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lunedì 14 ottobre 2019Aggiornato il:

Momenti e cambiamenti

Sono quasi arrivata alla fine della seconda stagione come Ambassador di Momondo.
Rispetto alla prima stagione ho avuto modo di partecipare in maniera meno frequente ma comunque stimolante.


Far parte di un gruppo, avere un confronto diretto e immediato con altri blogger e poter instaurare rapporti (anche solo virtuali) d'amicizia è l'aspetto che ho preferito di questa esperienza. Potersi scambiare idee e consigli è molto importante, secondo me, specialmente in un momento come questo:

  • il mio blog sta per compiere dieci anni e mi trovo in una fase in cui non so se andare avanti imperterrita lungo una strada che mi ha un po' stancata, o rivoluzionare completamente il mio modo di gestire il blog senza avere un progetto preciso (o meglio, ce l'ho, ma non so ancora come svilupparlo)
  • sto meditando di prendere un periodo di pausa, mettere a posto le idee, sistemare vecchi post (cosa che porta via un sacco di tempo: poi vi racconterò di quanto è bello accorgersi di dover ricaricare completamente tutte le foto di un sacco di post), controllare tutti i link e aggiornare le info


In questo periodo di pausa (se e quando riuscirò a prenderlo) vorrei riuscire a fare un viaggio. Non so dove, come, perché, ma vorrei farlo da sola. È un po' che desidero mettermi definitamente alla prova anche se l'idea mi entusiasma ma mi spaventa da morire (so che la mancanza di Lore peserà come un macigno, ma sento la necessità di fare un determinato viaggio e non posso obbligarlo a seguirmi in una follia che deve essere esclusivamente mia).


Da quando ho iniziato a viaggiare sono cambiata molto. Credo - e spero - che ogni viaggio abbia contribuito a rendermi una persona migliore. Momondo mi ha chiesto qual è stato il momento preciso in cui ho imparato qualcosa che mi ha aiutata a crescere. Che mi ha insegnato talmente tanto da far parte ormai della mia vita.

Io ne ho due.





Il primo risale a molti anni fa, a Zanzibar, ed è stato il sorriso felice e pieno di gratitudine di una bambina a cui ho regalato una pinzetta per i capelli. Una stupida pinzetta per capelli, stupida come me che sono andata in Africa riempendo la valigia di cose inutili. Diamo così poco valore a quello che abbiamo, perché abbiamo davvero tutto, che diamo tutto per scontato.
Quel sorriso mi ha fatto capire che godere delle piccole cose non significa accontentarsi.

Sono entrata in una scuola dove i bambini mi hanno mostrato orgogliosi i loro compiti di matematica, scritti a matita sul loro unico quaderno, ché quando non ci sono più pagine libere si cancella tutto e ci si riscrive sopra. Quel viaggio mi ha dato tantissimo e mi ha fatto stare malissimo allo stesso tempo.



Il secondo momento è capitato diversi anni dopo.
Ho avuto la fortuna di visitare tantissimi posti meravigliosi, e da ognuno ho preso abitudini che fanno ormai parte del mio quotidiano da anni (dal togliere le scarpe prima di entrare in casa al mangiare con le bacchette) ma è stata la Cina a insegnarmi la preziosa arte dell'aver pazienza: mi ha messa alla prova più di una volta e ha tirato fuori un lato del mio carattere che ancora non conoscevo.

In Cina ho imparato che l'incomprensione linguistica non è un problema, se c'è la volontà di capirsi. E che se proprio non c'è verso, di riuscire a comunicare, un sorriso risolve la più frustrante delle situazioni. Ho imparato che arrabbiarmi - coi cinesi - non serve a niente, e che alla fine l'importante è risolvere i problemi, anche se tocca scendere a compromessi.
Ho imparato ad adeguarmi alle abitudini del posto, anche quelle più bizzarre e strane, e mi sono accorta di trovarmici perfettamente a mio agio.

Ma soprattutto ho dovuto fermarmi e rassegnarmi a viaggiare lentamente, guardando scorrere il tempo che non passa mai, sul binario di un treno di notte, su un seggiolino di una stazione stracolma, in fila seguendo una coda che non finisce mai. Ho sempre avuto l'ansia di arrivare, la smania da destinazione, l'idea che il tempo passato ad aspettare fosse tempo sprecato.

Invece, forse proprio quella notte infinita su un treno stracolmo di anime e sogni, con finestrini da cui non si vedeva nulla se non le nostre facce riflesse, senza neanche più il timore di perdere lo zaino sepolto da altre valigie chissà dove sulla cappelliera, incrociando sguardi (spesso benevoli, alcune volte ostili) ho scoperto che viaggiare vuol dire anche aver la pazienza di aspettare. Ci sono esperienze che ti cambiano, questa è quella che potrei definire come il mio momento di viaggio illuminante. Mi si è accesa la lampadina, è scattato qualcosa dentro di me, anche se non l'ho capito subito (diciamo che ho avuto bisogno di metabolizzare: non era di certo nei miei piani spararmi 14 ore di treno in piedi, di notte).



Ci sono momenti che resteranno unici, e credo che la mia voglia di viaggiare derivi proprio dal desiderio di continuare a crescere e imparare viaggiando.




Chissà se sono riuscita a descrivere i sentimenti che ho provato e che provo durante i miei viaggi.
Se siete alla ricerca di un volo, ispirati o meno dai miei racconti, date un'occhiata qui.

E se avete avuto anche voi momenti di viaggio particolari, e volete condividerli, lasciatemi un commento, perché ho bisogno anch'io di prendere ispirazione dalle vostre esperienze.


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@momondo #owtravelers #admomondo






17 commenti:

  1. per una donna che abbia voglia di girare sola, il posto più semplice è l'oriente in generale. In questi giorni Oman air fa offerte per un sacco di destinazioni orientali a poco più di 330 euro, thai, indonesia, malaysia ecc. devi solo scegliere quello che ti attizza di più

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    1. Enrico ma secondo te è fattibile viaggiare in Oman come faccio io, senza nessuna guida o tour organizzato?
      Mi ricordo che avevi parlato di Casa Oman, se non sbaglio, mi metti i link al post che hai scritto?

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    2. Tieni conto che l'Oman è caro e ovviamente fattibile in autonomia, ma tieni conto che le sue attrattive, deserto e spiagge infinite e isole deserto sono fattibili solo con un'auto privata. Inoltre i messi pubblici sono molto scarsi. Nel deserto comunque andare da sola è un po' problematico, non per il pericolo, ma per le difficoltà tecniche oggettive. Da Casa Oman c'era un ragazzo che viaggiava da solo e veniva a dormire lì come base, ma aveva affittato una macchina. Di norma in gironon ci sono sistemazioni a basso costo, solo grandi alberghi e resort. CasaOman è già al prezzo minimo. Parti da qui e vai indietro ci sono una quarantina di post: http://ilventodellest.blogspot.com/2018/12/oman-39-80-motivi-1-per-andare-in-oman.html

      Comunque ti vai a complicare la vita, io sceglierei un qualunque paese in Oriente

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    3. Ad esempio con Oman Air mi sembra che offrano a poco più di 350 euro milano bangkok. da lì vai via terra in Cambogia e ritorno. Se hai almeno una qunindicina di gg, è un viaggio tranquillissimo, facile,sicuro che si può fare anche da soli con mezzi pubblici. Ci sono ottimi pullman che fanno queste tratte.

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    4. Grazie, per tutto. Avevo pensato di sfruttare un eventuale scalo lungo per fermarmi lì, ma in effetti andrei a spendere troppo e sarebbe impossibile farlo da sola quindi torno nella mia comfort-zone di paesi in cui mi sento deciamente più a mio agio :)

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  2. Mi sa che alla fase della pausa prima o poi ci arriviamo un po' tutti. Io di pause ne ho prese diverse, negli ultimi anni, e mi hanno aiutato a capire molte cose che sono difficili da individuare finché non si prendono un pochino le distanze dal blog. Credo che ti farà bene :)

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    1. In genere ogni volta che scrivo di voler prendere una pausa mi torna l'entusiasmo e mi rischiaro le idee. Non so se anche stavolta andrà così ma come dici tu devo prendere un po' le distanze dal blog per capire cosa voglio fare.

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  3. Io ho messo a posto i vecchi post circa un anno e mezzo fa..è stato un lavoro enorme e che mi ha portato via un sacco di tempo, (e ancora oggi trovo qualcosa di cui non mi ero accorta ai tempi), ma poi mi sono sentita meglio!

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    1. Ho finito oggi di risistemare 10 post DIECI pieni di foto (mannaggia a me che appena ho aperto il blog ne mettevo una valanga) che ho dovuto ricaricare editare modificare e aggiustare. Non mi sento più le dita :)
      E sto parlando di post di dieci anni fa che non leggerà probabilmente nessuno ma non potevo assolutamente lasciarli così.

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  4. Beh, sono assolutamente due grandi lezioni per lo spirito.
    Toccare con mano situazioni diverse, lontane, nuove, anni luce da noi. Povertà e semplicità, comunicazione adattamento e pazienza.
    Bene, alla fine penso sia anche questo il senso di viaggiare.

    Quanto al blog... ci sta che, dopo circa dieci anni, vuoi rinnoverne lo spirito! :)

    Moz-

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    1. Se fosse una lavagna cancellerei tutto e rifarei da capo (oddio, proprio tutto-tutto-tutto no), ma soprattutto vorrei tornare ad avere la leggerezza che avevo dieci anni fa quando ho iniziato.

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  5. Li hai spiegati benissimo!Penso anch'io che viaggiare aiuti a crescere e viaggiare da sola dev'essere bellissimo anche se io sarei terrorizzata a farlo!

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    1. L'idea è quella, bisogna vedere se trovo davvero il coraggio di partire :)

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  6. I due episodi che hai raccontato sono speciali. Fammi pensare une meta su un viaggio che potresti fare in solitaria... Beirut! Mica la conosco. Però vorrei andarci io. Così la consiglio a te, tu ci andrai, scoprirai cosa c'è di imperdibile, lo racconterai, io lo leggerò, ne farò tesoro, e quando toccherà me andarci lo farò in modo più sereno ahahah

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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