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Diario di viaggio in Cina
6 agosto 2025
Che viaggio in Cina sarebbe senza sintomi influenzali? Siamo tipi abitudinari, ci facciamo venire la febbre e/o un bel raffreddore ogni volta che mettiamo piede in suolo cinese. Questa volta però direi che siamo durati fin troppo visto che da giorni combattiamo il clima torrido con l'aria condizionata a palla.
Lascio Lore a letto e scendo a cercare una farmacia, sono sicura che ce ne sia una molto vicina all'albergo perché l'ho notata ieri. Mi sono preparata un paio di frasi sul traduttore che accompagno con gesti eloquenti (mano sulla fronte, colpo di tosse, mano sul naso). Il farmacista conferma: è la classica febbriciattola da caldo-freddo-caldo. Mi da due medicine e uno spray nasale, mi spiega la posologia mentre la scrive sulle etichette adesive che applica sulle scatole, mi saluta.
Le medicine sono potentissime e lo rimettono in piedi, ma ci tocca rinunciare alla gita che avevo programmato (Wulong Karst National Geology Park).
Usciamo quindi per andare a Kuixing Building, il palazzo collegato alla piazza che si trova al 22° piano. Questo è il classico posto in cui ci si va perché tutti lo mostrano su Instagram come luogo imperdibile e infatti ci sono andata pure io. Ciò che ho notato, però, è che non si trovano indicazioni precise su come arrivarci, ma è molto facile capitarci per caso.
Comunque, se siete a Chongqing e cercate questo posto (Kuixing) non seguite le indicazioni su maps, perché vi porterà nel garage dell'ospedale in cui cercherete disperatamente un ascensore, una scala, una indicazione. E non troverete nulla di tutto ciò, anzi, a dire il vero farete pure fatica a trovare l'uscita (successo a noi, e non eravamo i soli).
Fate così:
- Per arrivare nella piazza, che si chiama Datang Plaza, bisogna entrare nel palazzo dalla strada principale sul lungofiume (nome della via: Jialingjiangbinjiang, uno scioglilingua) e prendere un ascensore. C'è sempre molta gente perché nel palazzo ci sono studi medici, hotel, uffici, insomma, c'è traffico. Così facendo, una volta arrivati al 22° piano, attraverserete uno dei due ponti e sarete nella piazza.
- Oppure passeggiate in Beiqu Road, oltrepassate l'ospedale, salite qualche scalino e sarete nella piazza. Andate verso la balconata al fondo e guardate giù! A quel punto, se volete, potete fare la strada al contrario ed entrare nel palazzo per scendere.
- Se invece ci volete andare in metro dovete scendere nella stazione Linjiangmen (uscita 2).
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| Uno dei due ponti che collega il palazzo alla piazza |
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| A sinistra: quando ti trovi lì sotto e non capisci come fare a salire - a destra: quando finalmente sali, attraversi uno dei due ponti e da una parte hai il palazzo, dall'altra la piazza |
In un attimo è ora di pranzo, e siccome siamo in zona andiamo dallo zio di ieri sera in Haochi street food che appena ci vede si illumina di gioia. Ci fa accomodare all'interno, ci tratta come ospiti d'onore e ci delizia con due piatti buonissimi.
Io ho preso pancetta brasata con cipolla e peperoni, Lore il pollo gong bao. Le porzioni sono molto generose, ci sarebbe bastato un piatto in due. Ogni tanto la cameriera (la moglie o la zia, di sicuro una parente) passava a riempire le ciotoline di rape sott'aceto mentre nel tavolo di fianco due bambini (probabilmente i figli) guardavano Peppa Pig.
I ristoranti a conduzione familiare sono sempre una garanzia, questo fa anche da macelleria e gastronomia, giusto per sottolineare la qualità del prodotto. A fine pasto lo zio, da perfetto padrone di casa, ci ha anche offerto un bicchierino di liquore.
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| Un locale in Minsheng road (vecchie abitazioni tradizionali trasformate in locali) |
Camminando senza una meta ci ritroviamo in Minzu Lu dove, circondato da grattacieli, scopriamo il bellissimo tempio Luohan. Fin dall'ingresso, forse anche grazie al clima grigio e umido di oggi, l'atmosfera è molto spirituale. La struttura è quella classica dei templi dove si alternano ambienti al chiuso e piccoli cortili all'aperto circondati da corridoi coperti. I tetti a punta, le lanterne, le decorazioni, il fumo degli incensi, l'odore, trovo che ogni dettaglio sia bellissimo.
All'interno c'è una particolare sala (sala dei luohan) che contiene 524 statue grottesche di santi buddisti. Passeggiare in quei corridoi è sorprendente e un po' inquietante, le statue sono enormi e hanno occhi che sembrano fissarmi mettendomi a disagio. Una sola statua è esposta all'esterno, circondata da fiori e da bottiglie di liquore: ritrae Ji Gong, il monaco della dinastia Song celebre per il suo problema con l'alcol e per la sua irriverenza nei confronti delle autorità. Per questo carattere ribelle non lo volle più nessun monastero e la sua fu una vita vagabonda trascorsa a fronteggiare i piccoli rappresentanti del potere che tiranneggiavano la gente comune. Si sarebbe meritato un posto di riguardo, mio parere personale, e forse alla fine in effetti è così, dato che non passa certo inosservato.
Passeggiando nel tempio incontro qualche monaco e pochissimi turisti, trovo un banchetto con i timbri per il mio quaderno e un cosplayer vicino alla statua del Buddha.
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| Luohan temple |
Prossima tappa: Raffles City, un complesso di otto grattacieli con un ponte orizzontale (Crystal Sky Bridge) che è il più alto del mondo. Si trova nel punto in cui confluiscono i fiumi Yangtze e Jianling, e all'interno, oltre a uffici, hotel e ristoranti, si trova un enorme centro commerciale. I negozi sono quelli delle marche famose (gli unici posti che mi posso permettere sono Muji e Uniqlo) e c'è anche un bellissimo Lego Store con costruzioni dedicate a Chongqing tipo il pentolone di hot pot (stupendo).
I centri commerciali mi rimbambiscono, iniziamo a fare su e giù tra scale mobili e ascensore per cercare l'osservatorio e quando capiamo finalmente come ci si arriva ci rimandano giù a cercare la biglietteria. Se posso permettermi un appunto, è tutto bellissimo ma la segnatica andrebbe rivista. Comunque, la biglietteria alla fine la troviamo ma il costo del biglietto sommato al cielo grigio di questa sera mi ha fatto desistere.
D'altra parte sono sicura che tornerò in futuro a Chongqing, devo pur lasciare qualcosa da vedere la prossima volta no?
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| Raffles City (il "tubo" orizzontale è Crystal Sky bridge dove si trova l'osservatorio) e i simboli di Chongqing nel Lego Store |
Nel tardo pomeriggio andiamo nel parco culturale e creativo Eling, che tradotto significa "parco della collina delle oche". Dalla stazione metro, dopo una bella passeggiata (o qualche fermata di bus) si arriva a Testbed 2 Art Center, una ex tipografia molto attiva negli anni '50 e '70 che si è trasferita nel 2012. L'intero edificio è diventato un centro artistico e all'interno ci sono un museo della memoria, ristoranti dove si possono gustare piatti tradizionali (dall'hot pot allo spezzatino Jianghu), laboratori e botteghe di artisti indipendenti.
All'esterno i muri della fabbrica sono ricoperti di murales e ci sono neon colorati un po' dappertutto. Gli edifici industriali hanno sempre un fascino particolare, questi spazi sono si ispirazione non solo per gli artisti locali ma anche per gli avventori.
Il parco è in un punto panoramico, infatti in un piccolo piazzale alle spalle dell'edificio troviamo una balconata da cui si vede la città dall'alto. La creatività del luogo si nota anche nei piccoli dettagli: alla base della balconata l'interno di un buco è diventato la casetta di un topolino dipinto.
Non so se abbiamo scelto la serata sbagliata, ma c'è poca gente in giro e i negozi sono già quasi tutti chiusi. Persino i chioschetti di street food stanno ritirando, e i locali non si capisce se sono chiusi perché è già tardi o è ancora troppo presto. Poco più avanti, lungo la strada principale, troviamo un ristorante, Wu Du BBQ, che sembra aperto. Seguiamo le indicazioni, prendiamo l'ascensore e ci ritroviamo nel rooftop di un albergo (Yolo Eling Hotel).
Il posto è stupendo, e che vista! Ordiniamo due birre e qualcosa da mangiare, giriamo le sedie verso il panorama e guardiamo il cielo, finalmente azzurro, diventare rosso al tramonto e poi nero, mentre i grattacieli si illuminano creando una distesa di luci che si riflettono nel fiume.
Io non so se le foto rendono l'idea di quanto sia bella questa città, dai miei racconti di sicuro avrete capito che ne sono completamente innamorata.
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| Aperitivo con vista |
Per tornare in albergo potremmo prendere l'autobus, ma abbiamo voglia di camminare e proseguiamo lungo la strada principale che dopo la prima curva inizia a scendere passando attraverso un nucleo abitato dove incontriamo poca gente e molti gatti.
Ad un certo punto la strada diventa un vicolo verticale con scalinate che scendono ripide: ci troviamo nel piccolo quartiere verticale dove si trova la stazione Liziba, quella della monorotaia (metro 2) che entra nel palazzo. Il giro notturno su questa linea è spettacolare (ho fatto un piccolo video che potete vedere qui), non potevamo concludere la giornata meglio di così.
- continua -










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