La prima notte è sempre insonne, tanto vale fare colazione in camera e chiudere la valigia che non abbiamo praticamente aperto. Usciamo dall'albergo che è ancora buio, alla reception appoggiamo la chiave sul bancone e andiamo via cercando di non fare rumore: sia la receptionist che la guardia stanno dormendo.
Siamo già in stazione, quindi ci mettiamo cinque minuti a trovare l'ingresso. Metto tutto sul nastro (trolley, zaino e marsupio) e quando faccio per riprenderli imparo una cosa: le bottiglie d'acqua vanno tirate fuori perché le controllano con un aggeggio (non so cosa sia). Questo avviene sempre, anche all'ingresso della metro perché pure lì bisogna passare la borsa sul nastro.
Essendo presto abbiamo il tempo di fare una seconda colazione con un panino e un caffè rovente che ci portiamo sul treno e riusciamo a bere un paio d'ore dopo, giuro.
I treni dell'alta velocità in Cina sono uno spettacolo, le poltrone sono larghe, spaziose, comodissime. Durante il viaggio riesco ad aggiornare l'agenda, a disegnare, fare pranzo, leggere e persino dormire un po'. Il treno va velocissimo ma nel vagone non c'è il minimo movimento, sembra di scivolare sui binari. Procediamo verso sud attraverso lo Hebei, lo Henan (ci fermiamo a Luoyang dove ci sono le bellissime grotte Longmen), e poi verso ovest dove facciamo l'ultima fermata nello Shaanxi (a Xian) per arrivare finalmente a Chengdu, nel Sichuan.
Tornare in Cina dopo tanto tempo è un'emozione pazzesca. L'organizzazione del viaggio mi ha tenuta impegnata per diversi mesi: scegliere un itinerario per tre settimane (che sembrano tante ma sono invece pochissime) non è stato semplice. La preparazione però è una delle parti del viaggio che adoro, mi piace davvero moltissimo organizzare da sola i miei viaggi. Questo è il motivo per cui non partirei mai con un viaggio organizzato, che gusto c'è?
La Cina però non è una destinazione semplice, me ne rendo conto. A chi ha poco tempo o poca dimestichezza col fai da te io consiglio di affidarsi ad una agenzia: gestiscono loro gli spostamenti, gli ingressi, le tappe, voi vi godete il viaggio e loro pensano a tutto. Ci sono anche i Travel Designer (che in un'altra vita è quello che avrei voluto essere io) che stilano l'itinerario in base ai vostri gusti e desideri, una giusta via di mezzo tra il fai da te e il viaggio organizzato, ma devono essere specializzati sulla meta che desiderate. Per capirci è il lavoro che fa Anna per la Finlandia e Michela per il Giappone. Per la Cina personalmente non ne conosco nessuno, se avete dei nomi scriveteli pure nei commenti.
Prima di passare al diario di bordo segnalo gli itinerari dei miei precedenti viaggi in Cina, se volete avere altri spunti per organizzare il vostro viaggio:
Secondo viaggio in Cina [Guangzhou - Zhangjiajie - Fenghuang - Guilin - Beihai - Zhanjiang - Haikou - Sanya - Guanzhou]
Terzo viaggio in Cina [Pechino - Datong - Pingyao - Xian - Luoyang - Nanjing - Qindao - Pechino]
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Diario di viaggio in Cina
29-30 luglio 2025
Volare con AirChina
Rispetto all'ultima volta in cui avevo volato con AirChina ho notato differenze abbastanza evidenti. Ormai quasi tutti gli aerei hanno modificato la disposizione dei posti, dal classico 2 - 4 - 2 sono passati al 3 - 3 - 3, guadagnando un posto in più per fila e diminuendo per forza di cose lo spazio tra i sedili. Ho rinunciato al posto finestrino preferendo la fila centrale, perché già immaginavo di dover fare alzare due persone che magari (sicuramente) stavano dormendo ogni volta che dovevo andare in bagno. O, peggio, di finire con lo stare seduta 10 ore per non disturbare nessuno.
All'andata dunque il posto centrale dei tre è capitato a me, me lo sono fatto andare bene, di fianco avevo solo mio marito da disturbare a piacimento per alzarmi, dall'altra una ragazza cinese carinissima che ha dormito quasi tutto il tempo. Sul sedile ho trovato solo la copertina e le cuffie. Nello spazio un po' angusto sono riuscita comunque a disegnare (ho subito inaugurato il mio sketchbook), a vedere un film (poca scelta di film sottotitolati, ho visto Mulan in inglese), a dormire un paio d'ore.
Il cibo è stato un po' deludente, e non comprendo questa abitudine nel servire subito da bere per poi far arrivare il pasto molto tempo dopo. Praticamente o bevi o mangi, le due cose insieme non sono previste. In dieci ore hanno servito due pasti quasi identici e nessuno snack intermedio.