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sabato 13 ottobre 2018Aggiornato il:

Gita di un giorno da Taipei: Pingxi line e Jiufen



Diario di viaggio a Taiwan - Pingxi line e Jiufen

14 agosto 2018


Oggi voglio visitare due posti: la vecchia ferrovia lungo la valle del fiume Keelung (Pingxi line) e la cittadina di Jiufen. Non sono vicinissimi tra loro, ma dato che il punto di partenza è lo stesso (Ruifang) ho deciso di preparare un bel tour de force e fare tutto in un giorno. Avevo pensato di prenotare una notte a Jiufen per vederla illuminata e immergermi nelle ambientazioni della Città Incantata di Miyazaki*, ma poi ho deciso di lasciar perdere. A posteriori credo che non sarebbe stata una cattiva idea, ma non ho grossi rimpianti.

Bando alle ciance, che c'è molto da raccontare.

*"La città incantata" è il mio film preferito dello Studio Ghibli. Miyazaki si è ispirato alle scale della cittadina di Jiufen per disegnare l'ingresso alle terme. 

Houtong Cat Village
(Nella foto: "aspetta a scattare che mi metto in posa")

Ruifang 瑞芳

Oggi visiteremo la parte nord-est dell'isola di Taiwan. Questa zona era ricca di carbone, e le cittadine che sono nate lungo la ferrovia dei minatori ora sono quasi del tutto abbandonate, ma conservano la testimonianza storica e l'atmosfera dei lavoratori che un tempo le abitavano. Il tutto immerso in una natura spettacolare.

Ruifang è il punto di partenza. La raggiungiamo in circa un'ora di treno da Taipei.
Stamattina in stazione ho fatto i biglietti allo sportello, perché per questa destinazione non è possibile farli alle macchinette automatiche. Il tempo oggi non promette bene, ma sono attrezzata: ho incontrato un signore che mi ha regalato il suo ombrello, dato che non gli serviva più. È stato davvero gentile, ma non è un evento eccezionale. Qua funziona così, gli ombrelli (in genere quelli trasparenti che costano poco) si usano e si abbandonano per essere riutilizzati da chi ne ha bisogno.

Il treno che porta a Ruifang è pieno come un uovo di pendolari che lavorano fuori Taipei. Quasi tutti scendono tra Qidu e Nuannuan, e quando arriviamo a Sijaoting restiamo fermi almeno un quarto d'ora per dare la precedenza ad altri treni. Finalmente arriviamo a Ruifang, la stazione è piccolina ma ben organizzata. C'è un punto info dove trovo le cartine che mi servono, e una biglietteria dove faccio subito il pass giornaliero per la linea ferroviaria di Pingxi.

Il centro della cittadina è di fronte alla stazione, dove c'è il piazzale e la via principale. Alle spalle della stazione invece c'è la parte vecchia, col mercato e le botteghe. Essendo mattina non c'è molto da vedere, ma tanto non ne avremmo il tempo: il treno per Pingxi arriva tra un quarto d'ora.


Pingxi Line 平溪

La linea ferroviaria di Pingxi copre un percorso di circa 13 chilometri. Il pass che ho fatto a Ruifang ci consente di salire e scendere dal treno ogni volta che vogliamo. Ci sono diverse fermate, ognuna con qualcosa di interessante da vedere, ma la cosa più bella di tutto il percorso è sicuramente il paesaggio. In questa zona di Taiwan ci sono boschi, colline, montagne e cascate.

La prima tappa è Houtong 猴硐, che durante la dominazione giapponese era una cittadina mineraria e oggi è conosciuta come Cat Village. Posso, io, non visitare una città popolata da gatti? Mi chiamo Gattosandro mica per caso. Verso gli anni 90, quando è cessata l'attività dell'industria del carbone, i lavoratori hanno abbandonato la città e si dice che in giro erano rimasti solo gatti (randagi o abbandonati). Nel 2008 un amante degli animali ha iniziato a prendersene cura coinvolgendo un gruppo di volontari. È bastato pubblicare qualche foto sui social per far diventare in poco tempo questa cittadina abbandonata una gettonata località turistica.

Qui tutto è a misura di gatto, la stazione, le vie e tutte le abitazioni sono attrezzate con lettiere, ciotole, croccantini e tiragraffi. Ci sono un sacco di cartelli che illustrano il lavoro dei volontari e dei veterinari che si occupano della salute e della prevenzione, sono affisse le regole per i visitatori (con tanto di multe per i trasgressori) e le foto che illustrano il lavoro fatto in questi anni.

E poi ci sono loro, naturalmente. Gatti, gatti dappertutto. Magri, grassi, bianchi, rossi, neri, curiosi, diffidenti, coccoloni, scontrosi. Il paradiso delle zampette, la sinfonia dei miagolii. E se pensate che sto delirando ora che lo racconto, immaginatemi lì com'ero.

Arriva una scolaresca e c'è un fuggi fuggi generale, i bambini sono troppo chiassosi e intraprendenti anche per i gatti più socievoli. Ci allontaniamo un po' e nelle abitazioni più defilate ritroviamo i felini che si godono la tranquillità di questa cittadina deserta. Dalla parte opposta, oltre alla ferrovia, ci sono i tunnel dove veniva estratto il carbone . Alcune parti si possono visitare, percorriamo un tratto dove ci sono binari e le cave in disuso e poi torniamo indietro.

Riprendiamo il treno, aspettando una buona mezz'ora. Si viaggia su binario unico e gli orari di passaggio in entrambe le direzioni non sono molto frequenti. Ciò significa che in un giorno è probabilmente impossibile vedere tutto, dunque bisogna fare una scelta.

Sandiaoling (三貂嶺) e Dahua 大華 hanno percorsi dove fare trekking per andare a vedere le cascate, anche se le cascate più belle si trovano a Shifen 十分.

Noi non siamo in vena di trekking perciò scendiamo a Pingxi 平溪, che è famosa per il Festival delle Lanterne che si tiene ogni anno subito dopo il Capodanno cinese. Le lanterne in realtà vengono accese tutto l'anno, gli artigiani vivono di questo e si fanno pagare bene. Però è bello vederle volare nel cielo. Ai lati della ferrovia ci sono le botteghe che fabbricano una quantità smisurata di lanterne, su cui si dipinge un desiderio. Poi si invadono i binari (cosa tra l'altro proibita dai cartelli che vengono tranquillamente ignorati), si accende il lumino che gonfia la lanterna, e al tre la si lascia andare in alto nel cielo, portandosi dietro una preghiera che si spera verrà esaudita.
È una cosa di un romantico pazzesco, e in effetti le coppiette ne vanno pazze.

Poi si sente il fischio del treno, tutti saltano sulla banchina liberando i binari, e poi di nuovo giù, altre coppiette, altre lanterne che volano. A pensarci è un business molto redditizio, che toglie forse un po' di fascino a una tradizione che arriva dai contadini della zona che pregavano per avere buoni raccolti. Ma resta comunque un'esperienza che mi lascia una sensazione positiva, perché sarà anche una roba da turisti, ma quando si tirano in ballo sogni e desideri mi sento sempre molto coinvolta.

A Pingxi assaggio finalmente il Gua Bao, ovvero l'hamburger di Taiwan. È un buonissimo spezzatino di carne racchiuso in un panino al vapore dalla consistenza un po' appiccicosa. Credo che ne esistano diverse varianti (ricordo ad esempio di aver mangiato qualcosa di simile a Hong Kong) quindi non so se questo sia il migliore, ma mi è piaciuto molto.

Il tempo vola, riprendiamo il treno in direzione Ruifang e ci dirigiamo verso la prossima tappa della giornata.

"Questo è il panorama che si vede dal mio balcone, ti piace?"
Houtong Cat Village

Pingxi, la via dei negozi che costeggia la ferrovia
Sui binari i ragazzi stanno per accendere le lanterne

Il ponte che collega le due parti della cittadina

Jiufen 九份

Dalla stazione di Ruifang prendiamo l'autobus che porta a Jiufen. La strada è uno spettacolo, se non soffrite di mal d'auto. Le curve si inerpicano sul Monte Keelung e la vista è stupenda. Il piazzale dove ci lascia l'autobus si trova in un punto panoramico da cui si vede la costa. Le viuzze pedonali della cittadina sono subito dopo la curva, attraversare nel traffico non è molto agevole, e c'è un sacco di gente.

Nelle vie con le lanterne rosse ci sono ristoranti e botteghe, è tutto molto turistico ma allo stesso tempo tradizionale, e ci sono molte scale che salgono e scendono (siamo in una cittadina di montagna) in un labirinto in cui non è facilissimo orientarsi. La magia di questo posto si mostra di sera, quando col buio si accendono le lanterne e assume l'aspetto della città incantata. Ho rinunciato a trascorrere una notte qui ma per fortuna fa buio abbastanza presto, quindi cominciano ad accendersi le luci e abbiamo un'idea della magia di questo posto.

In realtà di luoghi simili in Cina ne ho visti molti e persino più belli, ma Jiufen ha quel tocco giapponese che la rende speciale. E per sottolineare questo aspetto assaggiamo un dorayaki sorseggiando un tè nel bicchierino, prima di fuggire dalla folla alla ricerca di un posto più tranquillo.
L'aria profuma di guava, un frutto che pare abbia proprietà benefiche per la salute.

È un peccato non poter stare più a lungo, ma siamo in giro da stamattina e si sta facendo tardi. Dobbiamo tornare a Taipei.


Il panorama che si gode da Jiufen (stupendo nonostante il cielo grigio)


Le vie di Jiufen con le botteghe (e le lanterne)


Un sacco di scalini




Come concludere bene la giornata (ovvero: l'abbiocco traditore e una cena discutibile)


L'opzione migliore per tornare a Taipei da Jiufen è l'autobus. Ci mette più o meno un'ora ed è di quelli turistici con i sedili comodi. Troppo comodi. Guardo fuori dal finestrino per tutto il tempo, godendomi il panorama e stando all'erta perché non so bene dove dobbiamo scendere. E sul finale, quando ho iniziato a vedere la città, mi sono abbioccata. Mi sono detta chiudo gli occhi solo un momento e quando mi sono svegliata non avevo idea di dove fossimo.

Provo a guardarmi intorno in cerca di punti di riferimento ma Taipei è enorme, e non vedo nulla di famigliare. Vado dall'autista, comunichiamo in un improbabile inglese/cinese non capendoci molto. E cosa fa uno quando non capisce? Tira a indovinare, ovvio.

Gli chiedo se siamo lontani da Ximending, e non so sinceramente cos'ha capito perché sgrana gli occhi e mi dice UUUUUUFF! (Che immagino voglia dire "avoja! dovevi scendere tipo mezz'ora fa!"). Ok, quindi che facciamo? Accosta, ci fa scendere, indica che dobbiano andare a sinistra (dove secondo lui dovrebbe esserci una fermata metro qualunque) e riparte con grandi sorrisoni e gesti che suppongo siano di incoraggiamento.

Siamo da qualche parte a Taipei, non ho neanche una cartina della città con me (che me la porto a fare? ho detto saggiamente stamattina quando sono uscita di casa) e sono stanca (e ho sonno, ho fame, devo andare in bagno, mi sta venedo la ridarola e tutte quelle cose tipiche dei momenti di difficoltà, praticamente una chiavica). Camminiamo un po' ma il buon senso mi dice fermati. Ma dove vai, che non hai la minima idea di dove stai andando? (E tra l'altro, siamo sicuri che siamo a Taipei, sì?)

Mi avvicino a un poliziotto che assomiglia al Commissario Winchester e penso di aver trovato l'unica persona a Taipei che non spiccica una parola di inglese. Però mi capisce, ed è gentilissimo, ma le parole non gli vengono proprio (sta sudando per l'agitazione). Allora prende carta e penna e disegna le indicazioni, mentre io sono quasi commossa da tanto impegno nel darci una mano.

Grazie a lui raggiungiamo la metro (che per la cronaca era a destra rispetto alle indicazioni dell'autista).

Indicazioni errate a parte, sono stati tutti gentilissimi come sempre, e alla fine riusciamo a tornare a casa.

Siamo a pezzi e vorrei solo dormire, ma lo stomaco brontola. Sarà la stanchezza che ci fa scegliere un ristorante italiano a Taipei questa sera? Parliamone. Saizeriya è un posto che abbiamo conosciuto (e apprezzato) in Cina. Una catena di ristoranti economici che deliziano il palato con piatti italiani senza troppe pretese. Tipo che la carbonara è fatta con la panna e non c'è neanche da litigare tra pancetta o guanciale, dato che la fanno col bacon.

Insomma, se siete integralisti della cucina di casa, state alla larga da questo posto.
Per tutti gli altri: venghino signori venghino.

Abbiamo preso spaghetti con le vongole (buoni, se tralasciamo la vangalata d'aglio che mi ha anestetizzato la lingua), spaghetti alla carbonara (ho già spiegato gli ingredienti), una pizza baby con i wurstel e un'insalata. Il tutto accompagnato da un vino rosso di provenienza toscana. Il servizio è da pub, per chiamare il cameriere bisogna schiacciare un pulsante e se sorvoliamo sul fatto che mi hanno portato la fiaschetta di vino senza il bicchiere, e che le posate siamo andati a prenderle noi altrimenti si faceva notte, direi che ci siamo trovati bene.
Anche perchè il locale è al secondo piano di un palazzo e la vista è molto carina.

Spendiamo solo NT$ 463 (neanche 13 euro). A questa cifra direi che si possono tranquillamente tralasciare le critiche sull'interpretazione delle ricette.

Saizeriya: carbonara, spaghetti con le vongole, pizza e insalata.

Stasera a Ximending c'è fermento. Non capisco se ci sia una festa o un evento particolare, ma tutte le vie pedonali sono piene di banchetti ambulanti (dove il tofu puzzone imperversa). A dir la verità sto capendo poco di un sacco di cose, non capisco gli orari, non capisco il criterio per cui il sabato sera è un mortorio e magari il lunedì c'è il delirio, non capisco quali sono le ore di punta, gli orari di lavoro. Per certi versi mi sento davvero in un altro mondo e siccome non so darmi risposte semplicemente osservo e mi adeguo. Mi lascio trasportare dalla corrente, e mi va bene così.

Comunque stasera c'è davvero più gente del solito, e questa atmosfera festosa invoglia a stare in giro, ma devo proprio andare a dormire.


Venditori ambulanti a Ximending


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Info pratiche:

Linea ferroviaria Pingxi
Treno Taipei-Ruifang (NT$ 49) e pass giornaliero per Pingxi (NT$ 80, si fa in stazione a Ruifang, dove si trovano anche tutte le cartine della zona).

Jiufen
Da Taipei: Bus 1062 (NT$ 98) si prende vicino alla stazione MRT Zhongxiao Fuxing.

Se volete abbinare i due posti in un'unica giornata come ho fatto io
- Taipei-Ruifang (treno)
- Pingxi line
- Ruifang-Jiufen (autobus →dalla stazione di Ruifang vai a sinistra, accanto alla stazione di polizia c'è la fermata, basta prendere qualsiasi autobus che arriva a Jiufen)
- Jiufen-Taipei (autobus)

→ Il mio consiglio: se avete tempo prenotate una notte a Ruifang. La cittadina è molto carina e potrete visitare Pingxi il primo giorno e Jiufen il secondo. A Jiufen, se volete fermarvi una notte, ci sono piccole locande a meno di € 30 a notte, se prenotate con anticipo.

Consiglio di visitare entrambi i posti in autonomia, ma volendo appoggiarsi a un tour vi consiglio di prendere in considerazione Klook. Hanno un ottimo servizio clienti online.
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4 commenti:

  1. Ormai ho capito che all'estero, la carbonara, la intendono proprio con l'uovo al tegamino sopra gli spaghetti.
    Suggestivi, questi posti, certo anche confusionari... forse solo nella zona dei gatti avrei trovato pace^^

    Moz-

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    Risposte
    1. Nella zona dei gatti c'era una pace assoluta! Per questo avrei voluto passarci molto più tempo.

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  2. Il Cat Village é da visitare assolutamente!😍 Il cibo, invece, non mi ispira molto!😁

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    1. Il paradiso delle gattare 😁

      Sul cibo non posso darti torto, ma ti dirò che non mi é dispiaciuto.

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Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



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