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sabato 11 novembre 2023Aggiornato il:

Una settimana a Cipro - Lefkara e Nicosia

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Diario di viaggio a Cipro
13 settembre 2023

Ieri siamo andate a dormire davvero presto, perciò mi sveglio che è ancora notte, vado in terrazza e trovo una stellata pazzesca. Mi godo l'alba sul terrazzo e dopo colazione definiamo l'itinerario della giornata.

Prima tappa
Lefkara

Devo fare una premessa, e avvertirvi che Google Maps a Cipro funziona malissimo, per cui mettete in conto che sbagliare strada, specialmente i primi giorni, non è una probabilità ma una certezza. E che se il vostro istinto dice di andare a destra, e Maps dice sinistra, nove su dieci avete ragione voi.

Detto ciò, la strada per arrivare a Lefkara è facile e arriviamo senza intoppi, anche se Maps inizia a parlarci in greco e conviene fare affidamento alle care e vecchie indicazioni stradali almeno finché sono comprensibili.

Lefkara (o Leukara) è un caratteristico villaggio con case in pietra e porte azzurre, famoso per la lavorazione dell'argento e del pizzo. Si dice che Leonardo Da Vinci visitò questo villaggio e acquistò una tovaglia da donare al Duomo di Milano per coprire l'altare.

Camminiamo per le vie deserte di questo villaggio delizioso, dove incrociamo poche persone e qualche gatto. Troviamo un po' di gente solo quando arriviamo nella via principale, dove ci sono ristoranti e botteghe, e nella piazza della Chiesa di Santa Croce, dove c'è una caffetteria e un piccolo mercato.

Ci avviciniamo a un banco, incuriosite da uno strano dolce che ci viene gentilmente offerto in assaggio. Si chiama soutzoukos, ed è una salsiccia di mosto d'uva ripiena di mandorle o noci. Io non amo i dolci, Daniela ne è ghiotta, non è piaciuto a nessuna delle due.

La chiesa è molto bella sia all'esterno che all'interno, con il soffitto azzurro con tante stelle dipinte, decorazioni dorate e enormi lampadari.

Ci fermiamo a prendere un caffè e rimontiamo in macchina.

Lefkara
 
Chiesa di Santa Croce

Lefkara

Seconda tappa
Nicosia

Imbocchiamo l'autostrada e seguiamo le indicazioni per la capitale, che di punto in bianco smette di chiamarsi Nicosia e diventa Lefkosia (in cipriota) o Λευκωσία (in greco). 

La strada è scorrevole fino all'ingresso in città, poi veniamo risucchiate dal traffico cittadino riuscendo ad arrivare comunque dritte dritte al grande parcheggio nei pressi delle mura veneziane edificate nel 1567 che hanno la particolare forma di un fiocco di neve.

Dal 1974 Nicosia è divisa in due zone: quella meridionale, capitale del governo cipriota, e quella settentrionale divenuta capitale dell'autoproclamato governo della Repubblica Turca di Cipro Nord. La cosiddetta "linea verde" che divide la città è composta da recinzioni con filo spinato e un muro che si può attraversare a piedi passando dal check point.

La parte greca di Nicosia è abbastanza moderna. Il centro storico all'interno delle mura è un dedalo di vie che convergono in via Lidras o Ledra Street, una lunga via pedonale piena di negozi e locali che porta al check point. Prima di passare nel lato turco visitiamo il Museo Municipale Leventis dove sono esposti reperti archeologici, costumi, fotografie, ceramiche, mappe e dipinti che raccontano oltre 5.000 anni di storia di Nicosia.

Saliamo poi sulla Torre Shacolas, dove si trova l'osservatorio che permette di vedere Nicosia dall'alto.
Devo dire che fa abbastanza impressione vedere quanti palazzi (anche piuttosto brutti) circondano la città vecchia.

Ci fermiamo a pranzare in un locale accogliente che si chiama Piatsa Gourounaki, dove facciamo fatica a finire i piatti perché le porzioni sono davvero troppo abbondanti. Siccome rifiutiamo il dolce il cameriere ci offre un liquore. Sembra brutto rifiutare pure quello, così lo buttiamo giù e proseguiamo la nostra visita.

Nicosia

Museo Municipale Leventis

Nicosia dalla Torre Shacolas


Piatsa Gourounaki


Attraversare il check point è semplicissimo. Bisogna mostrare il passaporto per uscire dal lato cipriota, attraversare la zona cuscinetto (che consiste in un corridoio) e mostrare di nuovo il documento nel lato turco. I militari turchi sono serissimi, ma hanno ricambiato volentieri il mio sorriso a 32 denti (ero felice ed emozionata come una bambina, non capita tutti i giorni di fare un'esperienza simile).

Lo dico? Lo dico. Il lato turco di Nicosia è diecimila volte più bello. Subisco il fascino dei mercati, delle bancarelle (su cui si trova un sacco di paccottiglia ma anche parecchie stoffe colorate e oggetti perfetti come souvenir), della confusione. Le strade sono polverose, profumano di carne alla griglia, il vociare della gente sovrasta il richiamo del muezzin che arriva dalla moschea. Il colore predominante è il giallo ocra degli edifici e il rosa acceso delle enormi bouganville.

Lo dico scherzando, ma lo penso davvero, da questa parte fa più caldo. Per quello che ho potuto notare, a Cipro la gente è calorosa, ospitale e gentile, ma nella parte turca di Nicosia lo è ancora di più.

Visitiamo Buyuk Han, un caravanserraglio costruito dagli ottomani nel 1572. È un edificio a due piani con un cortile interno e una piccola moschea al centro. Gli antichi locali che servivano da ristoro ai viandanti sono diventati negozi che vendono oggetti artigianali. 

Poco distante, in piazza Asmaalti, c'è un edificio simile ma più piccolo che si chiama Kumarcilar Khan.

Proseguiamo verso la Moschea Selimiye, di architettura gotica (era una cattedrale cattolica) con due minareti, che però è chiusa. Lì vicino c'è un mercato coperto che si chiama Bandabuliya, ma al posto dell'insegna c'è solo una data, 1939. L'architettura è interessante, all'interno ci sono alimentari e negozi d'arte, e segnalo che ci sono anche bagni pubblici a pagamento (non c'era nessuno ma ho lasciato lo stesso qualche moneta nel cestino).

Camminiamo senza meta, ritrovandoci nelle vie abitate dove diversi edifici stanno in piedi per miracolo e finiamo nel cortile di una Moschea dove non osiamo entrare e concludiamo la visita in un locale turco dove ordiniamo, naturalmente, un ottimo caffè turco.

Dalla parte turca di Nicosia mi porto a casa una coperta (ho poi scoperto di aver fatto un affare, dato che a Larnaca costa più del doppio) e un 'occhio di Allah' (il ciondolo portafortuna a forma di occhio blu). Oltre alla consapevolezza di essere stata in un posto unico al mondo, dato che Nicosia è l'unica capitale divisa in due.

Riusciamo a rientrare a Larnaca in tempo per riuscire a vedere il tramonto sul lago salato. Mi sembra il modo perfetto di concludere una giornata così bella.


Buyuk Han

Buyuk Han

Moschea - porta colorata - pavimenti



Kumarcilar Khan

Tramonto sul lago salato (Larnaca)



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Info pratiche

Nicosia dista da Larnaca circa 50 chilometri. Per includere Lefkara nell'itinerario di oggi abbiamo allungato la strada (all'andata) di circa 35 chilometri (ed è una tappa assolutamente consigliata).
Come ho già detto, a Cipro spesso e volentieri google maps dà indicazioni sbagliate o imprecise. L'unica soluzione è prenderla con filosofia e mettere in conto che l'errore potrebbe costare qualche chilometro in più.

Nicosia
Museo Municipale Leventis
Ingresso gratuito (chiuso il lunedì)

Torre Shacolas
Ledra Museum Observatory
Ingresso € 2.50

Buyuk Han Cultural Center
Ingresso gratuito




2 commenti:

Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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