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lunedì 29 agosto 2016Aggiornato il:

China trip #3 - Pechino (Mao, Tempio del Cielo e Sanlitun)


Diario di viaggio in Cina
30 luglio 2016
Pechino


Sarà il fuso orario, l'emozione o l'adrenalina, non so, ma alle 2 di notte sono già sveglia. Fuori ha iniziato a piovere, un temporale con lampi e tuoni che durerà quasi tre ore.



La mattina il cielo non promette bene, ma almeno non piove. La via sterrata dove si trova il nostro ostello è piena di pozzanghere e fango, faccio attenzione ma in pochi minuti mi ritrovo caviglie e polpacci lerci. Faccio la mia prima colazione con panino al vapore ripieno e poi partiamo alla volta di Piazza Tienanmen.

È l'alba, e vedere l'enorme piazza mezza vuota è quasi surreale, anche se dura poco perché la gente sta arrivando in massa. Niente musei né Città Proibita dato che ci siamo già stati. L'obiettivo di oggi è il Mausoleo di Mao, e mai più avrei immaginato che sarebbe stata un'avventura.

Nel giro di un'oretta gli autobus hanno già scaricato una notevole quantità di turisti, si è formata una coda notevole per accedere al Mausoleo, dovuta anche ai controlli (metal detector, controllo borse, ispezioni varie ed eventuali). Arriviamo al primo step di accesso e mi rendo conto che senza documenti non si passa. Io ho lasciato i passaporti in camera (mai, mai girare in Cina senza passaporti, lo so benissimo ma chissà perché non li ho con me).

Un tizio in divisa ci viene incontro, fa segno di seguirlo, e attacca a camminare come un maratoneta mentre noi in qualche maniera gli stiamo dietro. Ci porta al deposito borse, che nel Mausoleo è vietato portarle, poi ritorniamo indietro dove la coda ha raggiunto ormai dimensioni esagerate (immaginate il percorso obbligato a zig zag delle montagne russe di Gardaland a Ferragosto, moltiplicate per 1000 la lunghezza e la quantità di gente in coda e avrete una minima idea del marasma) e ci fa passare a sgamo sotto un tendiflex per saltare i controlli, ma prima vuole il suo compenso. Ci chiede 50 RMB, 25 a testa. Gli dico vabbé ciao, io me ne vado, che neanche lo volevo vedere il mummione. Faccio per andarmene ma deve aver sparato una cifra davvero esagerata, dato che ci ripensa e ci fa passare con 20 RMB.
E tanti saluti alle regole, alla sicurezza, e alla lotta alla corruzione.

La coda, nonostante tutto, procede svelta, durante la quale:
a) abbiamo avuto la compagnia di una bambina che ha dato il tormento a Lore finché non siamo riusciti a seminarla infilandoci tra la gente
b) siamo stati sorpresi dal diluvio universale a pochi metri dal traguardo, dove siamo arrivati zuppi e pieni di bozzi dovuti ai maledetti ombrelli che in mano ai cinesi diventano pericolose armi.

Finalmente dentro, la visione di Mao sdraiato con la faccia illuminata che lo fa apparire come un abat-jour di dubbio gusto, e l'impressionante somiglianza con Silvio mi lascia alquanto perplessa (oltre a farmi venire una ridarella che cerco di soffocare perché non è proprio il caso), ma non ho il tempo di fare troppe considerazioni. Non ci si può fermare, non si può parlare, niente foto, zitti e muti a guadagnare l'uscita.

Il solito furbone incurante delle regole non fa in tempo a scattare una foto col suo bel huawei che gli uomini della sicurezza gli sono addosso. La serietà, la solennità, la gente che prega davanti alla mummia e lascia i fiori... mi sembra tutto un filino esagerato ma percepisco e in qualche modo comprendo l'enorme rispetto e il timore reverenziale della gente.

Quasi un'ora per entrare e due minuti dopo siamo fuori. Ne è valsa la pena? Certo che sì.

La Porta della Pace Celeste (Tiananmen)

Secondo il mio progetto, dopo il Mausoleo di Mao avremmo dovuto andare in Qianmen street (che si trova proprio alle spalle del Museo, al di là di Zhengyang Gate), percorrerla tutta e arrivare al Tempio del Cielo. Peccato che uscendo dal Mausoleo il percorso obbligato ci riporta al punto di partenza, nel centro di piazza Tienanmen dove tra l'altro dobbiamo recuperare la borsa.

La seconda tappa della mattinata diventa allora il Tempio del Cielo (che si chiama anche Tempio del Paradiso, lo dico perché io non lo sapevo e credevo fossero due cose diverse). Lo visitiamo dopo una piccola sosta al Pearl Market per uno spuntino. È un peccato vedere questo gioiellino col cielo grigio ma non posso certo rinunciare per due gocce. Il parco è bellissimo, e come tutti i parchi cittadini di Pechino è pieno di anziani che si ritrovano per fare ginnastica, giocare a xiangqi (gli scacchi cinesi) e chiacchierare.

Ci si avvicina una ragazza carina, che si presenta come una studentessa col desiderio di fare pratica con l'inglese e ci chiede se può accompagnarci per un pezzo.
Nello stesso istante in cui le dico NO, grazie, Lore risponde Sì, ma certo.

Mi giro di scatto a guardarlo basita, perché:
a) la prima regola, scritta in tutte le guide, in tutte le lingue e in tutte le salse, dice di rifutare inviti del genere perché nove volte su dieci quella dell'inglese è una scusa per spillare soldi a turisti ingenui
b) io ODIO dover stare al passo di qualcuno che ti fema ogni cinque minuti per spiegarti la rava e la fava di ogni sasso presente nel parco
c) la gentile fanciulla ha un risolino nervoso ogni volta che finge di sbagliare un termine che me la rende antipatica a pelle, ma questo è un problema mio.

Lore è troppo gentile, non è una novità, sopporto e tiro dritto cercando di imporre i miei tempi e facendomi il più possibile i fatti miei senza essere troppo scorbutica.

Anziani nel parco del Tempio del Cielo

Giocatori di xiangqi

Quando arriviamo davanti al Tempio del Cielo, nonostante il cielo grigio, devo ammettere che è bellissimo, anche se le foto non gli rendono giustizia. La cosa positiva è che essendo abbastanza presto non c'è la folla che temevo e si riesce addirittura a vedere e fotografare con calma l'interno. Inoltre c'è da dire che il cielo sarà anche bruttissimo, ma almeno non piove (bisogna sempre vedere il lato positivo).

Comunque anche se cerco di non farci caso la presenza invadente della tizia accollata mi rende un po' nervosa, anche perché gira e rigira parla solo di macellazioni di animali. Ho capito che in questo Tempio venivano sacrificate le povere bestie per donarle agli dei, ma i particolari no, dai.
Speravo di sentire nozioni di storia dell'arte, mica di macelleria.
Mi viene da ridere, ma si può?

Poi però il suo atteggiamento cambia in maniera impercettibile ma chiara, soprattutto quando tentiamo di mollarla e lei insiste a seguirla, lasciandoci intendere che ormai è la nostra guida e lo fa di mestiere. Ma va? Ok, grazie della compagnia ma s'è fatta una certa ora, dobbiamo proprio scappare.

Il Tempio del Cielo (che oggi è grigio)

Turisti
Classica posa da soldatini (che in Cina va fortissimo)



Liberati dalla finta studentessa (che ci è rimasta male, ma se ne farà una ragione) mi godo finalmente il resto del parco in santa pace. Avrei potuto essere più gentile, certo. Avrei potuto fingere che non vedevo l'ora di conversare con una cinese, forse. Avrei dovuto sborsare qualche yuan (quanti?) per un servizio non richiesto? Ma anche no, grazie.

Il parco del Tempio del Cielo

Usciamo dal parco e puntiamo a nord per andare in Qianmen street, la via pedonale dove l'architettura richiama quella antica della dinastia Qing, completamente ristrutturata e tirata a lucido. Lungo la strada passa un tram d'epoca, ci sono atelier di grandi marche famose, negozietti e botteghe, un discreto street food e una serie di ristoranti storici.

Abbiamo macinato parecchi chilometri e i nostri piedi non sono ancora abituati alle lunghe scarpinate, inoltre il caldo afoso di Pechino toglie le forze e il fiato. Urge una sosta pomeridiana in ostello.

Tianqiao street e i cavi della luce che penzolano

Qianmen street, la via pedonale

Particolari

L'ingresso di una casa in Dongsi alley

Il tempo sembra migliorare, le nuvole corrono veloci nel cielo. Ci incamminiamo verso Sanlitun, il quartiere dei grattacieli e delle birrerie che pare sia il preferito dagli occidentali.
Dopo pochi metri ci sorprende un altro acquazzone, ma che cavolo, tocca trovare riparo sotto  un balcone e aspettare. Alla fine ci lanciamo in una fermata degli autobus, riconosco la scritta Sanlitun (che è facile, san significa tre e si scrive con tre linee orizzontali → 三里屯), saltiamo su e scendiamo nel delirio di palazzi e gente.

Questo quartiere ultra moderno è una sorta di parco giochi dello shopping, dei ristoranti e dei pub, una gioia per noi che adoriamo grattacieli e città moderne. Un bel contrasto con la Pechino antica e tradizionale vista fino ad ora.
All'improvviso il cielo diventa azzurro e riesco addirittura a vedere il tramonto.

Sanlitun - SOHO

Sanlitun - shopping area

Sanlitun - grattacieli

Ceniamo in un ristorante che prepara piatti tipici di Shanghai, prendiamo un'ottima zuppa con wonton, noodles con carne e ravioli ripieni di brodo e carne, che vanno mangiati con cautela, ciucciando piano il brodo bollente dal buchino in alto (o incidendo piano il raviolo tenendolo con le bacchette).

Noodles, ravioli, wonton in brodo

Col buio i palazzi si illuminano, la gente si moltiplica e la circolazione stradale diventa insostenibile. Fa un po' paura attraversare la strada in mezzo a questo delirio, ma lo trovo divertente (anche se è un po' pericoloso). Ci infiliamo in qualche negozio, ci viene da ridere leggendo qualche insegna nella via dei bar (come storpiano loro le parole straniere non lo fa nessuno!) e proviamo a contare i piani di un grattacielo senza farci venire un capogiro.

Torniamo in ostello in un autobus a due piani, che avanza lento tra il traffico. Riconosciamo la nostra fermata e tornando in ostello, tra le strade buie e deserte dei vicoli, penso che Pechino (e la Cina in generale, secondo la mia esperienza) mi dà sempre un senso di sicurezza che mi rilassa e mi conquista.

Sanlitun - luci notturne


Bisogna chiudere le valigie, domani si parte per la prossima tappa.









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Info utili e consigli di viaggio:

Mausoleo di Mao
ingresso gratuito - necessario il passaporto - le borse vanno lasciate nel deposito che si trova nel punto info turistico di fianco al Museo Nazionale
in estate è aperto dalle 7 alle 11 (chiuso il lunedì)
Piazza Tiananmen è enorme (lunga 880 metri e larga 500, per un totale di 440.000 m²)
nella parte nord passa la Metro Line 1 (con due fermate: Tianamen West - Tiananmen East), nella parte sud passa la Metro Line 2 (Qianmen Station).

Tempio del Cielo
Metro line 5 - Tiantan Dongmen Station
Ingresso per il parco RMB 15 - Tempio RMB 20

Il modo migliore di raggiungere Qianmen street è con la Metro 2 (Qianmen Station exit B o C).

Sanlitun Bar Street
Ci si arriva con la Metro line 10 (exit A) oppure in autobus, che è più comodo perché lascia più vicino (ad esempio il bus #16 o #115).

Ristorante a Sanlitun: Classic Shanghai Xiaolong Steamed Dumpling
(Questa è l'insegna: 经典小笼包上海)
Wanton in brodo (8 pz), hot noodles , shanghai dumplings e birra RMB 53
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22 commenti:

  1. Fortissimo il paragone tra Mao e Silvio!!! Sto ancora ridendo!!! Io ad Hanoi ho visto Ho Chi Minh ed ho avuto un po' le stesse impressioni... Sarà che periodicamente vanno tutti in Russia per qualche ritocchino?

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    1. Ahaha! Forse è un bene che non si possa fotografare :)

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  2. Accidenti io a vedere la salma (quello di Lenin lo chiamavano lsalmone per ilcolore roseo) non ci sono andato, ma se somiglia a Silvio, secondo me valeva la pena dell'ora di coda ahahahhah.

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  3. Adoro leggere il tuo punto di vista sulla Cina, proprio perché credo che sarebbe molto diverso dal mio :-)

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    1. Mi piacerebbe tantissimo leggere le tue impressioni, perché non ci fai un pensierino? (Avresti un sacco di materiale per un nuovo libro ^_^).

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  4. La finta guida sta antipatica anche a me, e la scusa di esercitare la lingua è bruttissima. Avrei reagito come te sia con lei che con un lui troppo gentile (mi sa che Alli avrebbe agito proprio come Lore)! Che presunzione, e che imblogliona!
    Bellissimi i tuoi resoconti, ora clicco pure sulla porta proibita.
    Bentornata :)

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    1. Mah, bastava dire "ciao, sono una studentessa che arrotonda facendo la guida, vi va se vi accompagno per la modica cifra di tot Yuan?" Era facile che avrei accettato. E magari mi sarebbe risultata più simpatica :)

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  5. Tizio in divisa chiede 50 RMB, poi diventati 20; finta studentessa si aspetta qualche yuan in quanto abile conversatrice di sassi e macellai... oh oh, aiuto. Io sono un boccalone e ottobre è dietro l'angolo. Qualche consiglio su come diventare intransigente a queste richieste?

    Piazza Tiananmen lunga 880 m ?! Ma è enormissima! Non vedo l'ora di passeggiarci sopra.

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  6. Omg, è vero che Mao e Silvio un po' si somigliano, adesso che me lo fai notare!! Inquietante :D
    Racconto davvero interessante!!

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  7. Racconto dettagliatissimo, la Cina è un paese che non ho mai pensato di visitare, sembra davvero un altro mondo... il tuo racconto però me la fa conoscere sotto un nuovo punto di vista :)

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  8. Io spero un giorno di vedere la mummia di Lenin!
    Che fastidio la finta guida -.-
    Mmmm devo trovare un posto che faccia ravioli al brodo a Milano, voglio provarli!

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    1. Forse a Milano c'è, devi cercare un ristorante che cucina piatti tipici di Shangai, chissà. Se lo trovi fammi sapere!

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  9. Non so come avrei reagito di fronte alla finta guida, dipende da quanto mi avrebbe illuminato Mao. Maddai, ti ha ricordato Silvio? Comunque la si pensi su Mao, la statura storica è ben diversa (ma può essere che fisicamente ...).

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    1. Ally, non è che me l'ha ricordato, è che la somiglianza è palese ed inquietante!

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  10. Ecco,in effetti mi mancava la seconda parte. Ho letto prima la terza e poi questa -_- vabbe', ho capito comunque. Simpatica la guida improvvisata, e pure il fatto che vi abbiano lasciato passare senza documenti in cambio di soldi ma abbiano rotto le balle a quello che provava a far foto .-. tutto il mondo è paese, eh?

    (Quando hai detto del tizio che somiglia a Silvio e della gente che prega di fronte a lui mi stavo cappottando dalla sedia.)

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    1. Le regole vanno interpretate o infrante, in base a come gira.
      (Che roba!!^_^)

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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