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lunedì 27 ottobre 2014Aggiornato il:

Ritorno al futuro (Seoul)



Diario di viaggio in Corea
20 agosto 2014






Questa mattina dobbiamo lasciare il nostro hanok (e Jeonju), ma abbiamo ancora un paio d'ore che impieghiamo per spingerci oltre il ponte e visitare un pezzo di città che non abbiamo ancora visto.
Come spesso succede, camminare senza una meta precisa riserva qualche sorpresa.

Notiamo un po' di movimento lungo il fiume, e seguendo qualche venditore ambulante ci troviamo nel pieno del mercato mattutino. Non posso parlare di veri e propri banchi, per lo più ci sono prodotti esposti su teloni stesi sul pavimento e sembra l'esposizione abusiva di generi di prima necessità provenienti da orti casalinghi, ma è tutto molto pittoresco.

I frutti di mare sono freschissimi - i granchi tentano la fuga, i pesci cercano di saltare fuori dalle bacinelle - e i mercanti hanno un'età che varia dai settant'anni all'immortalità.

La cosa che mi stupisce di più è che in questo posto, dove mi aspettavo come minimo sguardi curiosi se non proprio ostili nei nostri confronti, riceviamo invece una sorta di tacita e divertita tolleranza. Mi sembra improbabile che siano abituati ai turisti occidentali, forse sono solo persone semplici che apprezzano questa nostra straniera incursione nel loro mondo.




Mercato a Jeonju
Jeonju Market

Ultimo saluto alla rana del nostro hanok
Hanok Jeonju

Per le vie di Jeonju
Jeonju

Un cortile di Jeonju
Jeonju


Il tempo stringe, torniamo a prendere i nostri bagagli e fermiamo un taxi. Dopo l'esperienza dell'andata (su cui ormai ci ridiamo sopra) decidiamo di dare una seconda chance alla categoria e veniamo ripagati da un tassista spigliato che masticando qualche parola di inglese riesce ad intrattenerci con una simpatica conversazione. Mi insegna anche qualche parola di coreano e anche se capisco la metà di quel che dice sembra divertirsi un sacco con noi.


Il nostro autobus ci porta a Seoul in 3 ore scarse. Il tempo sembra migliorare, e quando ci fermiamo all'autogrill la temperatura è ormai caldissima.

Seoul ci appare come un luogo famigliare, sembra di respirare aria di casa. Nonostante tutto il fatto di arrivare in una stazione diversa rispetto all'andata, sommata al fatto di trovarci nei sotterranei di un centro commerciale gigantesco ci disorienta un po'. Siamo passati dall'architettura tradizionale di Jeonju, dove sembrava di vivere in un'epoca lontana, ai grattacieli super-tecnologici di Seoul.
Un bel salto nel futuro.


Pranzo giapponese a Seoul: tonkatsu e katsudon
Ristorante giapponese a Seoul


Il nostro ostello si trova in una zona bellissima, nei pressi della stazione Anguk. La posizione mi piace tantissimo, siamo a due passi da Bukchon Village e dal Changdeokgung Palace, che decidiamo di visitare oggi.
Iniziamo dal giardino segreto, visitabile solo con accompagnatore. Quando arriviamo sta per partire il gruppo con la guida in inglese, e ci aggreghiamo al pelo. E' uno dei posti più belli che ho visto fin'ora, forse perché sembra incredibile che possa esistere tutta questa natura nel cuore di Seoul.

Non sono abituata a dover seguire altre persone, mi piace assecondare i miei tempi e seguire il mio istinto, ma devo dire che è bello ascoltare la storia di questo luogo speciale e conoscere qualcosa in più della storia coreana (di cui ammetto di sapere ben poco).

Certo, muovendoci in gruppo è difficile riuscire a fare fotografie senza che qualcuno passi davanti all'obbiettivo. E mi fa anche un certo effetto sentire parlare italiano dopo tanti giorni.

Quello che viene chiamato "Secret garden" è in realtà una vasta area con più giardini segreti (ne visitiamo sei), palazzi estivi ed edifici nascosti dalla fitta vegetazione.
Changdeokgung Palace

Changdeokgung Palace

Changdeokgung Palace

Changdeokgung Palace

Injeongjeon (il palazzo con la sala del trono)
Changdeokgung Palace

Changdeokgung Palace


Il nostro ostello è bellissimo. Mi aspettavo spazi ridotti e i servizi essenziali, invece la stanza è spaziosa ed è tutto molto accogliente. E poi, oltre ai ragazzi dello staff, ci sono due gatte meravigliose che vivono qui. Le pelose, una volta capito che ci sciogliamo al primo ronf ronf, si piazzano subito nella nostra camera.

Lei è YouWolYi
Beewon Guest House


Seoul mi provoca sentimenti contrastanti e forti. E' una città dai tanti volti, ogni quartiere ha una sua identità e caratteristica. Mi ci trovo bene, mi sento a mio agio e trovo che sia semplice da girare. Provo ad immaginarmi come sarebbe vivere qui, ed il mio entusiasmo mi porta a pensare che ci starei bene davvero.
Sono felice di essere qui, ma questo significa che il nostro viaggio volge al termine, quindi adesso per me Seoul è un misto tra euforia, curiosità, stupore e malinconia.
Mi sta facendo lo stesso effetto che mi hanno fatto Tokyo, Hong Kong e Shanghai.
In poche parole vorrei poter vivere questa città più a lungo di quello che mi posso permettere.


Passiamo la serata a Insadong, sulla terrazza di un pub a bere birra con una vista sulla via pedonale che mi emoziona. Mi perdo a guardare le luci, i negozi aperti fino a tardi, i ragazzi che si preparano a fare nottata, i turisti che formano una fiumana multicolore. Probabilmente la mia natura di persona semplice mi porta ad emozionarmi con poco, ma mi sento davvero felice. Credo che niente mi gratifichi di più di un bel viaggio, di trovarmi dall'altra parte del mondo a conoscere posti e cose che ignoravo fino a poco tempo prima, e mi sento arricchita da ogni esperienza. E' una cosa sconvolgente, appagante, che mi entusiasma.

Bottega di oggetti tradizionali a Insadong
Insadong

Una cena molto poco coreana
Burger King Seoul


Per tornare in ostello prendiamo una via secondaria che ci apre un altro mondo. Ci troviamo in mezzo ad un'accozzaglia di ristoranti, tavoli sui marciapiedi, griglie fumanti e gente che mangia fino a tardi. Sono convinta che in Italia nessuno di questi posti passerebbe il controllo sanitario, e proprio per questo ne resto affascinata. Domani dobbiamo assolutamente venire a mangiare qui, voglio confondermi tra la gente e vivere come fanno loro, che dopo una giornata passata a lavorare si concedono il piacere di una cena tardiva in compagnia, in locali fatiscenti dove il profumo della carne mette fame, dove scorrono fiumi di birra che si scalda a stare vicino alle griglie e la parola d'ordine è star bene insieme.

Avenue of Youth
Avenue of Youth - Seoul


C'è un'altra piccola chicca in questo ostello, che penso sia comune a Seoul. La terrazza sul tetto, dove i rumori della città arrivano ovattati e si vedono le luci dei grattacieli. Dove ti puoi isolare anche se sei nel centro di una città piena di gente che non si ferma mai.


Mi sento davvero molto fortunata a poter essere qui.






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Info pratiche:

Autobus Jeonju-Seoul 
(202.6 km / 2h 35m)
General 12,800 ₩ - Excellent 18,700 ₩ - M/Excellent 20,500 ₩

BEEWON GUEST HOUSE
28-2 Unni dong, Jong-ro gu, Seoul
Posto letto/doppie/triple/camere tradizionali. Da 17,000 ₩ a 50,000 ₩
A disposizione acqua calda/fredda, wi-fi, lavanderia, cucina attrezzata e colazione inclusa.
Come arrivare: 
a) Metro Line 3 - Anguk Stn exit 4 (Proseguire sul corso, girare a destra in Donhwmun-ro e dopo KB Bank a destra)
b) Metro Line 3 - Jongno3 Stn exit 7 (Proseguire dritto fino a KB Bank e girare a sinistra)
c) Dall'aeroporto Limousine Bus n°6011 Fermata 5B/12A

CHANGDEOKGUNG Palace
Ingresso palazzo 3,000 ₩
Huwon tour (Secret garden) 5,000 ₩
Il giardino segreto si può visitare esclusivamente con un tour privato, perciò occorre controllare gli orari in cui i visitatori sono accompagnati da una guida che parla inglese. Per questa visita bisogna pagare anche il biglietto d'ingresso del Palazzo reale (tot 8,000 ₩).

INSADONG
Metro Line 3 Anguk Stn exit 6 (Dritto per 100 metri e poi sinistra)
Oppure Metro Line 1 Jonggak Stn (Dritto per 300 metri, sinistra, altri 100 metri, sinistra)
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13 commenti:

  1. La prima foto mi ha dato di nuovo quella sensazione di sporco che mancava da un paio di post :)
    Il resto è invece fighissimo, partendo dal giardino *___*
    Il cibo è invitantissimo, mamma mia... mette proprio fame!! Anche gli hot dog XD
    Che dispiacere salutare la rana :(

    Moz-

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    1. Eh beh il mercato fa quell'effetto! Un giorno di questi devo fare un reportage sul mercato di Porta Palazzo a Torino, così ti spaventi ^_^

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  2. Ma questo giardino segreto è un posto da favola! Ma perché è segreto?

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    1. Lo chiamano così, ma più che segreto è privato (e proibito).

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  3. Gli highlander coreani XD

    Il giardino segreto è bellissimo! Anch'io mi chiedevo perché è segreto.

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    1. Pensa che è enorme! Ci abbiamo messo un paio d'ore a visitarlo tutto, e certe aree sono proibite. Il bosco è così fitto che non si capisce dove siano i confini e bisogna fare attenzione agli animali selvatici che vivono qui.

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    2. Viene chiamato "segreto" perché il suo utilizzo era riservato solamente alla famiglia reale e nessuno al di fuori del re e della sua famiglia poteva accedervi.

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  4. Che bello questo post! Hai proprio ragione, viaggiare ti da modo di vedere cose incredibili, cibo per la mente e il cuore... :)

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  5. Bello questo post, mi ha emozionato! :)
    Il giardino segreto sembra bellissimo, non commento poi le foto del cibo, hanno sempre la capacità di farmi venire una gran fame!! :)
    Mi piace molto Seoul letta attraverso le tue parole, spero di poterci andare presto!

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    1. Seoul è una città da scoprire, il primo impatto è stato sconcertante, forse perché il paragone con altre città asiatiche mi è venuto spontaneo. Mi ha conquistata, soprattutto per la diversità dei vari quartieri e - particolare non da poco - il cibo squisito!

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  6. Il giardino segreto sembra davvero un piccolo gioiellino

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    1. Proprio così. Che poi, considerando che si chiama "giardino" ma in realtà è un parco enorme, direi "gioiellone"!

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