Icona-facebook Follow Me on Pinterest Icona-facebook

sabato 15 novembre 2025Aggiornato il:

Viaggio in Cina 2025 - Quarto giorno a Chongqing

 - post precedente: Terzo giorno a Chongqing -

Diario di viaggio in Cina
7 agosto 2025

Oggi è l'ultimo giorno a Chongqing, ci lascio un pezzettino di cuore e la speranza di tornarci presto. 

Questa mattina visitiamo un quartiere storico di Chongqing: Shibati 十八梯 che significa "18 scalini". Un tempo era un luogo strategico di grande importanza perché i diciotto scalini collegavano la parte superiore della città con quella inferiore, ma l'aumento della popolazione rese necessaria una espansione e una miglioria delle infrastrutture e quando Chongqing divenne una importante città portuale (nel 1891) caddero in disuso.

Il quartiere che vediamo oggi è il risultato di una ristrutturazione piuttosto recente che ha ricostruito fedelmente gli edifici e restaurato le parti storiche che hanno resistito, come il pozzo originale che forniva acqua potabile e un'abitazione tradizionale nel vicolo Shanguo.

Dalla via principale, quella degli scalini, si diramano vicoli pieni di botteghe, negozi, locande, ristoranti e punti panoramici. È un luogo bellissimo pur essendo assolutamente turistico, la gente viene qui per fotografare i panorami e fare shopping, i negozi di souvenir sono uno attaccato all'altro, eppure c'è una bella atmosfera, si percepisce la storia e l'importanza che questo passaggio ha avuto in passato. 

E comunque le case di legno con i tetti grigi e le lanterne rosse sono sempre bellissime. 

Shibati
Shibati


A Shibati si trova anche uno dei tunnel di Chongqing che venne costruito e usato come rifugio antiaereo. Dal 1937 al 1946, durante l'invasione giapponese, Nanchino, la capitale cinese di allora, passò drammaticamente sotto il controllo nipponico (del massacro di Nanchino ho scritto qui, quando ho visitato il Memoriale qualche anno fa) e il governo,  guidato da Chiang Kai-shek, decise di spostare provvisoriamente la capitale a Chongqing dove ci furono pesanti bombardamenti da parte dell'aviazione giapponese. La popolazione trovò rifugio nei tunnel che vennero usati anche come laboratori per fabbricare armi da inviare al fronte.

Il tunnel di Shibati è diventato un museo della memoria: fotografie, utensili, stanze, macchinari e oggetti che documentano la vita all'interno di questi rifugi. Altri tunnel (la rete sotterranea è davvero enorme) sono stati trasformati in spazi artistici e commerciali. 


Shibati
Shibati e il tunnel


A proposito di tunnel, passeggiando in Linjiang road, nei pressi dell'Art Gallery, c'è una specie di negozio con una insegna luminosa. Lo avevo già visto nei giorni scorsi ma oggi ci avviciniamo perché vediamo entrare tantissima gente. Notiamo che subito dopo l'ingresso c'è una scalinata molto lunga, ma ormai siamo dentro e scendiamo. 

L'interno è un po' buio, qualche neon colorato illumina la strada e dopo parecchi scalini ci ritroviamo in un tunnel che sembra infinito. Incrociamo qualche negozio, un paio di installazioni artistiche, in un percorso a zig zag che avanti per non so quanto, finché inizio a vedere la mitica 'luce in fondo al tunnel' e capisco che finalmente siamo alla fine del percorso. Quando esco mi rendo conto di essere sulla riva del fiume, alla base di Hongyadong*!

*Se avessi usato il traduttore lo avrei saputo subito, dato che all'ingresso c'è un cartello che indica chiaramente che quello è il passaggio per Hongyadong. Ma a volte andare a caso regala delle esperienze insolite e questa è stata una bella scoperta secondo me.

Hongyadong
Hongyadong

Pranziamo in un ristorante dove ci sono le griglie sui tavoli e ci si cucina da soli il cibo. Buono, ma il BBQ migliore l'abbiamo mangiato a Chengdu. Torniamo a Jiefangbei e giriamo un po' per i centri commerciali che sono molto belli visti da fuori ma piuttosto anonimi all'interno. Alcuni però hanno l'accesso alla terrazza all'ultimo piano e devo dire che la vista è davvero bella.


Dato che oggi sembra proprio la giornata dei tunnel (e della memoria) entriamo nel Museum of Historical Facts of June 5Th Tunnel Tragedy During The Bombing. Il nome del museo dice tutto, racconta ciò che avvenne il 5 giugno 1941, quando i continui bombardamenti dell'esercito giapponese causarono la morte per soffocamento di un gran numero di innocenti che si erano rifugiati nel tunnel di JiaochangkouLa visita è molto toccante, i fatti sono raccontati in maniera cruda e le vittime sono ricordate con rispetto e dignità. Potrei dire banalmente che la guerra fa schifo, e lo dico: la guerra fa davvero schifo.  

Jiefangbei
Jiefangbei dall'alto

Torniamo un momento in hotel, perché bisogna affrontare il discorso valigia. Il mio bagaglio, che sia per viaggi lunghi o viaggi brevi, è sempre più o meno lo stesso: metto l'occorrente per una settimana e scelgo alberghi che dispongano di una lavatrice. Per le emergenze ho sempre un piccolo kit da bucato (sapone di Marsiglia, filo per stendere e mollette) ma col caldo di questi giorni ho usato più cambi del previsto e prima di fare la valigia devo assolutamente lavare tutto.


L'albergo di Chongqing ha la lavanderia self service, ma siccome i tempi dei programmi sono sempre un'incognita perdo mezzo pomeriggio. Il lavaggio fila liscio, scelgo il programma più breve, mi metto il timer sul telefono e torno in camera a fare altro. Con l'asciugatrice vado meno d'accordo, imposto il timer a quindici minuti, poi trenta, poi quarantacinque. Niente, la roba è ancora bagnata. Perdo ancora un quarto d'ora e poi mi rassegno a stendere tutto in stanza.

Chiusa la pratica lavanderia torniamo a Hongyadong perché sento la necessità di vedere l'ultimo tramonto di questa tappa nel mio luogo del cuore. Rispetto a qualche giorno fa c'è molta più gente, siamo nel fine settimana e si nota. La fila per gli ascensori è allucinante, le code sono gestite dal personale in divisa e c'è un caos generale. Verso sera la fiumana di gente diventa eccessiva, noi ci mangiamo due spiedini, ci godiamo il panorama dalla balconata e quando la folla inizia ad essere pressante scappiamo via.

Per tornare verso l'albergo passiamo da una stradina interna dove ci sono un sacco di ristoranti e parecchi gatti, all'improvviso il cielo si annuvola e inizia a piovere. In quattro e quattr'otto spuntano tendoni e teli di plastica per coprire i tavoli all'aperto, le strade bagnate riflettono le luci dei palazzi e le vie si riempiono di ombrelli. 

Hongyadong
Tramonto da Hongyadong

Tra i consigli che posso dare, al termine della mia esperienza in questa folle città di cui sento già la mancanza, ci sono fondamentalmente questi tre:

- fate in modo di capitare a Chongqing a inizio settimana
- se patite il caldo evitate i mesi estivi
- se i miei racconti vi hanno fatto innamorare di questa città considerate di restarci almeno quattro giorni perché ci sono davvero tantissime cose da vedere e da fare. 


Chongqing by night


Domani andremo nella quarta tappa di questo viaggio in Cina, lasciamo il Sichuan per andare nel Guizhou, una regione che non viene mai inserita negli itinerari di viaggio in Cina ma che saprà sorprenderci per la sua bellezza.

 Arrivederci Chongqing!


- continua -

Nessun commento:

Posta un commento

Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.