Era il 2000, per la prima volta uscivo dall'Europa. Il mio primo viaggio con Lore, il primo volo, la prima volta in Nord Africa. 10 anni fa l'Egitto mi sembrava lontanissimo, poi è quasi diventato una seconda casa per me. Sharm El Sheik era un paesino nel deserto, Naama Bay era solo una via con qualche negozio e due locali: Hard Rock Cafè e Bus Stop (il nostro locale preferito, che ora non c'è più).
Gli egiziani non avevano ancora idea di quanti soldi potessero fare con i turisti, si passavano ancora interi pomeriggi da Giovanni a scegliere papiri, contrattare sul prezzo, bere karkadè.
Abbiamo volato con la compagnia egiziana, e le 4 ore di volo mi sono sembrate infinite. Quando finalmente è comparso il Mar Rosso sotto di noi e ho visto per la prima volta la barriera corallina, ero già molto emozionata. Appena ho visto la terra egiziana, deserto roccioso e nient'altro, mi sono chiesta in quale posto sperduto stessimo andando. Qua e là qualche albergo, si vedevano le piscine, e intorno niente, solo il colore arancio-ocra della terra. Uscendo finalmente dall'aereo l'impatto con il clima egiziano è stato molto simile a due schiaffoni in piena faccia, una temperatura così calda da togliere il fiato.
In aeroporto abbiamo conosciuto il ritmo egiziano, piuttosto lento e inquietante, al controllo passaporti mi guardavano con facce serie serie, io li guardavo intimorita e questi vedendo la mia espressione scoppiavano in una risata di simpatica presa in giro! Ma quali facce cattive?? Ho provato una simpatia istantanea.
Il pulmino da circa 20 persone ci ha caricati nel piazzale appena fuori l'aeroporto, eravamo in quattro gatti. Il nostro accompagnatore ci ha spiegato alcune cose, le stesse che abbiamo sentito ripetutamente negli anni seguenti, ma che quel giorno, essendo novità per noi le abbiamo ascoltate con molta attenzione.
Il villaggio turistico, posto in cui non ero mai stata prima, mi è sembrato di gran lusso. Eravamo in tutto sì e no 25 persone, c'era più gente dello staff che ospiti, quindi abbiamo fatto amicizia con tutti in pochi giorni. La spiaggia era distante dall'albergo, zona Ras Umm Sid. Ci si andava con la navetta, parola che poco aveva a che fare con quello che in realtà era: un trattore guidato da un anziano che passava il tempo ad aggiungere acqua al radiatore, con attaccati due vagoni tipo giostre dei bambini!
La spiaggia si trovava su un tratto roccioso a picco sul mare, in cui si entrava da una passerella che portava oltre la barriera corallina. Ho dovuto prendere coraggio per entrare in acqua, perchè era profonda 80 metri e io non ero brava a nuotare... ma l'acqua è talmente salata che tiene a galla, così in pochi giorni ho preso confidenza con il mare. Migliaia di pesci di tutti i colori, i diversi tipi di corallo, come ho potuto vivere così tanto tempo ignorando l'esistenza di questo mondo meraviglioso?
Ras Umm Sid, la spiaggia sulla roccia e la scaletta per tuffarsi nel Mar Rosso