono divertita tantissimo!

      P.s. a Pechino vanno proprio ghiotti di quella roba fetente! Nelle altre città in cui siamo stati la fuga dal tofu è stata sporadica, ma lì...in ogni angolo!

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  8. caspita, complimenti per la pazienza, io sarei sicuramente stata preda di una crisi isterica!

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    1. La crisi isterica mi prende dopo, quando il panico è passato. Si presenta con un attacco di ridarella!

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  9. Ah, finalmente trovo il tempo per recuperare questi post! Le foto del Laago sono bellissime, invece ho ancora i brividi per il racconto della stazione di Pechino... io in qualsiasi luogo con delle guardie e tanta gente ho l'ansia, anche se non ho fatto assolutamente nulla se qualcuno mi rivolge la parola ho l'espressione che dice "NO, ti prego, non arrestarmi!!!" XD

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    1. Poi sai, tra una marea di cinesi noi non davamo per niente nell'occhio! :)

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  10. Che forza i vecchietti cinesi!
    Wow, la città proibita *_* La tua esperienza con piazza Tienanmen è un po'scoraggiante, ma mi piacerebbe molto vedere anche quella.
    Bleh, gli scorpioni no! Sono curiosa di sapere della puzza.
    Che pessima esperienza alla stazione, mi spiace :(
    La vostra cena mi fa venire l'acquolina!

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    1. L'esperienza in stazione mi è servita per le volte successive in cui ho dovuto fare i biglietti. Sapevo che avremmo avuto qualche difficoltà e direi che nonostante tutto ce la siamo cavata con successo!
      Gli scorpioni più che schifo mi facevano un po' pena, infilzati vivi. Poracci!

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  11. La stazione dev'essere stata un vero incubo. Comunque meno male che conoscevate il numero del treno che vi serviva, almeno la tizia è riuscita a capirci qualcosa XD

    Lo stile cinese nelle file mi ricorda il classico stile da fiera davanti ad una bancarella "tutto ad 1€": chi prima arriva meglio alloggia e pace se per farlo ha dovuto pestare un paio di altre persone. Almeno non sono litigiosi i cinesi, altrimenti sarebbe una rissa continua XD

    PS io e la Dolce metà avremmo sicuramente assaggiato scorpioni e altre schifezze varie, quando andiamo in giro non ce le facciamo mai mancare (dovremo pur raccontare qualcosa ai nostri nipotini, no?) ;-P

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    1. In quanto a esperienze culinarie estreme la Cina è il top!

      Mentre ero lì ci pensavo spesso, non siamo poi così diversi da loro. Con la differenza che qui si litiga per niente, in Cina sono estremamente pacifici.

      Ti vedrei bene in Cina!

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  12. Per me puzza anche il tofu che si trova in Europa, figuriamoci come dev'essere quello "originale"!
    A proposito di comunismo, a parte mausolei e statue e censura di google, che tipo di atmosfera si percepisce? si coglie qualcosa?

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    1. L'impressione generale è che stiano tentando di cancellare il passato. In molte occasioni ho notato delle contraddizioni che convivono in maniera candida. Ad esempio la censura in internet è violenta, ma c'è il wi-fi gratuito praticamente ovunque. Hanno sistemi di trasporto ultra moderni ed efficienti a prezzi popolari. Le differenze tra ricchi e poveri sono estreme, ma i poveracci sono i più nazionalisti e accettano di abbandonare la propria baracca per far costruire palazzi, convinti che sia per il bene del Paese.
      Questo è più o meno quello che ho percepito e visto io, ma per avere un'idea più chiara devo studiare e documentarmi meglio.

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  13. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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