4 agosto 2025
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Chongqing Qiansimen Bridge |
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Chongqing Qiansimen Bridge |
- precedente: Terzo giorno a Chengdu -
Diario di viaggio in Cina
3 agosto 2025
Oggi è domenica, stamattina in giro c'è pochissima gente e dai carretti lungo la strada arriva un buon profumo di ravioli, uova e baozi appena cotti al vapore. Ne approfittiamo per visitare il tempio che si trova a due passi dal nostro albergo, alle spalle di Chunxi road.
Daci è un santuario buddista composto da diverse sale con i tipici tetti a punta e decorazioni di legno a forma di drago, cortili interni con alberi di ginkgo, lanterne e nastri rossi appesi. Le bouganville creano macchie rosa che spiccano sui colori tipici dei templi, che sono il grigio scuro dei tetti, il marrone scuro delle porte in legno intagliato e il rosso delle colonne.
Passeggiando all'interno del tempio, all'ombra degli alberi, non sembra di essere nel centro di una metropoli. Una piccola oasi silenziosa in cui sonnecchiano i gatti dei monaci, qualche giardiniere e alcune famiglie in visita che si concedono una foto di gruppo vicino alla statua del monaco nel cortile più grande.
Di sera il tempio è completamente illuminato, ma viene chiuso al pubblico verso le 17.30 quindi si può vedere dall'alto da uno dei vicini centri commerciali.
Una sala più piccola attira la nostra attenzione: c'è un gatto sul cuscino per la preghiera. Nel corridoio di fronte ce n'è un altro che sonnecchia sotto un tavolo, su di lui un cartello scritto a mano che dice "si prega di non disturbare il gatto quando dorme". Nei templi i gatti sono venerati almeno quanto le divinità e in generale, in Cina, sono molto amati. Se siete gattari come me avete un motivo in più per visitare Daci Temple.
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Daci Temple |
Diario di viaggio in Cina
2 agosto 2025
Chengdu, se non si era capito, è la città dei panda, le loro immagini sono ovunque. È giunto quindi il momento di vederli dal vivo.
La linea metro, manco a dirlo, ha i vagoni a tema panda, e davanti alla fermata (Panda Avenue Station) c'è la navetta a forma di panda che si ferma nei pressi dell'ingresso, in una via con bancarelle che vendono qualsiasi cosa a forma di panda.
Siccome il sole è davvero potente ma l'ombrello proprio non mi piace opto per un sobrio cappello di paglia con un panda incollato sopra. Con sto peluche in testa andiamo quindi ai tornelli (dopo aver fatto il biglietto) e andiamo all'avventura.
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Chengdu Research Base of Giant Panda |
- precedente: Chengdu: Chunxi Road e Tianfu Square -
Diario di viaggio in Cina
1 agosto 2025
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Il Tempio del Buddha Gigante di Leshan |
Ci svegliamo prestissimo per essere in stazione il prima possibile e riusciamo a prendere il treno delle 7:44. Il paesaggio da Chengdu a Leshan è molto bello e il viaggio dura solo un'ora. Arrivati a Leshan usciamo dalla stazione e per raggiungere il sito del Buddha Gigante bisogna attraversare la strada e andare nella stazione degli autobus dove c'è poca gente in attesa il bus, tenuta in fila da un addetto a cui chiediamo se i biglietti si possono fare a bordo, dato che non vedo biglietterie. Lui ci dice di sì, poi ci fa vedere un QR code, prova a dirci qualcosa, non ci capiamo, sorride e va via.
Arriva il bus turistico, di quelli allestiti come se fossero vecchi trenini, e la gente inizia a spingere (può esserci tantissima gente o quattro gatti, la smania di salire per primi e accalcarsi non se la toglieranno mai a quanto pare). Arriviamo dall'autista, facciamo per pagare ma ci indica in malo modo di scendere. Molto bene. Torniamo dall'omino di prima che continua sorridere mentre ci accompagna da una signorina al banco (farlo prima no?) che ci fa scaricare una app per pagare i trasporti di Leshan. Perso ormai il primo bus saliamo su un altro, non turistico, strapieno di gente, che fa molte fermate e impiega un'ora abbondante per attraversare la città.
Arriviamo quasi al capolinea che ormai a bordo siamo in quattro gatti. C'è un signore che attacca bottone con tutti, chiede da dove veniamo, parla del sito del Buddha, non capisco se è un locale espansivo, un turista entusiasta o una di quelle persone già incontrate in passato che ti si accolla con la scusa di voler fare conversazione e poi ti chiede soldi per farti da guida. Fatto sta che indica alla gente a quale fermata bisogna scendere, e quando arriviamo scendono effettivamente tutti, quindi scendiamo pure noi. La fermata mi lascia perplessa, siamo all'imbocco di un tunnel, in mezzo alla strada e apparentemente nel nulla, non ci sono cartelli, una mezza indicazione, niente. Ormai seguiamo gli altri e mentre penso che invece di seguire un gruppetto di sconosciuti avrei potuto come minimo chiedere all'autista, ci troviamo in una biglietteria, ma non è quella del Buddha Gigante, bensì quella che organizza visite guidate. Tutto torna.