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mercoledì 11 giugno 2025Aggiornato il:

Cinque giorni in Sicilia: itinerario con base a Trapani

Trapani (Sicilia)
Trapani

Dopo essermi innamorata di Catania ho deciso di tornare in Sicilia con l'intenzione di visitare la parte occidentale dell'isola facendo base a Trapani

In cinque giorni, usando esclusivamente i mezzi pubblici, ho visitato:

  • Trapani 
  • Erice
  • Favignana 
  • Palermo
  • Marsala

Questo è il mio diario di viaggio con informazioni che spero vi siano utili per il vostro viaggio in Sicilia. 


Primo giorno - Trapani 

Nel decidere i posti in cui andare il ruolo fondamentale lo gioca il Signor Ryanair con i suoi voli da Torino. Volevo tornare in Sicilia, ed essendo già stata a Catania potevo scegliere tra Palermo e Trapani. Ho scelto Trapani perché c'era un bel volo al mattino, comodo per sfruttare tutto il primo giorno di vacanza. 

Peccato che poi quel volo sia stato cancellato e sono dovuta partire nel pomeriggio, ma ormai è andata, pazienza.

L'aeroporto di Trapani si trova ad una ventina di chilometri dal centro, in autobus ci si impiega un'oretta, in auto dai venti ai trenta minuti a seconda del traffico. Il paesaggio è molto particolare, per arrivare in città si passa in mezzo alle saline su cui si specchiano le nuvole. Ho prenotato il transfer su Booking sia all'andata (per non arrivare troppo tardi) che al ritorno (perché il volo era all'alba) e mi sono trovata benissimo, è un'opzione decisamente più cara rispetto ai mezzi pubblici ma nel mio caso necessaria. 

A Trapani ho scelto di soggiornare in un appartamento nel centro storico. La posizione si è rivelata perfetta, a due passi dal porto dunque comodo per i traghetti e per gli autobus a lunga percorrenza (anche i bus da/per l'aeroporto fermano qui). La palazzina si chiama La Mattanza, ci sono diverse tipologie di alloggi, io ho scelto quello all'ultimo piano: le albe e i tramonti visti in quei giorni dal terrazzo sono il valore aggiunto del soggiorno. Il proprietario è gentilissimo, ci ha dato un sacco di consigli e ci ha fatto trovare una cartina della città e un foglio con tutte le informazioni possibili. 

Il centro storico di Trapani è un dedalo di vie in cui ci sono poche auto, tanti gatti, locali pieni, palazzi splendidi,  bambini che giocano a pallone nei piazzali davanti casa, una chiesa dopo l'altra, vetrine di negozi decorate per il Comix, vicoli deserti, strade pedonali affollate. 

La prima sera partiamo dalla Piazza Ex Mercato del Pesce col particolare colonnato semicircolare e passeggiamo lungo le Mura di Tramontana. La temperatura è primaverile ma il vento è fastidioso, ci fermiamo quindi in un ristorante col dehor chiuso per la nostra prima cena con vista tramonto sul mare, per iniziare in bellezza.  

Il posto si chiama Ittiturismo La Tramontana ed è un ottimo posto per cominciare ad assaporare la cucina di mare trapanese: sarde allinguate, insalata di mare, busiate con gamberi e crema di zucchine (le busiate sono un tipo di pasta tipica di questa zona che venivano in origine avvolte al fusto di una pianta, "buso" in dialetto), scurmi allardiati (sgombri lardiati). Porzioni generose e personale gentile, mi è piaciuto.

Trapani
Trapani 

Tramonto a Trapani
Tramonto a Trapani 


Secondo giorno - Erice

Usciamo sul presto e Trapani sembra avvolta nel silenzio sonnolento di una domenica mattina qualsiasi. Lungo la strada per la stazione ci fermiamo a fare colazione in un bar dove ci dicono che oggi se ci vogliamo muovere in autobus ci dobbiamo armare di santa pazienza. Noi di pazienza ne abbiamo, ed è anche vero che non abbiamo nessuna fretta, ma dopo diverso tempo in cui non si vede passare nessun mezzo decidiamo di chiamare un taxi per arrivare alla base della funivia per Erice.

Il biglietto per la funivia costa 11 euro andata e ritorno e prendo anche il pass per gli ingressi nei luoghi di interesse del borgo, 10 euro, a cui bisogna aggiungere un altro pass, 6 euro,  per entrare nei luoghi di culto. Essendo domenica la funivia apre alle 10 e la salita dura un quarto d'ora. Il panorama è bellissimo, si vedono le saline, la costa, il mare e Trapani tutta intera.

Attraversiamo Porta Trapani per entrare nel Borgo di Erice, decidiamo di seguire le indicazioni per le vecchie mura passando da piazza Madrice dove si trova il Real Duomo e la Torre di Re Federico costeggiando le mura per arrivare a un'altra porta, la Porta Carmine. I cartelli ci confondono e invece di restare sulla strada scendiamo per qualche metro nella stradina che passa nel bosco: ne esco col fiatone (ho il terrore degli insetti che in realtà non ho visto) e una caviglia devastata da un'ortica, ma riprendiamo subito la strada giusta per osservare da vicino le Mura Ciclopiche Elimo-Puniche. La leggenda dice che queste mura difensive vennero costruite dai Ciclopi ma fu invece il popolo degli Elimi a scavare, trasportare e issare questi massi megalitici, mentre i Punici in seguito vi aggiunsero blocchi di pietra più piccoli per renderle più alte.

Seguendo le mura arriviamo dunque al primo posto segnato sulla mappa e incluso nel pass: il Quartiere Spagnolo, una caserma risalente al dominio spagnolo che si trova in un punto panoramico pazzesco. L'interno è diventato un museo: nelle sale al piano terra viene raccontata la storia dei pescatori, i metodi della pesca, i tipi di imbarcazione. Nelle sale superiori ci sono ceramiche, tessuti e mostre temporanee.

Puntando verso la seconda tappa sbagliamo strada e ci ritroviamo in piazza della Loggia, la piazza principale di Erice dove c'è il palazzo comunale, ma la deviazione capita a fagiolo perché è ora di pranzo e dopo una breve occhiata alle vetrine delle botteghe troviamo un posticino delizioso dove mangiare. In Sicilia bisogna sempre tenere a mente che le porzioni sono più che abbondanti, ogni volta mi sembra di aver ordinato poco e poi quando arrivano i piatti mi serve l'aiuto del pubblico, che arriva in veste in gatto affamato. Ho finalmente mangiato il panino all'ufficiale, che è una pizza panino (o un panino pizza?) generosamente farcito che da solo bastava e avanzava per tutti e due ma noi ovviamente abbiamo preso anche un antipasto misto con panelle, crocchette e patatine. Esagerati.

Ci rimettiamo in cammino e arriviamo alla Torretta Pepoli in tempo per assistere a un effetto climatico pazzesco: all'improvviso sono salite le nuvole, il paesaggio intorno è scomparso e sembrava di stare all'interno di una fiaba. Sopra di noi si vedeva solo il Castello di Venere, dal cui piazzale si ha una vista incredibile (appena le nuvole si dissolvono).

Passiamo nuovamente nelle viuzze del borgo per raggiungere il Polo Museale "A. Cordici" dove sono conservati reperti archeologici, sculture e opere d'arte che raccontano la storia della città. All'ingresso, vicino alla biglietteria, c'è una teca dov'è esposto il David di Donatello vinto nel 2017 da Pif per "In guerra per amore". Il film è stato girato proprio qui e Pif l'ha donato al museo per ringraziare gli abitanti di Erice per l'ospitalità durante le riprese.

L'ultima tappa è Erice in miniatura, un posto stranissimo che si sviluppa in due sale allestite con una specie di enorme presepe animato che rappresenta il borgo di Erice.

Torniamo a Trapani nel tardo pomeriggio e facciamo ancora in tempo a visitare le chiese, dato che oggi è domenica e sono aperte. Imperdibile sicuramente la Cattedrale di San Lorenzo, con la facciata barocca e l'interno pieno di opere di pregio (tra cui La Crocifissione di van Dick) ma tra tutte sono rimasta particolarmente colpita dalla Chiesa del Purgatorio che conserva i venti gruppi scultorei dei Misteri che rievocano la passione di Cristo. Queste opere, realizzate tra il XVII e il XVIII secolo nelle botteghe di Trapani, vengono portate in processione nella via della città durante la Settimana Santa.

Per cena stasera non siamo tanto fortunati nella scelta del ristorante: il servizio è caotico, l'ambiente rumoroso (ogni due per tre parte una musichetta assordante che lì per lì credevo fosse di un telefono, poi ho capito che era il richiamo dalla cucina) il menu mi sembra noioso e i piatti poco curati (le cozze ad esempio sono arrivate fredde e insipide). Peccato. 

Mi consolo con un bicchierino di Marsala da Colicchia, antica pasticceria e gelateria dove ho anche mangiato un'ottima granita alle mandorle. 

Erice
Erice


Terzo giorno - Favignana 

Mi alzo prestissimo e dal terrazzo mi godo l'alba che tinge di rosa il cielo. Oggi è una splendida giornata, ed è anche il mio compleanno. Facciamo colazione davanti al porto e ci imbarchiamo puntuali sul traghetto che in 30 minuti ci porta a Favignana. 

Per questa tappa avevo due opzioni: gita in barca con pranzo a bordo e sosta per bagni e visite (ho trovato offerte dai 40 euro), oppure traghetto (25 euro a/r) e isola fai da te. Ho scelto la seconda perché il clima è molto buono, ma la temperatura del mare è ancora piuttosto fredda per pensare di fare il bagno (siamo pur sempre a inizio maggio).

Quindi appena sbarcati andiamo ad affittare un motorino e iniziamo a girare l'isola in lungo e in largo, anche se in parecchi punti le strade diventano sterrate e risulta un po' difficile andare avanti.

Il porto si trova nel centro storico è l'isola è divisa a metà dal Monte Santa Caterina. Partiamo da Cala Graziosa e Punta San Nicola per arrivare a Cala Rossa, dove facciamo la prima sosta in un chioschetto delizioso. Tagliamo poi verso sud per Lido Burrone e attraversiamo il tunnel per andare a Cala Rotonda e Cala Grande. Avere un mezzo permette di girare in libertà e senza meta, godendo dei panorami stupendi senza dover rispettare un itinerario prestabilito. 

Quando consegnamo il motorino abbiamo ancora un po' di tempo per visitare la cittadina e mangiare qualcosa (ostriche e pesce crudo). 

Tornati a Trapani abbiamo tempo per andare a vedere il tramonto dalla Torre di Ligny passando dalla Caletta San Liberale, un accesso al mare un po' nascosto ma frequentato dalla gente del posto. 

Se ieri sera la cena è stata un po' deludente stasera ci rifacciamo alla grande al ristorante Antichi Sapori. Dopo un'incredibile insalata di polpo alla pantesca Lore continua con una grigliata mista di pesce mentre io prendo una bistecca alla palermitana. È tutto così delizioso e perfetto che quando chiediamo il conto facciamo che prenotare già per mercoledì (domani, martedì, è chiuso).

Concludiamo la serata con un brindisi nei tavolini del locale in piazzetta del tramonto.

Favignana
Favignana 


Quarto giorno - Palermo

L'autobus da Trapani (euro 15 a/r) impiega due ore esatte ad arrivare a Palermo. Ci infiliamo nel primo Tourist Office che incontriamo, e facciamo bene perché troviamo una signora molto preparata che ci fornisce una marea di informazioni e consigli. Usciamo da lì che abbiamo praticamente l'itinerario pronto per riuscire a vedere il più possibile di questa città. 

In questi giorni mi sono abituata alla calma di Trapani, al silenzio, ai tempi lenti. Palermo è l'esatto opposto! Ricchissima di luoghi d'interesse, chiese, monumenti, mercati, gente del posto, una marea di turisti, una quantità di cibo (ovunque) che mi fa sentire sazia solo a guardare. Mi affascina e mi stordisce. 

Pienamente consapevole che ci sono stata davvero poco, questo è l'itinerario che mi ha permesso di vedere Palermo in un giorno. Siamo partiti dalla Chiesa della Martorana (del 1143) riccamente decorata con mosaici bizantini dai colori brillanti in cui domina il blu e l'oro. La bellezza di questo posto attira molti turisti, ma devo dire che la folla concentrata in uno spazio abbastanza ridotto non distoglie l'attenzione. Anzi. 

Entriamo poi nella Chiesa Monastero di Santa Caterina che custodisce un chiostro e un'antica pasticceria (I Segreti del Chiostro) dove ho mangiato il cannolo siciliano probabilmente più buono al mondo.

Passiamo da Palazzo Pretorio con la Fontana Pretoria per una visita veloce (ci sono i lavori di restauro) per arrivare ai Quattro Canti, la piazza ottagonale su cui si affacciano i quattro palazzi dalle facciate curve decorate da statue. Nella parte inferiore ci sono le statue delle stagioni, in quella intermedia le statue dei quattro re spagnoli e nella parte superiore le statue delle quattro sante patrone di Palermo: Sant'Oliva, Santa Ninfa, Sant'Agata e Santa Cristina. Nel 1856 venne abbassato il livello della strada per migliorare lo smaltimento delle acque piovane e vennero aggiunte le vasche sotto alle fontane.

La via porta alla Cattedrale (che merita una visita all'interno) e al Palazzo Reale (che per mancanza di tempo guardiamo solo dall'esterno). Su suggerimento della signora dell'ufficio turistico giriamo intorno alla cattedrale per vedere la facciata sul retro, che offre effettivamente un bel colpo d'occhio sull'architettura dell'imponente struttura. 

Senza accorgermene ci ritroviamo tra le bancarelle del mercato del Capo e poi alla Vucciria. I ristoranti sono pieni di gente ma ci chiamano lo stesso, gli strilloni cercano di attirare chiunque, io non ho fame, i banchi pieni sono invitanti ma non ho fame, sto ancora cercando di smaltire il cannolo di prima (che bomba ragazzi).

Andiamo a vedere il Teatro Massimo (si entra solo con visite guidate) e poi passeggiamo sul lungomare dove incontro una piccola colonia di gatti e una marea di ragazzi seduti sulle panchine colorate.

È ora di tornare in stazione a prendere l'autobus, è stata una  bellissima giornata ma sono contenta di tornare nella tranquillità di Trapani. 

Rientrati a Trapani usciamo per andare a cena e troviamo posto alla Cantina Siciliana (siamo fortunati perché non avevamo prenotato ed è sempre piena). Se ci andate dovete assolutamente prendere la parmigiana, una delizia!

Palermo
Palermo 

Palermo
Palermo 


Quinto giorno - Marsala

Facciamo colazione al bar e dato che è aperta entro a dare un'occhiata al palazzo delle Poste di Trapani, in stile liberty sia nella facciata che negli interni che conservano le originali vetrate colorate e decorazioni in ferro. 

La tratta Trapani - Marsala è operata da Trenitalia, dovrebbe esserci il treno ma è sostituito dall'autobus, dato che la linea ferroviaria è in manutenzione. Il biglietto costa €6,80 a/r e per arrivare a Marsala ci vuole un'ora circa. 

Il tempo non è bellissimo quando arriviamo a Marsala, il cielo è grigio e minaccia pioggia. Come prima cosa andiamo alle Cantine Florio dove visitiamo lo shop (per la tenuta bisogna prenotare una visita guidata) che è un enorme e bellissimo spazio in cui è un peccato non poter comprare niente (viaggiamo col bagaglio a mano naturalmente).  Entriamo anche nelle Cantine Storiche Donnafugata, dove però sta per iniziare una degustazione privata e ci sentiamo un po' degli intrusi.

Arriviamo nel centro storico di Marsala attraversando l'Antico Mercato, un mix di banchi del pesce e negozi, per sbucare davanti alla Porta Garibaldi, dove ha inizio il centro storico pedonale pieno di casette colorate, lampioni decorati con fiori, botteghe, negozietti carini e naturalmente enoteche. 

Il Duomo di Marsala, la Chiesa Madre di San Tommaso di Canterbury, si affaccia su piazza della Repubblica ed ha una bellissima facciata barocca. Purtroppo è chiusa, quindi l'interno non l'ho potuto vedere. È chiusa anche la Chiesa del Purgatorio, oggi sembra non essere giornata.

Ci consoliamo con un buon piatto di spaghetti con vongole e camminiamo ancora un po' nei vicoli per poi tornare in stazione. Se il tempo fosse stato bello avremmo magari visitato le saline, ma siccome piove decidiamo di tornare a Trapani per andare lo stesso in spiaggia (il mare è bello con qualsiasi clima).

Nonostante tutto sono contenta di essere stata a Marsala, ma oggi la mancanza di un'auto si è fatta sentire (solo oggi, sono sincera). Saremmo potuti andare a Selinunte, per esempio, o a Segesta. Diciamo che l'esperienza siciliana precedente ci ha convinti ad avere fiducia nel trasporto pubblico (da Catania partono treni e autobus per tantissime destinazioni) e invece muoversi da Trapani è più complicato.

Per cena torniamo da Antichi Sapori che ormai è il mio ristorante preferito, dovessi tornare a Trapani ci verrei tutti i giorni.

Andiamo a letto presto, domani si parte presto per tornare a Torino. 

Marsala
Marsala



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