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lunedì 27 aprile 2015Aggiornato il:

Gita a Yang Bay



Diario di viaggio in Vietnam
Martedì 17 febbraio



La giornata comincia al mercato, sotto un sole caldo. In città si respira aria di festa, alcuni negozi sono già chiusi per ferie e tra le bancarelle c'è quell'atmosfera che io associo sempre all'ultimo giorno di scuola. Facciamo qualche piccolo acquisto e giochiamo alla roulette, poi saltiamo sul motorino per raggiungere la nostra meta di oggi, le cascate di Yang Bay.


Roulette della fortuna (dove vinciamo ben 6 lattine), i palazzi di Nha Trang e il mercato.
Nha trang


mercoledì 22 aprile 2015Aggiornato il:

Preparativi per il Tet e panorami a Nha Trang



Diario di viaggio in Vietnam
Lunedì 16 febbraio


Questa mattinata la dedichiamo ai preparativi per il capodanno. La tradizione vuole che ci si compri qualcosa di nuovo (il primo dell'anno non è bello vestirsi da barboni e porta pure male) e poi bisogna fare in modo che sia tutto pulito (il primo dell'anno non si lavora per niente, neanche in casa).
Per questo motivo andiamo prima a comprare le scarpe e poi a lavare il motorino, in un autolavaggio che oggi assomiglia ad una catena di montaggio per la coda che c'è.
Intanto i marciapiedi sono sempre più invasi dai fiori, un'esplosione di colori che mette allegria, e sta salendo la febbre degli ultimi acquisti.


I fiori per il Tết che invadono i marciapiedi (e le strade) di Nha Trang
Nha Trang

lunedì 20 aprile 2015Aggiornato il:

Una giornata al mare (Nha Trang)



Diario di viaggio in Vietnam
Domenica 15 febbraio


Questa mattina come prima cosa andiamo a vedere la spiaggia e il mare, dato che si trova a pochi passi dal nostro albergo. Nha Trang è una famosa meta balneare, con 6 chilometri di spiaggia su cui ci si può rilassare e divertire con tantissimi sport acquatici. Essendo molto presto l'acqua è abbastanza fredda, ma piacevole.
L'aria di mare fa bene: Lore sta molto meglio.
Non sono più abituata alla classica vacanza al mare, ma fa sempre piacere passare un po' di tempo non facendo altro che ascoltare il rumore delle onde e riempirsi gli occhi di azzurro.

Prima però dobbiamo andare dalla sarta a farmi fare i vestiti (per chi si è perso qualche puntata, a Hoi An ho comprato le stoffe ma poi Lore si è ammalato e non ho fatto in tempo a farmi confezionare i vestiti).
Mi sono preparata due foto sul telefono, per essere sicura di spiegare bene come voglio il primo abito. Con la seconda stoffa voglio un vestito tradizionale vietnamita, ma con qualche modifica.
Riuscire a comunicare queste informazioni non è stato così semplice. Immaginate la scena: una sarta che mi prende le misure, nel frattempo mi fa domande - in vietnamita - e scarabocchia qualcosa su un quaderno, mentre altre due sarte blaterano consigli - che non capisco - dalla loro postazione di cucito. Ne viene fuori una cagnara pazzesca, in cui non afferro il significato di mezza parola, però pare che loro abbiano tutto sotto controllo, perché mi congedano con un sorriso e le manine che fanno OK.

Insomma, forse ci siamo capite, forse no. Tanto lo saprò tra un paio di mesi perché domani chiudono baracca e burattini e se ne vanno in vacanza per il capodanno! ARG!



Oggi dunque ci concediamo una mattinata al mare, di quelle in cui l'unico sforzo consiste nel doversi alzare dal lettino per buttarsi in mare. Scegliamo di andare nella spiaggia privata del Louisiane Brewhouse, spinti più che altro dal desiderio di bere una birra alla spina in costume e ciabatte.
Il posto è davvero molto bello, con piscina, ristorante e lettini sulla spiaggia. Proviamo alcuni prodotti del birrificio, io sono affezionata alle bionde, Lore preferisce le rosse. Facciamo amicizia con un gatto che appena ci vede abbandona il suo lettino a bordo piscina dov'era spaparanzato per piazzarsi in braccio a Lore facendogli le fusa.

Il caldo è intenso ma piacevole, la situazione è molto rilassante, ma io faccio fatica a stare ferma per troppo tempo. Verso l'ora di pranzo torniamo verso l'albergo, facendo una lunga e bellissima passeggiata sulla spiaggia, che è attrezzata con docce e bagni anche nei lunghi tratti in cui è libera.


La spiaggia di Nha Trang
Nha Trang

venerdì 17 aprile 2015Aggiornato il:

La strana coppia e il treno fantasma per Nha Trang



Diario di viaggio in Vietnam
Sabato 14 febbraio


Stamattina Lore non vuole uscire. La febbre è scesa, mi sembra fresco, ma non se la sente.
Si alza giusto per fare colazione ma poi si mette in accappatoio e si piazza a letto. Dobbiamo lasciare la stanza entro mezzogiorno (oggi partiamo di nuovo) e anche se mi dispiace lasciarlo da solo non voglio andare via da Qui Nhon senza aver visto nulla.

Suo papà vuole stare in zona albergo, nel caso Lore avesse bisogno di qualcosa.

E fu così che una vietnamita (che parla solo vietnamita) e un'italiana (che non parla il vietnamita) divennero la strana coppia.
Come si comunica in queste situazioni? A gesti, naturalmente. Intuendo il significato delle parole dall'espressione della faccia. Indicando. Dandosi pacche sulle spalle.

Potrei quasi dire che abbiamo addirittura chiacchierato. Di certo io mi sono divertita un sacco (e spero anche lei).

Siamo andate al porto di Qui Nhon, dove le barche cariche di pesce stavano rientrando, e al mercato, dove nessuno va a piedi, sono tutti in motorino e non scendono nemmeno per comprare i prodotti dalle bancarelle.

Abbiamo girato per le strade della città fermandoci a guardare i fiori e le piante. Abbiamo percorso tutto il litorale e siamo arrivate fin su una collina con una bella vista sul mare dove abbiamo trovato un mercatino artigianale.

Il porto di Qui Nhon
Qui Nhon port



mercoledì 15 aprile 2015Aggiornato il:

Liebster award 2015



Interrompo un momento il mio diario di viaggio in Vietnam perché è un periodo ricco di premi, questo. 
Sono felice di aver ricevuto il Liebster award, una conoscenza ormai nota in questo blog, dato che mi viene assegnato quasi con cadenza annuale (nel 2012 e nel 2013, l'anno scorso l'ho saltato). Qualcuno potrebbe chiedersi perché continuo ad accettare premi già ricevuti, la risposta è semplice. Mi fa un enorme piacere sapere che qualcuno ha pensato a me (e al mio blog), e mi sembra giusto ringraziare come si deve. E poi per me è uno spunto per "andare fuori tema" e l'occasione per scrivere qualche comunicazione di servizio.

sabato 11 aprile 2015Aggiornato il:

Di viaggi in treno, mare e mangiate di pesce



Diario di viaggio in Vietnam
Venerdì 13 febbraio


Partiamo presto da Hoi An in taxi per andare alla stazione di Da Nang. Lascio Hoi An con un po' di amaro in bocca, avrei voluto viverla un po' di più ma purtroppo la febbre di Lore ci ha costretti in camera più del dovuto. Peccato. Per ora, la cosa più importante è che guarisca.


Il mio amico di Hoi An. Arrivederci, fuffolino!
Fuffolino


La stazione di Da Nang è affollata ma relativamente tranquilla. Quando viene annunciato il treno (che è un po' in ritardo) si forma una coda abbastanza regolare e composta. Di certo non è come in Cina, dove tutti tentano di sorpassare gli altri (anche con i posti numerati).


mercoledì 8 aprile 2015Aggiornato il:

Sito archeologico di My Son e avventure in motorino.



Diario di viaggio in Vietnam
Giovedì 12 febbraio


Dopo una nottata passata con la febbre sembra che Lore stia un po' meglio.
La tabellina di marcia oggi prevede la visita di My Son, e lui dice che se la sente.
Quindi partiamo (in motorino).

Google maps dice che il percorso da Hoi An è di circa 40 km. Noi sbagliamo strada e allunghiamo un po', troviamo un traffico pazzesco sulla strada principale (dove ci sono anche lavori in corso) e ogni tanto ci dobbiamo fermare per riposare un po' le chiappe. I motorini che abbiamo affittato non sono comodissimi, e bisogna considerare che lungo la strada ci sono un sacco di buche.


Appena ci lasciamo alle spalle il caos della strada principale il paesaggio diventa qualcosa di meraviglioso. Ci addentriamo nelle campagne, tra le enormi risaie, nei paesini che incontriamo strada facendo. Non ho molte foto di questi posti, mi sarei dovuta fermare ogni dieci minuti, ma le ho tutte impresse nella mente.

Ad un certo punto Lore si sente male, ci fermiamo a bordo strada e lui si va a sedere - bianco come un cadavere - all'ombra di un albero. Siamo in mezzo al nulla, in un paesino di qualche casetta e poco altro. Spuntano due bambini a vedere che succede, poi ne arrivano altri, si avvicina una vecchietta e poi un signore, il proprietario della casa vicino all'albero.
Lore sta proprio male (povero) e sono tutti intorno a lui per soccorrerlo.
Tra unguenti miracolosi, massaggi sulla fronte, inviti a entrare in casa a sdraiarsi un po' e sorrisi divertiti dei bambini alla fine si riprende un po', e ci rimettiamo in marcia salutati da tutto il villaggio.

Arriviamo a My Son e il cielo si annuvola, una cosa positiva dato il caldo che fa.
Ci addentriamo nel sentiero e piano piano dal verde della foresta iniziano a spuntare le torri Cham, fatte completamente di mattoni rossi con decorazioni e statue scolpite. I templi hanno influenze indiane e indonesiane. Le torri Cham sono composte dalla base (che rappresenta la terra), la parte centrale (il mondo spirituale) e quella superiore (il collegamento tra cielo e terra).

Un tempo questo sito era formato da un complesso di circa 70 monumenti religiosi collegati fra loro, ma oggi a causa dei bombardamenti ne restano solo una ventina. Qualche torre è impalcata per i lavori di restauro, ma in alcune è possibile addirittura entrare. Nonostante la natura si stia fondendo con queste costruzioni lo stato di conservazione è impressionante.

My Son è diviso in gruppi archeologici contrassegnati da una lettera, e il percorso per visitarli tutti non è molto lungo. Ai turisti è raccomandato di non uscire dai sentieri segnalati, siccome potrebbero esserci ancora delle bombe inesplose.

 Sito archeologico My Son
My Son

sabato 4 aprile 2015Aggiornato il:

Gita in motorino a Da Nang e la solita (s)fortuna



Diario di viaggio in Vietnam
Mercoledì 11 febbraio



Da oggi il nostro viaggio cambia faccia, cominciamo a entrare un po' di più nello spirito vietnamita e ci avviciniamo alle abitudini locali. Gomito a gomito con i vietnamiti. Finalmente.
Lo dico in una parola sola: motorino.

Da oggi basta taxi o pullman, si viaggia in autonomia su due ruote, e non vedo l'ora di fare questa esperienza. Sono scalpitante come una ragazzina in coda per le montagne russe.
Caschetto in testa, protezione di stoffa sulla bocca, giubbino leggero per il vento. Mi mancano solo i guanti e la copertina sulle gambe e sarei una perfetta vietnamita (che come tutte le orientali odiano la pelle abbronzata e si imbacuccano anche se ci sono 30° all'ombra).



Prima tappa di oggi: le montagne di marmo, Da Nang
Percorriamo la strada che corre lungo la costa. Non c'è molto traffico, e quando incappiamo in un semaforo rosso ho l'occasione di vedere da vicino cose pazzesche piazzate sui motorini degli altri. Come la signora con una cassa piena zeppa di maialini rosa, o quella con un cesto di galline. 

Le montagne si trovano a circa 20 km da Hoi An e sono cinque. Noi visitiamo Thuy Son, che è la più grande e la più interessante per le sue grotte, caverne, pagode e punti panoramici.
Ci sono due sentieri percorribili per arrivare in cima che toccano i siti d'interesse lungo il cammino, ma per arrivare in cima noi approfittiamo dell'ascensore (pare che spesso non sia in funzione, dunque siamo stati fortunati). Nonostante tutto, una volta lassù, c'è da camminare lo stesso.


Montagne di marmo - Da Nang