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venerdì 16 dicembre 2016Aggiornato il:

Raccontami il tuo viaggio - l'esperienza in Cina di Diego


Oggi, per festeggiare il post numero 400, voglio dare la parola a una persona che si è rivolta a me per organizzare il suo viaggio in Cina. Il suo entusiasmo e la cieca fiducia che ha riposto in me fin dall'inizio mi hanno colpita in maniera particolare, e quando è tornato dal viaggio mi ha scritto una mail che mi ha lasciata a bocca aperta.
Un fiume di emozioni, parole e parole, aneddoti su persone, odori, colori, sapori, luoghi... Tra quelle righe ho ritrovato la stessa confusione e la stessa sensazione di stralunamento che ho provato io. Allora gli ho chiesto se aveva voglia di riordinare le idee e di raccontarmi il suo viaggio in Cina per il mio blog, soffermandosi in particolare sul tratto di Grande Muraglia a Gubeikou (dato che io non ci sono mai stata) e lui ha accettato volentieri.

È la prima volta che propongo nel mio blog qualcosa scritto da un'altra persona, e non so se ce ne saranno altre, dipende da diversi fattori. Tanto per cominciare, per esempio, vi piacerebbe raccontarmi il vostro viaggio? Scrivetemi e proponetemi le vostre idee se vi va. Credo che potrebbe venire fuori qualcosa di molto carino.


Bando alle ciance, sto divagando.
Vi presento Diego, e questa è la sua esperienza.





- In ferie ad ottobre? Uao! E dov'è che vai? 
- In Cina! 
- In Cina?! Ma con tutti i posti che ci sono, perché in Cina?! 
- Eh, oh, so mica. Credo sia un bel posto.

Qualche contorno, ma più o meno la conversazione era quella, negli ultimi mesi, quando ho deciso di fare un viaggio. A ottobre me ne vado in Cina, a ottobre sono andato in Cina. Una bella confusione. Il mio viaggio avrebbe dovuto essere Pechino – Pingyao – Xi’an e ritorno a Pechino. Forse aggiungo Tianjin. Tolgo Xi’an e metto Datong. Pingyao non mi convince: tolgo. Aggiungo Chengde. Tolgo Tianjin e tolgo Chengde. Faccio un giro a Gubeikou che poi è sempre sotto Pechino ma lì, sulla muraglia, c’è proprio nessuno. O almeno, quasi nessuno.

Sono tornato da più di un mese dal mio viaggio in Cina. Due settimane sono poche, ma gli occhi li ho riempiti di immagini. Le immagini diventano ricordi e chi le dimentica più. Di tanto in tanto capiterà di raccontarle a chi vorrà ascoltare, e ridargli un po’ di colore. A Pechino la vita ha il ritmo di un clacson (circa un centinaio le cose bellissime). A Datong ci sono il tempio sospeso e un ostello con una ruota rosa a fare da altalena. Se capiti in quell'ostello una sera di fine ottobre, e sei fuori in cortile a chiacchierare, ti accorgerai che mentre fa un freddo boia non fa freddo affatto.



Il Drago arrotolato e la montagna delle Tigri accovacciate sono sezioni della Grande Muraglia a Gubeikou, un villaggio distante qualche ora di bus da Pechino città. Se si vuole prenotare una notte in ostello la scelta è semplice: a Gubeikou ce n’è uno solo. Più qualche casa a corte, dove però inglese nisba. Dalla stazione dei bus di Dongzhimen salgo sul 980 alla volta di Miyun. Primo gradino: tiro fuori la mappa, secondo gradino: punto il dito sui caratteri cinesi dove ho intenzione di arrivare, terzo gradino: i miei occhi interrogano silenziosamente l’autista; lui risponde urlandomi parole in cinese. Tiro fuori il portafoglio e lascio 15 yuan nella cassetta al suo fianco. Ora sorride e dice ancora qualche parola che nel mio cinese immaginario traduco in “benvenuto a bordo, giovanotto!”. Mi siedo e si parte.

A Miyun vengo assalito da tassisti improvvisati, ma-io-non-voglio-andare-con-loro. Lascio la stazione alle mie spalle e raggiungo la fermata del 25; pochi minuti e arriva il minibus. Indico la mia fermata all'autista. Ci vorrà un'altra ora e mezza, così mi ha scritto Jim, il gestore dell’ostello: devo scendere prima di una galleria. Controllo l’ora e mi accomodo in piedi: il minibus è pieno. Due signori di un’altra epoca ridono guardando un serpentello dentro una bottiglietta d’acqua, uno fa un sorso. Da come li osservano gli altri, capisco non è consuetudine.

Dopo un'ora il bus si ferma davanti ad una galleria. Sta a vedere che. Eppure è solo un'ora. Una ragazza sta scendendo, la fermo e le chiedo se è la mia fermata (dito e nome di Gubeikou in cinese). Controlla, fa cenno di no e scende. Dallo specchietto, l’autista mi dice: “Sì, è questa”. Urlo un grazie, seguo le istruzioni di Jim e arrivo all'ostello.



A Gubeikou la muraglia si divide in due sezioni: la montagna del Drago Arrotolato (Pan Long Shan) e la montagna della Tigre Accovacciata (Wo Hu Shan). Drago e tigre, drago e tigre (la tigre e il dragone?), devo decidermi, è primo pomeriggio: Drago o Tigre? Joe mi consiglia il Drago. Sulla mappa in ostello studiamo il percorso assieme.
- Attraversa il piccolo ponte della città vecchia e prendi a destra dove la strada ti farà salire sul Drago. Cammina fino alla Torre del Generale, ci vogliono poco meno di due ore. Lì potrai decidere: o scendi per la strada che in tre quarti d’ora ti riporta al villaggio oppure prosegui fino alla Torre dai 24 occhi*. Poi stop: diventa zona militare e non potrai proseguire, ok?
- Ok.
- E neppure scendere, lì non c’è una strada. Dovrai tornare indietro alla Torre del Generale. E comunque, a quell’ora sarà quasi buio. Tutto chiaro?
- Tutto chiaro, grazie.
- Ah, ecco. Forse potrai incontrare un signore lungo il cammino, ti dirà che per percorrere la muraglia devi avere un biglietto e che costa 25 yuan, però non è vero, in realtà non ci vuole il biglietto.
 - Ah.
- Sì, sai, dalla sezione del Drago c’è lui, mentre dalla sezione della Tigre c’è una donna, sua moglie, anche lei vende biglietti, sempre 25 yuan, ma in realtà non ci vuole nessun biglietto per percorrere la muraglia.
- Quindi se lo incontro non lo pago?
- Beh, sarebbe bello se tu lo pagassi.

* 24 occhi, 24 finestre, 24 punti di osservazione, non so la corretta traduzione. 24 occhi mi piace di più.



Si parte ed è subito salita. Meno di dieci minuti e incontro una signora australiana seduta sulla muraglia, fuma una sigaretta. Qualche parola in inglese che non ricordo, qualche sorriso, vado avanti. C’è un bel sole. Più avanti incontro un’altra signora, mi chiede se ho visto la sua amica, se è distante. Quando le confesso che è al punto di partenza mi domanda se sto scherzando. Ride e le va incontro. Non capisco se è sentiero o muraglia, qui è tutto mal ridotto.

Più avanti la muraglia diventa muraglia, alle volte sono parecchio in alto, alle volte è proprio stretto, c’è qualche cartaccia per terra. Cammino. Cammino e supero la prima torre. Guardo avanti, guardo indietro, c’è nessuno. Respiro. Riguardo avanti, riguardo indietro. Uao. Avevo letto il resoconto di Furio di Sapore di Cina, quando scriveva di essere solo sulla muraglia con la testa che fantastica e le cuffiette nelle orecchie. Mentre cammino sul mio pezzo di muraglia Lucio Dalla mi dice che siamo cieli senza angoli, senza progetti come gli angeli. Mi piace da matti.



Credevo ci fossero due torri soltanto e invece ce ne sono alcune in più, forse non tutte hanno un nome (una è la Torre della Buona Speranza). Cammina cammina, arrivo alla zona militare, devo tornare indietro. Mi volto e vedo una coppia di orientali laggiù nelle lontananze del Dragone. Mi siedo qualche minuto. A chi mi chiedeva perché mai, fra tutti i posti al mondo, ho scelto la Cina, vorrei regalare cinque dei miei minuti passati qui sulla muraglia.

Devo tornare in ostello, che diventa buio. Sul ritorno trovo un signore anziano, il quale, con un sorriso enorme, mi fa capire che gli devo 25 yuan. Glieli lascio e penso che devo tornare in ostello, o qui diventa buio. Doccia rigenerante e cena in ostello. La città vecchia non offre possibilità di scelta, o almeno non ad ottobre. Nella sala comune ci sono i gestori, c’è un papà cinese, la sua bimba un po’ disegna un po’ saltella. C’è una coppia di giovani francesi, forse abbiamo chiacchierato, non ricordo più i racconti, né ricordo i loro nomi. Nel pomeriggio avevo già fatto il pieno. Più tardi sono andato nella camerata dove ho conosciuto Paul, un ragazzo australiano. E’ al portatile e mi dice vieni a vedere. E’ un video della muraglia dall'alto. Ne ha decine. Soddisfatto, mi spiega che sono i suoi video, ripresi con il drone che ora sta riposando in quella scatola sull'armadio. E’ qui da una settimana, da solo, a filmare cieli e muraglia. Credevo di aver esaurito lo spazio per memorizzare, ma ho un’immagine di lui euforico in piedi sulla Torre del Generale, il drone lo saluta e registra la scena, ma sotto sotto si chiede se prima o poi lo porterà a rivedere l’oceano. Seguo l’esempio del drone e vado a dormire, domani mattina voglio svegliarmi presto e andare sulla Montagna della Tigre Accovacciata. Paul mi guarda strano e dice che domani pioverà.

Al mattino il tempo è grigio, faccio colazione e mi incammino. Oltrepasso il tunnel e trovo la gradinata di cui parlava Joe. Una signora dice che le devo 25 yuan. Più avanti quasi mi devo arrampicare sulla muraglia. C’è una torre, per entrare devi scendere giù nel buio, gli scalini sono altissimi. Ho paura, non si vede nulla, decido di non entrare. Cambio idea ed entro. Esco e risalgo sulla muraglia, vedo tutta la città, sono davvero in alto. Cammino, non è più muraglia, è terra, è un sentiero, non capisco. Inizia a piovere. Vado ancora avanti. Piove. Si scivola. Torno indietro, chissà se un drone può volare con la pioggia.

Il bus di ritorno va preso al di qua del tunnel. C’è da aspettare. Un signore si avvicina con la macchina, vuole sostituirsi al bus, alcuni salgono con lui, io no. Lui ride e insiste, io gli faccio la lingua. Arriva il bus e in poco più di un’ora sono alla stazione di Miyun. Diluvia e corro dall'altra parte della strada, ecco il 980, il mio! Salto su, pago e chiedo nulla, tanto devo andare a fine corsa.
È uno di quei bus coi sedili a due a due, è mezzo vuoto. Mi siedo vicino a un finestrino, zainetto sul sedile a fianco, guardo fuori, chiudo gli occhi. Li riapro a una fermata, giusto il tempo di vedere nel corridoio una ragazza coi capelli a caschetto; sposto il mio zaino per terra e lei si siede: ha un viso dolcissimo. Dopo un po’ inizia la conversazione, lei in cinese, io in italiano, non ci capiamo. Chissà cosa ha detto. Più tardi riproviamo con i gesti: chiudere le mani a pugno e scuoterle davanti alla faccia, in entrambe le lingue vuol dire “fa freddo”.



Mentre fuori continua a piovere, arriviamo a Dongzhimen. Lei indica la pioggia e poi indica il suo ombrello, significa “non vedi che piove? Vieni con me che ti accompagno fino al sottopassaggio di Dongzhimen”. Una volta all'asciutto ci siamo salutati. Provo un senso di malinconia. Ma il sapore è dolce, provo un senso di malinconia al miele. Decido di andare sulla torre del tamburo per vedere un frammento di Pechino dall'alto.


→ Info utili

Da Pechino città a Gubeikou.
Dalla stazione dei bus di Dongzhimen (东直门交枢纽) prendere il 980 fino alla stazione dei bus di Miyun (密云长途车站). Ne partono diversi ogni ora, la tratta è di 55 km, ci mette 1.5 h e costa 15 CNY. A Miyun ci sono diversi presunti tassisti dal tono di voce assordante pronti ad accompagnarvi a Gubeikou, talvolta dicendo che non esiste altra soluzione. A voi la scelta: contrattando, la corsa in taxi può arrivare a 140 CNY (a detta di Jim, uno dei gestori del Great Wall Box House).
Se preferite il bus, attraversate la strada lasciandovi alle spalle la stazione e girate a destra per un centinaio di metri. Prendete il minibus 25: ne passa uno ogni ora dalle 7 alle 17, la tratta è di 55 km, impiega 1 h e costa 11 CNY. Indicate al conducente che volete scendere a Yong Jun Road (拥军路), appena prima del tunnel di Gubeikou. Una volta scesi prendete la strada che fiancheggia la città vecchia, dopo 10 minuti troverete il cartello con disegnato il gattone del Great Wall Box House, girate a sinistra nel ciottolato e vi troverete all'ingresso dell'ostello.

Ostello Great Wall Box House 
L’ostello è ad una manciata di minuti a piedi dalla muraglia, offre camere matrimoniali, camere familiari e posti letti in dormitorio. La struttura è moderna, dispone di un ampio cortile e di una bella sala accogliente, dove si può stare a chiacchierare con i gestori, con gli altri ospiti della struttura, o volendo, con se stessi. L’ostello propone anche colazione e cena. Jim e Joe, i due gestori, sono gentilissimi. La Lonely e Sapore di Cina parlano anche di Sophie. Non l’ho conosciuta, ma sono sicuro sia gentilissima pure lei. 1 notte in dormitorio: 180 CNY (è caro rispetto alla media degli ostelli, ma è a due passi dalla muraglia). Cena e colazione: non ricordo il costo, però era tutto molto buono.




Le fotografie di questo post sono tutte di Diego, io mi sono permessa di modificarne una per creare la copertina del racconto. Il testo invece l'ho lasciato esattamente come mi è stato inviato.
Di mio c'è solo l'impaginazione e l'adattamento stilistico. 



20 commenti:

  1. Il racconto è bellissimo, hai fatto bene a chiedergli di raccontare la muraglia, perché mi sembra un'esperienza impagabile essere lì da soli in mezzo al nulla e non capire nemmeno se è muraglia o sentiero ;)

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    1. La cosa bella, secondo me, è che si possono visitare tantissimi punti della grande muraglia e ogni volta è un'esperienza nuova. Io sono stata in un tratto restaurato, l'ho trovata bellissima e imponente. Lui ne ha visitato una parte più isolata e selvaggia, con pochissima gente, e ha vissuto altre emozioni.

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  2. Bravo sto Diego, continua ad ospitarlo che merita

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  3. Viene naturale dare cieca fiducia a chi dettaglia informazioni e regala curiosità come fai tu. Però uno scrittore diceva che "devi molto a chiunque ti abbia mai dato fiducia"; quindi, tirando le somme, sei in debito! Potresti saldarlo facendo un bel disegno dei tuoi: i cavi elettrici cinesi (quelli tutto un pasticcio) andrebbero benissimo. Io poi ti direi grazie, gli metterei una cornice e lo appenderei in salotto. Senza fretta, eh! :)

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    1. Come posso dirti no? Ok mi metto al lavoro, i miei tempi ormai li conosci perciò abbi fede ^_^

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  4. E bravo Diego ... e non lo dico solo per l'omonimia :)

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  5. Che bello! Mi piace molto questa idea di far raccontare viaggi in cui hai dato una mano e il racconto di Diego mi è piaciuto molto.

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    1. Potrebbe restare l'unico, se nessuno si propone. Ma va bene lo stesso, ci tenevo a pubblicare il suo.

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  6. Brava, ottima idea! Molto bello il racconto di Diego, grazie. Magari potresti organizzare un viaggio lungo la Muraglia, tipo Marina Abramovic (ma con un finale diverso dal suo)!

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  7. Fantastico il mio collega Diego!!! Dettagli fantastici di emozioni vissute...un po' le ha fatte vivere anche a me leggendo il suo meraviglioso racconto!!!

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  8. Complimenti per il racconto di viaggio!!!

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  9. Bellissimo questo racconto.
    Ho scoperto oggi il tuo bellissimo blog e mi sono immediatamente unita ai tuoi lettori fissi!
    Se ti va di ricambiare ti aspetto da me!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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  10. Tornerei in Cina solo per rivedere la muraglia! Durante il mio viaggio di settembre/ottobre, proprio in Cina, ho preso parte ad una gita organizzata dall'ostello nel quale alloggiavo e sono andata a vedere la cosiddetta parte 'segreta' della muraglia, non lontano dalla frequentatissima Badaling... E' stato molto bello, anche perché quella sezione è davvero 'segreta'... L'idea era quella di tornare sulla muraglia, altrove però, alla fine del viaggio... Purtroppo, non c'è stato tempo, nonostante avessi 50 giorni a disposizione... La Cina infatti è immensa! Bella l'idea del guest post... Come sai, racconto le mie esperienze di viaggio sul mio blog, ma - se ti fa piacere, come farebbe a me - scriverei volentieri qualcosa per gattosandro!:-) Inizierò a breve a scrivere del mio viaggio in Cina, ma se spulci trovi già quello che è stato il mio itinerario, nel caso avessi una preferenza riguardo al tema da propormi! In alternativa potrei scrivere della Corea del Sud, meta verso la quale - come forse ti avevo già detto - mi hanno portata i tuoi post... Ciaooooo :-)

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    1. La Cina è enorme, io sono al terzo viaggio e mi manca ancora tantissimo da vedere. Il tuo itinerario l'ho visto - leggo il tuo blog con una certa frequenza ;) - e non solo l'itinerario. In generale ho dato "voce" a Diego perché lui non ha un blog su cui raccontare l'esperienza, ma se vuoi scrivere qualcosa per il mio gattosandro sono ben felice! Scrivimi in privato, usando il modulo qui di fianco (che arriva sulla mia mail personale) o qui: gattosandro_viaggiatore@yahoo.com

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  11. Tornerei in Cina solo per rivedere la muraglia! Durante il mio viaggio di settembre/ottobre, proprio in Cina, ho preso parte ad una gita organizzata dall'ostello nel quale alloggiavo e sono andata a vedere la cosiddetta parte 'segreta' della muraglia, non lontano dalla frequentatissima Badaling... E' stato molto bello, anche perché quella sezione è davvero 'segreta'... L'idea era quella di tornare sulla muraglia, altrove però, alla fine del viaggio... Purtroppo, non c'è stato tempo, nonostante avessi 50 giorni a disposizione... La Cina infatti è immensa! Bella l'idea del guest post... Come sai, racconto le mie esperienze di viaggio sul mio blog, ma - se ti fa piacere, come farebbe a me - scriverei volentieri qualcosa per gattosandro!:-) Inizierò a breve a scrivere del mio viaggio in Cina, ma se spulci trovi già quello che è stato il mio itinerario, nel caso avessi una preferenza riguardo al tema da propormi! In alternativa potrei scrivere della Corea del Sud, meta verso la quale - come forse ti avevo già detto - mi hanno portata i tuoi post... Ciaooooo :-)

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