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lunedì 1 dicembre 2025Aggiornato il:

Viaggio in Cina 2025 - Da Chongqing al Guizhou

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Diario di viaggio in Cina
8 agosto 2025

Lasciamo Chongqing molto presto: abbiamo il treno alle otto e la soluzione migliore per arrivare in stazione è il taxi. Il tragitto in auto mi da il tempo di osservare un altro pezzo di questa città gigantesca che si estende in una distesa di palazzi e grattacieli che sembra infinita. La stazione ovest è molto grande ma la procedura è sempre la stessa: all'ingresso c'è il controllo bagagli e documenti. Una volta dentro bisogna cercare il gate sui tabelloni e attendere l'imbarco, proprio come per i voli. Per entrare serve solo il documento, per gli stranieri c'è una fila dedicata con un lettore apposito e un addetto al controllo che puntualmente infila male il passaporto che ne esce sempre spiegazzato.

Chongqing West Station
Chongqing West Station


Siamo diretti nel Guizhou, a Kaili, dove cambieremo treno per arrivare a Zhenyuan. C'è solo un piccolo particolare che mi genera giusto un filino d'ansia: i treni arrivano e partono da due stazioni diverse e distanti tra loro a Kaili. Ce la faremo?

La tabellina di marcia è questa:

  • Chongqing West 庆西 - Kaili South 凯里南 (3 ore G2371) 8:05 - 11:05
  • Kaili 凯里 - Zhenyuan 镇远 (1h22) 11:56 - 13:18

La prima tratta è super confortevole, essendo un treno dell'alta velocità dove si viaggia di lusso anche in seconda classe. Arriviamo nella stazione di Kaili sud e cerchiamo di fare in fretta ai controlli di uscita (sì, bisogna mostrare il passaporto anche quando si esce) e una volta fuori ci vengono incontro diversi tassisti. Perfetto, mostro la destinazione sul telefono e attendo speranzosa che ci carichi qualcuno. 

Peccato che tutti gli autisti intorno a noi stiano esclusivamente vendendo corse per le attrazioni turistiche e quando chiediamo "stazione centrale" scuotono la mano in un inequivocabile NO. Poi spunta lei, la nostra Verstappen dagli occhi a mandorla, una dea alta un metro e quaranta con i guanti di pelle che ci fa segno di seguirla. Lore mi dice di metterle un po' di fretta, ha un'andatura troppo rilassata e siamo in mega ritardo. Le scrivo che abbiamo un treno tra trentacinque minuti, lei legge sorridendo, annuisce, si gira, realizza, mi guarda di scatto e si mette a correre gridando GO GO GO! 

Il suo taxi è in un parcheggio sotterraneo, davanti a noi c'è un tizio che perde tempo col pagamento, riusciamo finalmente a uscire e si lancia a razzo in una strada tipo tangenziale. Va ad una velocità folle e nel mentre riesce a scolarsi un litro di tè parlando al telefono. Un po' ho paura e un po' sono estasiata da quanto è brava alla guida. Che donna! 

In tempo da record ci molla davanti all'ingresso della stazione, sperando di essere arrivata in orario. Entriamo e mi giro, è ancora lì, vuole essere sicura che il treno non sia già partito, ma dalla coda che troviamo so già che siamo in tempo. Le faccio un ok e un ciao con la mano da lontano, è stata davvero grandissima. 

La stazione è piena come un uovo e il treno, un classico regionale vecchio come il cucco e lento come la quaresima, è in ritardo. Al controllo bagagli ci sono due funzionari che ci guardano a metà tra il divertito e il curioso, si staranno chiedendo che cosa siano venuti a fare due stranieri da queste parti. Il viaggio in questo momento è un dejavu, un piacevole ricordo di come abbiamo viaggiato in Cina negli anni passati, perché è facile (e bellissimo) spostarsi su treni veloci nuovi di pacca, ma in una regione come il Guizhou, che è lontano dagli itinerari turistici ed è ancora abbastanza povero, mi sembra di immergermi nella Cina più autentica, o forse solo più vecchia, come una volta. 

La sala d'attesa è piccola, ci mettiamo in coda insieme agli altri. Molti hanno bagagli enormi, buste della spesa stracolme di cibo, intere famiglie in cui ognuno porta un peso, anche i più piccoli. Finalmente possiamo accedere ai binari e quando il treno arriva fischiando e sbuffando è tutto un correre e accalcarsi verso il proprio vagone. Gli scalini del treno sono talmente alti che il capotreno mi porge una mano per aiutarmi a salire, troviamo subito i nostri soft seat e non facciamo in tempo a partire che sento già odore di noodles e frutta, mentre dal finestrino vedo scorrere un paesaggio montagnoso di un verde acceso, molto bello. 

Il viaggio dura solo un'ora e mezza ma riusciamo anche a farci un caffè solubile e forse un pisolino, e arriviamo finalmente a Zhenyuan, la nostra casa per i prossimi due giorni. Mentre procediamo verso l'uscita mi rendo conto che questa è una località di vacanza per la gente che abita nei paesi limitrofi. Ci sono un sacco di famiglie con bambini piccoli che ci salutano, ridono, si nascondono dietro ai genitori o ai nonni, ci salutano di nuovo, ridono e così via, in loop. Qualche bambina più grande vince la timidezza e mi chiede di dove siamo, poi riferisce agli adulti che annuiscono e sorridono contenti.

In questa regione il clima è più mite e l'estate è meno rovente del Sichuan, ma fa comunque troppo caldo per pensare di andare a piedi in albergo come avevo programmato. Nel piazzale della stazione ci sono autobus e taxi, ma la comunicazione è più complicata del solito e la gente utilizza la tattica del "piuttosto di fare brutta figura fingi di non vederli" quindi ci ignorano. Gli unici che si avvicinano sono i ristoratori che ci invitano a entrare a mangiare qualcosa. Avrei anche fame in effetti, ma vorrei prima andare a posare le valigie e non riesco a capire come fermare un taxi. Anzi, i taxi ci sono, ma i tassisti seduti all'interno dormono, sarà l'ora della siesta?

Ormai ho una certa esperienza, so che in questi casi bisogna sedersi e ragionare. Anche perché siamo arrivati fino a qui nonostante l'altissima probabilità di perdere il treno, la giornata mi sembra più che fortunata. Infatti Lore riesce a prenotare un'auto e dopo pochi minuti arriva una autista (un'altra donna tosta) che ci lascia davanti all'albergo in cinque minuti.

Zhenyuan Ancient City
Zhenyuan Ancient City


L'ingresso dell'albergo è disordinato e caotico, ma accogliente. Alla reception ci sono tre ragazze carinissime che ci fanno subito il check in e ci danno la chiave. Abbiamo una stanza al terzo piano, apro la porta e WOW! La parete è completamente vetrata e si apre su un balcone vista fiume davvero splendida, si vedono anche le abitazioni tradizionali con le lanterne rosse, che posto incantevole. 

Usciamo subito, che l'ora di pranzo è passata da un pezzo e stiamo morendo di fame. Passeggiamo sulla strada principale e arriviamo in un piazzale vicino al fiume dove c'è una pagoda. C'è qualche ristorantino casalingo, entriamo in uno a caso, all'ingresso c'è una cucina a vista dove una signora sta rimestando del brodo in un pentolone. I pochi tavoli sono occupati ma troviamo due sgabelli liberi e ordiniamo due piatti buonissimi. La cucina casalinga è sempre la migliore. 

Girelliamo senza meta, per prendere confidenza col posto. Zhenyuan è un'antica città del popolo Miao che copre un'area di soli tre chilometri quadrati ma oltre ad avere tantissimi punti panoramici ha davvero tanti luoghi interessanti e affascinanti da visitare. I vicoli antichi sono lunghi e stretti, con le case tradizionali disposte secondo la architettura tipica di montagna. Il fiume Wuyuan divide la città a metà, sulle sue sponde sorgono le abitazioni caratteristiche a palafitta con i tetti grigi e le lanterne rosse che di sera si illuminano. In estate il fiume è vissuto dai locali e dai turisti come divertimento (nel pomeriggio è un viavai di gommoni) relax (c'è una spiaggia pubblica nel tratto balneabile) e passaggio (c'è una passerella di legno lungo la sponda del fiume).

Se di giorno Zhenyauan sembra quasi disabitata, la sera si anima in un tripudio di luci, colori e gente. Una massa di gente spuntata fuori quasi dal nulla appena ha fatto buio. Da una parte del fiume ci sono botteghe, pub e negozi che affittano abiti tradizionali, dall'altra ci sono i ristoranti, uno attaccato all'altro. Le barche di legno fanno la spola per portare la gente su e giù per il fiume, dove le luci si riflettono creando un'immagine da cartolina.

Zhenyuan
Zhenyuan by night


I costumi tradizionali del popolo Miao sono bellissimi, con decorazioni colorate su basi nere, rosse, blu o bianche, ma l'elemento caratteristico è il copricapo in argento da abbinare a collane e gioielli. Le boutique che affittano i costumi offrono anche il servizio di trucco e parrucco, le clienti si abbigliano in genere in coppia madre-figlia o marito-moglie e poi passano la serata a passeggiare lungo il fiume facendosi un milione di foto ricordo. È bello camminare in mezzo a tanta gente in abiti Miao, sarà anche un business turistico ma aiuta la comunità locale a sopravvivere e mantiene viva la tradizione.

Avendo pranzato tardi non abbiamo voglia di cenare, ci piacerebbe una birretta e qualche stuzzichino, così cerchiamo un pub sul fiume e scopriamo un'altra usanza. In molti posti le birre vengono vendute a casse da sei (minimo) ovvero noi, essendo in due, dovremmo prenderne dodici. Per fortuna la regola non vale dappertutto e troviamo posto in un locale davvero carino dove possiamo ordinare quello che vogliamo ascoltando anche un po' di musica dal vivo. I prezzi, ovviamente, sono commisurati al posto, e se oggi abbiamo pranzato con 23 yuan stasera ne abbiamo spesi 110 (che comunque sono sempre pochi se pensate che al cambio attuale 1 yuan corrisponde a 0,12 euro).

Un'altra cosa bellissima non solo di Zhenyuan ma della Cina in generale è la presenza capillare dei bagni pubblici. L'ho raccontato spesso nei precedenti diari di viaggio in Cina, ma lo ripeto. I bagni pubblici sono puliti, gratuiti e ben segnalati. Spesso c'è il distributore della carta igienica vicino ai lavandini, quindi bisogna prenderla prima di entrare in bagno o portarsi dietro dei fazzolettini e prima di sbagliare leggete i cartelli: spesso la carta va buttata nel cestino.

Camminiamo talmente tanto che per tornare indietro saliamo sulla navetta che per 2 yuan ci riporta all'inizio della via pedonale, a due passi da casa. Il nostro albergo (Yuelai River View Hotel) è appena fuori dal centro vero e proprio, quindi è in una posizione tranquilla e strategica. Domani visiteremo tutti i luoghi storici di Zhenyuan, non vedo l'ora.

Zhenyuan
Wuyang river



- continua -




1 commento:

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