Riprendo a scrivere sul blog (devo dire che mi è mancato molto) per raccontare frammenti di questa particolare estate 2020. Un'estate che per la cronaca è stata bellissima, se mettiamo da parte ansie e preoccupazioni che per assurdo hanno ricominciato a tormentarmi solo quando sono tornata a una parvenza di normalità.
Finito il lockdown, ma soprattutto durante i mesi estivi, ho vissuto in una sorta di bolla che inizialmente mi soffocava ma poi ha finito col proteggermi. In questo periodo avrei potuto torturarmi con varie angosce (ad esempio il ritorno incerto al lavoro e l'attesa infinita della cassa integrazione) oppure rilassarmi e viverla al meglio. Ho scelto saggiamente la seconda opzione.
Per la prima volta da quando ho aperto il blog (e sono dieci anni tondi) sono arrivata a settembre senza nessun viaggio da raccontare, ma ho comunque fatto esperienze e gite che racconterò in ordine sparso.
Questa è la prima.
Lago di Malciaussia |
Cronache estive #1
(Doppia) Gita a Usseglio
A luglio lo Chef è andato a fare la stagione in montagna, per la precisione a Usseglio. Località mai sentita prima, tanto che ho dovuto cercare la posizione su maps. Bene, ho scoperto che si trova a un'ora di macchina da Torino, nelle valli di Lanzo, dopo Viù.
Un sabato sera siamo saltati in macchina e gli abbiamo fatto una sorpresa presentandoci a cena nel ristorante dove lavora. Inutile dire che era felicissimo di vederci, anche se abbiamo potuto salutarlo solo a fine turno.
La questione Covid è gestita così: tavoli distanziati, obbligo di mascherina quando non si è seduti a tavola e compilazione del modulo di registrazione. Ci siamo seduti in un tavolo per due vicino alla finestra, niente male cenare con una vista così bella.
Il ristorante in questione si chiama Il Caminetto (Usseglio frazione Margone, via Balma 5) ed è un posto davvero carino, i piatti sono ottimi e abbondanti, e la vista è meravigliosa. Mi sono fatta prendere dall'entusiasmo e ho preso la polenta come antipasto e la bistecca come secondo. Naturalmente dopo il primo piatto ero sazia, ma tanto il secondo me lo sono fatto incartare e l'ho mangiato a casa il giorno dopo.
Mi rendo conto che vicino casa ci sono posti bellissimi da visitare che non prendo mai in considerazione, ed è un peccato. Infatti per molti saranno ovvietà, ma siccome io di montagna so poco o niente ho imparato due cose:
- La montagna è montagna, quindi la strada non è il massimo della vita se soffri per curve, tornanti e strade strette. Io sono generalmente tranquilla ma non conoscendo la strada ero leggermente tesa. La strada al ritorno comunque, con pezzi di buio pesto, è stata inquietante a tratti ma addolcita da un cielo stellato da paura.
- In montagna, anche se è estate e a Torino si boccheggia per i 33° (percepiti 40), la sera fa freddo. Lo sapevo anche, ma stupidamente mi sono detta 'Perfetto! Andiamo su a prendere un po' di fresco', e mi sono presentata in abito lungo con la schiena nuda e sandali, portandomi dietro giusto un giubbino di jeans. A metà cena avevo i piedi gelati, roba che al ritorno in macchina ho acceso il riscaldamento, per dire.
Bistecca impanata con formaggio e patate |
Polenta con spezzatino |
Il Caminetto |
Sono tornata a Usseglio qualche settimana dopo, stavolta di mattina, per passare mezza giornata al lago di Maciaussia con lo Chef (dato che aveva il giorno libero). Questa volta ho coinvolto anche la Poison, con cui ho trascorso gran parte delle serate estive al chiosco.
Il lago è carino, per la questione Covid l'ingresso è contingentato a un tot di macchine e in alcune ore della giornata non è possibile percorrere in auto la strada che riporta giù, perciò c'era poca gente (e questo è un bene perché sul prato eravamo praticamente soli).
L'area intorno al lago è attrezzata con tavoli di legno e panche, utili sia per i campeggiatori che per i pic-nic delle gite in giornata. Opzione che rimpiango di non avere scelto, dato che c'è un solo ristorante vicino al lago e per me è stato un gigantesco NO.
Avevamo prenotato un tavolo per quattro, e quando arriviamo ci sono tre sedie. Niente di grave, ne recuperiamo una da un altro tavolo. Arriva il cameriere ad elencarci il menu. Tutto il menu. Ripetuto a pappagallo con un sorriso falso come una moneta da tre euro e una cantilena che dopo due piatti avevo già perso il filo. Sono bellini i posti dove il menu te lo elenca lo chef, ma quando i piatti sono quattro in croce e dove comunque ti lasciano il menu per scegliere con calma. Qui il menu non esiste, perciò o stai attento e prendi appunti o fai come me, annuisci e fai decidere agli altri commensali.
La proposta (per farla breve) prevede il classico menu fisso con antipasti, cazzi mazzi e intrallazzi, più un primo e non so cos'altro (non sono stata attenta) e il dolce a 25 euro a testa. Ci sembra un tantino eccessivo - non vogliamo passare il pomeriggio seduti a tavola - e chiediamo se si possono prendere solo un paio di piatti da dividere, così optiamo per un misto di formaggi e una polenta concia con uno spezzatino.
La selezione di formaggi non è male, la polenta concia invece non è un granchè. Comunque, ridendo e scherzando qualcosa nello stomaco l'abbiamo messo, siamo stati bene ma il lago chiama, quindi andiamo a pagare. E qui ci rimaniamo abbastanza di stucco, per non dire di merda.
Venti euro a testa non è tantissimo se fai un pranzo completo (e avessimo voluto fare pranzo completo avremmo scelto il menu proposto) ma nel nostro caso mi viene da dire che:
- la disparità tra le quantità (e il prezzo) del menu rispetto ai piatti che abbiamo preso noi è esagerata, alla fine abbiamo mangiato un po' di formaggio e un piatto di polenta
- pagare quasi 40 euro per una pentolina di polenta da dividere in quattro mi sembra un tantino esagerato
- rifiutarsi di portare il menu, omettendo quindi i prezzi dei singoli piatti, non penso sia normale
- mi viene da pensare che non avendo preso il menu fisso abbiamo messo in difficoltà la cucina (e indispettito il cameriere, che infatti ci ha poi mandato un altro ragazzo), ma se fosse questo il motivo potevano anche dircelo
- mentre stavamo pagando (hanno preteso anche la moneta) scherzando abbiamo detto 'con sti prezzi come minimo l'amaro sarà offerto', e il cameriere stizzito ha risposto di no! Poi ha riempito comunque quattro bicchierini con un digestivo terribile e ci è corso dietro perché pensava che ci volevamo intascare i bicchieri.
Insomma, un disastro. La cosa mi è molto dispiaciuta, anche perché avevo letto buone recensioni in rete quindi sono rimasta delusa. Il posto comunque si chiama Vulpot ed è frequentato prevalentemente da ciclisti e motociclisti perché la strada che porta al lago è panoramica. Se ci capitate e lo volete provare ditemi poi come vi siete trovati, ché magari eravamo noi che stavamo sulle balle al cameriere eh, può essere.
Il piatto di formaggi |
Quaranta euro di polenta (servita così, sbrodolona) |
Che ce frega del pranzo deludente, io sono feliciona con lo Chef! |
Per oggi è tutto, alla prossima cronaca.
Se un cameriere mi avesse trattato con quella sufficienza, senza darmi spiegazioni di nessun tipo e senza manco farmi vedere i prezzi, mi sarei incazzata pure io come hai fatto tu. Ma scherziamo?
RispondiEliminaParlando della faccenda con un amico che conosce bene quel posto pare che sia "normale" ricevere quel trattamento, d'altra parte è l'unico ristorante nella zona perciò non hanno concorrenza. Per me è assurdo, ed è un peccato perché nella parte superiore ci sono anche le stanze del rifugio, che sembrano molto carine. Mi fossi trovata bene avrei anche pensato di tornarci, ma così anche no!
EliminaL'assenza di un menù cartaceo è spesso premessa di conti inaspettatamente salati, anch'io e mio marito una volta siamo stati fregati in questo modo a Crema. Sulla gentilezza però non transigo. Quando si lavora a contatto con il pubblico almeno un minimo di educazione e gentilezza sono richiesti. Ti dirò, se andassi in un posto dove se anche si mangia bene e i prezzi sono buoni ma il personale è sgarbato, penso non ci tornrei.
RispondiEliminaNon era la prima volta che mangiavo in un rifugio, in genere si spende poco e ci si trova bene. Peccato.
EliminaNon farmi ripensare a quella strada, che ho guidato con l'ansia di incrociare un'altra auto per tutto il percorso. E non parlerò dei vari guidatori di Panda solo perché sono un donnino a modo!
RispondiEliminaLo avevo rimosso :)
Elimina(Il ricordo delle panda ai 10 km/h)
Io adoro questi posti quasi sconosciuti della nostra Italia, e ce ne sono tantissimi. Nei tempi felici facevo a gara per scovarli e non sono mai stata delusa , soprattutto lavorando all'estero per la musica. Che peccato abbiate avuto questo finale abbastanza imbarazzante , ( la presentazione della polenta è inguardabile) ma la cosa migliore è il tuo bellissimo sorriso.
RispondiEliminaBaciottoni!
Sì, il pranzo deludente non ha rovinato la bella giornata e il sorriso:)
EliminaBaci