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Diario di viaggio in Cina
7 agosto 2025
Oggi è l'ultimo giorno a Chongqing, ci lascio un pezzettino di cuore e la speranza di tornarci presto.
Questa mattina visitiamo un quartiere storico di Chongqing: Shibati 十八梯 che significa "18 scalini". Un tempo era un luogo strategico di grande importanza perché i diciotto scalini collegavano la parte superiore della città con quella inferiore, ma l'aumento della popolazione rese necessaria una espansione e una miglioria delle infrastrutture e quando Chongqing divenne una importante città portuale (nel 1891) caddero in disuso.
Il quartiere che vediamo oggi è il risultato di una ristrutturazione piuttosto recente che ha ricostruito fedelmente gli edifici e restaurato le parti storiche che hanno resistito, come il pozzo originale che forniva acqua potabile e un'abitazione tradizionale nel vicolo Shanguo.
Dalla via principale, quella degli scalini, si diramano vicoli pieni di botteghe, negozi, locande, ristoranti e punti panoramici. È un luogo bellissimo pur essendo assolutamente turistico, la gente viene qui per fotografare i panorami e fare shopping, i negozi di souvenir sono uno attaccato all'altro, eppure c'è una bella atmosfera, si percepisce la storia e l'importanza che questo passaggio ha avuto in passato.
E comunque le case di legno con i tetti grigi e le lanterne rosse sono sempre bellissime.
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| Shibati |
Il tunnel di Shibati è diventato un museo della memoria: fotografie, utensili, stanze, macchinari e oggetti che documentano la vita all'interno di questi rifugi. Altri tunnel (la rete sotterranea è davvero enorme) sono stati trasformati in spazi artistici e commerciali.
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| Shibati e il tunnel |
A proposito di tunnel, passeggiando in Linjiang road, nei pressi dell'Art Gallery, c'è una specie di negozio con una insegna luminosa. Lo avevo già visto nei giorni scorsi ma oggi ci avviciniamo perché vediamo entrare tantissima gente. Notiamo che subito dopo l'ingresso c'è una scalinata molto lunga, ma ormai siamo dentro e scendiamo.
L'interno è un po' buio, qualche neon colorato illumina la strada e dopo parecchi scalini ci ritroviamo in un tunnel che sembra infinito. Incrociamo qualche negozio, un paio di installazioni artistiche, in un percorso a zig zag che avanti per non so quanto, finché inizio a vedere la mitica 'luce in fondo al tunnel' e capisco che finalmente siamo alla fine del percorso. Quando esco mi rendo conto di essere sulla riva del fiume, alla base di Hongyadong*!
*Se avessi usato il traduttore lo avrei saputo subito, dato che all'ingresso c'è un cartello che indica chiaramente che quello è il passaggio per Hongyadong. Ma a volte andare a caso regala delle esperienze insolite e questa è stata una bella scoperta secondo me.
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| Hongyadong |
Pranziamo in un ristorante dove ci sono le griglie sui tavoli e ci si cucina da soli il cibo. Buono, ma il BBQ migliore l'abbiamo mangiato a Chengdu. Torniamo a Jiefangbei e giriamo un po' per i centri commerciali che sono molto belli visti da fuori ma piuttosto anonimi all'interno. Alcuni però hanno l'accesso alla terrazza all'ultimo piano e devo dire che la vista è davvero bella.
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| Jiefangbei dall'alto |
Torniamo un momento in hotel, perché bisogna affrontare il discorso valigia. Il mio bagaglio, che sia per viaggi lunghi o viaggi brevi, è sempre più o meno lo stesso: metto l'occorrente per una settimana e scelgo alberghi che dispongano di una lavatrice. Per le emergenze ho sempre un piccolo kit da bucato (sapone di Marsiglia, filo per stendere e mollette) ma col caldo di questi giorni ho usato più cambi del previsto e prima di fare la valigia devo assolutamente lavare tutto.
Domani andremo nella quarta tappa di questo viaggio in Cina, lasciamo il Sichuan per andare nel Guizhou, una regione che non viene mai inserita negli itinerari di viaggio in Cina ma che saprà sorprenderci per la sua bellezza.
Arrivederci Chongqing!
- continua -










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