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domenica 13 novembre 2016Aggiornato il:

China trip #3 - Una giornata al mare


Diario di viaggio in Cina
14 agosto 2016
Qingdao


Stamattina non sono per niente in forma, forse ieri ho esagerato con la birra (non sono più il ghepardo di una volta). Esco lo stesso, mi trascino dietro a Lore in Zhongshan Road, che è la via principale del centro, a due passi dal nostro hotel. Facciamo la stessa strada di ieri, ma quando scendo nel sottopasso quell'odore di pesce che ieri mi sembrava così buono oggi non lo reggo proprio.

Faccio il tragitto in apnea, scanso la gente e cerco di uscire il più presto possibile.

Prendiamo un autobus e scendiamo in Piazza Quattro Maggio. Il tragitto non è poi così lungo, ma la strada che costeggia il mare è molto trafficata e si procede quasi a passo d'uomo.
Il Movimento del 4 maggio (da qui il nome della piazza) fu un movimento studentesco culturale e politico anti-imperialista nato a Pechino il 4 maggio 1919. Gli studenti protestavano contro la debole risposta del governo cinese nei confronti del Trattato di Versailles, soprattutto per quanto riguardava il trasferimento delle concessioni tedesche a Qingdao.



Il monumento rosso al centro della piazza, che a un primo sguardo assomiglia a un mix tra una strana costruzione Lego e un omino con un triplo hula hoop, è il simbolo della città e sorge in mezzo a un'ampia zona verde davanti al mare. In questo tratto di costa durante le olimpiadi del 2008 si svolsero le gare di vela (ci sono ancora le strutture e i palchi, riconvertiti in zone ludiche e di ritrovo).

Piazza Quattro Maggio

Bellissimi rotoli di scrittura calligrafica.
Immaginate il mio stupore quando mi sono accorta che l'artista in questione, senza braccia, li
dipinge usando la bocca.



Ci fermiamo un momento sotto a un albero, imitando le famiglie sedute all'ombra, perché oggi fa davvero molto caldo. Poi prendiamo un altro autobus e ci spingiamo sulla costa ancora più a est, dove si trova una spiaggia libera enorme. La definizione "libera" è superflua, qui tutte le spiagge sono libere. Ci sono i bagni e gli spogliatoi, ma non esistono lettini e ombrelloni. L'unica cosa che si paga è l'acqua: le docce e i lavapiedi sono a gettoni.

I gruppi numerosi o le famiglie con bambini che passano la giornata al mare si attrezzano con le tende a igloo, che si montano in fretta e contengono tutto il necessario, cibo compreso.
La pulizia è affidata agli onnipresenti addetti in divisa, che raccolgono anche i più piccoli rifiuti.

Tiro fuori l'asciugamano, lo stendo, e poi lo richiudo a pallottola sui vestiti e sullo zainetto. Mi infilo la canottiera di Lore sul costume (mi fa praticamente da vestito) e ci buttiamo in acqua. Il mare non è dei più belli visti in Cina (quello di Sanya è tutta un'altra cosa), ma è piacevole stare in acqua.
Intorno a me le scene famigliari degli uomini che giocano come bambini, delle mamme (vestite) che cercano di stare dietro ai figli piccoli senza bagnarsi troppo, e c'è addirittura qualche ragazza in bikini (il massimo della trasgressione).

Il mio passatempo preferito: guardare gli uomini grandi e grossi che giocano con la sabbia.
E anche quelli che si tuffano in acqua con i ciambelloni colorati.


Il viaggio di ritorno è lungo (circa 17 km, un'oretta di bus fino all'albergo). Io ormai sui mezzi pubblici ho l'atteggiamento cinese: dormo alla grande. E una volta arrivati in albergo ho la vana speranza di riuscire a vedere la gara della MotoGp, ma con la connessione internet che va a singhiozzi non se ne parla proprio.

Stasera ceniamo con un ottimo Taiwan Beef Noodle (una catena di ristoranti taiwanese che ha come specialità i noodles di manzo, buonissimi) e poi andiamo sul lungomare. Trasgredendo all'obbligo del sottopasso attraversiamo la strada scavalcando un cancello stile olio cuore.
Di sera il ponte è molto più vivibile e suggestivo. La bassa marea ha reso calpestabile una grossa fetta di spiaggia dove ora c'è un sacco di gente armata di retini in cerca di qualcosa da pescare.
La pagoda in fondo al ponte è il ritrovo preferito dei ragazzi, sono tantissimi, seduti sia sul bordo che sui gradini.

Passeggiata serale

Un frutto? Una verdura? Un tubero? Se qualcuno ha idea di cosa vende questa
bancarella mi aiuti a svelare il mistero.

--- Aggiornamento: grazie al prezioso commento di Marta ho scoperto che si chiama 
pattypan squash, pare che sia una specie di zucchina. ---

Taiwan Beef  Noodle

Una dolce musicista sul ponte Zhanqiao

Huilan Pavilion


Ci incamminiamo a piedi per tornare a casa, che fa sempre ridere chiamare così un albergo.






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Info pratiche:

In Piazza Quattro Maggio noi siamo arrivati con l'autobus 226, ma ce ne sono diversi che arrivano nei pressi della piazza. Da lì abbiamo proseguito lungo la costa con il 317 per la spiaggia che si trova dopo Maidao Island (siamo scesi al capolinea).

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19 commenti:

  1. Mi chiedevo giusto ieri quando avresti proseguito con il racconto :)

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    1. Sono indietro, lo so. In questo periodo ho tremila cose da fare e sto facendo molta fatica a pubblicare seguendo la mia tabellina di marcia (in qualche modo sto pubblicando una volta a settimana, ed è già un miracolo!).

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  2. Grazie!!!!
    È sempre un piacere stare al passo con l'itinerario.....
    Per non portarmi un kg di L.P. che ne pensi della National Geografic??

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    1. La National Geographic a me piace, ci sono un sacco di foto, può dare ottimi spunti. Non mi dispiace anche la Guida Mondadori, è essenziale ma con un sacco di foto (ce l'ho sia della Cina che di Pechino e Shanghai). Controlla solo che siano aggiornate, come sai le cose cambiano alla velocità della luce e una guida di solo 3 o 4 anni fa sarebbe già poco attendibile.

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    2. Andrò a caccia della Mondadori,per non comperare la L.P. di quest'anno(ho conservato l'edizione di due anni fa)
      A breve ci aggiorneremo per i dettagli...

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    3. Grazie!!
      So che posso contare su di te.

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  3. Anch'io vorrei sapere che cosa questa frutta-verdura...

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    1. Ah! Quindi in Giappone non esiste?
      Il mistero si infittisce :)

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  4. Questa cosa dei cinesi vestiti in spiaggia e con l'ombrellino mi fa stranissimo :)

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    1. È una caratteristica comune a quasi tutto l'oriente, fa strano e mette in soggezione (infatti mi adeguo e mi copro anch'io, giusto per evitarmi l'imbarazzo di avere centinaia di occhi puntati addosso). ^_^

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  5. Che bello!
    Anch'io mi sono sentita a disagio in canottiera in Giappone...

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    1. Che poi non ti dicono niente, ma si vede che è una cosa che non si fa!

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  6. La strana verdura dovrebbe essere una "pattypan squash", una strana zucchina... almeno in USA (e in Cina!) pare essere discretamente diffusa, non so se ci sia un nome accertato in italiano...

    Marta

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    1. Grande!!!!! Ho appena digitato il nome e direi che le foto corrispondono!

      Grazie grazie grazie

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  7. Anche questa volta mi hai fatto sognare, mi hai fatto fare il bagno in Cina( niente bikini quindi..), mi hai fatto tornare il caldo( qui incomincia un freddo barbino), ho e non stupirti un rotolo di scrittura calligrafica cinese regalatomi da un maestro giapponese e ne vado fiera, siamo arrivati come sempre alla parte culinaria che solletica le mie papille gustative perchè l'ora di cena è vicinissima( quelle zucchine sono sublimi) e aspetto di continuare ancora almeno per volare con la mia fantasia grazie alla tua realtà!
    Bacionissimo!

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    1. Immagino che quel rotolo sia stupendo, devi raccontarmi la storia!
      Un bacio

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  8. Davvero in Cina bisogna coprirsi e non mostrare il bikini? Non lo sapevo! Bel reportage!😊

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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