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mercoledì 15 maggio 2024Aggiornato il:

Quattro giorni a Marrakech - prima parte

Questo è il racconto nel mio viaggio a Marrakech, dove ho trascorso quattro giorni intensi compresa una escursione a Essaouira. Se siete capitati in questo blog perché volete organizzare la visita a Marrakech al fondo di ogni post trovate le info pratiche.


Diario di viaggio a Marrakech
20 febbraio 2024

Il volo da Caselle è partito abbastanza in orario, lasciamo Torino con una temperatura invernale, atterriamo a Marrakech che sembra inizio estate. Le procedure di immigrazione sono abbastanza veloci, nonostante la fiumana di gente che procede adagio verso i gabbiotti dove bisogna mostrare il documento, dichiarare il luogo in cui si soggiorna (come se i funzionari sapessero a memoria i nomi di ogni singolo hotel o riad della città) e ottenere il timbro che nel mio caso è il primo del mio finora immacolato (terzo) passaporto.

La Poison scopre con disappunto che il taxi prenotato su booking è in realtà una navetta condivisa con altri viaggiatori, che naturalmente non sono ancora arrivati quindi ci tocca aspettare. L'aeroporto di Marrakech è vicinissimo alla Medina ma nel traffico procediamo a passo d'uomo e ne approfitto per iniziare a farmi un'idea della città attraverso il finestrino. L'autista ci lascia all'imbocco di un vicolo del suq, tra pedoni che rischiano di finire sotto le auto e un carretto che ci taglia la strada.

Marrakech
Il nostro Riad - Jamaa el Fna dalla terrazza - una strada di Marrakech 


Andiamo verso piazza Jamaa el Fna alla ricerca del nostro riad, e intanto fisso nella mente punti di riferimento tenendo d'occhio i cartelli con le indicazioni cercando di non distrarmi guardando la marea di oggetti colorati che affollano le botteghe e le bancarelle. Ho un grosso problema, soffro di acquisto compulsivo verso molti oggetti, a casa ho più quaderni di una cartoleria, ma subisco anche il fascino dei colori e qui i colori abbondano prepotenti in ogni oggetto esposto. Piatti, ciotole, posaceneri, tajine, babbucce, abiti, sciarpe, ceramiche, saponi, spezie. Profumi, odori, i miei sensi sono estremamente sollecitati e cammino con un sorriso ebete stampato sulla faccia perché questo posto mi provoca una certa (e inaspettata) felicità.

Sono più brava a perdermi in ciance che a perdermi nel suq, infatti troviamo subito il nostro riad e prendiamo possesso della camera. Usciamo quasi subito, abbiamo fretta di fare, di vedere, di mangiare. È pomeriggio inoltrato e non abbiamo ancora pranzato, saliamo nella prima terrazza che troviamo con vista Jamaa el Fna e ordiniamo un panino e un succo di frutta. Ci starebbe bene una birretta, ma siamo in un paese musulmano osservante, i posti che vendono alcolici sono rari e mi sembra anche giusto. 

La Medina è un labirinto di vie caotiche, deserte, rumorose, silenziose, pulite, piene di gatti e di persone gentili. Arriviamo alle Tombe Saadiane poco prima dell'orario di chiusura, c'è un po' di gente ma la visita è piacevole. Attraversiamo il corridoio che porta nel giardino dove sono custodite le tombe dei 66 membri della dinastia Saadiana che ha regnato tra il 1524 e il 1668. Nel Mausoleo centrale, composto da tre stanze, è sepolto il sultano Ahmad al Mansour e i membri della sua famiglia. La stanza più famosa (per cui dobbiamo fare un po' di coda) è quella delle dodici colonne, dove sono sepolti i suoi figli. Le decorazioni sono pazzesche, gli intagli in legno, i marmi, i mosaici, tutto mi lascia a bocca aperta. 

Tombe Saadiane
Tombe Saadiane 


Usciamo da lì che il sole è ancora alto, la temperatura è fantastica, ci sediamo su una panchina e decidiamo da che parte andare per tornare verso il riad. Mentre camminiamo incontriamo un ragazzo che vedendoci andare verso il Palazzo El Badi ci avverte che è già chiuso, ci racconta un po' di cose della zona dove ci troviamo, saluta e va via. Di sicuro esistono tante persone che arrotondano accompagnando in giro i turisti, capiterà pure a noi, ma ne esistono altrettante che si fermano a fare due chiacchiere solo per il gusto di farlo, ed è una cosa bellissima. Poi andando a caso ci siamo trovate proprio davanti all'erboristeria della sua famiglia, potevamo mica rifiutare l'invito ad entrare, sarebbe stato scortese.

Il farmacista ci serve il tè alla menta mentre inizia a spiegarci nomi usi e proprietà di ogni singola spezia, profumo, intruglio, legnetto, pietra. Con tanto di assaggio e prova pratica che riassumo nei punti salienti:

- mi ha infilato nel naso una pallina di eucalipto puro esortandomi a sniffare forte (mi si sono aperte le vie respiratorie e probabilmente mi ha purificato pure il chakra)

- ha poi aggiunto un pizzico di eucalipto nel tè che per berlo abbiamo pianto lacrime al sapore di vicks vaporub (credo sia ottimo anche come struccante perché alla Poison si è sciolto persino il mascara)

- ha cosparso ogni centimetro di mani e polsi con profumi solidi naturali e oli essenziali

Alla fine non ricordo neanche quanto abbiamo speso, dato che siamo uscite da lì con un sacchetto pieno di roba profumata e due rossetti berberi in omaggio. In compenso riconosco immediatamente la "nostra" via del suq, sto già iniziando a memorizzare la mappa della città nella mia testa. 

Marrakech
Marrakech 


La sera raggiungiamo l'apice del turista fai da te ahiahiahi che mi ha fatto ricredere sulla mia capacità di viaggiare in qualsiasi parte del mondo ma è servito sicuramente a farmi furba nei giorni seguenti, quindi alla fine mi sento di poterlo raccontare senza vergogna. Partiamo decise alla volta delle bancarelle in Jamaa el Fna che di sera diventa un enorme ristorante a cielo aperto, l'apoteosi della grigliata, immensa caotica profumata fumosa e affollata festa di paese che si ripete ogni sera. 

Ci avviciniamo al primo banco con l'idea di dare un'occhiata in giro per decidere cosa mangiare e ci viene incontro un tizio con menu e parlantina che ci prende un po' per la gola un po' per sfinimento: tempo due secondi ci troviamo incastrate tra altra gente, su una panchetta scomodissima, a mangiare spiedini-costolette di agnello-couscous-verdure grigliate alla faccia del non ho tanta fame, stasera stuzzichiamo qualcosina in piazza

Alla vista di tanta abbondanza avevo già il sospetto che avessero portato molto più di quanto ordinato da noi due, ma la certezza è arrivata al momento di pagare, che già la modalità di come mi è stato comunicato il conto, se ci penso, mi fa venire da ridere. La scena è stata più o meno questa. Cerco l'omino che ci ha preso l'ordine (per poi fare di testa sua) e gli chiedo per pagare? Lui fa sguardo losco, mi fa segno di allontanarmi dal tavolo (per forza, gli altri ignari commensali non devono sentire senò gli va di traverso il boccone), scarabocchia un po' di cifre e mi presenta il totale. Il mio aplomb se ne va un po' a benedire quando esclamo un sabaudo staminchia! mentre mi sale un cicinin di animo tamarro quando affermo con fermezza che col caspio che gli do tutti quei soldi! Pensate mica di avere a che fare con due sprovvedute? Siamo mica nate ieri e blablabla mentre la Poison dice e quindi? E quindi ho pagato, ma con disappunto manifesto. 

Jamaa el Fna
Cena a Jamaa el Fna 


Rientrando a casa, autoconvincendomi che alla fine per quello che abbiamo mangiato non abbiamo speso poi così tanto, mi sono sentita leggera (come il mio portafoglio) ma contenta, perché è stata comunque una prima, bellissima, giornata di viaggio. 


- continua -


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Info pratiche

Volo Ryanair Torino - Marrakech
Il volo dura 3 ore, siamo partite di martedì mattina e rientrate il sabato mattina (con partenza prestissimo, alle 6). Si parte col passaporto, la procedura di immigrazione all'arrivo in aeroporto è abbastanza veloce ma considerate che perderete almeno una mezz'ora in coda. A Marrakech si parla arabo e francese, ma quasi tutti parlano inglese e qualcuno sa anche un po' di italiano.

L'aeroporto dista circa 4 chilometri dalla Medina, è alle spalle dei Giardini Menara.
In taxi ci si mette una ventina di minuti a seconda del traffico. C'è un autobus che impiega più o meno lo stesso tempo (costa 30 dirham, ma non l'ho preso quindi non ho indicazioni precise). 

Il cambio euro - dirham è di 1 a 0.91. Per comodità pensate che se costa 10 dirham state spendendo circa 1 euro, così fate in fretta a fare i conti.

Riad Hotel Essaouira
Posizione perfetta, in un vicolo tranquillo nel cuore della Medina a due passi da Jamaa el Fna. La doppia è carina, avrei aggiunto giusto una mensola perché ci sono pochi piani d'appoggio e l'armadio è praticamente inesistente ma per pochi giorni è perfetto. Bagno abbastanza grande, niente bidet (ovviamente) o doccino (che invece mi aspettavo) ma la doccia è grande e ci si arrangia. Colazione in terrazza semplice ma abbondante, con spremuta d'arancia, frutta, uova, pane, focaccine e crepe da riempire con marmellata, burro, miele. Caffè, tè e latte dal dispenser. Alla reception sono gentilissimi.

Tombe Saadiane
Ingresso 70 dh
A Marrakech ogni posto è raggiungibile a piedi. È vero che la Medina assomiglia ad un labirinto, ma con una cartina e qualche punto di riferimento si arriva ovunque senza perdersi. Se però non ve la sentite ci potete andare in taxi, non vorrei che qualcuno si perdesse per colpa mia! 

Jamaa el Fna
Al netto della mia esperienza culinaria nella piazza più famosa del Marocco e, oserei dire, del mondo, mi sento di consigliare di mangiare nel mercato, ma con delle accortezze. Quando ordinate UN piatto specificate che ne volete uno solo, che altrimenti vi portano ottocento cose come è successo a noi che abbiamo ordinato un piatto di spiedini, un couscous, ed è arrivato il doppio di tutto più varie ed eventuali.

Considerazioni personali: La gente
Avrò modo di raccontare molti altri aneddoti nei prossimi post (e ne ho parecchi) ma in generale come primo impatto cosa posso dire della gente di Marrakech? Che mi ci trovo benissimo. Sorrisi gratuiti, gentilezza, accoglienza. L'episodio della cena l'ho raccontato per prendermi in giro e ammettere che a volte riesco ad essere una boccalona, non importa quando come dove e quanto ho viaggiato, la fregatura la piglio e la metto in tasca, ma non intacca minimamente il giudizio generale sulle persone. Che a Marrakech mi sono piaciute un sacco. 



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